Jodi: differenze tra le versioni

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Le lunghe sbrodolate di caratteri apparentemente prive di senso possono essere "comprese" solo visualizzando il sorgente del file Html, che contiene una colonna di disegni Ascii perfettamente figurativi. A prima vista Jodi si rifiuta di inserire tutte le istruzioni necessarie - gli a capo e le spaziature - per convertire i disegni dal formato testuale originale a quello Html. In realtà basta scaricare la pagina e aprirla con un altro browser (Explorer invece di Netscape) per rendersi conto che anche le formattazioni del codice sorgente saltano.  
 
Le lunghe sbrodolate di caratteri apparentemente prive di senso possono essere "comprese" solo visualizzando il sorgente del file Html, che contiene una colonna di disegni Ascii perfettamente figurativi. A prima vista Jodi si rifiuta di inserire tutte le istruzioni necessarie - gli a capo e le spaziature - per convertire i disegni dal formato testuale originale a quello Html. In realtà basta scaricare la pagina e aprirla con un altro browser (Explorer invece di Netscape) per rendersi conto che anche le formattazioni del codice sorgente saltano.  

Revisione 10:02, 17 Apr 2007

Jodi

Biografia

L’olandese Heemskerk Joan e il belga Dirk Paesmans sono le menti che hanno dato vita al progetto Jodi. Nel 1993 si trasferirono per un periodo di formazione a San José, nel cuore della Silicon Valley. Adesso sono residenti da qualche anno a Barcellona.

Sito web

www.jodi.org

Poetica

Jodi costringe l’utente a prendere coscienza del "rovescio" della tecnologia, dell'enorme massa di dati in codice che si nasconde dietro ad ogni comoda interfaccia grafica. Loro esplorano l’interno del computer e la loro ricerca formale sugli errori del codice produce una vera e propria estetica. Jodi mette a confronto la superficie delle pagine Html con il codice sorgente delle stesse. Secondo loro lo schermo del computer non discende dal libro, ma dai videogiochi. L'attenzione polemica che pongono nei confronti del browser nasce da una critica più generale all'ipertesto e dal rifiuto della metafora dell'impaginazione. Il progetto è vasto, estensibile, in continuo movimento; è infatti impossibile esplorarlo tutto e i percorsi sono sempre nuovi. L'intenzione degli autori è quello di sovvertire tutti i criteri di compilazione delle pagine web, di contrastare la seriosità della tecnologia. Il loro sito è pensato e realizzato allo scopo di disorientare il visitatore, ed è così difficile da consultare che può accadere di non poterne uscire, al punto che l'unica via possibile per farlo è spegnere il computer.

Opere

http://oss.jodi.org

Il browser va in pezzi frammentandosi in una decina di finestrelle che schizzano all'impazzata da un lato all'altro dello schermo attraverso l'uso estremo di un semplice codice Javascript.

htpp://www.jodi.org

Le lunghe sbrodolate di caratteri apparentemente prive di senso possono essere "comprese" solo visualizzando il sorgente del file Html, che contiene una colonna di disegni Ascii perfettamente figurativi. A prima vista Jodi si rifiuta di inserire tutte le istruzioni necessarie - gli a capo e le spaziature - per convertire i disegni dal formato testuale originale a quello Html. In realtà basta scaricare la pagina e aprirla con un altro browser (Explorer invece di Netscape) per rendersi conto che anche le formattazioni del codice sorgente saltano.

La pagina è composta da due tipi di immagini: quelle "di superficie" e quelle "di background", secondo una regolare opzione offerta dall'Html. Nelle diverse schermate che si succedono, l'immagine di superficie è in realtà quasi sempre una Gif trasparente, il che da l'impressione che l'oggetto sia mancante. In questo modo, il testo inserito nella tag dell’Html per commentare l'immagine (il cosiddetto "Alternate") diviene leggibile. In questi commenti - che di solito sono destinati alla descrizione del contenuto dell'immagine - Jodi inserisce varie tag dell'Html come "img src=http://", rendendo così esplicito il gioco metatestuale. In altre schermate, invece, lo stesso effetto è ottenuto con un procedimento diametralmente opposto: le tag vengono "dimenticate" al di fuori degli apici, "o", che il browser usa convenzionalmente per interpretare le istruzioni e divengono così visibili, rendendo liquida tutta la superficie testuale. Si crea così un gioco incrociato tra testo e immagine che illumina gli elementi tautologici nell'uso dell'Html. GoodTimes svela i meccanismi dell'Html e soprattutto il modo in cui vengono decodificati dai vari browser.

(Il sito prende a prestito uno degli errori più comuni della Rete il 404 – c - per offrire all'utente uno stimolante livello d'interazione. Diviso in tre aree, corrispondenti ai tre numeri (4-0-4) che appaiono sulla main page, 404 si presenta con una grafica infantile, quasi disarmante. La prima area, Unread, è un lungo elenco di brevi stringhe di testo apparentemente prive di senso: frasi sconnesse e smozzicate, parole zoppe e grafici elementari ricordano il quaderno di un bambino alle prime armi con la scrittura. Un campo vuoto a fondo pagina, ci invita a dire la nostra. Non appena però si digita una frase, l'arcano si svela: le vocali che inseriamo nel campo non vengono rappresentate nell’elenco. È come se la tastiera facesse cilecca e perdesse cinque caratteri fondamentali (cnq crttr fndmntl). Ma visto che la tastiera del computer non si basa sui meccanismi della macchina da scrivere, si può solo dedurre che Jodi abbia inserito burlescamente un filtro (tecnicamente un programma Cgi), che impedisce al browser di mostrare le vocali. Ci si può rassegnare a questo alfabeto handicappato e imparare a scrivere e a leggere senza vocali come del resto fanno gli arabi. Oppure si può tentare di comunicare sfruttando le capacità visuali dei caratteri Ascii; o ancora, si possono digitare lettere accentate o altri segni grafici che sostituiscano le vocali. Essendo la lista frequentata da tutto il mondo, le soluzioni adottate dai visitatori sono le più diverse, e spesso riflettono i meccanismi di funzionamento delle varie lingue nazionali. Visto in questi termini Bcd è una sorta di esperanto macchinico, un tentativo di trovare una lingua comune a partire da una sottrazione, da una limitazione imposta da un software apparentemente difettoso se non "censorio". L'area speculare si chiama Unsent e si basa sul principio, o meglio, sull'errore opposto. Anziché escludere le vocali fa saltare le consonanti._Le possibilità di lasciare un messaggio significativo sono in questo caso praticamente nulle. Si può giocare solo con cinque lettere, i numeri e pochi altri simboli. Ogni volta che inviarne un blocco di testo, l'applicazione lo separa dal successivo con l'icona rappresentata da un coniglietto bianco, che funziona anche da link per tornare alla schermata principale. La terza sezione di 404 si basa invece su un meccanismo diverso, rendendo visibile una lista di numeri Ip (Internet Protocol), che contrassegnano gli utenti collegati al sito. L'area Ip di 404 ci mostra così un'informazione banalissima - il nostro identificativo di Rete - ma che viene abitualmente celata dall'interfaccia del browser, perché considerata di scarso interesse o poco funzionale per la fruizione di contenuti.

http://sod.jodi.org Concepito per girare sotto Dos, Sod è un pacchetto di eseguibili in diverse versioni che sostituisce le animazioni di Wolfenstein con elementi geometrici di base come triangoli e quadrati. Spogliato di ogni orpello e ridotto a una serie di piani prospettici, il gioco viene così studiato come macchina da vista e per come crea le illusioni della profondità e del movimento

www.wrongbrowser.com

Scritto in lingo. E’impossibile visualizzare i contenuti delle pagine a scopo di consultazione, né capire quali siano le regole di comportamento del browser. Lo schermo viene saturato con strati e strati di testo, ampie superfici di colore e diagrammi incomprensibili.

Bibliografia

Webliografia

http://www.exibart.com/notizia.asp?IDCAtegoria=69&IDNotizia=805