Antunez Roca Marcel-Li: differenze tra le versioni

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Antúnez ha presentato i suoi lavori in numerosi convegni internazionali: La Fundación Telefónica in Madrid, the P.A.C. in Milano, the Lieu Unique in Nantes, the I.C.A. in London, SOU Kapelica Ljubljana, Cena Contemporanea in Rio de Janeiro, the Barcelona MACBA and the DOM Cultural Center of Moscow. Ha presentato le sue performances all’International Festivals EMAF Osnabruc Germany, al Muu Media Festival, Helsinki, al Noveaux Cinema Noveaux Medias Montreal, al DEAF Rotterdam, allo Spiel.Art Munich. Ha ricevuto i seguenti riconoscimenti: First Prize al Festival Étrange, Paris 1994; Best New Media Noveaux Cinéma Noveaux Médias Montreal 1999; Max New Theatre award, Spain 2001; FAD Award Barcelona 2001, e Honorary Mention al Prix Ars Electronica 2003  
 
Antúnez ha presentato i suoi lavori in numerosi convegni internazionali: La Fundación Telefónica in Madrid, the P.A.C. in Milano, the Lieu Unique in Nantes, the I.C.A. in London, SOU Kapelica Ljubljana, Cena Contemporanea in Rio de Janeiro, the Barcelona MACBA and the DOM Cultural Center of Moscow. Ha presentato le sue performances all’International Festivals EMAF Osnabruc Germany, al Muu Media Festival, Helsinki, al Noveaux Cinema Noveaux Medias Montreal, al DEAF Rotterdam, allo Spiel.Art Munich. Ha ricevuto i seguenti riconoscimenti: First Prize al Festival Étrange, Paris 1994; Best New Media Noveaux Cinéma Noveaux Médias Montreal 1999; Max New Theatre award, Spain 2001; FAD Award Barcelona 2001, e Honorary Mention al Prix Ars Electronica 2003  
  
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http://www.marceliantunez.com/
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== Poetica ==
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Nelle Performance assieme alla Fura Dels Baus, Marcel – Li Antunez Roca si oppone al teatro tradizionale , ricercando nuovi spazi espressivi , lontani dai vincoli tradizionali del teatro ottocentesco, e nuovi linguaggi, in stretta relazione col pubblico: questo rapporto col pubblico e l'interazione tra tecnologia e corpo, permangono anche nel lavoro autononomo dell'artista. Joan L' Hombre De Carne, prima opera dell'artista,stabilisce una sintonia perfetta tra sistema informatico e carattere postorganico: è un corpo inquietante tra splatter e fantasmatico, con un'anima cyber che porta a quelle zone liminari che legano vita e non vita , uomo e macchina, corpo e cervello e che suscita forti emozioni sul pubblico
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''“Prima di tutto queste investigazioni mi permettono di sperimentare il rapporto con il pubblico. "JoAn" era una figura ibrida tra l’organico (la carne) e l’artificiale (la macchina informatica) e oltre a incuriosire imbarazzava perchè dei sensori acustici facevano attivare l’erezione dell’homme de carn...‿''.
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Con “Epizoo‿, Il paradosso messo in scena da Antunez è evidente: il rapporto uomo-macchina viene clamorosamente ribaltato in un gioco di massacro in cui il corpo è a disposizione del computer interattivo. Ed è inevitabile l’imbarazzo dello spettatore che agendo sull’interfaccia grafica provoca un’azione fisica riflessa sul cybermartire: l'incontro ravvicinato del performer con il pubblico si traduce in complicità e disponibilità e lo spinge a interrogarsi sul senso di quel paradosso teatrale. 
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''“Si crea un dilemma etico, perché state manipolando un essere umano e, in realtà, gli state causando dolore. Io non sono sadomasochista. Ci sono in ballo questioni più importanti: la spersonalizzazione delle relazioni umane, il confine indefinito tra sesso e potere, e l'uso del computer come strumento di controllo...‿''
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Da mettere a fuoco è l’azione dello spettatore che cliccando sul simulacro grafico del performer provoca la reazione del corpo dello stesso. Un vero e proprio paradosso dell’attore. Marcel.li per rendere evidente questo approccio evolutivo con le tecnologie si è messo in gioco a tal punto da passare per un cybermartire. Ma l’ironia è tanta: conosce le esperienze radicali di Orlan e di Stelarc ed è cosciente che la ricerca ai limiti dell’arte non può rivelarsi in un gioco, fisico o concettuale che sia, al massacro. Rivendica bensì una riscoperta della vecchia idea di Body Art per rilanciarla nel campo di una sperimentazione teatrale in cui agire in modo spregiudicato, stanando lo spettatore dall’inerzia della platea , mettendolo in gioco con soluzioni interattive come quelle realizzate per "Epizoo": se lo spettatore non clicca non accade niente.
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Se in "Epizoo" l'artista, immobile, esposto come una scultura di carne, viene agito, mosso dalla macchina e il computer è messo a disposizione dello spettatore interattivo, in "Afasia"  il gioco si ribalta: è il suo corpo ad intervenire in modo esteso, protesico, sulla scena. L'artista diventa uomo-orchestra: si muove e suona, estendendo l'azione del suo corpo non solo nello spazio ma "nelle" macchine elettroniche che traducono i suoi gesti in informazioni dinamiche, bit che muovono le cose, il  suo corpo con quelle protesi elettromeccaniche muove la macchina, la informa.
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''“L'uomo ha creato in molti secoli tante interfacce che permettono tante libertà d’azione ma allo stesso tempo dei limiti. Per esempio la tastiera del computer è la riproposta della tastiera del pianoforte, non si può certo dire che sia male, ma questo ti obbliga a essere sempre seduto, senza nessuna altra attività che quella di agire con le mani solo sulla tastiera che è appunto un’interfaccia che costringe il nostro corpo a essere sedentario, in questo senso è evidente il limite di questa soluzione. E’ proprio nel tentativo di superare questi limiti che lavoro sulla ricerca di nuove relazioni con le macchine, portandole in scena con un impianto multimediale come quello di "Afasia"...‿''
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Dà così corpo e senso al titolo stesso dello spettacolo: Afasia dimostrando che al di là della perdita di linguaggio delle narrazioni alfabetiche c'è una potente condizione espressiva che partendo dal corpo può attraverso la gestualità pilotare un complesso sistema di comunicazione multimediale. Il corpo si fa orchestra polisemica, traducendo la sua afasia in un clamore audiovisuale di strraordinario impatto spettacolare.
  
 
== Opere ==
 
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http://www.marceliantunez.com/
 
  
  
== Poetica ==
 
 
Nelle Performance assieme alla Fura Dels Baus, Marcel – Li Antunez Roca si oppone al teatro tradizionale , ricercando nuovi spazi espressivi , lontani dai vincoli tradizionali del teatro ottocentesco, e nuovi linguaggi, in stretta relazione col pubblico: questo rapporto col pubblico e l'interazione tra tecnologia e corpo, permangono anche nel lavoro autononomo dell'artista. Joan L' Hombre De Carne, prima opera dell'artista,stabilisce una sintonia perfetta tra sistema informatico e carattere postorganico: è un corpo inquietante tra splatter e fantasmatico, con un'anima cyber che porta a quelle zone liminari che legano vita e non vita , uomo e macchina, corpo e cervello e che suscita forti emozioni sul pubblico
 
''“Prima di tutto queste investigazioni mi permettono di sperimentare il rapporto con il pubblico. "JoAn" era una figura ibrida tra l’organico (la carne) e l’artificiale (la macchina informatica) e oltre a incuriosire imbarazzava perchè dei sensori acustici facevano attivare l’erezione dell’homme de carn...‿''.
 
Con “Epizoo‿, Il paradosso messo in scena da Antunez è evidente: il rapporto uomo-macchina viene clamorosamente ribaltato in un gioco di massacro in cui il corpo è a disposizione del computer interattivo. Ed è inevitabile l’imbarazzo dello spettatore che agendo sull’interfaccia grafica provoca un’azione fisica riflessa sul cybermartire: l'incontro ravvicinato del performer con il pubblico si traduce in complicità e disponibilità e lo spinge a interrogarsi sul senso di quel paradosso teatrale. 
 
''“Si crea un dilemma etico, perché state manipolando un essere umano e, in realtà, gli state causando dolore. Io non sono sadomasochista. Ci sono in ballo questioni più importanti: la spersonalizzazione delle relazioni umane, il confine indefinito tra sesso e potere, e l'uso del computer come strumento di controllo...‿''
 
Da mettere a fuoco è l’azione dello spettatore che cliccando sul simulacro grafico del performer provoca la reazione del corpo dello stesso. Un vero e proprio paradosso dell’attore. Marcel.li per rendere evidente questo approccio evolutivo con le tecnologie si è messo in gioco a tal punto da passare per un cybermartire. Ma l’ironia è tanta: conosce le esperienze radicali di Orlan e di Stelarc ed è cosciente che la ricerca ai limiti dell’arte non può rivelarsi in un gioco, fisico o concettuale che sia, al massacro. Rivendica bensì una riscoperta della vecchia idea di Body Art per rilanciarla nel campo di una sperimentazione teatrale in cui agire in modo spregiudicato, stanando lo spettatore dall’inerzia della platea , mettendolo in gioco con soluzioni interattive come quelle realizzate per "Epizoo": se lo spettatore non clicca non accade niente.
 
Se in "Epizoo" l'artista, immobile, esposto come una scultura di carne, viene agito, mosso dalla macchina e il computer è messo a disposizione dello spettatore interattivo, in "Afasia"  il gioco si ribalta: è il suo corpo ad intervenire in modo esteso, protesico, sulla scena. L'artista diventa uomo-orchestra: si muove e suona, estendendo l'azione del suo corpo non solo nello spazio ma "nelle" macchine elettroniche che traducono i suoi gesti in informazioni dinamiche, bit che muovono le cose, il  suo corpo con quelle protesi elettromeccaniche muove la macchina, la informa.
 
''“L'uomo ha creato in molti secoli tante interfacce che permettono tante libertà d’azione ma allo stesso tempo dei limiti. Per esempio la tastiera del computer è la riproposta della tastiera del pianoforte, non si può certo dire che sia male, ma questo ti obbliga a essere sempre seduto, senza nessuna altra attività che quella di agire con le mani solo sulla tastiera che è appunto un’interfaccia che costringe il nostro corpo a essere sedentario, in questo senso è evidente il limite di questa soluzione. E’ proprio nel tentativo di superare questi limiti che lavoro sulla ricerca di nuove relazioni con le macchine, portandole in scena con un impianto multimediale come quello di "Afasia"...‿''
 
Dà così corpo e senso al titolo stesso dello spettacolo: Afasia dimostrando che al di là della perdita di linguaggio delle narrazioni alfabetiche c'è una potente condizione espressiva che partendo dal corpo può attraverso la gestualità pilotare un complesso sistema di comunicazione multimediale. Il corpo si fa orchestra polisemica, traducendo la sua afasia in un clamore audiovisuale di strraordinario impatto spettacolare.
 
  
  

Revisione 09:34, 27 Mar 2007

Antunez Roca Marcel-Li lavora come regista, musicista e performer esplorando l’uso di materiali biologici nella robotica, il controllo telematico da parte dello spettatore di un corpo alieno, l’espansione dei movimenti del corpo con dresskeletons.




Biografia

Nato a Moià (Barcellona) nel 1959; laureato all'Accademia di Belle Arti di Barcellona, fonda, nel 1979, il celebre gruppo di sperimentazione teatrale La Fura dels Baus dove lavora come regista, musicista e performer dal 1979 al 1989, mettendo in scena le macro-performances Accions (1984), Suz/o/Suz (1985) e Tier Mon (1988). Diviene poi cofondatore dei gruppo musicale e scenico Error Genetico (1981-1983), fonda il gruppo d'Arte Totale Los Rínos (1985), la compagnia teatrale El artificio (1991-92) e fa parte dei gruppo Los lberians (1995). Negli anni novanta incomincia la sua attività di performer individuale e nelle sue performances tecnologiche combina Bodybots (robots controllati dal corpo), Systematugy (narrazione interattiva) e Dresskeleton (l’interfaccia esoscheletrica). I temi esplorati nel suo lavoro includono: l’uso di materiali biologici nella robotica, come in JoAn, l’uomo di carne (1992); controllo telematico da parte dello spettatore di un corpo alieno nella performance Epizoo (1994); l’espansione dei movimenti del corpo con dresskeletons nella performance Afasia (1998) Antúnez ha presentato i suoi lavori in numerosi convegni internazionali: La Fundación Telefónica in Madrid, the P.A.C. in Milano, the Lieu Unique in Nantes, the I.C.A. in London, SOU Kapelica Ljubljana, Cena Contemporanea in Rio de Janeiro, the Barcelona MACBA and the DOM Cultural Center of Moscow. Ha presentato le sue performances all’International Festivals EMAF Osnabruc Germany, al Muu Media Festival, Helsinki, al Noveaux Cinema Noveaux Medias Montreal, al DEAF Rotterdam, allo Spiel.Art Munich. Ha ricevuto i seguenti riconoscimenti: First Prize al Festival Étrange, Paris 1994; Best New Media Noveaux Cinéma Noveaux Médias Montreal 1999; Max New Theatre award, Spain 2001; FAD Award Barcelona 2001, e Honorary Mention al Prix Ars Electronica 2003

Sito web

http://www.marceliantunez.com/

Poetica

Nelle Performance assieme alla Fura Dels Baus, Marcel – Li Antunez Roca si oppone al teatro tradizionale , ricercando nuovi spazi espressivi , lontani dai vincoli tradizionali del teatro ottocentesco, e nuovi linguaggi, in stretta relazione col pubblico: questo rapporto col pubblico e l'interazione tra tecnologia e corpo, permangono anche nel lavoro autononomo dell'artista. Joan L' Hombre De Carne, prima opera dell'artista,stabilisce una sintonia perfetta tra sistema informatico e carattere postorganico: è un corpo inquietante tra splatter e fantasmatico, con un'anima cyber che porta a quelle zone liminari che legano vita e non vita , uomo e macchina, corpo e cervello e che suscita forti emozioni sul pubblico “Prima di tutto queste investigazioni mi permettono di sperimentare il rapporto con il pubblico. "JoAn" era una figura ibrida tra l’organico (la carne) e l’artificiale (la macchina informatica) e oltre a incuriosire imbarazzava perchè dei sensori acustici facevano attivare l’erezione dell’homme de carn...‿. Con “Epizoo‿, Il paradosso messo in scena da Antunez è evidente: il rapporto uomo-macchina viene clamorosamente ribaltato in un gioco di massacro in cui il corpo è a disposizione del computer interattivo. Ed è inevitabile l’imbarazzo dello spettatore che agendo sull’interfaccia grafica provoca un’azione fisica riflessa sul cybermartire: l'incontro ravvicinato del performer con il pubblico si traduce in complicità e disponibilità e lo spinge a interrogarsi sul senso di quel paradosso teatrale. “Si crea un dilemma etico, perché state manipolando un essere umano e, in realtà, gli state causando dolore. Io non sono sadomasochista. Ci sono in ballo questioni più importanti: la spersonalizzazione delle relazioni umane, il confine indefinito tra sesso e potere, e l'uso del computer come strumento di controllo...‿ Da mettere a fuoco è l’azione dello spettatore che cliccando sul simulacro grafico del performer provoca la reazione del corpo dello stesso. Un vero e proprio paradosso dell’attore. Marcel.li per rendere evidente questo approccio evolutivo con le tecnologie si è messo in gioco a tal punto da passare per un cybermartire. Ma l’ironia è tanta: conosce le esperienze radicali di Orlan e di Stelarc ed è cosciente che la ricerca ai limiti dell’arte non può rivelarsi in un gioco, fisico o concettuale che sia, al massacro. Rivendica bensì una riscoperta della vecchia idea di Body Art per rilanciarla nel campo di una sperimentazione teatrale in cui agire in modo spregiudicato, stanando lo spettatore dall’inerzia della platea , mettendolo in gioco con soluzioni interattive come quelle realizzate per "Epizoo": se lo spettatore non clicca non accade niente. Se in "Epizoo" l'artista, immobile, esposto come una scultura di carne, viene agito, mosso dalla macchina e il computer è messo a disposizione dello spettatore interattivo, in "Afasia" il gioco si ribalta: è il suo corpo ad intervenire in modo esteso, protesico, sulla scena. L'artista diventa uomo-orchestra: si muove e suona, estendendo l'azione del suo corpo non solo nello spazio ma "nelle" macchine elettroniche che traducono i suoi gesti in informazioni dinamiche, bit che muovono le cose, il suo corpo con quelle protesi elettromeccaniche muove la macchina, la informa. “L'uomo ha creato in molti secoli tante interfacce che permettono tante libertà d’azione ma allo stesso tempo dei limiti. Per esempio la tastiera del computer è la riproposta della tastiera del pianoforte, non si può certo dire che sia male, ma questo ti obbliga a essere sempre seduto, senza nessuna altra attività che quella di agire con le mani solo sulla tastiera che è appunto un’interfaccia che costringe il nostro corpo a essere sedentario, in questo senso è evidente il limite di questa soluzione. E’ proprio nel tentativo di superare questi limiti che lavoro sulla ricerca di nuove relazioni con le macchine, portandole in scena con un impianto multimediale come quello di "Afasia"...‿ Dà così corpo e senso al titolo stesso dello spettacolo: Afasia dimostrando che al di là della perdita di linguaggio delle narrazioni alfabetiche c'è una potente condizione espressiva che partendo dal corpo può attraverso la gestualità pilotare un complesso sistema di comunicazione multimediale. Il corpo si fa orchestra polisemica, traducendo la sua afasia in un clamore audiovisuale di strraordinario impatto spettacolare.

Opere

  • “Afasia‿: investiga tutte le possibilità offerte dalle più recenti tecnologie multimediali, colleganti il corpo umano e il computer in tempo reale; durante lo spettacolo l'artista, unico performer, comanda, mediante sistemi computerizzati, tutto ciò che succede sulla scena attorno a lui. La scena è costituita da uno spazio multimediale, avente come sfondo un grande schermo per la videoproiezione; sul fronte sono situati, quasi fossero dei personaggi di un coro, alcuni robot musicali, progettati dallo stesso artista, il quale, equipaggiato con un esoscheletro realizzato in plastica e metallo e dotato di una serie di sensori e protesi, è collegato ad un computer. Ogni movimento volontario e involontario dell'artista, che agisce liberamente sulla scena, è convertito in istruzioni per il computer; esso provvede a variare le luci, a mettere in moto i robot e a far generare da questi stessi la musica che contrassegna in tempo reale ogni gesto del performer e ogni suo spostamento, mentre, sullo sfondo, la videoproiezione può essere alterata, variando scene e velocità di scorrimento dei frame, da opportuni comandi dislocati sul suo esoscheletro.Benché sul palcoscenico compaia un solo performer, numerosi sono gli attori coinvolti nello spettacolo, anche se appartengono solo alla dimensione simulativa della videoproiezione; tra questi compare lo stesso Antúnez, il quale, pertanto, ricoprendo due ruoli contemporaneamente, uno fisico, a contatto con il pubblico, e uno immateriale, all'interno del film digitale, giunge a determinare una dimensione molto inquietante di duplicazione della realtà.Con questo spettacolo, basato sul poema omerico l'Odissea, Antúnez ripropone lo straordinario capolavoro dell'antichità sotto forma di rito tecnologico, intendendo dimostrare come, con altri mezzi e con altri linguaggi che non quelli della sola parola, sia ancora possibile fare poesia e riproporre il messaggio profondamente simbolico rappresentato dal viaggio iniziatico di Ulisse; ma senza alcuna nostalgia per una mitica età dell'oro, e sviluppando, al contrario, il tema della grande mutazione dell'uomo contemporaneo, in viaggio, come corpo tecnologico, verso nuove dimensioni e nuove scoperte. Si tratta dunque di una piece elettronica, nella quale il messaggio e la comunicazione non sono più lineari ed immediati, ma risentono dell'interazione di danza, musica, suoni, luci, immagini e movimenti meccanici, che avvengono nello stesso tempo, dando allo spettatore l'impressione di essere penetrato nello spazio fantascientifico di un gigantesco ipertesto, dove le normali concezioni di spazio e di tempo vengono messe in discussione dal sovrapporsi di eventi reali e simulati.


Musei

Bibliografia

- Roberto Velázquez, Claudia Giannetti, Erkki Huhtamo, Margaret A. Boden, Sybille Krämer, Peter Weibel, Hans Moravec, Bartomeu Marí y Mercé Saumell, (1999), Epifania Marcel – Li Antunez Roca, Fundacion Telefonica,

- Giannetti Claudia, (1998), Performances, objectos y dibujos , Mecad, Barcelona.

- Macrì Teresa, (1996), Il Corpo Postorganico, Costa & Nolan, Genova.

- Alfano Miglietti Francesca, (1996), Intervista ad Antunez Roca, Virus n°4.

- Macrì Teresa, (1996), Marcel – Li Antunez Roca, Artel n°47.

- Infante Carlo, (1995), Ipermartire, Virtual n°21.




Webliografia

- http://www.mecad.org/afasia/menu.html

- http://www.teatron.org/agapow/perf/articoli/afasia.htm

- http://www.kapelica.org/epizoo/