Neorealismo: differenze tra le versioni
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− | + | Il 1945 è l'anno della Liberazione e della fine della seconda guerra mondiale. Il cinema italiano entra in una fase di indiscussa rinascita che ha come protagonista la corrente del Neorealismo. Corrente che per alcuni anni esercita un'assoluta egemonia sul piano qualitativo. Ma alla complessità delle proposte culturali ed espressive, non corrisponde una penetrazione adeguata nel mercato di massa, in cui ottengono successo tendenze molto diverse. | |
− | + | Considerata nel suo complesso la produzione cinematografica del dopoguerra si distingue in due filoni antitetici: potremmo dire che si fanno film sul popolo o film per il popolo. | |
− | + | Da un lato i neorealisti cercano di far presa sul pubblico portando in scena i drammi collettivi che avevano coinvolto, e continuavano a coinvolgere, tutti i cittadini nella grande crisi storica attraversata dal paese. Dall'altro i registi più aadestrati nell'imbonimento del publlico si preoccupano di assecondare la tendenza a distrarsi dalla realtà, ricorrendo ai moduli meglio collaudato dello spettacolo di consumo. | |
− | Il cinema italiano entra in una fase di rinascita che ha come protagonista | + | Va anche tenuto presente che alla fine della guerra la cinematografia italiana, debilitata in tutte le sue risorse economiche e tecniche, si trova a fronteggiare la concorrenza schiacciante delle pellicole americane. Il pubblico, dopo tanta astinenza, perchè durante la guerra il blocco fascista aveva chiuso le importazioni dei film d'oltreoceano, non era per niente scontento di tornare a guardare le sempre suadenti favole hollywoodiane. |
− | + | E al cinema nazionale si poneva dunque il problema urgente di creare delle alternative che dovevano avere dei caratteri molto diversi. | |
− | Ma alla complessità delle proposte culturali ed | + | Dal punto di vista del film commerciale, ciò avvalorava la volontà di tenere conto delle abitudini precostituite nel pubblico, anche il più tradizionalista. Per soddisfare questo impegno di popolarità a tutti i costi, su basi ideologiche arretrate ed a basso quoziente estetico, i primi espedienti consistettero nel cercare l'appoggio di altre forme espressive, come la musica ed il romanzo d'appendice. |
− | + | Ma c'erano possibilità feconde anche per quanto riguardava i film rivolti ai settori più dinamici del pubblico, coinvolti attivamente nel processo di politicizzazione democratica del paese. | |
− | + | Ed il gruppo di registi di varia formazione ideologica e culturale che diedero vita al Neorealismo, si proponeva di favorire una larga coscienza critica delle condizioni e contraddizioni della civiltà italiana attuale: da una parte sottoponendo ad inchiesta le arretratezze degli ordinamenti costituiti rispetto alle attese dell'opinione pubblica, dall'altra dramatizzando l'inadeguatezza dei comportamenti individuali, troppo poco guidati da un maturo senso dell'interesse collettivo. | |
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Revisione 15:45, 9 Mar 2007
Genere o movimento artistico
Neorealismo
Personaggi o gruppi
Rossellini Roberto Zavattini Cesare De Sica Vittorio Visconti Luchino
Luogo
Italia
Storia
Il 1945 è l'anno della Liberazione e della fine della seconda guerra mondiale. Il cinema italiano entra in una fase di indiscussa rinascita che ha come protagonista la corrente del Neorealismo. Corrente che per alcuni anni esercita un'assoluta egemonia sul piano qualitativo. Ma alla complessità delle proposte culturali ed espressive, non corrisponde una penetrazione adeguata nel mercato di massa, in cui ottengono successo tendenze molto diverse. Considerata nel suo complesso la produzione cinematografica del dopoguerra si distingue in due filoni antitetici: potremmo dire che si fanno film sul popolo o film per il popolo. Da un lato i neorealisti cercano di far presa sul pubblico portando in scena i drammi collettivi che avevano coinvolto, e continuavano a coinvolgere, tutti i cittadini nella grande crisi storica attraversata dal paese. Dall'altro i registi più aadestrati nell'imbonimento del publlico si preoccupano di assecondare la tendenza a distrarsi dalla realtà, ricorrendo ai moduli meglio collaudato dello spettacolo di consumo. Va anche tenuto presente che alla fine della guerra la cinematografia italiana, debilitata in tutte le sue risorse economiche e tecniche, si trova a fronteggiare la concorrenza schiacciante delle pellicole americane. Il pubblico, dopo tanta astinenza, perchè durante la guerra il blocco fascista aveva chiuso le importazioni dei film d'oltreoceano, non era per niente scontento di tornare a guardare le sempre suadenti favole hollywoodiane. E al cinema nazionale si poneva dunque il problema urgente di creare delle alternative che dovevano avere dei caratteri molto diversi. Dal punto di vista del film commerciale, ciò avvalorava la volontà di tenere conto delle abitudini precostituite nel pubblico, anche il più tradizionalista. Per soddisfare questo impegno di popolarità a tutti i costi, su basi ideologiche arretrate ed a basso quoziente estetico, i primi espedienti consistettero nel cercare l'appoggio di altre forme espressive, come la musica ed il romanzo d'appendice. Ma c'erano possibilità feconde anche per quanto riguardava i film rivolti ai settori più dinamici del pubblico, coinvolti attivamente nel processo di politicizzazione democratica del paese. Ed il gruppo di registi di varia formazione ideologica e culturale che diedero vita al Neorealismo, si proponeva di favorire una larga coscienza critica delle condizioni e contraddizioni della civiltà italiana attuale: da una parte sottoponendo ad inchiesta le arretratezze degli ordinamenti costituiti rispetto alle attese dell'opinione pubblica, dall'altra dramatizzando l'inadeguatezza dei comportamenti individuali, troppo poco guidati da un maturo senso dell'interesse collettivo.