Muller-Pohle Andreas: differenze tra le versioni
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Revisione 11:15, 22 Mag 2007
==Titolo== Muller-Pohle Andreas
Biografia
Andreas Müller-Pohle è nato a Brunswick, Germania, nel 1951. Ha studiato economia e comunicazione all’University di Hannover e l’University di Gottingen (1973-1979). Artista ed editore della rivista European Photography fin dal 1980. Dal 1985 al 1994 è consulente dell’European Photography Award, Francoforte e Bad Homburg. Nel 1986 pubblica Vilém Flusser’s “Die Schrift – Hat Schreiben Zukunft?” (“Scripture – The Future of Writing”) come un libro elettronico su dischetto. Dal 1997 è professore in visita all’Higher Institute for Fine Arts, Antwerp, Belgio. Vive a Berlino.
Sito web
Poetica
Dal punto di vista di Andreas Müller-Pohle, il lavoro digitale è la forma più pura del mezzo fotografico, dovuta alla sua universalità. La serie Face codes unisce la rappresentazione analogica e quella digitale sul livello dell’immagine stessa. I codici delle facce sono selezioni da più di cento video ritratti registrati a Kyoto e Tokyo nel 1998. Le immagini dei ritratti sono state prima manipolate digitalmente creando una maschera standardizzata e poi sono state aggiustate la posizione delle teste, come l’altezza degli occhi, delle labbra, dei menti. Le facce individuali sono state, in questo modo, trasformate in una struttura unificata. Poi l’artista ha aperto il file immagine come un file di testo ASCII (ASCII è la sigla di Standard Code for Information Interchange, un formato comune per i file di testo nel computer e su Internet che rappresenta caratteri alfabetici e numerici come numeri binari). Con un software capace di trattare sia i sistemi di segni Occidentali che Asiatici, il codice ASCII è stato tradotto in scrittura giapponese che è una mistura dei segni Kanji, Hiragana, Katakana, e Romaji. Una sequenza di otto segni Kanji consecutivi selezionati dalla traslazione del codice alfanumerico appare sotto i ritratti, scrivendo la composizione “genetica” dell’immagine stessa sopra la sua superficie. L’iniziale “cancellatura” dell’individualità delle facce delle persone attraverso la maschera da inizio al processo di equalizzazione che porta alla digitalizzazione dell’immagine, dove ogni informazione del viso è una quantità calcolabile. Il concetto della faccia umana come somma dei suoi dati è migliorata ulteriormente dai “sottotitoli” che rappresentano questi dati come un sistema di segni.
Opere
- Digital Scores III - Particolare - (after Nicèphore Nièpce), 1998
Muller-Pohle traduce la prima foto storica di Nicèphore Nièpce (del 1826) che raffigurava la vista dal suo studio in codice alfanumerico. Dalla piccola foto ottiene otto pannelli, equivalenti a molti metri quadri, di dati irriconoscibili rispetto all’originale ma che ne contengono un’accurata descrizione in codice binario. Digital Scorse è diretto sia al passaggio fluido delle informazioni nel regno digitale che alle diverse forme di codifica inerenti al media digitale e a quello fotografico.
- Face code 2134 (Kyoto), 1998-1999
Bibliografia
- Cristiane Paul (2000), Digital Art, Singapore, Thames & Hudson.