Forest Fred: differenze tra le versioni

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Nel corso della sua attività artistica, Forest ha usato svariati strumenti tecnologici, quali la stampa, il telefono, la televisione, la radio i giornali luminosi elettronici e molto altro ancora. Ovviamente, oggigiorno la sua attività è orientata verso il web. Secondo Forest, l’artista contemporaneo si vede dotato di nuovi mezzi di investigazione per interrogare l’inconscio collettivo e per dargli forma, dal momento che risorse della tecnologia lo introducono nelle zone innocue che gli spettano di esplorare. Il suo proposito consiste dunque nell’utilizzare i nuovi strumenti di conoscenza e di azione per tentare di allargare gli orizzonti della nostra percezione, della nostra sensibilità, della nostra coscienza alfine di rinnovare i nostri codici, il nostro punto di vista, di sentire e di comprendere. Altro aspetto che va via via assumendo crescente importanza, in quanto riflesso dell’introduzione delle nuove tecnologie, è la nozione di partecipazione del pubblico. Nel nuovo ruolo che si attribuisce l’artista della comunicazione, egli non si presenta più come un “fabbricante‿ di un oggetto materiale, ma fonda il suo passo sulla relazione particolare, specifica ed originale, che stabilisce  tra se stesso, lo (gli) spettatore (i) e  l’ambiente. Questa evoluzione si accorda perfettamente alla curva di una evoluzione della società che lo ha condotto in qualche decennio da una società di produzione ad una società di scambi.
 
Nel corso della sua attività artistica, Forest ha usato svariati strumenti tecnologici, quali la stampa, il telefono, la televisione, la radio i giornali luminosi elettronici e molto altro ancora. Ovviamente, oggigiorno la sua attività è orientata verso il web. Secondo Forest, l’artista contemporaneo si vede dotato di nuovi mezzi di investigazione per interrogare l’inconscio collettivo e per dargli forma, dal momento che risorse della tecnologia lo introducono nelle zone innocue che gli spettano di esplorare. Il suo proposito consiste dunque nell’utilizzare i nuovi strumenti di conoscenza e di azione per tentare di allargare gli orizzonti della nostra percezione, della nostra sensibilità, della nostra coscienza alfine di rinnovare i nostri codici, il nostro punto di vista, di sentire e di comprendere. Altro aspetto che va via via assumendo crescente importanza, in quanto riflesso dell’introduzione delle nuove tecnologie, è la nozione di partecipazione del pubblico. Nel nuovo ruolo che si attribuisce l’artista della comunicazione, egli non si presenta più come un “fabbricante‿ di un oggetto materiale, ma fonda il suo passo sulla relazione particolare, specifica ed originale, che stabilisce  tra se stesso, lo (gli) spettatore (i) e  l’ambiente. Questa evoluzione si accorda perfettamente alla curva di una evoluzione della società che lo ha condotto in qualche decennio da una società di produzione ad una società di scambi.
  
'''Opere:''' Tra le opere che Forest ha scritto, ho esaminato il “Manifesto per un’Estetica della Comunicazione‿ (il cui titolo nella lingua di origine- il francese- è “Manifeste pour une esthétique de la communication‿, che ho potuto reperire sul sito http://www.webnetmuseum.org.  
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'''Opere:''' Tra le opere che Forest ha scritto, ho esaminato il "[[Manifesto per un’estetica della comunicazione]]" (il cui titolo nella lingua di origine- il francese- è “Manifeste pour une esthétique de la communication‿, che ho potuto reperire sul sito http://www.webnetmuseum.org.  
 
Si tratta di un testo redatto in una prima stesura nel 1983, ampliato e corretto in certe parti nel 1984.  
 
Si tratta di un testo redatto in una prima stesura nel 1983, ampliato e corretto in certe parti nel 1984.  
 
La versione a cui faccio riferimento è quella del suddetto anno. Secondo l’artista, esiste un grande divario tra la sensibilità dell’ uomo inserito nella società contemporanea e il discorso dominante sull’arte, dal momento che la maggior parte della produzione artistica del nostro tempo, ispirata dal mercato nei suoi circuiti precostituiti, è interamente basata su sistemi di referenza riferiti al passato e non adeguati alle esigenze della società contemporanea. Di conseguenza, essa non è più adeguata alla sensibilità profonda degli individui della nostra epoca. E’ quindi necessario giungere ad una produzione artistica indipendente dalle leggi di mercato e dalle preoccupazioni del tempo, legata ai principi, alle richieste ed alla sensibilità propria della società, legata intrinsecamente alla comunicazione, ai dati propri del sensibile, in costante evoluzione, alla ricerca dei propri valori, dei propri sistemi simbolico- comunicativi. Il rafforzamento del legame tra arte e realtà deve tenere conto del fatto che elettronica e informatica oggi forniscono agli artisti nuovi strumenti di creazione e di espressione e che la sensibilità contemporanea oggi è modellata attraverso molteplici canali da molteplici media.Quindi oggi l’artista deve reinventarsi come artista della comunicazione nella sua funziona antropologica originale di creatore di sistemi di segni simboli e azioni. In tale contesto, quindi, si inserisce la necessità della nascita dell’Estetica della Comunicazione, ossia della nascita di una nuova forma dell’Estetica che si presenta con l’ambizione di concorrere ad una nuova comprensione della realtà e di favorire una concezione del mondo che ci porta verso oggetti profondamente spirituali. L’artista contemporaneo si vede dotato di nuovi mezzi di investigazione per interrogare l’inconscio collettivo e per dargli forma, dal momento che risorse della tecnologia lo introducono nelle zone innocue che gli spettano di esplorare.Considerati i continui mutamenti di ruoli, mezzi e sensibilità, che caratterizzano la società moderna,  Forest ritiene che si debba addirittura giungere all’adeguamento dello stesso termine “artista‿, il quale non può ignorare la costante evoluzione del proprio tempo ma deve afferrarne il “ senso‿ e di formularne i “linguaggi‿. Il suo proposito consiste nell’utilizzare i nuovi strumenti di conoscenza e di azione per tentare di allargare gli orizzonti della nostra percezione, della nostra sensibilità, della nostra coscienza alfine di rinnovare i nostri codici, il nostro punto di vista, di sentire e di comprendere. Altro aspetto che va via via assumendo crescente importanza, in quanto riflesso dell’introduzione delle nuove tecnologie, è la nozione di partecipazione del pubblico. L’artista della nostra epoca, cioè l’artista della comunicazione, secondo Forest  diventa una specie di architetto delle informazioni, che considera i processi in una relazione interattiva di partecipazione con interlocutori intercambiabili. Nel nuovo ruolo che si attribuisce l’artista della comunicazione, egli non si presenta più come un “fabbricante‿ di un oggetto materiale, ma fonda il suo passo sulla relazione particolare, specifica ed originale, che stabilisce  tra se stesso, lo (gli) spettatore (i) e  l’ambiente. Questa evoluzione si accorda perfettamente alla curva di una evoluzione della società che lo ha condotto in qualche decennio da una società di produzione ad una società di scambi. Per quanto riguarda le problematiche del linguaggio dell’Estetica della Comunicazione, Forest rileva anzitutto che il messaggio dell’artista non è solamente subordinato al mezzo del veicolo; è ugualmente dipendente del sistema di scambio o mezzo sociale nel quale circola. E’ quindi necessario far circolare tali messaggi in tutti i canali di comunicazione praticabili. Inoltre, l’autore sostiene che si debba elaborare un metalinguaggio che sia proprio del genere artistico di cui ci stiamo interessando; un insieme di codici e segni che abbia tra le sue capacità la metacomunicazione, cioè la capacità di comunicare a proposito della comunicazione che ne costituisce il carattere fondamentale e specifico. Tra i campi di attività nei quali si deve inserire l’Estetica della Comunicazione, Forest sottolinea l’importanza della dimensione spaziale e temporale, viste non solo come concetti fisici che tendono ad evolvere considerevolmente all’ora attuale con la progressione delle conoscenze ma anche come realtà sensibili da vivere. Queste riflessioni presuppongono, ancora una volta, un superamento delle concezioni finora elaborate. Difatti, lo spazio, con le sue tre dimensioni, s’impone come un dono immanente al mondo. Quanto al tempo nel suo svolgimento lineare, noi l’accompagniamo continuamente: il Passato dietro, il Futuro davanti, noi avanziamo nel presente. Queste concezioni,però, sembrano ormai appartenere al passato, in quanto i nuovi concetti avanzati dalle scienze come l’utilizzazione nel quotidiano di nuove tecnologie rischiano di rimettere in discussione questi schemi mentali. La microelettronica si definisce come un’altra strutturazione del Tempo di cui il ritaglio supera la soglia della percezione umana. Per quanto riguarda invece lo Spazio, così come macchina a vapore aveva vantaggiosamente rimpiazzato le risorse fisiche dell’uomo o dell’animale, l’informatica e la sua rivoluzione amplifica le risorse intellettuali dell’uomo. Per concludere, Forest introduce una riflessione sull’estetica della comunicazione, lo spazio interiore e i precetti zen, nel senso che le nuove tecnologie di cui le modalità di funzionamento ci permettono in qualche maniera una riappropriazione del tempo ed una “riscoperta‿ del nostro Presente. Agendo come prolungamento dei nostri sensi, i nuovi media cancellano il pensiero strutturato e lineare, dissolvendo il concetto, e ci inducono in altri tipi di comportamenti antropologici. Alla loro maniera, come la mediazione, essi istaurano condizioni specifiche e privilegiate dove la nostra relazione al tempo, allo spazio, alla materia, agli oggetti si trova rinnovata. I nuovi media aprono la strada ad altri tipi di conoscenza, ad altre forme di coscienza.
 
La versione a cui faccio riferimento è quella del suddetto anno. Secondo l’artista, esiste un grande divario tra la sensibilità dell’ uomo inserito nella società contemporanea e il discorso dominante sull’arte, dal momento che la maggior parte della produzione artistica del nostro tempo, ispirata dal mercato nei suoi circuiti precostituiti, è interamente basata su sistemi di referenza riferiti al passato e non adeguati alle esigenze della società contemporanea. Di conseguenza, essa non è più adeguata alla sensibilità profonda degli individui della nostra epoca. E’ quindi necessario giungere ad una produzione artistica indipendente dalle leggi di mercato e dalle preoccupazioni del tempo, legata ai principi, alle richieste ed alla sensibilità propria della società, legata intrinsecamente alla comunicazione, ai dati propri del sensibile, in costante evoluzione, alla ricerca dei propri valori, dei propri sistemi simbolico- comunicativi. Il rafforzamento del legame tra arte e realtà deve tenere conto del fatto che elettronica e informatica oggi forniscono agli artisti nuovi strumenti di creazione e di espressione e che la sensibilità contemporanea oggi è modellata attraverso molteplici canali da molteplici media.Quindi oggi l’artista deve reinventarsi come artista della comunicazione nella sua funziona antropologica originale di creatore di sistemi di segni simboli e azioni. In tale contesto, quindi, si inserisce la necessità della nascita dell’Estetica della Comunicazione, ossia della nascita di una nuova forma dell’Estetica che si presenta con l’ambizione di concorrere ad una nuova comprensione della realtà e di favorire una concezione del mondo che ci porta verso oggetti profondamente spirituali. L’artista contemporaneo si vede dotato di nuovi mezzi di investigazione per interrogare l’inconscio collettivo e per dargli forma, dal momento che risorse della tecnologia lo introducono nelle zone innocue che gli spettano di esplorare.Considerati i continui mutamenti di ruoli, mezzi e sensibilità, che caratterizzano la società moderna,  Forest ritiene che si debba addirittura giungere all’adeguamento dello stesso termine “artista‿, il quale non può ignorare la costante evoluzione del proprio tempo ma deve afferrarne il “ senso‿ e di formularne i “linguaggi‿. Il suo proposito consiste nell’utilizzare i nuovi strumenti di conoscenza e di azione per tentare di allargare gli orizzonti della nostra percezione, della nostra sensibilità, della nostra coscienza alfine di rinnovare i nostri codici, il nostro punto di vista, di sentire e di comprendere. Altro aspetto che va via via assumendo crescente importanza, in quanto riflesso dell’introduzione delle nuove tecnologie, è la nozione di partecipazione del pubblico. L’artista della nostra epoca, cioè l’artista della comunicazione, secondo Forest  diventa una specie di architetto delle informazioni, che considera i processi in una relazione interattiva di partecipazione con interlocutori intercambiabili. Nel nuovo ruolo che si attribuisce l’artista della comunicazione, egli non si presenta più come un “fabbricante‿ di un oggetto materiale, ma fonda il suo passo sulla relazione particolare, specifica ed originale, che stabilisce  tra se stesso, lo (gli) spettatore (i) e  l’ambiente. Questa evoluzione si accorda perfettamente alla curva di una evoluzione della società che lo ha condotto in qualche decennio da una società di produzione ad una società di scambi. Per quanto riguarda le problematiche del linguaggio dell’Estetica della Comunicazione, Forest rileva anzitutto che il messaggio dell’artista non è solamente subordinato al mezzo del veicolo; è ugualmente dipendente del sistema di scambio o mezzo sociale nel quale circola. E’ quindi necessario far circolare tali messaggi in tutti i canali di comunicazione praticabili. Inoltre, l’autore sostiene che si debba elaborare un metalinguaggio che sia proprio del genere artistico di cui ci stiamo interessando; un insieme di codici e segni che abbia tra le sue capacità la metacomunicazione, cioè la capacità di comunicare a proposito della comunicazione che ne costituisce il carattere fondamentale e specifico. Tra i campi di attività nei quali si deve inserire l’Estetica della Comunicazione, Forest sottolinea l’importanza della dimensione spaziale e temporale, viste non solo come concetti fisici che tendono ad evolvere considerevolmente all’ora attuale con la progressione delle conoscenze ma anche come realtà sensibili da vivere. Queste riflessioni presuppongono, ancora una volta, un superamento delle concezioni finora elaborate. Difatti, lo spazio, con le sue tre dimensioni, s’impone come un dono immanente al mondo. Quanto al tempo nel suo svolgimento lineare, noi l’accompagniamo continuamente: il Passato dietro, il Futuro davanti, noi avanziamo nel presente. Queste concezioni,però, sembrano ormai appartenere al passato, in quanto i nuovi concetti avanzati dalle scienze come l’utilizzazione nel quotidiano di nuove tecnologie rischiano di rimettere in discussione questi schemi mentali. La microelettronica si definisce come un’altra strutturazione del Tempo di cui il ritaglio supera la soglia della percezione umana. Per quanto riguarda invece lo Spazio, così come macchina a vapore aveva vantaggiosamente rimpiazzato le risorse fisiche dell’uomo o dell’animale, l’informatica e la sua rivoluzione amplifica le risorse intellettuali dell’uomo. Per concludere, Forest introduce una riflessione sull’estetica della comunicazione, lo spazio interiore e i precetti zen, nel senso che le nuove tecnologie di cui le modalità di funzionamento ci permettono in qualche maniera una riappropriazione del tempo ed una “riscoperta‿ del nostro Presente. Agendo come prolungamento dei nostri sensi, i nuovi media cancellano il pensiero strutturato e lineare, dissolvendo il concetto, e ci inducono in altri tipi di comportamenti antropologici. Alla loro maniera, come la mediazione, essi istaurano condizioni specifiche e privilegiate dove la nostra relazione al tempo, allo spazio, alla materia, agli oggetti si trova rinnovata. I nuovi media aprono la strada ad altri tipi di conoscenza, ad altre forme di coscienza.

Revisione 17:36, 27 Feb 2007

Personaggio o Gruppo: Fred Forest

Biografia: Fred Forest è nato in Algeria nel 1933. Artista multimediale e professore universitario, è titolare della cattedra di scienze dell’informazione e della comunicazione dell’università di Nizza Sophia-Antipolis. Pioniere dell’art video, sul finire degli anni ’60, in Francia, ha creato i primi ambienti interattivi utilizzando sia il mezzo televisivo che, col tempo, i primi computer. Nella sua attività artistica, ha usato svariati strumenti tecnologici, quali la stampa, il telefono, la televisione, la radio i giornali luminosi elettronici e molto altro ancora. Ovviamente, oggigiorno la sua attività è orientata verso il web. Co-fondatore, nel 1974, del “Collettivo d’Arte Sociologica‿; dieci anni dopo, alla Sorbona, ho discusso una tesi di dottorato sull’Estetica della Comunicazione. Nel corso degli anni, ha vinto il Premio della Comunicazione alla Biennale di San Paolo, ha rappresentato la Francia alla Biennale di Venezia e ha vinto il Laser d’Oro al Festival delle Arti Elettroniche di Locarno per un lavoro sperimentale sul multimedia. Nel 1996 ha messo in vendita una sua opera numerica, “Parcelle-Réseau‿. Nel 1999 ha sposato su Internet l’artista Sophie Lavaud, mettendo così alla prova con lei un programma per la realtà virtuale. Fred Forest ha pubblicato numerosi libri, tra i quali ricordiamo “Per un’arte attuale-l’arte al tempo di Internet (1998). Co-fondatore dei movimenti dell’Arte Sociologica e dell’Estetica della

Sito web: http://www.webnetmuseum.org , www.fredforest.org e www.fredforest.net,


Poetica: pratica artistica basata su una profonda riflessione critica sull’arte, la comunicazione, i loro codici, i loro fondamenti simbolici ed estetici. Secondo l’artista, esiste un grande divario tra la sensibilità dell’ uomo inserito nella società contemporanea e il discorso dominante sull’arte, dal momento che la maggior parte della produzione artistica del nostro tempo, ispirata dal mercato nei suoi circuiti precostituiti, è interamente basata su sistemi di referenza riferiti al passato e non adeguati alle esigenze della società contemporanea. Di conseguenza, essa non è più adeguata alla sensibilità profonda degli individui della nostra epoca. E’ quindi necessario giungere ad una produzione artistica indipendente dalle leggi di mercato e dalle preoccupazioni del tempo, legata ai principi, alle richieste ed alla sensibilità propria della società, legata intrinsecamente alla comunicazione, ai dati propri del sensibile, in costante evoluzione, alla ricerca dei propri valori, dei propri sistemi simbolico- comunicativi. Quindi oggi l’artista deve reinventarsi come artista della comunicazione nella sua funziona antropologica originale di creatore di sistemi di segni simboli e azioni. In tale contesto, quindi, si inserisce la necessità della nascita dell’Estetica della Comunicazione, ossia della nascita di una nuova forma dell’Estetica che si presenta con l’ambizione di concorrere ad una nuova comprensione della realtà. Nel corso della sua attività artistica, Forest ha usato svariati strumenti tecnologici, quali la stampa, il telefono, la televisione, la radio i giornali luminosi elettronici e molto altro ancora. Ovviamente, oggigiorno la sua attività è orientata verso il web. Secondo Forest, l’artista contemporaneo si vede dotato di nuovi mezzi di investigazione per interrogare l’inconscio collettivo e per dargli forma, dal momento che risorse della tecnologia lo introducono nelle zone innocue che gli spettano di esplorare. Il suo proposito consiste dunque nell’utilizzare i nuovi strumenti di conoscenza e di azione per tentare di allargare gli orizzonti della nostra percezione, della nostra sensibilità, della nostra coscienza alfine di rinnovare i nostri codici, il nostro punto di vista, di sentire e di comprendere. Altro aspetto che va via via assumendo crescente importanza, in quanto riflesso dell’introduzione delle nuove tecnologie, è la nozione di partecipazione del pubblico. Nel nuovo ruolo che si attribuisce l’artista della comunicazione, egli non si presenta più come un “fabbricante‿ di un oggetto materiale, ma fonda il suo passo sulla relazione particolare, specifica ed originale, che stabilisce tra se stesso, lo (gli) spettatore (i) e l’ambiente. Questa evoluzione si accorda perfettamente alla curva di una evoluzione della società che lo ha condotto in qualche decennio da una società di produzione ad una società di scambi.

Opere: Tra le opere che Forest ha scritto, ho esaminato il "Manifesto per un’estetica della comunicazione" (il cui titolo nella lingua di origine- il francese- è “Manifeste pour une esthétique de la communication‿, che ho potuto reperire sul sito http://www.webnetmuseum.org. Si tratta di un testo redatto in una prima stesura nel 1983, ampliato e corretto in certe parti nel 1984. La versione a cui faccio riferimento è quella del suddetto anno. Secondo l’artista, esiste un grande divario tra la sensibilità dell’ uomo inserito nella società contemporanea e il discorso dominante sull’arte, dal momento che la maggior parte della produzione artistica del nostro tempo, ispirata dal mercato nei suoi circuiti precostituiti, è interamente basata su sistemi di referenza riferiti al passato e non adeguati alle esigenze della società contemporanea. Di conseguenza, essa non è più adeguata alla sensibilità profonda degli individui della nostra epoca. E’ quindi necessario giungere ad una produzione artistica indipendente dalle leggi di mercato e dalle preoccupazioni del tempo, legata ai principi, alle richieste ed alla sensibilità propria della società, legata intrinsecamente alla comunicazione, ai dati propri del sensibile, in costante evoluzione, alla ricerca dei propri valori, dei propri sistemi simbolico- comunicativi. Il rafforzamento del legame tra arte e realtà deve tenere conto del fatto che elettronica e informatica oggi forniscono agli artisti nuovi strumenti di creazione e di espressione e che la sensibilità contemporanea oggi è modellata attraverso molteplici canali da molteplici media.Quindi oggi l’artista deve reinventarsi come artista della comunicazione nella sua funziona antropologica originale di creatore di sistemi di segni simboli e azioni. In tale contesto, quindi, si inserisce la necessità della nascita dell’Estetica della Comunicazione, ossia della nascita di una nuova forma dell’Estetica che si presenta con l’ambizione di concorrere ad una nuova comprensione della realtà e di favorire una concezione del mondo che ci porta verso oggetti profondamente spirituali. L’artista contemporaneo si vede dotato di nuovi mezzi di investigazione per interrogare l’inconscio collettivo e per dargli forma, dal momento che risorse della tecnologia lo introducono nelle zone innocue che gli spettano di esplorare.Considerati i continui mutamenti di ruoli, mezzi e sensibilità, che caratterizzano la società moderna, Forest ritiene che si debba addirittura giungere all’adeguamento dello stesso termine “artista‿, il quale non può ignorare la costante evoluzione del proprio tempo ma deve afferrarne il “ senso‿ e di formularne i “linguaggi‿. Il suo proposito consiste nell’utilizzare i nuovi strumenti di conoscenza e di azione per tentare di allargare gli orizzonti della nostra percezione, della nostra sensibilità, della nostra coscienza alfine di rinnovare i nostri codici, il nostro punto di vista, di sentire e di comprendere. Altro aspetto che va via via assumendo crescente importanza, in quanto riflesso dell’introduzione delle nuove tecnologie, è la nozione di partecipazione del pubblico. L’artista della nostra epoca, cioè l’artista della comunicazione, secondo Forest diventa una specie di architetto delle informazioni, che considera i processi in una relazione interattiva di partecipazione con interlocutori intercambiabili. Nel nuovo ruolo che si attribuisce l’artista della comunicazione, egli non si presenta più come un “fabbricante‿ di un oggetto materiale, ma fonda il suo passo sulla relazione particolare, specifica ed originale, che stabilisce tra se stesso, lo (gli) spettatore (i) e l’ambiente. Questa evoluzione si accorda perfettamente alla curva di una evoluzione della società che lo ha condotto in qualche decennio da una società di produzione ad una società di scambi. Per quanto riguarda le problematiche del linguaggio dell’Estetica della Comunicazione, Forest rileva anzitutto che il messaggio dell’artista non è solamente subordinato al mezzo del veicolo; è ugualmente dipendente del sistema di scambio o mezzo sociale nel quale circola. E’ quindi necessario far circolare tali messaggi in tutti i canali di comunicazione praticabili. Inoltre, l’autore sostiene che si debba elaborare un metalinguaggio che sia proprio del genere artistico di cui ci stiamo interessando; un insieme di codici e segni che abbia tra le sue capacità la metacomunicazione, cioè la capacità di comunicare a proposito della comunicazione che ne costituisce il carattere fondamentale e specifico. Tra i campi di attività nei quali si deve inserire l’Estetica della Comunicazione, Forest sottolinea l’importanza della dimensione spaziale e temporale, viste non solo come concetti fisici che tendono ad evolvere considerevolmente all’ora attuale con la progressione delle conoscenze ma anche come realtà sensibili da vivere. Queste riflessioni presuppongono, ancora una volta, un superamento delle concezioni finora elaborate. Difatti, lo spazio, con le sue tre dimensioni, s’impone come un dono immanente al mondo. Quanto al tempo nel suo svolgimento lineare, noi l’accompagniamo continuamente: il Passato dietro, il Futuro davanti, noi avanziamo nel presente. Queste concezioni,però, sembrano ormai appartenere al passato, in quanto i nuovi concetti avanzati dalle scienze come l’utilizzazione nel quotidiano di nuove tecnologie rischiano di rimettere in discussione questi schemi mentali. La microelettronica si definisce come un’altra strutturazione del Tempo di cui il ritaglio supera la soglia della percezione umana. Per quanto riguarda invece lo Spazio, così come macchina a vapore aveva vantaggiosamente rimpiazzato le risorse fisiche dell’uomo o dell’animale, l’informatica e la sua rivoluzione amplifica le risorse intellettuali dell’uomo. Per concludere, Forest introduce una riflessione sull’estetica della comunicazione, lo spazio interiore e i precetti zen, nel senso che le nuove tecnologie di cui le modalità di funzionamento ci permettono in qualche maniera una riappropriazione del tempo ed una “riscoperta‿ del nostro Presente. Agendo come prolungamento dei nostri sensi, i nuovi media cancellano il pensiero strutturato e lineare, dissolvendo il concetto, e ci inducono in altri tipi di comportamenti antropologici. Alla loro maniera, come la mediazione, essi istaurano condizioni specifiche e privilegiate dove la nostra relazione al tempo, allo spazio, alla materia, agli oggetti si trova rinnovata. I nuovi media aprono la strada ad altri tipi di conoscenza, ad altre forme di coscienza.

  • "Parcelle-Réseau I" e "Parcelle-Réseau II" (1996)
  • "Fête de l'Internet : "J'arrête le temps" (1997)
  • "La machine à travailler le temps" (1997)
  • "Le Techno Mariage" (cronaca, riflessioni e lavori sul suo matrimonio) (1998)
  • "Le pont d' Avignon 2000" (2000)
  • "Telmps-Réseau", vente de temps en ligne (2000)
  • "Flash-Réseau", vente d'électrons, flash lumineux en ligne (2000)
  • "Métre carré numérique", Musee Art Contemporain Montréal (2001)
  • "Lettres de feu dans le ciel de Paris" (2001)
  • "Métre carré numérique", Musee Art Contemporain Montréal (2001)
  • "Planeto" Campus Euro(pe)art (2002)
  • "Grenoble au centre de la toile" (2003)


Bibliografia:

• Le Territoire Édition du territoire Anserville, France, 1979 • Art sociologique vidéo de Fred Forest, N°1188, U.G.E. Union générale d'édition, 8 rue Garancière. Éditions 10-18, Paris, 1977 • Art sociologique, Méthode pour une sociologie esthétique, Blaise Galland, Georg Éditeur à Carouge, Suisse, 1987 • Über Flüsser, Asthetik der Kommunikation, Fred Forest, Bolman Verlag, Düsseldorf, 1990 • À la recherche de Julia Margaret Cameron, textes de Bernard Teyssèdre, Jacques Lepage, Fred Forest, Jean-Roger Soubiran, Jean-Noël Laszlo. Z'Éditions, Nice, 1991 • À la recherche de Julia Margaret Cameron, textes de Bernard Teyssèdre, Jacques Lepage, Fred Forest, Jean-Roger Soubiran, Jean-Noël Laszlo. Z'Éditions, Nice, 1991 • 100 actions, Fred Forest, Z'Éditions,Nice, février 1995 • Esthétique des arts mediatiques Ouvrage collectif, Presses de l'université du Quebec, Sainte Foy 1995 • Pour un art Actuel. L’art à l’heure d’Internet , de Fred Forest, Éditions l’Harmattan, Paris, novembre 1998 • Fonctionnement et dysfonctionnements de l’art contemporain : un procés pour l’exemple, Fred Forest, l’Harmattan, Paris, septembre 2000 • Esthétique de la communication", Art Press, n° 122, Paris 1988 • Manifeste pour une esthétique de la communication", Revue + - 0, numerà special 43, Bruxelles 1985 • "L'Esthétique de la communication", Opus International, n°94, Paris 1984 • "L'art sociologique", Opus International, n° 55, Paris 1975


Webliografia:

http://www.tinet.ch/videoart/va16/multimedia.html (1995) Mix-Media - Grand Prix de la ville de Locarno (TV+Radio+Cinéma+Théatre+Internet)

http://www.imaginet.fr/forest (1996) "Parcelle-Réseau I"

http://www.fredforest.org/Parcelle-Reseau (1996) "Parcelle-Réseau II" • http://www.monaco.mc/exhib/territories (1996) "Le Territoire des réseaux" • http://www.fredforest.com (1997) Fête de l'Internet : "J'arrête le temps" • http://www.fredforest.org/temps (1997) "La machine à travailler le temps" • http://www.fredforest.org/technomariage/default.htm (1998) "Le Techno Mariage" • http://www.netfr.com/forest (1998) "Pour un art actuel, l'art à l'heure d'Internet", l'Harmattan, Paris • http://www.fredforestorg/touch-me/ (1998) "Touchez-moi pour me faire vivre" Milia Cannes (1998) • http://www.fredforest.org/territoire (1999) "Vente du Territoire" • http://www.fredforest.org/centre/default.htm (1999) " Le centre du monde", Espace Pierre Cardin, Paris. • http://www.fredforest.org/pomme/default.htm (1999) "La pomme dans tous ses états" • http://www.fredforest.org/avignon/ (2000) "Le pont d' Avignon 2000" • http://www.fredforest.org/tuer (2000) "Qui veut tuer Fred Forest ?" • http://www.fredforest.org/proces (2000) "Mon procès contre Beaubourg" • http://www.fredforest.net (2000) "Dansons, dansons" • http://www.fredforest.org/Catalogue/ (2000) "Couleur-Réseau" Drouot Montaigne, 2000 • http://www.fredforest.org/TempsR/indext.html (2000) "Telmps-Réseau", vente de temps en ligne. • http://www.fredforest.org/PoidsR/indexP.html (2000) "Poid-Réseau", vente au poids en ligne. • http://www.fredforest.org/FlashR/indexF.html (2000) "Flash-Réseau", vente d'électrons, flash lumineux en ligne. • http://www.fredforest.org/amour (2001) "Lettres de feu dans le ciel de Paris" • http://www.fredforest.org/pied (2001) "Offrez votre pied au réseau" • http://www.fredforest.org/ny (2001) " we shall remember" • http://www.fredforest.org/mcn (2001) "Métre carré numérique", Musee Art Contemporain Montréal • http://www.fredforest.org/planeto (2002) "Planeto" Campus Euro(pe)art • http://viande.fredforest.net (2002) "Territoire du corps et des réseaux, le corps éclaté, 2002" • http://www.fredforest.org/fete (2003) "Grenoble au centre de la toile"