Graham Dan: differenze tra le versioni
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Revisione 15:11, 27 Giu 2006
==Personaggio== Graham Dan
Biografia
Dan Graham nasce nel 1942 a Urbana, Illinois (U.S.A.). Graham è stato proprietario di una galleria, teorico della cultura e dell’arte, fotografo, produttore di film, artista dell'installazione e della performance interessandosi alla complessa relazione esistente tra l’opera d’arte e il pubblico, impiegando telecamere collegate a monitor che permettono al visitatore di vedere la proprio immagine in un contesto spazio-temporale sfalsato rispetto alla realtà. Tra i principali esponenti delle neoavanguardie del dopoguerra, Dan Graham è stato un pioniere della performance e della video arte. Il suo percorso artistico prende avvio con una serie di lavori concettuali (1965-66), basati sull'uso di testi e fotografie. Le successive esperienze di performance, legate a indagini psicologiche e interpersonali a partire da sperimentazioni operate con il proprio corpo, lo portano a rivolgere la sua attenzione ai progetti architettonici per l’interazione sociale negli spazi pubblici (nel 1970) e a maturare la ricerca sui padiglioni (dal 1980), strutture praticabili di vetro, in parte trasparente e in parte riflettente capaci di coinvolgere il contesto e lo spettatore in modo interattivo. Da sempre interessato all’urbanistica e al rapporto tra arte e architettura, ha trovato nel modulo dell’abitazione e, successivamente, del padiglione, una forma elementare e simbolica cui dare sempre nuove espressioni. Graham ha esposto in tutto il mondo, in spazi pubblici e museali, con interventi in mostre temporanee tra cui la Biennale di Venezia e la Documenta di Kassel e con progetti permanenti quali il padiglione per il tetto del Dia Center di New York e il Café Bravo della Kunstwerke a Berlino. Graham vive e lavora a New York City (U.S.A.).
Sito web
Poetica
Dan Graham una delle figure più rappresentative della ricerca video, ha spesso utilizzato i messaggi della televisione modificandone le immagini per creare una serie di successione di scarti temporali destrutturati.
Codice pubblico/privato (Public/Private Code)
“Il concetto di pubblico contrapposto a quello di privato può dipendere da convenzioni architettoniche. [
Video come specchio e finestra architettonica (Video as Architectural/Mirror and Window)
“Il video in architettura funziona a livello semiotico simultaneamente come finestra e come specchio. Le finestre in architettura mediano tra unità spaziali separate e incorniciano la prospettiva convenzionale di un’unità in rapporto all’altra; gli specchi in architettura definiscono in modo autoriflesso uno spazio e un io delimitati.
L’immagine allo specchio risponde otticamente ai movimenti dell’osservatore, variando in funzione della sua posizione.
L’immagine proiettata dallo schermo video di uno spettatore che lo osserva dipende dalla relazione di quello spettatore rispetto alla posizione della videocamera, ma non della sua posizione rispetto al monitor.[…]
Opere
Alcune opere
- Sunrise to Sunset, 1969
- Binocular Zoom, 1969-70
- Roll, 1970
- Body-Press, 1970-72
Film
- Helix/Spiral, 1973
- Time delay room, 1974
Installazione a circuito chiuso
Installazione a circuito chiuso
- Performance, Audience, Mirror, 1975
Video-installazione
- Public Space, Two Audiences, 1975
Installazione
- Yesterday/Today, 1975
Video-installazione: esamina i ritmi di vita quotidiani del suono e della vista.
- Video Piece for Shop Windows in an Arcade, 1976
Video-installazione
- Video Projection Outside Home, 1978
Video-installazione: mostra come si può sviluppare una proiezione video fuori di casa.
- Two Adjacent Pavilions, 1978-81
Installazione
- Video View of Suburbia in an Urban Atrium, 1979
Video-installazione
- Two-Way Mirror Triangle with One Side Curved, 1996
Installazione
- Children's Day Care, CD-Rom, Cartoon and Computer Screen Library Project, 1998-2000
Installazione
- Rooftop Pavilion for Munich, 2002
Installazione
Bibliografia
- 1989, L’immagine video, Fagone Vittorio, ed. Feltrinelli, Milano, pp. 32-33, 177
- 2004, Le arti multimediali digitali, Balzola Andrea e Monteverdi Anna Maria, ed. Garzanti, Milano, pp. 546-547
- 2004, Arte elettronica: video, installazioni, web art, computer art, ed. Giunti, Milano, pp.25