Pope Nina: differenze tra le versioni

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'''Pope Nina''' un’artista di professione che ha lavorato primariamente nel campo dei nuovi media, arte dal vivo, video e installazioni. Ha dimostrato di saper capire chiaramente i media come strumento di comunicazione e dove la rete è correntemente usata come posto per le organizzazioni volte a pubblicare materiali di marketing. Il suo modo di usare internet è considerato innovativo.
 
'''Pope Nina''' un’artista di professione che ha lavorato primariamente nel campo dei nuovi media, arte dal vivo, video e installazioni. Ha dimostrato di saper capire chiaramente i media come strumento di comunicazione e dove la rete è correntemente usata come posto per le organizzazioni volte a pubblicare materiali di marketing. Il suo modo di usare internet è considerato innovativo.
  
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Revisione 21:34, 15 Feb 2006

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Pope Nina

Pope Nina un’artista di professione che ha lavorato primariamente nel campo dei nuovi media, arte dal vivo, video e installazioni. Ha dimostrato di saper capire chiaramente i media come strumento di comunicazione e dove la rete è correntemente usata come posto per le organizzazioni volte a pubblicare materiali di marketing. Il suo modo di usare internet è considerato innovativo.


Biografia

Nina Pope è nata a Papworth St. Agnes nel 1968, attualmente vive ad Hackney, Londra. La sua vita si incentra nell’arte, nei film e nella tecnologia. Nel 1987 incontra Karen Guthrie con la quale studia al College of Art fino al 1991. Successivamente completa il Master of Art a Londra e nel 1995, con la collega Karen Guthrie, intraprende la collaborazione artistica avviata con l'installazione multimediale Somewhere Over the TV, mostrata alla Collective Gallery di Edimburgo.

Alcuni dei loro lavori consistono in progetti su vasta scala, in continuo mutamento, che spesso coinvolgono il pubblico allo stage di produzione.


Opere

La carriera artistica di Nina Pope prevede la realizzazione di molti progetti sviluppati con la collaborazione di Karen Guthrie, quelli elencati cronologicamente qui di seguito sono quelli realizzati individualmente negli ultimi dieci anni:

  • Valley Scenery (1996): il progetto è stato realizzato per il Lee Valley Park per mezzo di incisioni su pannelli di metallo. Il lavoro sviluppato è incentrato intorno alla Rye House Gatehouse, un edificio poco conosciuto (a nord del parco), l’idea di usarlo come punto focale l’attirava molto per via della sua storia. Questo parco giochi dell’epoca Vittoriana era affascinante anche per l’incredibile attività di attrazioni moderne che si erano sviluppate in prossimità della Gatehouse. Ogni pannello è stato situato nel luogo raffigurante la particolare zona del parco su di esso inciso, essi sono anche visionabili via web. L’artista ha sperato che il posizionare i pannelli in posti frequentati porti i visitatori abituali a dare un nuovo sguardo al parco, e forse a visitare aree a loro sconosciute; e che il mostrare porzioni del parco su internet spinga una grossa folla ad accorrere e che li faccia divertire. Il Vittoriano "oracolo delle meraviglie" è stato rimpiazzato da un moderno giocattolo visuale che permetterà sia ai visitatori locali che globali (quelli via internet) di girare e di esplorare questo mini scenario.
  • Home by ten o Rural/Digital (1997): Nina Pope è stata la coordinatrice di questo progetto che, con l’ausilio di John Hunter, ha selezionato otto giovani artisti (con interessi sia nei nuovi media che in quelli tradizionali). Il lavoro è stato concepito come opportunità per esplorare la relazione tra la cultura digitale e lo sperimentare la vita svolta nell’area rurale di Aberdeenshire. Dal punto di vista digitale, la sua esperienza si è concretizzata con la creazione di una semplice animazione gif, mentre per quanto riguarda la vita locale ha comportato il lavorare presso la fonderia Scottish Sculpture Workshop, al fine di realizzare delle fusioni in bronzo su alcune specie di grossi funghi raccolti nel bosco.
  • Diy gardening (1998): Nina Pope si è occupata di tutta la realizzazione del progetto creato per il gruppo show a Helensburgh MOD Churchill Estate in Scozia. Il programma video e il website sul giardinaggio sono il risultato finale del lavoro e documentano tutti i cambiamenti che ha apportato l’artista al giardino in stile moderno. Il lavoro è cominciato con il soggiorno, durato diverse settimane, a Helensburgh dove ha fatto visita a Cathy Boland e Jenny Geoffrey, due giardinieri da cui ha appreso le idee per dare forma ad un piccolo giardino MOD. Esso è stato realizzato presso la proprietà di Churchill in Helensburgh, in una casa usata come alloggio provvisorio per le famiglie momentaneamente prive della loro per motivi di ristrutturazione. Il motivo ricorrente di queste abitazioni consiste nell’avere il giardino identico, ognuno unito al seguente da una recinzione bassa. Questa ripetitività ha spinto l’artista a progettare un giardino diverso, che si staccasse dalla comune regola di avere un terreno prevalentemente ricoperto da un manto erboso, sostituendolo con piante e arbusti tali da richiedere poca manutenzione, ma che al tempo stesso creasse un angolo di riservatezza e di intimità vicino alla casa.
  • Safe bet (1999): progetto per l’Olay Vision Award for Women Artists. Le artiste hanno esibito le loro opere, realizzate attraverso l’uso della ‘nuova tecnologia’, al LUX Centre a Hoxton, Londra. Safe bet è stato presentato alla galleria in forma di installazione video che mostrava le artiste durante la preparazione delle loro opere. Lo scopo era di incoraggiare il pubblico a fare scommesse sul vincitore della competizione. Il progetto è stato esteso anche al di fuori del LUX Center, attraverso il WWW, per permettere ad un pubblico piu’ ampio di partecipare alle scommesse.
  • A Public Auction of Private Art Works (2000-2001): supportato dall’Arts Council England Lottery funding, questo progetto d’arte dal vivo è incentrato sul riallestimento di un’asta tenutasi a Kimbolton Castel, Hontingdon nel 1949. L’artista ha riutilizzato la lista autentica di vendite per commissionare nuovi lavori ad una quarantina di artisti e designer contemporanei: ognuno di essi aveva il compito di scegliere un oggetto e di elaborarlo creando un lavoro che sarebbe entrato successivamente a far parte dell’asta. < Molti altri progetti fatti con la collaborazione di Karen Guthrie:
  • Somewhere Over the TV (1995): primo lavoro fatto con la collaborazione di Karen Guthrie ed esposto sia alla Collective Gallery in Edimburgo che alla Fringe Gallery di Glasgow. Il progetto comprende una installazione, un’animazione video e un libro a tiratura limitata di Iris print. Nella realizzazione dell’installazione, rappresentante una foresta, viene creato il parallelo tra due realtà diverse: reale e virtuale. Per permettere al visitatore un cammino obbligato che gli faccia mettere a confronto le due realtà rappresentate, vengono create due stanze collegate da una strada: la prima viene popolata con alberi veri; la seconda con fiori finti, con un computer per l’animazione e con un video. Per rendere ancora piu’ vera l’atmosfera, la simulazione è stata arricchita da una colonna sonora e da profumi che ricordassero l’ambiente naturale.
  • A Hypertext Journal (1996): un viaggio on-line dal vivo di Nina Pope e Karen Guthrie alle Isole Western in Scozia. Il progetto non è stato commissionato ma realizzato come una risposta ad un artwork ‘interattivo’. A Hypertext Journal, che ha generato molto interesse nel campo dei media, è essenzialmente una seria esplorazione della possibile interazione del web in tempo reale con un pubblico lontano, invitato a rispondere agli aggiornamenti quotidiani delle artiste. In un anno in cui solo poche persone erano a conoscenza che il web potesse contenere foto e potesse essere interattivo, le artiste hanno deciso di addentrarsi in questo progetto modificando il primo esempio di scrittura inglese sul viaggio: ‘A Journey to the Western Isles’, un’opera del diciottesimo secolo scritta da Boswell e Johnson. I loro diari virtuali venivano aggiornati quotidianamente attraverso l’utilizzo di un portatile preso in prestito e di una camera digitale per documentare le avventure della ‘lontana’ giornata scozzese.
  • Homespun (1997): commissionato dall’Eastern Arts & Cambridge Darkroom Gallery, questo progetto è nato durante la collaborazione per A Hypertext Journal. Homespun è un lavoro on-line durato una settimana: le artiste ritornano alle loro case d’infanzia a sfidare i personali ricordi delle scene domestiche quotidiane, della famiglia, dell’identità’ e del periodo artistico-formativo. La ripresa delle case dei genitori, attraverso due computer video separati e con l’aggiunta di conversazioni telefoniche in diretta, veniva trasmessa nelle gallerie. L’esibizione tuttavia, evolvendosi quotidianamente, poteva essere seguita attraverso un computer che accedeva direttamente al sito e messo a disposizione in galleria. L’esperienza di Homespun ha cambiato il modo di lavorare delle artiste: il website doveva evolversi tutti i giorni quindi le artiste si sono trovate ad occuparsi delle immagini video, del testo, delle animazioni e del suono in un ordine sperimentale e caotico. Un’esposizione tuttavia liberatoria che le ha condotte verso un utilizzo piu’ sciolto delle tecnologie e con l’aggiunta di una trama emozionale all’intero lavoro. Homespun è per le artiste ricco di personali significati con un ritorno ed una ri-esplorazione forzata del terreno nostalgico del passato. <
  • An Artist’s Impression (1999): progetto per ICA durante il Research Artists’ Fellowship alla Southampton Institute of Fine Art Research Centre. L’impressione di un’artista in un ambiente testuale inizia con un gioco od uno spazio online testuale. Questo software multiutente permette ad una comunità virtuale di immaginare e descrivere un'isola virtuale indicando alle artiste come costruirne un modello in scala in galleria. Nina Pope e Karen Guthrie hanno provato a visualizzare questo ambiente testuale creando un modello fisico. Costruita prima dell'esposizione, la struttura iniziale dell'isola è basata sulla descrizione testuale dell'artista. Dal momento che gli altri utenti fanno delle aggiunte allo spazio virtuale, il modello continua a crescere. Gli artisti si sono sforzati di rappresentare i cambiamenti cosi' come si evolvevano durante la prima esposizione tenutasi all'ICA in ottobre. Gli artisti, entrando a conoscenza dei problemi che si presentano utilizzando il modello per "illustrare" un sistema spaziale interattivo complesso, non lineare e che evolve in tempo reale, si sono resi conto che la sfida di rappresentare fisicamente questi cambiamenti sta portando all'inevitabile fallimento di questa attività. Attualmente l'isola è installata alla Millais Gallery, Southampton.
  • Limo Day (2000): fa parte, con Festival of Lying e David Shuttleworth-Rally Hopeful, di un gruppo di tre lavori commissionati da Grizedale Arts. Si tratta di un video/un evento dal vivo dove vengono intervistate celebrità del luogo mentre viaggiano in una lunga limousine, nei pressi dell’English Lake District. Durante il Grizedale Arts’ Lawless show il video è stato mostrato al pubblico all’interno della limousine stessa; in seguito è stato mostrato anche alla Collective Gallery di Edimburgo. < < Questo progetto è stato realizzato con un breve utilizzo dei nuovi media da un gruppo di residenti. Attraverso la celebrazione e l’investigazione nell’arte della Cumbian Lying, il festival ha presentato una serie di affascinanti performance con ospiti come lo scrittore Jon Ronson.
  • TV Swansong (2002): Nina Pope e Karen Guthrie sono state le artiste curatrici di questo cross-media art project e webcast dal vivo, ospitato presso la Site Gallery. TV Swansong è stato un progetto artistico innovativo, su scala nazionale, culminato con la presentazione dei lavori attraverso un evento, della durata di un giorno, diffuso via internet. Sono stati incaricati otto artisti a svolgere altrettanti lavori in merito allo stato attuale del cambiamento continuo della televisione con risposte relative al suo passato, presente e futuro.
  • Home-made Heroes (2002): il progetto è stato commissionato dalla Barbican Gallery di Londra sulla retrospettiva dei giochi per computer durante l’esibizione ‘Game On’. Con l’aiuto del web sono stati reclutati dei sarti ai quali sono stati commissionati una serie di costumi di eroi famosi. Ad ognuno sono state fornite istruzioni testuali sull’indole del personaggio e sulle sue caratteristiche eroiche, senza comunicarne il nome. Le diverse interpretazioni risultanti diedero luogo ad una collezione di modelli con caratteristiche differenti: alcune divertenti e alcune tristi, realizzate con diversi livelli di accuratezza. Home-made Heroes è un progetto nel quale riscontriamo la qualità specifica del gioco di ruolo, una caratteristica che già tre anni prima ha affascinato le artiste per la realizzazione di An Artist’s Impression.
  • Almanac (2004): commissionato per la riapertura nel 2007 del nuovo Cinema City in Norwich. Il progetto consiste nella creazione di un database dinamico che contiene suoni e immagini registrati, durante un arco di dodici mesi, da cinque macchine digitali posizionate in diversi luoghi dell’East Anglia. Una volta terminato, da questo database verrà creato e proiettato, giorno per giorno, un film composto dalla sequenza di migliaia di immagini, prelevate in maniera casuale, che mostreranno i frammenti di vita catturati.
  • Bata-ville (2005): progetto prodotto in collaborazione con Illuminal Digital e sviluppato dalla Commissions East. Nina Pope e Karen Guthrie hanno diretto e filmato una giornata in carrozza a Zlín, nella Repubblica Ceca. Un film che esplora l’eredità del leggendario imprenditore Tomas Bata. Ad accompagnarle in questo viaggio ci sono stati i residenti dell’East Tribury in Essex e di Maryport in Cumbria (molti dei quali hanno lavorato alla fabbrica di scarpe Bata in UK), considerati il punto focale di vita della comunità; inoltre parteciparono al viaggio anche un certo numero di persone che condividevano il fascino per la storia di Bata. L’interesse per Bata si è destato quando hanno ricevuto la commissione di un lavoro artistico sulla città dell’East Tribury in Inghilterra. Per la maggior parte del XX secolo questa piccola comunità sul fiume Tamigi fu la sede di uno stabilimento per la fabbrica di scarpe di Bata. Come a Zlín, molti servizi della città sono stati costruiti dalla compagnia di calzature in accordo con gli ideali utopistici di Tomas Bata. Appena le due artiste arrivarono in città si resero conto che l’East Tribury e la fabbrica Bata rappresentavano la comunità stessa. Il loro interesse in Bata fu la scintilla per visitare l’East Tribury. Nina decise di organizzare un viaggio per portare le persone a visitare il luogo dove il loro paese ha avuto origine. Tutte le persone che hanno visitato l’agenzia Bata-ville travel o che hanno frequentato la riunione sono state invitate ad effettuare il viaggio, i passeggeri sono stati selezionati in base ai loro collegamenti alla storia di Bata e a come avrebbero potuto contribuire durante il percorso. Il viaggio è incominciato con la festa del Bon Voyage in East Tribury, le destinazioni in Repubblica Ceca includevano la fabbrica di scarpe, la località dove è situato l’edificio, il cimitero, il capannone dell’aeroplano ed è terminato con la festa per celebrare il compleanno di Tomas Bata. Una volta avuta l’idea del viaggio, l’intera cosa si è evoluta in modo estremamente rapido: offrendo un viaggio gratuito in carrozza a Zlín, sono riuscite a persuadere 30 vecchi lavoratori di Bata a prendere parte al film per passare una giornata in Moravia. Pope e Guthrie sono apparse nel film come guide di viaggio per i lavoratori vestendo uniformi ispirate al costume indossato da una hostess di Bata negli anni 1950. Per Nina Pope questo ha significato un allegro tributo alla legalità estetica del grande industriale ceco. Come lei stessa ha spiegato nelle sue interviste, il viaggio in molti modi era opportuno perchè ha aiutato a rinvigorire i ricordi sui legami tra East Tilbury e Zlín, evitando che il tempo li cancellasse. Le persone si sono impegnate ad andare a visitare l’installazione artistica temporanea creata: un’agenzia di viaggi (Bata-ville travel), realizzata nell’ufficio originale dell’amministratore della fabbrica di scarpe di Bata. L’agenzia Bata-ville travel è stata supportata da Nina Pope e presentata con prudenza per creare un intervento filmico dal vivo, all’interno del vecchio edificio della fabbrica. L’agenzia ha fornito un evocativo punto di contatto per il progetto e i visitatori sono venuti a contribuire all’installazione con i loro promemoria, a visionare il film e tutto il materiale offerto relativo a Zlín. Bata-ville è stata un’opportunità’ per i nostalgici ed una possibilità di immaginare il futuro sia per i passeggeri che per i loro cittadini.
  • Sometime Later… (2005): realizzato per la BBC e L’Arts Council England. Le artiste hanno svolto un’indagine la cui ricerca è durata svariati anni e che riguarda la nuova recita storica inglese. Hanno raccolto molto materiale sulla loro esperienza come diari-video, realizzazione di un blog e fotografie di Tudor Pinholes, hanno fatto parte del suo pubblico e le artiste si sono spostate non solo geograficamente ma anche attraverso il tempo - viaggiando nella residenza Suffolk negli anni 1942 e 1569. <


Musei

Il progetto An Artist’s Impression di Nina Pope e Karen Guthrie è stato esposto ed ancora risiede alla Millais Gallery. Questa galleria è situata al John Everett Millais Building in uno dei principali collegi dell’Università Southampton Solent, all’East Park Terrace. L’Università è collocata al centro della Città di Southampton nel sud della costa dell’Inghilterra.


Bibliografia

Siti web

http://www.somewhere.org.uk/nina/

http://www.swansong.tv/

http://somewhere.org.uk/

http://www.sometime.org.uk/

http://www.ninapope.blogspot.com/


Poetica

Webliografia

http://grizedale.org/lying/

http://www.berwickfilm-artsfest.com/programme/art-13_pope-guthrie.php

http://arts.thurrock.gov.uk/project_page.php?projectId=6

http://www.mayyouliveininterestingtimes.org/cgi-in/show.cgi?id=49&place=art&language=english

http://millais.solent.ac.uk/Artists-Impression/artists-impression.html

http://radio.cz/en/article/70952

http://www.newmedia.sunderland.ac.uk/balticseminar/popgut.htm

http://www.mayyouliveininterestingtimes.org/cgi-in/show.cgi?id=49&place=art&language=english

http://www.sitegallery.org/online_projects/view.php?id=94

http://proboscis.org.uk/prps/docs/pope_guthrie.html

http://www.tate.org.uk/britain/eventseducation/film/batavilleninapopeandkarenguthrie3421.htm

http://www.findarticles.com/p/articles/mi_m2479/is_3_27/ai_58470223

http://www.commseast.org.uk/cstudy/kimbolton.html

http://ah.brookes.ac.uk/index.php/events/details/513/

http://www.bbc.co.uk/arts/privateview/

http://www.commseast.org.uk/news/Bata-ville.pdf

http://www.ssw.org.uk/SSW_Programme/Bridge_Projects/Bridge_97/bridge_97.html

http://www.artscouncil.ie/criticalvoices/docs/Rule%20of%20Thumb.pdf

http://www.artifact.ac.uk/displayoai.php?id=1941

http://www.annabest.info/co_the-festival-of-lying/

http://www.britfilms.com/britishfilms/catalogue/browse/?id=574A01A2164452247CwIv3DF6240

http://incite.surrey.ac.uk/activities/events/rca_incite_collab/

http://www.artscouncil.org.uk/documents/subjects/Privateview_phpCUjXbI.doc

http://www.edfilmfest.org.uk/movies/show/bata_ville__we_are_not_afraid_of_the_future/director

http://www.mayyouliveininterestingtimes.co.uk/about_c.html

http://www.bdpworld.com/books/list/art/some-wh/some-wh.html

http://www.neural.it/nnews/artfornetworks.htm

http://warnell.com/zinen/library/at970508.htm

http://www.iofilm.co.uk/fm/b/bataville_2005.shtml

http://www.praguepost.com/P03/2005/Art/1006/tempo1.php

http://www.folly.co.uk/newsletter/2002/newsletter_02_jan_02.htm

http://www.cambridgeshire.gov.uk/NR/rdonlyres/68A7C721-FDB9-4B17-B362E45486076C2D/0/hroaccessions.pdf

http://www.illumina.co.uk/pdfs/bataville_pressrelease.pdf

http://www.asiansinmedia.org/weblog/

http://www.cornerhouse.org/exhibitionedinfo.asp?ID=818

http://www.bib.uab.es/pub/athenea/15788646n7a15.pdf

http://news.bbc.co.uk/1/hi/entertainment/film/4188260.stm

http://arlis.org.uk/comm/vrcomm/artandtheinternet.html

http://www.conistonwaterfestival.org.uk/art.htm