Di Corinto Arturo: differenze tra le versioni
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+ | Arturo Di Corinto, nato a Lanciano, il 23 agosto 1967, giornalista e psicologo cognitivo, è professore a contratto di Comunicazione mediata dal computer presso l'Università degli studi di Roma "La Sapienza". | ||
− | + | Esperto di comunicazione online, protagonista storico della telematica italiana, dal 1994 [[Sysop]] di una delle prime [[BBS]] italiane, [http://www.mediamente.rai.it/HOME/TV2RETE/MM9899/99012529/s990128.htm Avana BBS], fonda nel [[1995]] l'associazione culturale Forthnet per la cablatura dei 13 ettari del centro sociale [http://www.forteprenestino.net Forte Prenestino] con materiali di scarto e [[trashware]] realizzando punti di accesso liberi e gratuiti per i visitatori. Con il suo coordinamento, Avana BBS ha organizzato la prima trasmissione radiofonica didattica su Internet e BBS a [http://www.ondarossa.info Radio Onda Rossa] di Roma. Con Avana BBS ha organizzato al Forte Prenestino i primi corsi di alfabetizzazione informatica, di [[HTML]] e [[Gnu/Linux]] destinati gratuitamente a tutti i cittadini romani. Nel 1995 crea insieme ada Avana BBS il primo coordinamento di [[BBS]] dell'area romana che daranno origine alla [[rete civica]] del comune di [[Roma]] [http://www.romacivica.net Romacivica]. Nel [[1997]] promuove, insieme a [http://www.ecn.org Isole nella Rete], il primo [[Hackmeeting]] italiano, svoltosi a Firenze nel [[1998]] che riunì per la prima volta in un centro sociale, Il CPA, per svariati giorni, hacker europei e italiani. | |
− | + | Direttore della rivista di cultura tecnologica [http://www.ilsecolodellarete.it/ ISDR - Il Secolo della Rete], dal [[1994]] scrive per i quotidiani [[L'Unità]], [[Il Manifesto]], [[La Repubblica]], [[Liberazione]], [[Aprileonline]], sui temi del rapporto fra innovazione tecnologica e comportamenti sociali. | |
− | + | È stato tra i fondatori di gruppi per la libertà di comunicazione e i diritti digitali come [http://avana.forteprenestino.net/hacktivism.htm A.V.A.N.A. Bbs], Network, [[Megachip]], [http://www.ecn.org Isole nella rete], [http://www.aprileonline.info/ Aprileonline], Il Secolo della Rete, la Free Hardware Foundation. | |
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− | + | Con Giulietto Chiesa, Megachip, ed altri crea la [http://www.ngvision.org/mediabase/132 NoWarTv], una emittente satellitare autogestita per raccontare il vero volto della sanguinosa guerra irachena del 2003. | |
− | '''Sito web:''' www.dicorinto.it | + | Con il film ''Revolution OS II'' ha realizzato il primo documentario italiano sulla storia dell'[[open source]]. Il documentario pubblicato da Apogeo come [[DVD]] con codice regionale 0 (tutto il mondo - nessuna restrizione), è distribuito con licenza [[Creative commons]], senza [[Content Scrambling System]], in accordo alla logica della condivisione illimitata della conoscenza. |
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+ | ==Bibliografia== | ||
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+ | * (2006) Cura del libro "''L'innovazione necessaria''", RGB Editore, ISBN 88-6084-038-4. | ||
+ | * (2006) [http://www.apogeonline.com/libri/88-503-2327-1/scheda?id=AL6shd7I Revolution OS II], rilasciato con licenza [[creative commons]] | ||
+ | * (2004) Cura e prefazione al libro Internet non è il paradiso. Reti sociali, new economy, software libero. Geert Lovink. Apogeo Editore. | ||
+ | * (2003) Cura e prefazione al libro Revolution OS. Voci dal codice libero. A cura di A.Mari, S. Romagnolo. Apogeo Editore. | ||
+ | *(2002)[http://www.hackerart.org/storia/hacktivism.htm Hacktivism. La libertà nelle maglie della rete], realizzato assieme a [[Tommaso Tozzi]] e rilasciato con licenza [[GFDL]] | ||
+ | * (2001) La Sfida al G8. "Don't Hate The Media. Become the Media". Roma, Italia: Manifestolibri, p221 | ||
+ | * (1998) Una ragnatela sulla trasformazione. "Il Ritornello del TeleLavoro", Firenze, Italia: CityLightsItalia Ed., Dipartimento di Scienze Politiche Universita' di Firenze, pp.119-125. | ||
+ | * (1998) Una ragnatela sulla trasformazione. "Gettare Una Ragnatela Sulla Trasformazione. Appunti per la costruzione di una Rete Civica", Firenze, Italia: CityLightsItalia Ed., Dipartimento di Scienze Politiche Universita' di Firenze, pp. 201-208. | ||
+ | * (1996) Nubi all`Orizzonte. "Libero Accesso ai Bits", Roma, Italia: Castelvecchi Editore, pp. 155-160<ref>Contributi apparsi con pseudonimo Mr.Tattle</ref> | ||
+ | * (1996) Nuove Frontiere per l`Autoproduzione: Spazio, Tempo, Reddito, Ipotesi di Autogestione. "Dalla Rete, Nella Rete, In Ogni Caso Per la Rete", Rome, Italy: G.R.A. ed., pp. 61-66. <ref>Contributi apparsi con nome collettivo Avana</ref> | ||
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+ | ==Note== | ||
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+ | [[Categoria:Scrittori italiani|Di Corinto,Arturo]] | ||
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− | Alla base dell'etica hacker c'è da sempre la convinzione che l'accesso a un'informazione libera e plurale possa migliorare la vita delle persone rendendole autosufficienti nella ricerca e nella verifica delle informazioni, e quindi libere di formarsi un giudizio su cui basare scelte e decisioni. E i computer e le reti telematiche sono considerate gli strumenti più adatti per realizzare questo orizzonte. Il termine hacktivism deriva dall'unione delle parole hacking e activism. L'Hacking è la messa in opera di una particolare attitudine verso le macchine informatiche che presuppone lo studio dei computer per migliorarne il funzionamento - attraverso la cooperazione e il libero scambio di informazioni tra i programmatori - e la condivisione del sapere dando a tutti accesso illimitato alla conoscenza in essi incorporata. Activism è il termine americano che indica le forme dell'azione diretta praticate dai movimenti politici di base come i sit-in, i cortei, i picchetti.. | + | Alla base dell'etica hacker c'è da sempre la convinzione che l'accesso a un'informazione libera e plurale possa migliorare la vita delle persone rendendole autosufficienti nella ricerca e nella verifica delle informazioni, e quindi libere di formarsi un giudizio su cui basare scelte e decisioni. |
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+ | E i computer e le reti telematiche sono considerate gli strumenti più adatti per realizzare questo orizzonte. Il termine hacktivism deriva dall'unione delle parole hacking e activism. L'Hacking è la messa in opera di una particolare attitudine verso le macchine informatiche che presuppone lo studio dei computer per migliorarne il funzionamento - attraverso la cooperazione e il libero scambio di informazioni tra i programmatori - e la condivisione del sapere dando a tutti accesso illimitato alla conoscenza in essi incorporata. Activism è il termine americano che indica le forme dell'azione diretta praticate dai movimenti politici di base come i sit-in, i cortei, i picchetti.. | ||
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L'evoluzione delle forme di attivismo che presuppongono un uso efficace degli strumenti di comunicazione, e in particolare dei computer, ha successivamente favorito l'adozione di idee, pratiche e tecniche proprie della cultura hacker da parte dei movimenti ambientalisti, pacifisti, per i diritti umani e civili. L'unione delle due parole hacking e activism viene così usata per indicare l'adesione ai principi dell'etica hacker da parte dei movimenti di base ma anche la crescente caratterizzazione in senso politico e sociale di quella attitudine che è l'hacking. | L'evoluzione delle forme di attivismo che presuppongono un uso efficace degli strumenti di comunicazione, e in particolare dei computer, ha successivamente favorito l'adozione di idee, pratiche e tecniche proprie della cultura hacker da parte dei movimenti ambientalisti, pacifisti, per i diritti umani e civili. L'unione delle due parole hacking e activism viene così usata per indicare l'adesione ai principi dell'etica hacker da parte dei movimenti di base ma anche la crescente caratterizzazione in senso politico e sociale di quella attitudine che è l'hacking. | ||
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Se gli attivisti utilizzano la rete Internet come strumento per l'affermazione di diritti vecchi e nuovi, la interpretano anche come luogo della critica radicale che individua nella comunicazione un terreno di conflitto tout court. E le modalità di azione degli attivisti digitali riflettono la cultura che ha generato quegli stessi strumenti: l'orizzontalità della comunicazione e quindi l'assenza di una gerarchia; la condivisione dei saperi e delle tecniche e quindi il rispetto delle competenze individuali; il sospetto verso ogni forma di autorità precostituita; la cooperazione finalizzata a un obiettivo di libertà; la decisionalità condivisa nel perseguire pratiche e obiettivi. | Se gli attivisti utilizzano la rete Internet come strumento per l'affermazione di diritti vecchi e nuovi, la interpretano anche come luogo della critica radicale che individua nella comunicazione un terreno di conflitto tout court. E le modalità di azione degli attivisti digitali riflettono la cultura che ha generato quegli stessi strumenti: l'orizzontalità della comunicazione e quindi l'assenza di una gerarchia; la condivisione dei saperi e delle tecniche e quindi il rispetto delle competenze individuali; il sospetto verso ogni forma di autorità precostituita; la cooperazione finalizzata a un obiettivo di libertà; la decisionalità condivisa nel perseguire pratiche e obiettivi. | ||
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Attivisti e hacker cooperano insieme non solo nella realizzazione di strumenti per un'informazione indipendente, "dal basso", ma anche per portare la protesta nel cyberspazio attraverso campagne di informazione, azioni di boicottaggio e disobbedienza civile elettronica, sincronizzandole con le iniziative di piazza. La discontinuità metodologica delle pratiche dell'antagonismo in rete rispetto alle forme di contestazione tradizionalmente attuate nelle strade e nei luoghi di lavoro sta nelle caratteristiche del mezzo Internet: orizzontale, globale, multidirezionale, flessibile al punto che anche un singolo può portarvi i propri contenuti dissidenti e chiedere al mondo intero di condividerli a dispetto di ogni censura.Secondo l'articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani: "Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere." | Attivisti e hacker cooperano insieme non solo nella realizzazione di strumenti per un'informazione indipendente, "dal basso", ma anche per portare la protesta nel cyberspazio attraverso campagne di informazione, azioni di boicottaggio e disobbedienza civile elettronica, sincronizzandole con le iniziative di piazza. La discontinuità metodologica delle pratiche dell'antagonismo in rete rispetto alle forme di contestazione tradizionalmente attuate nelle strade e nei luoghi di lavoro sta nelle caratteristiche del mezzo Internet: orizzontale, globale, multidirezionale, flessibile al punto che anche un singolo può portarvi i propri contenuti dissidenti e chiedere al mondo intero di condividerli a dispetto di ogni censura.Secondo l'articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani: "Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere." | ||
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− | In Hacktivism. La liberta' nelle maglie della Rete vengono descritti | + | *In Hacktivism. La liberta' nelle maglie della Rete vengono descritti i principali valori di riferimento dell'hacktivism:l'uguaglianza, la libertà, la cooperazione, la fratellanza, il rispetto, la lealtà, la pace. Questi valori sono il riferimento costante delle pratiche di hacktivismo e degli obbiettivi che esse perseguono.Ogni obiettivo raggiunto da una pratica hacktivist è un passo avanti verso la creazione di culture comunitarie che abbiano come riferimento i valori descritti sopra. Gli obiettivi sono fare comunità, garantire la privacy,distribuire le risorse, difendere e/o organizzare i diritti. Questi obbiettivi vengono perseguiti attraverso pratiche che affrontano tematiche determinate e che fanno uso di un immaginario e di parole d'ordine. Inoltre tali pratiche, perseguendo questi obbiettivi, entrano in conflitto con alcuni aspetti dei modelli sociali in cui si inseriscono. |
− | Questi obbiettivi vengono perseguiti attraverso pratiche che affrontano tematiche determinate e che fanno uso di un immaginario e di parole d'ordine. Inoltre tali pratiche, perseguendo questi obbiettivi, entrano in conflitto con alcuni aspetti dei modelli sociali in cui si inseriscono.Revolution OS | + | *Revolution OS II�?,è un libro distribuito insieme ad un film ed è una guida alle voci più importanti dell'open source. I nomi dei personaggi, delle aziende, dei software che hanno fatto la storia, spiegati con precisione ma senza tecnicismi. Quando è nato veramente Linux? Chi ha scritto la General Public License? Quali sono i fondatori della Apache foundation? Le informazioni essenziali per chi studia, scrive, parla di open source. Giornalisti,E tutti i programmatori o tecnici che desiderano avere un documento unico nel suo genere. Il DVD è stato realizzato a Los Angeles con la partecipazione di tutti i protagonisti del codice libero. Il libro è un lavoro a più mani tra giornalisti, hacker, programmatori e comunicatori italiani esperti nel settore. |
+ | *In La Sfida al G8."Don't Hate The Media. Become the Media", l’autore sostiene che l'affermarsi di Internet e del web come strumento di comunicazione di massa ha determinato un cambiamento drastico nel modo in cui le informazioni sono prodotte e scambiate nelle societa' tecnologicamente avanzate. E questo vale anche per la comunicazione di idee radicali, dissidenti e critiche. Negli ultimi anni l'uso creativo di Internet e' diventato uno dei modi privilegiati attraverso cui moderni attivisti e militanti tradizionali comunicano per scambiarsi informazioni, elaborare progetti e discutere le proposte di uno sviluppo alternativo e una pacifica convivenza dei popoli ma Internet e ' anche lo strumento con cui i media attivisti di tutto il mondo supportano le proteste di piazza che hanno l'obiettivo di contrastare le politiche antisociali di governi e corporations.Internet e' un mezzo di comunicazione globale e per logica conseguenza, e' lo strumento per eccellenza attraverso cui i movimenti sociali globalizzano rivendicazioni e proteste secondo modalita' tali che il loro agire comunicativo diventa immediatamente agire politico.E lo fanno essenzialmente in due modi: producendo informazione indipendente, "dal basso", e sabotando i flussi comunicativi dei potenti del mondo.Questo e’ successo anche in occasione del summit genovese dei G8 del luglio 2001 | ||
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Versione attuale delle 13:21, 7 Feb 2018
Personaggio: Arturo Di Corinto
== Biografia: ==Arturo Di Corinto, nato a Lanciano, il 23 agosto 1967, giornalista e psicologo cognitivo, è professore a contratto di Comunicazione mediata dal computer presso l'Università degli studi di Roma "La Sapienza".
Esperto di comunicazione online, protagonista storico della telematica italiana, dal 1994 Sysop di una delle prime BBS italiane, Avana BBS, fonda nel 1995 l'associazione culturale Forthnet per la cablatura dei 13 ettari del centro sociale Forte Prenestino con materiali di scarto e trashware realizzando punti di accesso liberi e gratuiti per i visitatori. Con il suo coordinamento, Avana BBS ha organizzato la prima trasmissione radiofonica didattica su Internet e BBS a Radio Onda Rossa di Roma. Con Avana BBS ha organizzato al Forte Prenestino i primi corsi di alfabetizzazione informatica, di HTML e Gnu/Linux destinati gratuitamente a tutti i cittadini romani. Nel 1995 crea insieme ada Avana BBS il primo coordinamento di BBS dell'area romana che daranno origine alla rete civica del comune di Roma Romacivica. Nel 1997 promuove, insieme a Isole nella Rete, il primo Hackmeeting italiano, svoltosi a Firenze nel 1998 che riunì per la prima volta in un centro sociale, Il CPA, per svariati giorni, hacker europei e italiani.
Direttore della rivista di cultura tecnologica ISDR - Il Secolo della Rete, dal 1994 scrive per i quotidiani L'Unità, Il Manifesto, La Repubblica, Liberazione, Aprileonline, sui temi del rapporto fra innovazione tecnologica e comportamenti sociali.
È stato tra i fondatori di gruppi per la libertà di comunicazione e i diritti digitali come A.V.A.N.A. Bbs, Network, Megachip, Isole nella rete, Aprileonline, Il Secolo della Rete, la Free Hardware Foundation.
Con Giulietto Chiesa, Megachip, ed altri crea la NoWarTv, una emittente satellitare autogestita per raccontare il vero volto della sanguinosa guerra irachena del 2003.
Con il film Revolution OS II ha realizzato il primo documentario italiano sulla storia dell'open source. Il documentario pubblicato da Apogeo come DVD con codice regionale 0 (tutto il mondo - nessuna restrizione), è distribuito con licenza Creative commons, senza Content Scrambling System, in accordo alla logica della condivisione illimitata della conoscenza.
Contents
Bibliografia
- (2006) Cura del libro "L'innovazione necessaria", RGB Editore, ISBN 88-6084-038-4.
- (2006) Revolution OS II, rilasciato con licenza creative commons
- (2004) Cura e prefazione al libro Internet non è il paradiso. Reti sociali, new economy, software libero. Geert Lovink. Apogeo Editore.
- (2003) Cura e prefazione al libro Revolution OS. Voci dal codice libero. A cura di A.Mari, S. Romagnolo. Apogeo Editore.
- (2002)Hacktivism. La libertà nelle maglie della rete, realizzato assieme a Tommaso Tozzi e rilasciato con licenza GFDL
- (2001) La Sfida al G8. "Don't Hate The Media. Become the Media". Roma, Italia: Manifestolibri, p221
- (1998) Una ragnatela sulla trasformazione. "Il Ritornello del TeleLavoro", Firenze, Italia: CityLightsItalia Ed., Dipartimento di Scienze Politiche Universita' di Firenze, pp.119-125.
- (1998) Una ragnatela sulla trasformazione. "Gettare Una Ragnatela Sulla Trasformazione. Appunti per la costruzione di una Rete Civica", Firenze, Italia: CityLightsItalia Ed., Dipartimento di Scienze Politiche Universita' di Firenze, pp. 201-208.
- (1996) Nubi all`Orizzonte. "Libero Accesso ai Bits", Roma, Italia: Castelvecchi Editore, pp. 155-160[1]
- (1996) Nuove Frontiere per l`Autoproduzione: Spazio, Tempo, Reddito, Ipotesi di Autogestione. "Dalla Rete, Nella Rete, In Ogni Caso Per la Rete", Rome, Italy: G.R.A. ed., pp. 61-66. [2]
Note
Sito web: http://www.dicorinto.it
Poetica:
Alla base dell'etica hacker c'è da sempre la convinzione che l'accesso a un'informazione libera e plurale possa migliorare la vita delle persone rendendole autosufficienti nella ricerca e nella verifica delle informazioni, e quindi libere di formarsi un giudizio su cui basare scelte e decisioni.
E i computer e le reti telematiche sono considerate gli strumenti più adatti per realizzare questo orizzonte. Il termine hacktivism deriva dall'unione delle parole hacking e activism. L'Hacking è la messa in opera di una particolare attitudine verso le macchine informatiche che presuppone lo studio dei computer per migliorarne il funzionamento - attraverso la cooperazione e il libero scambio di informazioni tra i programmatori - e la condivisione del sapere dando a tutti accesso illimitato alla conoscenza in essi incorporata. Activism è il termine americano che indica le forme dell'azione diretta praticate dai movimenti politici di base come i sit-in, i cortei, i picchetti..
L'evoluzione delle forme di attivismo che presuppongono un uso efficace degli strumenti di comunicazione, e in particolare dei computer, ha successivamente favorito l'adozione di idee, pratiche e tecniche proprie della cultura hacker da parte dei movimenti ambientalisti, pacifisti, per i diritti umani e civili. L'unione delle due parole hacking e activism viene così usata per indicare l'adesione ai principi dell'etica hacker da parte dei movimenti di base ma anche la crescente caratterizzazione in senso politico e sociale di quella attitudine che è l'hacking.
Se gli attivisti utilizzano la rete Internet come strumento per l'affermazione di diritti vecchi e nuovi, la interpretano anche come luogo della critica radicale che individua nella comunicazione un terreno di conflitto tout court. E le modalità di azione degli attivisti digitali riflettono la cultura che ha generato quegli stessi strumenti: l'orizzontalità della comunicazione e quindi l'assenza di una gerarchia; la condivisione dei saperi e delle tecniche e quindi il rispetto delle competenze individuali; il sospetto verso ogni forma di autorità precostituita; la cooperazione finalizzata a un obiettivo di libertà; la decisionalità condivisa nel perseguire pratiche e obiettivi.
Attivisti e hacker cooperano insieme non solo nella realizzazione di strumenti per un'informazione indipendente, "dal basso", ma anche per portare la protesta nel cyberspazio attraverso campagne di informazione, azioni di boicottaggio e disobbedienza civile elettronica, sincronizzandole con le iniziative di piazza. La discontinuità metodologica delle pratiche dell'antagonismo in rete rispetto alle forme di contestazione tradizionalmente attuate nelle strade e nei luoghi di lavoro sta nelle caratteristiche del mezzo Internet: orizzontale, globale, multidirezionale, flessibile al punto che anche un singolo può portarvi i propri contenuti dissidenti e chiedere al mondo intero di condividerli a dispetto di ogni censura.Secondo l'articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani: "Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere."
Opere:
- In Hacktivism. La liberta' nelle maglie della Rete vengono descritti i principali valori di riferimento dell'hacktivism:l'uguaglianza, la libertà, la cooperazione, la fratellanza, il rispetto, la lealtà, la pace. Questi valori sono il riferimento costante delle pratiche di hacktivismo e degli obbiettivi che esse perseguono.Ogni obiettivo raggiunto da una pratica hacktivist è un passo avanti verso la creazione di culture comunitarie che abbiano come riferimento i valori descritti sopra. Gli obiettivi sono fare comunità, garantire la privacy,distribuire le risorse, difendere e/o organizzare i diritti. Questi obbiettivi vengono perseguiti attraverso pratiche che affrontano tematiche determinate e che fanno uso di un immaginario e di parole d'ordine. Inoltre tali pratiche, perseguendo questi obbiettivi, entrano in conflitto con alcuni aspetti dei modelli sociali in cui si inseriscono.
- Revolution OS II�?,è un libro distribuito insieme ad un film ed è una guida alle voci più importanti dell'open source. I nomi dei personaggi, delle aziende, dei software che hanno fatto la storia, spiegati con precisione ma senza tecnicismi. Quando è nato veramente Linux? Chi ha scritto la General Public License? Quali sono i fondatori della Apache foundation? Le informazioni essenziali per chi studia, scrive, parla di open source. Giornalisti,E tutti i programmatori o tecnici che desiderano avere un documento unico nel suo genere. Il DVD è stato realizzato a Los Angeles con la partecipazione di tutti i protagonisti del codice libero. Il libro è un lavoro a più mani tra giornalisti, hacker, programmatori e comunicatori italiani esperti nel settore.
- In La Sfida al G8."Don't Hate The Media. Become the Media", l’autore sostiene che l'affermarsi di Internet e del web come strumento di comunicazione di massa ha determinato un cambiamento drastico nel modo in cui le informazioni sono prodotte e scambiate nelle societa' tecnologicamente avanzate. E questo vale anche per la comunicazione di idee radicali, dissidenti e critiche. Negli ultimi anni l'uso creativo di Internet e' diventato uno dei modi privilegiati attraverso cui moderni attivisti e militanti tradizionali comunicano per scambiarsi informazioni, elaborare progetti e discutere le proposte di uno sviluppo alternativo e una pacifica convivenza dei popoli ma Internet e ' anche lo strumento con cui i media attivisti di tutto il mondo supportano le proteste di piazza che hanno l'obiettivo di contrastare le politiche antisociali di governi e corporations.Internet e' un mezzo di comunicazione globale e per logica conseguenza, e' lo strumento per eccellenza attraverso cui i movimenti sociali globalizzano rivendicazioni e proteste secondo modalita' tali che il loro agire comunicativo diventa immediatamente agire politico.E lo fanno essenzialmente in due modi: producendo informazione indipendente, "dal basso", e sabotando i flussi comunicativi dei potenti del mondo.Questo e’ successo anche in occasione del summit genovese dei G8 del luglio 2001
Bibliografia:
"Hacktivism. La liberta' nelle maglie della Rete" Di Corinto A., T.Tozzi Manifestolibri,maggio 2002;
Di Corinto, A. "La Sfida al G8" "Don't Hate The Media. Become the Media" Roma, Italia: Manifestolibri, 2001
Di Corinto, A. (1998)"Una ragnatela sulla trasformazione"
"Gettare Una Ragnatela Sulla Trasformazione. Appunti per la Costruzione di una Rete Civica", Firenze, Italia: CityLightsItalia Ed., Dipartimento di Scienze Politiche Università di Firenze;
"Revolution OS II", Apogeo 2004
"Revolution OS II" Software libero
"Indymedia oscurata: dubbi e ipotesi di un atto di forza"
"Editoria e comunicazione multimediale: verso un nuovo diritto d'autore", convegno organizzato dall'associazione Il Secolo della Rete - for a free knowledge society Roma;
"L'avventura dei movimenti Open Source e Free Software"
"Liberi e Binari", Incontro con Richard Stallman, hacker leggendario e fondatore del movimento Free Software
"I Verdi e Internet",adesione alle iniziative per l'abolizione della TUT e presentazione di alcune proposte di legge per lo sviluppo delle telecomunicazioni
"HackIt98" ,Firenze
"Beyond Hope: Hackers on Planet Earth"
Webliografia:
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=old&numero=435
http://www.aprileonline.info/articolo.asp?ID=3865&numero=221
http://www.hackerart.org/storia/hacktivism.htm
http://www.e-laser.org/articoli/blues54.htm
http://punto-informatico.it/index.asp
http://www.globalproject.info/art-3733.html
http://www.mediazone.info/site/it-IT/AUTORI/AUTORI/Arturo_Di_Corinto.html
http://www.apogeonline.com/webzine/2004/10/20/10/200410201001
Indirizzo (Via, città, Stato):
66034 Lanciano CH, Italia
Augmented reality (latitudine, longitudine, canale):
Latitudine:42.22655
Longitudine:14.389022699999941
Altitudine:283
Portali di augmented reality: App: Wikitude, Canale: EduEDA