Grossi Pietro: differenze tra le versioni
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L'INFORMATICA A PISA | L'INFORMATICA A PISA | ||
− | A partire dagli anni 50 Pisa è stata il fulcro di una fremente attività di ricerca e sperimentazione nella costruzione e nell'utilizzo di computer tecnologicamente all'avanguardia. Il Centro Studi Calcolatrici Elettroniche (CSCE) nato nel 1954 portò alla costruzione della CEP (Calcolatrice Elettronica Pisana) nel 1958, una macchina a livello dei più avanzati calcolatori a livello mondiale, con soluzioni originali e innovative che soltanto pochi anni più tardi furono introdotte nei calcolatori di produzione commerciale. La CEP, che funzionò per circa sei anni, non ebbe come risultato soltanto la disponibilità di un computer per la comunità scientifica, dato che fu presto chiaro che l'evolversi delle tecnologie avrebbe rapidamente reso obsoleto qualunque tipo di calcolatore fosse stato costruito, rispetto ai prodotti del mercato. Il prodotto di maggior valore fu la creazione di un team di ricercatori che aveva studiato ed affrontato i problemi di questa nuova scienza. | + | A partire dagli anni 50 Pisa è stata il fulcro di una fremente attività di ricerca e sperimentazione nella costruzione e nell'utilizzo di computer tecnologicamente all'avanguardia. Il [[Centro Studi Calcolatrici Elettroniche]] (CSCE) nato nel 1954 portò alla costruzione della CEP (Calcolatrice Elettronica Pisana) nel 1958, una macchina a livello dei più avanzati calcolatori a livello mondiale, con soluzioni originali e innovative che soltanto pochi anni più tardi furono introdotte nei calcolatori di produzione commerciale. La CEP, che funzionò per circa sei anni, non ebbe come risultato soltanto la disponibilità di un computer per la comunità scientifica, dato che fu presto chiaro che l'evolversi delle tecnologie avrebbe rapidamente reso obsoleto qualunque tipo di calcolatore fosse stato costruito, rispetto ai prodotti del mercato. Il prodotto di maggior valore fu la creazione di un team di ricercatori che aveva studiato ed affrontato i problemi di questa nuova scienza. |
− | Il gruppo venne ulteriormente rafforzato e coeso dopo che un computer IBM 7090 fu offerto all'Università di Pisa e venne istituito nel 1965 il Centro Nazionale Universitario per il Calcolo Elettronico (CNUCE), che doveva venire incontro alle crescenti esigenze della comunità scientifica italiana e che curò l'allestimento e la gestione del computer. Per la stretta collaborazione che ne scaturì con i ricercatori, L'IBM Italia istituì inoltre un centro scientifico in via S.Maria, proprio di fronte al CNUCE. Nel 1968 Il CSCE ottenne un riconoscimento importante quando venne trasformato in Istituto di Elaborazione dell'Informazione (IEI-CNR), con l'obiettivo di promuovere e sviluppare la ricerca in informatica. Anche nel passaggio tra la generazione dei transistor e quella dei circuiti integrati il CNUCE si mantenne all'avanguardia procurandosi uno dei primi IBM 360 agli inizi degli anni '70. Anche il CNUCE diviene nel 1974 organo del CNR con compiti di ricerca e servizio principalmente nei settori del calcolo, reti, banche dati [Faedo 1990]. | + | Il gruppo venne ulteriormente rafforzato e coeso dopo che un computer IBM 7090 fu offerto all'Università di Pisa e venne istituito nel 1965 il Centro Nazionale Universitario per il Calcolo Elettronico ([[CNUCE]]), che doveva venire incontro alle crescenti esigenze della comunità scientifica italiana e che curò l'allestimento e la gestione del computer. Per la stretta collaborazione che ne scaturì con i ricercatori, L'IBM Italia istituì inoltre un centro scientifico in via S.Maria, proprio di fronte al CNUCE. Nel 1968 Il CSCE ottenne un riconoscimento importante quando venne trasformato in Istituto di Elaborazione dell'Informazione (IEI-CNR), con l'obiettivo di promuovere e sviluppare la ricerca in informatica. Anche nel passaggio tra la generazione dei transistor e quella dei circuiti integrati il CNUCE si mantenne all'avanguardia procurandosi uno dei primi IBM 360 agli inizi degli anni '70. Anche il CNUCE diviene nel 1974 organo del CNR con compiti di ricerca e servizio principalmente nei settori del calcolo, reti, banche dati [Faedo 1990]. |
I sistemi main-frame a multi utenza si susseguirono dal 360/67 al 360/168, al 3090 ecc.. Fu sviluppata una rete di collegamenti basata sulla rete dati della SIP, attraverso la quale ci si poteva connettere tramite modem, linee commutate o affittate, ed ottenere risorse di calcolo adeguate in località remote. Una complessa struttura organizzava lo svolgimento dei vari compiti, con differenti tariffe in base a priorità di servizio, di enti industrie ecc.. [Bertini 2004] | I sistemi main-frame a multi utenza si susseguirono dal 360/67 al 360/168, al 3090 ecc.. Fu sviluppata una rete di collegamenti basata sulla rete dati della SIP, attraverso la quale ci si poteva connettere tramite modem, linee commutate o affittate, ed ottenere risorse di calcolo adeguate in località remote. Una complessa struttura organizzava lo svolgimento dei vari compiti, con differenti tariffe in base a priorità di servizio, di enti industrie ecc.. [Bertini 2004] | ||
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E' nel decennio tra il 1960 e il 70 che Pietro Grossi, interprete brillante, concertista virtuoso e di chiara fama, con cariche prestigiose al suo attivo, si rivolse all'attività compositiva con l'impiego via via sempre più esclusivo del mezzo elettronico e l'adesione totale e incondizionata alla produzione del suono artificiale. L'impiego del calcolatore elettronico, da pochi anni iniziato in maniera sensibile apriva alla pratica elettronica musicale prospettive esorbitanti di gran lunga le pur ampie possibilità di un classico studio di fonologia. | E' nel decennio tra il 1960 e il 70 che Pietro Grossi, interprete brillante, concertista virtuoso e di chiara fama, con cariche prestigiose al suo attivo, si rivolse all'attività compositiva con l'impiego via via sempre più esclusivo del mezzo elettronico e l'adesione totale e incondizionata alla produzione del suono artificiale. L'impiego del calcolatore elettronico, da pochi anni iniziato in maniera sensibile apriva alla pratica elettronica musicale prospettive esorbitanti di gran lunga le pur ampie possibilità di un classico studio di fonologia. | ||
− | Nel maggio del 1967 per iniziativa dello Studio di Fonologia Musicale di Firenze (S 2F M) e la collaborazione della General Electric Information Systems Italia hanno avuto luogo le prime esperienze italiane di computer music. Un elaboratore elettronico GE-115, programmato opportunamente, è stato usato come esecutore e sorgente sonora contemporaneamente e sono state eseguite opere di Bach, Paganinin Webern. Nessun organo di conversione né altro apparato elettronico è stato usato, il suono, generato direttamente dai circuiti dell'unità centrale è stato registrato di volta in volta su nastro. [Grossi 1962]. | + | Nel maggio del 1967 per iniziativa dello [[Studio di Fonologia Musicale di Firenze]] (S 2F M) e la collaborazione della General Electric Information Systems Italia hanno avuto luogo le prime esperienze italiane di computer music. Un elaboratore elettronico GE-115, programmato opportunamente, è stato usato come esecutore e sorgente sonora contemporaneamente e sono state eseguite opere di Bach, Paganinin Webern. Nessun organo di conversione né altro apparato elettronico è stato usato, il suono, generato direttamente dai circuiti dell'unità centrale è stato registrato di volta in volta su nastro. [Grossi 1962]. |
SISTEMI IBRIDI E SISTEMI INTERAMENTE DIGITALI | SISTEMI IBRIDI E SISTEMI INTERAMENTE DIGITALI | ||
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Nel primo modello si ha una libertà praticamente infinita di utilizzo di varie tecniche di sintesi, di filtraggio e di modulazione e un controllo fine sui parametri dei suoni fino al dettaglio del campione. I dati, inviati con la giusta temporizzazione ad un convertitore digitale/analogico (DAC), sono la riproduzione fedele del segnale desiderato. La contropartita è una mole smisurata di calcoli che per un brano anche semplicissimo imponeva il tempo differito, anche per i computer più potenti dell'epoca. I dati erano calcolati e immagazzinati su una memoria di massa e solo al termine dei calcoli inviati al DAC. I musicisti lanciavano l'elaborazione delle loro composizioni la sera ed il computer lavorava tutta la notte per ottenere i risultati richiesti; la semplice modifica di un solo parametro (una voce troppo forte o troppo debole, un timbro troppo aspro) significava ricalcolare tutto da capo. | Nel primo modello si ha una libertà praticamente infinita di utilizzo di varie tecniche di sintesi, di filtraggio e di modulazione e un controllo fine sui parametri dei suoni fino al dettaglio del campione. I dati, inviati con la giusta temporizzazione ad un convertitore digitale/analogico (DAC), sono la riproduzione fedele del segnale desiderato. La contropartita è una mole smisurata di calcoli che per un brano anche semplicissimo imponeva il tempo differito, anche per i computer più potenti dell'epoca. I dati erano calcolati e immagazzinati su una memoria di massa e solo al termine dei calcoli inviati al DAC. I musicisti lanciavano l'elaborazione delle loro composizioni la sera ed il computer lavorava tutta la notte per ottenere i risultati richiesti; la semplice modifica di un solo parametro (una voce troppo forte o troppo debole, un timbro troppo aspro) significava ricalcolare tutto da capo. | ||
I sistemi ibridi hanno certamente meno esigenze di elaborazione dato che il computer si preoccupa della struttura musicale e dei sistemi dedicati curano la sintesi del suono. Questo impone severi limiti ai suoni prodotti in termini di complessità timbrica, numero di voci contemporanee, modificabilità dei parametri ecc., ma attraverso questi sistemi il compositore può facilmente arrivare ad una più pratica metodologia di lavoro per approssimazioni successive e addirittura all'esecuzione in tempo reale, con tempi di elaborazione sovrapponibili ai tempi di esecuzione. A questo secondo modello si ispira il sistema di computer music basato sul terminale TAU2 ed il relativo software di controllo TAUMUS. | I sistemi ibridi hanno certamente meno esigenze di elaborazione dato che il computer si preoccupa della struttura musicale e dei sistemi dedicati curano la sintesi del suono. Questo impone severi limiti ai suoni prodotti in termini di complessità timbrica, numero di voci contemporanee, modificabilità dei parametri ecc., ma attraverso questi sistemi il compositore può facilmente arrivare ad una più pratica metodologia di lavoro per approssimazioni successive e addirittura all'esecuzione in tempo reale, con tempi di elaborazione sovrapponibili ai tempi di esecuzione. A questo secondo modello si ispira il sistema di computer music basato sul terminale TAU2 ed il relativo software di controllo TAUMUS. | ||
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Riguardo al TAU2 bisogna sottolineare le scelte sofferte e coraggiose riguardo ad esempio all'annoso problema della stabilità delle frequenze, alla genialità di alcune tecniche adottate nel software di controllo, nella codifica dei suoni, nelle tecniche di analisi. Tutto ciò è ancor più apprezzabile in quanto è stato spesso punto di riferimento per gli ulteriori sviluppi e nella realizzazione di analoghi prodotti e di protocolli standard. | Riguardo al TAU2 bisogna sottolineare le scelte sofferte e coraggiose riguardo ad esempio all'annoso problema della stabilità delle frequenze, alla genialità di alcune tecniche adottate nel software di controllo, nella codifica dei suoni, nelle tecniche di analisi. Tutto ciò è ancor più apprezzabile in quanto è stato spesso punto di riferimento per gli ulteriori sviluppi e nella realizzazione di analoghi prodotti e di protocolli standard. | ||
In un periodo dove i computer erano disponibili solo nei centri di calcolo e la multiutenza era una scelta obbligata per ripartire i costi e ammortizzare apparecchiature costosissime, l'uso della rete ci sembra adesso una scelta ovvia, forse l'unica strada percorribile. Ma l'idea di lavorare a distanza su un archivio di brani accessibili a chiunque via telefono, quando ancora le reti erano allo stato sperimentale ed i modem funzionavano a 300 bit per secondo, richiede tutta la nostra ammirazione. Il futuro teorizzato di suoni e algoritmi trasmessi a distanza via cavo, di data base musicali (e non solo) a cui si può accedere nella duplice veste di fruitori o creatori, si è puntualmente avverato con la diffusione di Internet, del MIDI, dell'MP3. | In un periodo dove i computer erano disponibili solo nei centri di calcolo e la multiutenza era una scelta obbligata per ripartire i costi e ammortizzare apparecchiature costosissime, l'uso della rete ci sembra adesso una scelta ovvia, forse l'unica strada percorribile. Ma l'idea di lavorare a distanza su un archivio di brani accessibili a chiunque via telefono, quando ancora le reti erano allo stato sperimentale ed i modem funzionavano a 300 bit per secondo, richiede tutta la nostra ammirazione. Il futuro teorizzato di suoni e algoritmi trasmessi a distanza via cavo, di data base musicali (e non solo) a cui si può accedere nella duplice veste di fruitori o creatori, si è puntualmente avverato con la diffusione di Internet, del MIDI, dell'MP3. | ||
− | Più che altro non bisogna dimenticare la lezione del Maestro sul libero accesso alle informazioni, la spinta alla condivisione dei saperi e delle opere. Lo sviluppo di questa filosofia della condivisione si può far risalire forse ai primi utilizzi della posta elettronica nella comunità scientifica, ravvivata poi dal fermente movimento sorto intorno a Università come Stanford o Berkeley e sfociata in pregevoli progetti open source, dei quali mi limito a citare il sistema operativo Linux, uno dei più usati sui server di tutto il mondo. Senza questo spirito di libera diffusione e collaborazione, vengono drasticamente ridotte, se non vanificate, le enormi possibilità di crescita culturale e di capillare diffusione della conoscenza rappresentate da Internet. | + | Più che altro non bisogna dimenticare la lezione del Maestro sul libero accesso alle informazioni, la spinta alla condivisione dei saperi e delle opere. Lo sviluppo di questa filosofia della condivisione si può far risalire forse ai primi utilizzi della posta elettronica nella comunità scientifica, ravvivata poi dal fermente movimento sorto intorno a Università come Stanford o Berkeley e sfociata in pregevoli progetti open source, dei quali mi limito a citare il sistema operativo Linux, uno dei più usati sui server di tutto il mondo. Senza questo spirito di libera diffusione e collaborazione, vengono drasticamente ridotte, se non vanificate, le enormi possibilità di crescita culturale e di capillare diffusione della conoscenza rappresentate da Internet. Questa sua visione, lo porta nel 1997 a partecipare alla ideazione e relizzazione della prima opera collaborativa attraverso Internet in Italia: [[NetOper@]]. |
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+ | == Opere == | ||
+ | *[[Trasmissione di musica digitale nella rete telefonica]] (1970) | ||
+ | *I terminali audio [[TAU1 e TAU2]] | ||
+ | *Il programma di gestione [[TAUMUS]] | ||
+ | *Il [[TELETAU]] | ||
+ | *[[Homeart]] | ||
+ | *[[netOper@]] | ||
+ | *[[HOMEBOOK]] | ||
+ | *[[NeXtOper@]] incompiuta | ||
== Bibliografia == | == Bibliografia == | ||
− | + | * 1962, P.Grossi Esperienze di Computer Music Pubblicazione dell'S 2F M Firenze | |
− | + | * 1976, P.Grossi Modalità operative del TAUMUS software di gestione del terminale audio TAU2 Collana Studi Musicali Nota interna CNUCE N.120, Pisa <br> | |
− | + | * 1971, P.Grossi Musica in tempo reale I Futuribili V, n.34 Ed. Bardi Roma <br> | |
− | + | * G.Bertini, P.Grossi Trasferimento del terminale audio TAU2 al Conservatorio L.Cherubini di Firenze - Considerazioni sulla fattibilità e sui modi di pilotaggio del TAU2 Nota tecnica C81-06 CNUCE/CNR, Pisa 1981<br> | |
− | + | * 1982, R.Andreoni, G.Bertini e P.Grossi Ipotesi per il progetto di un servizio di Telematica Musicale Nota interna C82-21 CNUCE/CNR Pisa | |
− | + | * 1982, G.Bertini, P.Grossi Utilizzazione del sistema di Computer Music TAU2-TAUMUS per attività didattica e dimostrativa Nota interna B82-20 CNUCE/CNR | |
− | + | * 1982, P.Grossi, G.Bertini and R.Andreoni - Computer music as a permanent service - Toward musical telematics PROCEEDINGS OF THE INTERNATIONAL COMPUTER MUSIC CONFERENCE | |
− | + | * 1985, P.Grossi La versione rete del package TAU e dell'archivio dei testi musicali della divisione musicologica del CNUCE Nota interna CNUCE/CNR, Pisa 1985<br> | |
− | + | * 1985, P.Grossi, G.Nencini Modalità operative del TELETAU Rel. 0.0 Pisa: CNUCE/CNR. | |
− | + | * 1985, P.Grossi, G.Necini La versione rete del package TAU e dell'archivio dei testi musicali della Divisione Musicologica del CNUCE Nota interna C85-6 CNUCE/CNR, Pisa | |
− | + | * 1985, L.Tarabella, P.Grossi Un'esperienza di telematica musicale e Prospettive di un servizio Nota interna C85 n.7 CNUCE/CNR, Pisa | |
− | + | * 1986, L.Tarabella Una stazione di lavoro per attività di telematica musicale Nota interna C86 n.12 CNUCE/CNR, Pisa | |
− | + | * 1986, G.Nencini Modalità operative del TELETAU Rel. 1.0 Pisa: CNUCE/CNR | |
− | + | * 1987, G.Nencini Modalità operative del TELETAU Rel. 2.0 Pisa: CNUCE/CNR | |
− | + | * L.Camilleri, F.Carreras, A.Mayr a cura di P.Grossi Musica senza Musicisti - Scritti 1966/1986 CNUCE/CNR Firenze 1987<br> | |
− | + | * L.Camilleri, F.Giomi Computer Applications to Music: A View from Florence Humanistike Data 3 1989<br> | |
− | + | * A.Faedo Il Venticinquennio del CNUCE Festeggiamenti del 25° dalla fondazione CNUCE/CNR, Pisa 1990<br> | |
− | + | * F.Giomi, M.Ligabue L'istante zero. Conversazioni e riflessioni con Pietro Grossi SISMEL Firenze 2000<br> | |
− | + | * G.Bertini Il terminale musicale polifonico TAU2 Rivista Musica e Tecnologia Di prossima pubblicazione<br> | |
DISCOGRAFIA ESSENZIALE | DISCOGRAFIA ESSENZIALE | ||
− | Atmosfera & elettronica (Lupus) | + | Atmosfera & elettronica (Lupus)<br> |
− | ElettroMusica n. 1 e n. 2 (Leo records) | + | ElettroMusica n. 1 e n. 2 (Leo records)<br> |
− | GE-115 Computer Concerto (General Electrics, 1968) | + | GE-115 Computer Concerto (General Electrics, 1968) <br> |
− | Computer Music (Edizioni Fonos, 1972) | + | Computer Music (Edizioni Fonos, 1972) <br> |
− | Computer Music (CNUCE/CNR, 1973) | + | Computer Music (CNUCE/CNR, 1973) <br> |
− | Computer Music (CNUCE-IEI/CNR, 1978) | + | Computer Music (CNUCE-IEI/CNR, 1978) <br> |
− | Computer Music - Bach/Grossi (LP, Ayma, 1980) | + | Computer Music - Bach/Grossi (LP, Ayma, 1980)<br> |
− | Paganini al computer (LP, Edipan, 1982) | + | Paganini al computer (LP, Edipan, 1982) <br> |
− | Computer Music - Satie/Joplin/Grossi (LP, Edipan, 1983) | + | Computer Music - Satie/Joplin/Grossi (LP, Edipan, 1983) <br> |
− | Sound Life (LP, Edipan, 1985) | + | Sound Life (LP, Edipan, 1985) <br> |
− | S 2F M - Musica Programmata (LP, La Musica, 1986) | + | S 2F M - Musica Programmata (LP, La Musica, 1986) <br> |
− | Computer Music (LP, Edipan, 1988) | + | Computer Music (LP, Edipan, 1988) <br> |
− | Computer Music (CD, Edipan , 1990) | + | Computer Music (CD, Edipan , 1990) <br> |
− | Musicautomatica (LP, Die Schachtel, 2002) | + | Musicautomatica (LP, Die Schachtel, 2002) <br> |
− | Battimenti (CD, ants records, 2002) | + | Battimenti (CD, ants records, 2002)<br> |
− | + | Suono Segno Gesto Visione a Firenze 2 (2005)P.Grossi, G.Chiari, G.Cardini, A.Mayr, D.Lombardi, M.Aitiani, S.Maltagliati -etichetta [http://www.atoposmusic.com/grossi_ATP010_it.htm Atopos]- | |
+ | DVD | ||
+ | |||
+ | CIRCUS_8 dvd video Quantum Bit Limited Edition (2008)/ [http://www.quantum-bit.it/pietrogrossi/ QuBIT 005 ] | ||
== Webliografia == | == Webliografia == | ||
+ | F.Denoth Il ruolo dell'informatica del CNR nella "Società dell'Informazione" http://cctld.it/storia/denoth_01/cnr_01.htm<br> | ||
+ | F.Giomi The computational score http://www.pd.org/topos/perforations/perf3/comp_score.html<br> | ||
+ | P.Grossi HomeArt http://www.leonet.it/art/homeart/homeart_it.html<br> | ||
+ | S.Maltagliati Variazioni su programmi in Qbasic di Grossi http://www.visualmusic.it/circus_8/indexITA.htm<br> | ||
+ | Carlo de Incontrera - Pietro Grossi http://www.pietrogrossi.org/alviani_grossi.pdf | ||
+ | |||
+ | ''Brani in rete'' | ||
+ | |||
+ | N.Paganini Capriccio n.1 2'52" [MP3 1.13 MB] http://www.leonet.it/art/homeart/mp3/001.mp3<br> | ||
+ | F.Chopin Valzer 3'10" [MP3 1.28 MB] http://www.leonet.it/art/homeart/mp3/009.mp3<br> | ||
+ | P. Grossi Polifonia (framm.) 3'00" [MP3 1.22 MB] http://www.leonet.it/art/homeart/mp3/002.mp3<br> | ||
+ | P. Grossi Monodia (framm.) 2'00" [MP3 878 KB] http://www.leonet.it/art/homeart/mp3/003.mp3<br> | ||
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+ | [[categoria:Firenze]] | ||
+ | [[categoria:Italia]] | ||
+ | [[categoria:Europa]] | ||
[[Categoria:Grossi Pietro]] | [[Categoria:Grossi Pietro]] | ||
+ | [[Categoria:Arte delle reti]] | ||
+ | [[Categoria:Sound art]] | ||
+ | [[Categoria:Arte e scienza]] | ||
+ | [[Categoria:Computer music]] | ||
+ | [[Categoria:Musica elettronica]] |
Versione attuale delle 18:52, 19 Mar 2010
Biografia
L'INFORMATICA A PISA
A partire dagli anni 50 Pisa è stata il fulcro di una fremente attività di ricerca e sperimentazione nella costruzione e nell'utilizzo di computer tecnologicamente all'avanguardia. Il Centro Studi Calcolatrici Elettroniche (CSCE) nato nel 1954 portò alla costruzione della CEP (Calcolatrice Elettronica Pisana) nel 1958, una macchina a livello dei più avanzati calcolatori a livello mondiale, con soluzioni originali e innovative che soltanto pochi anni più tardi furono introdotte nei calcolatori di produzione commerciale. La CEP, che funzionò per circa sei anni, non ebbe come risultato soltanto la disponibilità di un computer per la comunità scientifica, dato che fu presto chiaro che l'evolversi delle tecnologie avrebbe rapidamente reso obsoleto qualunque tipo di calcolatore fosse stato costruito, rispetto ai prodotti del mercato. Il prodotto di maggior valore fu la creazione di un team di ricercatori che aveva studiato ed affrontato i problemi di questa nuova scienza. Il gruppo venne ulteriormente rafforzato e coeso dopo che un computer IBM 7090 fu offerto all'Università di Pisa e venne istituito nel 1965 il Centro Nazionale Universitario per il Calcolo Elettronico (CNUCE), che doveva venire incontro alle crescenti esigenze della comunità scientifica italiana e che curò l'allestimento e la gestione del computer. Per la stretta collaborazione che ne scaturì con i ricercatori, L'IBM Italia istituì inoltre un centro scientifico in via S.Maria, proprio di fronte al CNUCE. Nel 1968 Il CSCE ottenne un riconoscimento importante quando venne trasformato in Istituto di Elaborazione dell'Informazione (IEI-CNR), con l'obiettivo di promuovere e sviluppare la ricerca in informatica. Anche nel passaggio tra la generazione dei transistor e quella dei circuiti integrati il CNUCE si mantenne all'avanguardia procurandosi uno dei primi IBM 360 agli inizi degli anni '70. Anche il CNUCE diviene nel 1974 organo del CNR con compiti di ricerca e servizio principalmente nei settori del calcolo, reti, banche dati [Faedo 1990]. I sistemi main-frame a multi utenza si susseguirono dal 360/67 al 360/168, al 3090 ecc.. Fu sviluppata una rete di collegamenti basata sulla rete dati della SIP, attraverso la quale ci si poteva connettere tramite modem, linee commutate o affittate, ed ottenere risorse di calcolo adeguate in località remote. Una complessa struttura organizzava lo svolgimento dei vari compiti, con differenti tariffe in base a priorità di servizio, di enti industrie ecc.. [Bertini 2004]
PIETRO GROSSI E GLI ALBORI DELLA COMPUTER MUSIC
E' nel decennio tra il 1960 e il 70 che Pietro Grossi, interprete brillante, concertista virtuoso e di chiara fama, con cariche prestigiose al suo attivo, si rivolse all'attività compositiva con l'impiego via via sempre più esclusivo del mezzo elettronico e l'adesione totale e incondizionata alla produzione del suono artificiale. L'impiego del calcolatore elettronico, da pochi anni iniziato in maniera sensibile apriva alla pratica elettronica musicale prospettive esorbitanti di gran lunga le pur ampie possibilità di un classico studio di fonologia. Nel maggio del 1967 per iniziativa dello Studio di Fonologia Musicale di Firenze (S 2F M) e la collaborazione della General Electric Information Systems Italia hanno avuto luogo le prime esperienze italiane di computer music. Un elaboratore elettronico GE-115, programmato opportunamente, è stato usato come esecutore e sorgente sonora contemporaneamente e sono state eseguite opere di Bach, Paganinin Webern. Nessun organo di conversione né altro apparato elettronico è stato usato, il suono, generato direttamente dai circuiti dell'unità centrale è stato registrato di volta in volta su nastro. [Grossi 1962].
SISTEMI IBRIDI E SISTEMI INTERAMENTE DIGITALI
Le possibilità di comporre ed eseguire musica con il computer si riducono fondamentalmente a due: il metodo interamente digitale, dove vengono calcolati, oltre ai dati di struttura, tutti i dati del segnale audio sotto forma di campioni che si succedono nel tempo, ed i sistemi ibridi, in cui il segnale audio è realizzato tramite opportuni sintetizzatori controllati dal computer. Nel primo modello si ha una libertà praticamente infinita di utilizzo di varie tecniche di sintesi, di filtraggio e di modulazione e un controllo fine sui parametri dei suoni fino al dettaglio del campione. I dati, inviati con la giusta temporizzazione ad un convertitore digitale/analogico (DAC), sono la riproduzione fedele del segnale desiderato. La contropartita è una mole smisurata di calcoli che per un brano anche semplicissimo imponeva il tempo differito, anche per i computer più potenti dell'epoca. I dati erano calcolati e immagazzinati su una memoria di massa e solo al termine dei calcoli inviati al DAC. I musicisti lanciavano l'elaborazione delle loro composizioni la sera ed il computer lavorava tutta la notte per ottenere i risultati richiesti; la semplice modifica di un solo parametro (una voce troppo forte o troppo debole, un timbro troppo aspro) significava ricalcolare tutto da capo. I sistemi ibridi hanno certamente meno esigenze di elaborazione dato che il computer si preoccupa della struttura musicale e dei sistemi dedicati curano la sintesi del suono. Questo impone severi limiti ai suoni prodotti in termini di complessità timbrica, numero di voci contemporanee, modificabilità dei parametri ecc., ma attraverso questi sistemi il compositore può facilmente arrivare ad una più pratica metodologia di lavoro per approssimazioni successive e addirittura all'esecuzione in tempo reale, con tempi di elaborazione sovrapponibili ai tempi di esecuzione. A questo secondo modello si ispira il sistema di computer music basato sul terminale TAU2 ed il relativo software di controllo TAUMUS.
Sito web
Poetica
SCELTE PIONIERISTICHE E CORAGGIOSE
Ritengo necessario sottolineare certi aspetti che al lettore non esperto potrebbero non apparire nella giusta luce quanto a originalità, innovazione, importanza, se non risultare addirittura banali. Innanzitutto ci tengo a ricordare il valore artistico di Grossi, eccelso violoncellista con una lunga carriera orchestrale all'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Compositore prolifico e sempre attento all'innovazione, all'avanguardia, fu tra i primi a promuovere l'opera di John Cage in Italia. Un tale personaggio ha saputo intravedere le possibilità dei rudimentali computer dell'epoca, nonostante la limitata capacità elaborativa, nonostante la non certo facile possibilità di programmarli (senza le odierne interfacce visuali, la programmazione object oriented...), nonostante i rudimentali, approssimativi vagiti delle interfacce audio, spesso ben lontane da un pur minimo requisito musicale. Ed ha intravisto queste possibilità con l'irruenza di una folgorazione, in quello che per lui è stato "il secondo giorno più importante" della vita. Anche riguardo al pensiero sulla proprietà intellettuale e sulla figura dell'autore, l'autore unico, padre possessivo legato inscindibilmente alla sua opera, Grossi si è dimostrato un precursore. Egli rifiutava l'atteggiamento conservativo, di possesso, e considerava i prodotti realizzati da lui o dai collaboratori al CNUCE o all'S 2F M, materiale oggettivo da condividere, da aprire a una nuova vita di ulteriori manipolazioni e miglioramenti, per molti versi impossibili a realizzarsi se limitati all'apporto di un solo autore. Come non pensare a quanto fosse nel giusto considerando gli innumerevoli progetti open source oggi disponibili, oggetto di continuo miglioramento e fruibili gratuitamente da tutti, le numerose comunità telematiche grazie alle quali le tematiche più attuali vengono sviscerate, la produzione di opere d'arte letterarie, grafiche, musicali in collaborazione... Riguardo al TAU2 bisogna sottolineare le scelte sofferte e coraggiose riguardo ad esempio all'annoso problema della stabilità delle frequenze, alla genialità di alcune tecniche adottate nel software di controllo, nella codifica dei suoni, nelle tecniche di analisi. Tutto ciò è ancor più apprezzabile in quanto è stato spesso punto di riferimento per gli ulteriori sviluppi e nella realizzazione di analoghi prodotti e di protocolli standard. In un periodo dove i computer erano disponibili solo nei centri di calcolo e la multiutenza era una scelta obbligata per ripartire i costi e ammortizzare apparecchiature costosissime, l'uso della rete ci sembra adesso una scelta ovvia, forse l'unica strada percorribile. Ma l'idea di lavorare a distanza su un archivio di brani accessibili a chiunque via telefono, quando ancora le reti erano allo stato sperimentale ed i modem funzionavano a 300 bit per secondo, richiede tutta la nostra ammirazione. Il futuro teorizzato di suoni e algoritmi trasmessi a distanza via cavo, di data base musicali (e non solo) a cui si può accedere nella duplice veste di fruitori o creatori, si è puntualmente avverato con la diffusione di Internet, del MIDI, dell'MP3. Più che altro non bisogna dimenticare la lezione del Maestro sul libero accesso alle informazioni, la spinta alla condivisione dei saperi e delle opere. Lo sviluppo di questa filosofia della condivisione si può far risalire forse ai primi utilizzi della posta elettronica nella comunità scientifica, ravvivata poi dal fermente movimento sorto intorno a Università come Stanford o Berkeley e sfociata in pregevoli progetti open source, dei quali mi limito a citare il sistema operativo Linux, uno dei più usati sui server di tutto il mondo. Senza questo spirito di libera diffusione e collaborazione, vengono drasticamente ridotte, se non vanificate, le enormi possibilità di crescita culturale e di capillare diffusione della conoscenza rappresentate da Internet. Questa sua visione, lo porta nel 1997 a partecipare alla ideazione e relizzazione della prima opera collaborativa attraverso Internet in Italia: NetOper@.
Opere
- Trasmissione di musica digitale nella rete telefonica (1970)
- I terminali audio TAU1 e TAU2
- Il programma di gestione TAUMUS
- Il TELETAU
- Homeart
- netOper@
- HOMEBOOK
- NeXtOper@ incompiuta
Bibliografia
- 1962, P.Grossi Esperienze di Computer Music Pubblicazione dell'S 2F M Firenze
- 1976, P.Grossi Modalità operative del TAUMUS software di gestione del terminale audio TAU2 Collana Studi Musicali Nota interna CNUCE N.120, Pisa
- 1971, P.Grossi Musica in tempo reale I Futuribili V, n.34 Ed. Bardi Roma
- G.Bertini, P.Grossi Trasferimento del terminale audio TAU2 al Conservatorio L.Cherubini di Firenze - Considerazioni sulla fattibilità e sui modi di pilotaggio del TAU2 Nota tecnica C81-06 CNUCE/CNR, Pisa 1981
- 1982, R.Andreoni, G.Bertini e P.Grossi Ipotesi per il progetto di un servizio di Telematica Musicale Nota interna C82-21 CNUCE/CNR Pisa
- 1982, G.Bertini, P.Grossi Utilizzazione del sistema di Computer Music TAU2-TAUMUS per attività didattica e dimostrativa Nota interna B82-20 CNUCE/CNR
- 1982, P.Grossi, G.Bertini and R.Andreoni - Computer music as a permanent service - Toward musical telematics PROCEEDINGS OF THE INTERNATIONAL COMPUTER MUSIC CONFERENCE
- 1985, P.Grossi La versione rete del package TAU e dell'archivio dei testi musicali della divisione musicologica del CNUCE Nota interna CNUCE/CNR, Pisa 1985
- 1985, P.Grossi, G.Nencini Modalità operative del TELETAU Rel. 0.0 Pisa: CNUCE/CNR.
- 1985, P.Grossi, G.Necini La versione rete del package TAU e dell'archivio dei testi musicali della Divisione Musicologica del CNUCE Nota interna C85-6 CNUCE/CNR, Pisa
- 1985, L.Tarabella, P.Grossi Un'esperienza di telematica musicale e Prospettive di un servizio Nota interna C85 n.7 CNUCE/CNR, Pisa
- 1986, L.Tarabella Una stazione di lavoro per attività di telematica musicale Nota interna C86 n.12 CNUCE/CNR, Pisa
- 1986, G.Nencini Modalità operative del TELETAU Rel. 1.0 Pisa: CNUCE/CNR
- 1987, G.Nencini Modalità operative del TELETAU Rel. 2.0 Pisa: CNUCE/CNR
- L.Camilleri, F.Carreras, A.Mayr a cura di P.Grossi Musica senza Musicisti - Scritti 1966/1986 CNUCE/CNR Firenze 1987
- L.Camilleri, F.Giomi Computer Applications to Music: A View from Florence Humanistike Data 3 1989
- A.Faedo Il Venticinquennio del CNUCE Festeggiamenti del 25° dalla fondazione CNUCE/CNR, Pisa 1990
- F.Giomi, M.Ligabue L'istante zero. Conversazioni e riflessioni con Pietro Grossi SISMEL Firenze 2000
- G.Bertini Il terminale musicale polifonico TAU2 Rivista Musica e Tecnologia Di prossima pubblicazione
DISCOGRAFIA ESSENZIALE
Atmosfera & elettronica (Lupus)
ElettroMusica n. 1 e n. 2 (Leo records)
GE-115 Computer Concerto (General Electrics, 1968)
Computer Music (Edizioni Fonos, 1972)
Computer Music (CNUCE/CNR, 1973)
Computer Music (CNUCE-IEI/CNR, 1978)
Computer Music - Bach/Grossi (LP, Ayma, 1980)
Paganini al computer (LP, Edipan, 1982)
Computer Music - Satie/Joplin/Grossi (LP, Edipan, 1983)
Sound Life (LP, Edipan, 1985)
S 2F M - Musica Programmata (LP, La Musica, 1986)
Computer Music (LP, Edipan, 1988)
Computer Music (CD, Edipan , 1990)
Musicautomatica (LP, Die Schachtel, 2002)
Battimenti (CD, ants records, 2002)
Suono Segno Gesto Visione a Firenze 2 (2005)P.Grossi, G.Chiari, G.Cardini, A.Mayr, D.Lombardi, M.Aitiani, S.Maltagliati -etichetta Atopos-
DVD
CIRCUS_8 dvd video Quantum Bit Limited Edition (2008)/ QuBIT 005
Webliografia
F.Denoth Il ruolo dell'informatica del CNR nella "Società dell'Informazione" http://cctld.it/storia/denoth_01/cnr_01.htm
F.Giomi The computational score http://www.pd.org/topos/perforations/perf3/comp_score.html
P.Grossi HomeArt http://www.leonet.it/art/homeart/homeart_it.html
S.Maltagliati Variazioni su programmi in Qbasic di Grossi http://www.visualmusic.it/circus_8/indexITA.htm
Carlo de Incontrera - Pietro Grossi http://www.pietrogrossi.org/alviani_grossi.pdf
Brani in rete
N.Paganini Capriccio n.1 2'52" [MP3 1.13 MB] http://www.leonet.it/art/homeart/mp3/001.mp3
F.Chopin Valzer 3'10" [MP3 1.28 MB] http://www.leonet.it/art/homeart/mp3/009.mp3
P. Grossi Polifonia (framm.) 3'00" [MP3 1.22 MB] http://www.leonet.it/art/homeart/mp3/002.mp3
P. Grossi Monodia (framm.) 2'00" [MP3 878 KB] http://www.leonet.it/art/homeart/mp3/003.mp3