Chomsky Noam: differenze tra le versioni

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Personaggio: Noam Chomsky

Biografia: Noam Chomsky (nato a Filadelfia il 7 dicembre del 1928) è un linguista statunitense. Il padre William scappò dalla Russia nel 1913 per evitare di venire arruolato nell’esercito zarista. Fu proprio William Chomsky, studioso di ebraismo e linguaggio ebraico, ad influenzare il figlio nei suoi studi. Ma più influente, nello sviluppo di Noam come pensatore e come attivista, fu forse la madre, Elsie Simonofsky. La sensibilità politica della madre lo motivò, fin dalla giovane età, ad interessarsi a quell’area che comprende la società e la politica. E l’intera famiglia Chomsky fu inoltre sempre attivamente coinvolta nell’attività culturale ebrea. Noam e il fratello David furono quindi profondamente marcati da una eccezionale vita familiare. Formatosi all’Università della Pennsylvania ,dove inizialmente intraprese studi di filosofia, matematica e solo successivamente di linguistica sotto la guida di Zellig S. Harris e Roman Jakobson, si laureò nel 1955. Iniziò a insegnare presso il famoso Massachussets Institute of Tecnology, nella vicina Boston nel 1955, dopo la specializzazione ad Harvard . Ha formato un nutrito gruppo di collaboratori e di seguaci, e continua tuttora ad operare ed insegnare. Nel 1958-59 insegnò anche all'Insitute for Advanced Studies di Harvard e nel 1964-65 al Centro di studi cognitivisti di Princeton. Dal 1966 è titolare della cattedra di lingue moderne e linguistica. Ha sempre alternato l'insegnamento e la ricerca con un appassionato impegno politico, sostenendo un pacifismo radicale e criticando l' imperialismo statunitense culminato nella guerra vietnamita. I suoi scritti sulla politica statunitense e le sue prese di posizione politiche lo hanno reso uno degli esponenti più celebri della sinistra radicale americana.

La poetica:

Noam Chomsky è uno dei principali protagonisti dell’evoluzione culturale del secolo scorso. I suoi studi linguistici costituiscono una pietra miliare nella storia della scienza cognitiva: con un’impostazione razionalistica risalente a Platone e a Cartesio, Chomsky “asserisce che la conoscenza ha una struttura profonda di natura esclusivamente logico-sintattica, basata su regole di manipolazione simbolica, indipendente dalle particolari modalità di implementazione dei processi di elaborazione e di utilizzo della conoscenza.

Chomsky applicherà questo principio allo studio del linguaggio formulando la teoria della grammatica generativa, secondo la quale alla base delle diverse varietà delle produzioni linguistiche esiste una struttura profonda, consistente nella struttura logica della frase, che è uguale per tutti gli esseri umani. L’anno 1957, in cui viene pubblicato per la prima volta Syntactic Structures, costituisce il punto che segna una svolta nella linguistica del ventesimo secolo: Chomsky congeda l’intero approccio comportamentista (= behaviorista) risalente a Bloomfield, che aveva condizionato fino a quel momento tutti gli studi di filosofia del linguaggio, e traccia le basi per un nuovo corso della scienza linguistica. "Il linguaggio ha un aspetto interno e uno esterno. Una frase può essere studiata dal punto di vista di come esprime un pensiero o dal punto di vista della sua forma fisica, cioè dal punto di vista della interpretazione semantica o di quella fonetica. Usando una terminologia recente, possiamo distinguere la "struttura profonda" di una frase dalla sua "struttura superficiale". La prima è la struttura astratta sottostante che determina l’interpretazione semantica della frase; la seconda è l’organizzazione superficiale di unità che determina l’interpretazione fonetica e che è in relazione con la forma fisica dell’enunciato effettivo, cioè con la sua forma percepita o capita. [...] La struttura profonda, che esprime il significato, è comune a tutte le lingue, cosí almeno si sostiene, in quanto è un semplice riflesso delle forme di pensiero. Le regole trasformative, che convertono le strutture profonde in strutture superficiali, possono differire da una lingua all’altra. Naturalmente, la struttura superficiale risultante da queste trasformazioni non esprime direttamente le relazioni di significato delle parole, tranne nei casi piú semplici. È la struttura profonda sottostante all’enunciato effettivo – una struttura puramente mentale – che è portatrice del contenuto semantico della frase". [Current Issues in Linguistic Theory]

Opere di linguistica


Chomsky, dopo qualche articolo, pubblicò nel 1957 il volume Syntactic structures (le strutture della sintassi), che contiene in nuce la sua teoria rivoluzionaria sulla grammatica generativo trasformazionale.

Nel 1959 pubblicò una lunga e ormai classica recensione del volume di B.F. Skinner, allora il più noto esponente del comportamentismo, Verbal behavior: lo scritto contiene una critica esplicita ed argomentata del comportamentismo, dal quale Chomsky aveva preso le distanze.

Tra il 1965 e il 1966 escono le due opere che fissano in maniera quasi definitiva, sia le posizioni specificamente linguistiche, sia le posizioni e le ascendenze filosofiche generali dell’autore: Aspects of the theory of syntax nel 1965 e Cartesian linguistics nel 1966.

Una ulteriore precisazione di tali posizioni è proposta in Language and mind, del 1968. Chomsky, a questa data, è ormai il più influente studioso di linguistica sia nel suo paese, sia in gran parte del mondo. Lo studioso non cessa di approfondire e difendere le sue teorie, nei dibattiti frequenti e vivaci dei successivi anni, in numerosi articoli e saggi, talvolta raccolti in volume. Alcuni fra i più significativi sono: The logical structure of linguistic theory del 1975, Reflections on language del 1976, Language and problems of knowledge del 1988.

Nelle opere del 1957 e del 1965 Chomsky offre una descrizione formalizzata, di un livello e di una strutturazione quasi matematici, della grammatica e delle strutture sintattiche del nostro linguaggio.

La creatività viene considerata come una delle caratteristiche fondamentali del modo di usare il linguaggio: rispetto al numero limitato di parole e di regole esistenti, noi tendiamo a creare qualcosa di nuovo, non riducibile in maniera meccanica alle regole grammaticali, anche se da esse, in qualche modo, "generato". La grammatica quindi, "genera" enunciati, nel senso che sta alla loro base, ma non li produce in maniera meccanica una volta per tutte. Poiché la conoscenza di una lingua è per Chomsky capacità di produrre e comprendere un numero virtualmente infinito di frasi, cioè anche frasi nuove, mai prodotte o udite prima, di questo deve dar conto una grammatica.

Attività politica

Noam Chomsky è uno dei pochi grandi intellettuali che non hanno mai rinunciato ad essere coscienza critica della società occidentale. Fin dagli anni '60 è sempre in prima fila nelle lotte della sinistra radicale americana e per oltre trenta anni le sue opinioni e i suoi giudizi, sempre attenti a cogliere l'essenza delle cose dietro l'apparenza della realtà, hanno sensibilizzato un crescente interesse del pubblico verso la reale natura del potere.

Chomsky, che nel campo della linguistica è tuttora una figura di un innovatore radicale che ha fatto scuola in tutto il mondo, non ha rivolto il suo pensiero solo alla linguistica, infatti è molto noto anche per le sue prese di posizione politiche, nelle quali ha duramente denunciato la strumentalizzazione della totalità dei mezzi d’informazione statunitensi, da parte delle potenti lobby economiche esistenti in quel paese, e la politica imperialista e militarista delle amministrazioni USA, da Roosevelt in poi (American power and the new mandarins 1969, At war with Asia 1970, Human rights and american foreign policy 1978).

Grazie ad un minuzioso lavoro di studio e interpretazione di una immensa mole di ogni tipo di documenti, Chomsky è riuscito a smascherare numerosi casi di utilizzo fraudolento delle informazioni, nonché ad evidenziare la piattezza conformistica dei media.

Il meccanismo attraverso cui si attua questo livellamento, è costituito dalla "fissazione delle priorità": esiste un certo numero di mezzi di informazione che determinano una sorta di struttura prioritaria delle notizie, alla quale i media minori devono più o meno adattarsi a causa della scarsità delle risorse a disposizione. Le fonti primarie che fissano le priorità, sono grandi società commerciali a redditività molto alta, e nella grande maggioranza sono collegate a gruppi economici ancora più grandi. L’obiettivo è quello che Chomsky definisce come la "fabbrica del consenso", ossia un sistema di propaganda estremamente efficace per il controllo e la manipolazione dell’opinione pubblica (Manufacturing consent: the political economy of the mass media 1988, Understanding power: the indispensabile Chomsky 2002).

Nonostante fossero oggetto di aspre critiche, i maggiori organi d’informazione hanno dimostrato grande considerazione e stima per lo studioso. Il New York Times scrive: "ci sono buone ragioni per pensare che Chomsky sia il più importante intellettuale vivente", The Nation: "Noam Chomsky è una fonte inesauribile di sapere", The Guardian: "insieme a Marx, Shakespeare e la Bibbia, Chomsky è tra le dieci fonti più citate nella storia della cultura".


Bibliografia:

Le strutture delle sintassi [1957], Laterza, Bari, 1960

Linguistica cartesiana [1966], Boringhieri, Torino, 1969 (3 voll)

Recenti contributi alla teoria delle idee innate [1967]

Mente e linguaggio [1968]

Conoscenza e libertà, Einaudi, Torino, 1973

Regole e rappresentazioni [1980], Il Saggiatore, Milano, 1981

Riflessioni sul linguaggio [1975]

Linguaggio e problemi della conoscenza, Il Mulino, Bologna, 1991

Anno 501, la conquista continua: l'epopea dell'imperialismo dal genocidio coloniale ai giorni nostri, Gamberetti, Roma, 1993

Il golpe silenzioso. Segreti, bugie, crimini e democrazia, Piemme, 2004

Terrore infinito, Dedalo, Bari, 2004

Raccolta di scritti di Chomski rivolti ai problemi del Medio Oriente, in primo luogo la questione palestinese e la guerra del Golfo.


Bibliografia italiana

M. Piattelli Palmarini (a cura di), Linguaggio e apprendimento.

Il dibattito fra Jean Piaget e Noam Chomsky, Jaca Book, Milano, 1991

R. Raggiunti, Presupposti filosofici della linguistica di Chomsky, Franco Angeli, Milano, 1983


Webliografia:

http://www.tmcrew.org/archiviochomsky/

http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/chomsky.htm

http://web.mit.edu/linguistics/www/chomsky.home.html

http://www.zmag.org/

http://www.zmag.org/chomsky/index.cfm

http://www.usamnesia.com/interviews.htm interviste

http://www.amazon.com/exec/obidos/ASIN/0805074007/qid%3D1077667691/sr%3D2-2/americanamnes-20/104-5091526-2371110 libri

http://interversity.org/lists/arn-l/archives/Mar2004/msg00292.html

http://ytak.club.fr/decembre1.html#chomsky

http://www.chomsky.info/