Squatting Supermarkets: differenze tra le versioni

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Squatting Supermarkets (Occupando supermercati)
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Squatting Supermarkets
  
 
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Squatting Supermarkets è stato presentato al [http://www.toshare.it/ Piemonte Share festival] del 2009
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'''Squatting Supermarkets''' è un progetto che si colloca a cavallo tra la sperimentazione sulla '''realtà aumentata''' e la riflessione sul '''consumismo''' della nostra società.
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'''Squatting Supermarkets''' è un progetto di [[Iaconesi Salvatore|Salvatore Iaconesi]] e [[Persico Oriana|Oriana Persico]] che si colloca a cavallo tra la sperimentazione sulla '''realtà aumentata''' e la riflessione sul '''consumismo''' della nostra società.
  
 
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L'installazione riproduce una corsia di supermercato in realtà aumentata. La tecnologia alla base dell'installazione è un'applicazione per iPhone che si chiama '''iSee''' che è in grado di riconoscere il '''logo''' di un prodotto fotografato. E proprio dal logo, il cavallo di troia che le '''corporations''' usano per entrare fin dentro i nostri cuori e i nostri cervelli, parte una risposta critica e creativa a questo stato di cose. Il software è infatti in grado di tracciare una storia geografica e sociale del prodotto che abbiamo tra le mani. Ci dice se per realizzarlo è stato usato lavoro minorile, ci parla dell'impatto ambientale che ha causato. Insomma ci mette in contatto con le facce e i luoghi che stanno dietro ad una scatola di cartone colorata uguale ad altre centinaia che abbiamo intorno. Una scatola di cartone (o di plastica, o un sacchetto) che ci si dispiega nel suo (eventuale) carico di sofferenze, sfruttamenti, imposture del marketing etc. E poi ci suggerisce alternative sostenibili o biologiche al prodotto che, solo adesso ce ne accorgiamo, abbiamo erroneamente messo nel carrello.  
 
L'installazione riproduce una corsia di supermercato in realtà aumentata. La tecnologia alla base dell'installazione è un'applicazione per iPhone che si chiama '''iSee''' che è in grado di riconoscere il '''logo''' di un prodotto fotografato. E proprio dal logo, il cavallo di troia che le '''corporations''' usano per entrare fin dentro i nostri cuori e i nostri cervelli, parte una risposta critica e creativa a questo stato di cose. Il software è infatti in grado di tracciare una storia geografica e sociale del prodotto che abbiamo tra le mani. Ci dice se per realizzarlo è stato usato lavoro minorile, ci parla dell'impatto ambientale che ha causato. Insomma ci mette in contatto con le facce e i luoghi che stanno dietro ad una scatola di cartone colorata uguale ad altre centinaia che abbiamo intorno. Una scatola di cartone (o di plastica, o un sacchetto) che ci si dispiega nel suo (eventuale) carico di sofferenze, sfruttamenti, imposture del marketing etc. E poi ci suggerisce alternative sostenibili o biologiche al prodotto che, solo adesso ce ne accorgiamo, abbiamo erroneamente messo nel carrello.  
  
Un concept di spesa innovativo per trasformare un momento comunque necessario ma spesso affrontato banalmente, in un momento critico. Un prendere possesso di un meccanismo volutamente tenuto nascosto dietro la grafica ammiccante del logo.
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"Squatting Supermarkets è insieme: un’opera d’arte; una tecnologia innovativa; un prototipo perfettamente industrializzabile con un mercato potenzialmente infinito (un meta-mercato si potrebbe azzardare); un modello di business interstiziale, ecosistemico, basato sulla complessità; un’operazione di reverse engeneering sociale (i codici, le pratiche e i luoghi stessi del consumo, a partire da loghi e punto vendita)"[http://www.mymedia.it/blog/?p=1067]
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Un concept di spesa innovativo per trasformare un momento comunque necessario ma spesso affrontato banalmente, in un momento di scelta critica. Un prendere possesso di un meccanismo volutamente tenuto nascosto dietro la grafica ammiccante del logo.
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Squatting Supermarkets ha vinto il premio [http://www.toshare.it/?p=1573&lang=it green-award] assegnato dall'Enviromental Park di Torino durante nel contesto del Piemonte Share festival.
  
 
==Genere artistico di riferimento:==
 
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* [http://www.artsblog.it/post/4370/squatting-supermarkets-i-loghi-e-i-luoghi-del-consumo-intervista-con-salvatpre-iaconesi Artsblog]
 
* [http://www.artsblog.it/post/4370/squatting-supermarkets-i-loghi-e-i-luoghi-del-consumo-intervista-con-salvatpre-iaconesi Artsblog]
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[[categoria:Opera]]
 
[[categoria:Opera]]
[[categoria:Opera di Rossi Mario]]
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[[categoria:Opera di Iaconesi Salvatore]]
[[categoria:1974 d.c.]]
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[[categoria:Opera di Persico Oriana]]
[[categoria:New York]]
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[[categoria:2009 d.c.]]
[[categoria:Usa]]
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[[categoria:Torino]]
[[categoria:Nord America]]
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[[categoria:Italia]]
[[categoria:Precursori]]
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[[categoria:Europa]]
[[categoria:Happening]]
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[[categoria:Pratiche e culture artistiche]]
 
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[[categoria:Detournement]]
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Versione attuale delle 12:01, 1 Dic 2009

Titolo:

Squatting Supermarkets

Autore:

Salvatore Iaconesi e Oriana Persico

Anno:

2009

Luogo:

Squatting Supermarkets è stato presentato al Piemonte Share Festival del 2009

Sito web:

http://www.artisopensource.net/2009/10/25/squatting-supermarkets-italiano/

Descrizione:

Squatting Supermarkets è un progetto di Salvatore Iaconesi e Oriana Persico che si colloca a cavallo tra la sperimentazione sulla realtà aumentata e la riflessione sul consumismo della nostra società.

Squatting sm.jpg

é stato presentato al Piemonte Share Festival 2009 sotto forma di installazione e workshop esperenziale. L'installazione riproduce una corsia di supermercato in realtà aumentata. La tecnologia alla base dell'installazione è un'applicazione per iPhone che si chiama iSee che è in grado di riconoscere il logo di un prodotto fotografato. E proprio dal logo, il cavallo di troia che le corporations usano per entrare fin dentro i nostri cuori e i nostri cervelli, parte una risposta critica e creativa a questo stato di cose. Il software è infatti in grado di tracciare una storia geografica e sociale del prodotto che abbiamo tra le mani. Ci dice se per realizzarlo è stato usato lavoro minorile, ci parla dell'impatto ambientale che ha causato. Insomma ci mette in contatto con le facce e i luoghi che stanno dietro ad una scatola di cartone colorata uguale ad altre centinaia che abbiamo intorno. Una scatola di cartone (o di plastica, o un sacchetto) che ci si dispiega nel suo (eventuale) carico di sofferenze, sfruttamenti, imposture del marketing etc. E poi ci suggerisce alternative sostenibili o biologiche al prodotto che, solo adesso ce ne accorgiamo, abbiamo erroneamente messo nel carrello.

"Squatting Supermarkets è insieme: un’opera d’arte; una tecnologia innovativa; un prototipo perfettamente industrializzabile con un mercato potenzialmente infinito (un meta-mercato si potrebbe azzardare); un modello di business interstiziale, ecosistemico, basato sulla complessità; un’operazione di reverse engeneering sociale (i codici, le pratiche e i luoghi stessi del consumo, a partire da loghi e punto vendita)"[1]

Un concept di spesa innovativo per trasformare un momento comunque necessario ma spesso affrontato banalmente, in un momento di scelta critica. Un prendere possesso di un meccanismo volutamente tenuto nascosto dietro la grafica ammiccante del logo.

Squatting Supermarkets ha vinto il premio green-award assegnato dall'Enviromental Park di Torino durante nel contesto del Piemonte Share festival.

Genere artistico di riferimento:

installazione


Webliografia: