De Chirico Giorgio: differenze tra le versioni
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L'opera "Enigma di un pomeriggio d'autunno" segna l'inizio di uno stile che avrà grande influenza nell'arte contemporanea.Le caratteristiche dell'opera sono le seguenti: interesse per gli assetti geometrici,per la forma intesa come coerente definizione plastica delle cose, per la solidità e la monumentalità come indice di armonia e stabilità, elevato contenuto espressivo che ha come risultato il controllo visivo dello spettatore. Tali opere sono costituite da immagini "permanenti" in uno spazio che non implica una sincronica componente temporale ,poichè ogni elemento cella composizione può essere considerato un elemento a se stante. Il risultato è che lo spettatore , attraverso precise reazioni percettive, può ritrovare le stesse identiche reazioni emotive di chi ha prodotto l'opera. In base a questo, una parte della critica ha rivolto gli studi in direzione delle teorie della percezione e del purovisibilismo, in quanto ci si trova di fronte a opere la cui struttura è in grado di proiettare nel fruitore reazioni mentali precisamente definite Ad ogni elemento dell'opera di De Chirico è attribuito un valore percettivo indipendente, come isolato dallo spazio circostante.Cosicchè, ogni parte della composizione diventa un tratto motivato e voluto per una simbolica nuova che riconduce ai soli oggetti dell'opera e non a precisi codici esterni.Lo SPAZIO nell'opera di De Chirico è stato ricondotto a quello dei pittori primitivi.E del 1910 un articolo di soffici che Calvesi cita per indicare l'interesse di De Chirico per i pittori primitivi, riguardo l'uso che questi fecero della prospettiva psicologica, anzichè di quella geometrica.Per Giotto lo spazio era il piano trasparente da cui osservare il mondo, peraltro disposto come all'interno di un cubo.Più tipi di spazialità, che non sono la riduzione dello spazio totale dell'universo, ma che convivono in uno spazio unitario.Lo spazio psicologico, quindi, ha avuto un ruolo fondamentale per la i critici orientati verso le teorie della percezione, soprattutto Arnheim, sulla scorta di Ames. Quest'ultimo dimostrò l'esistenza di alcune discrepanze tra spazio fisico e spazio psicologico.Arnheim ne trasse il celebre saggio sull'opera "Mistero e Malinconia di una strada" del 1914, presente nel saggio Arte e Percezione Visiva ed. Feltrinelli | L'opera "Enigma di un pomeriggio d'autunno" segna l'inizio di uno stile che avrà grande influenza nell'arte contemporanea.Le caratteristiche dell'opera sono le seguenti: interesse per gli assetti geometrici,per la forma intesa come coerente definizione plastica delle cose, per la solidità e la monumentalità come indice di armonia e stabilità, elevato contenuto espressivo che ha come risultato il controllo visivo dello spettatore. Tali opere sono costituite da immagini "permanenti" in uno spazio che non implica una sincronica componente temporale ,poichè ogni elemento cella composizione può essere considerato un elemento a se stante. Il risultato è che lo spettatore , attraverso precise reazioni percettive, può ritrovare le stesse identiche reazioni emotive di chi ha prodotto l'opera. In base a questo, una parte della critica ha rivolto gli studi in direzione delle teorie della percezione e del purovisibilismo, in quanto ci si trova di fronte a opere la cui struttura è in grado di proiettare nel fruitore reazioni mentali precisamente definite Ad ogni elemento dell'opera di De Chirico è attribuito un valore percettivo indipendente, come isolato dallo spazio circostante.Cosicchè, ogni parte della composizione diventa un tratto motivato e voluto per una simbolica nuova che riconduce ai soli oggetti dell'opera e non a precisi codici esterni.Lo SPAZIO nell'opera di De Chirico è stato ricondotto a quello dei pittori primitivi.E del 1910 un articolo di soffici che Calvesi cita per indicare l'interesse di De Chirico per i pittori primitivi, riguardo l'uso che questi fecero della prospettiva psicologica, anzichè di quella geometrica.Per Giotto lo spazio era il piano trasparente da cui osservare il mondo, peraltro disposto come all'interno di un cubo.Più tipi di spazialità, che non sono la riduzione dello spazio totale dell'universo, ma che convivono in uno spazio unitario.Lo spazio psicologico, quindi, ha avuto un ruolo fondamentale per la i critici orientati verso le teorie della percezione, soprattutto Arnheim, sulla scorta di Ames. Quest'ultimo dimostrò l'esistenza di alcune discrepanze tra spazio fisico e spazio psicologico.Arnheim ne trasse il celebre saggio sull'opera "Mistero e Malinconia di una strada" del 1914, presente nel saggio Arte e Percezione Visiva ed. Feltrinelli | ||
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Versione attuale delle 23:41, 4 Ott 2009
Contents
Personaggio:
De Chirico Giorgio
Biografia:
De Chirico nasce il 10 luglio 1888 a Volos, in Grecia, da Gemma Cervetto, nobildonna genovese, ed Evaristo, ingegnere impegnato nella costruzione della linea ferroviaria AteneSalonicco. Nel 1891 nasce il fratello Andrea, che assumera' dal 1914 lo pseudonimo di Alberto Savinio per la sua attivita' di musicista, letterato e pittore. Trasferitosi con la famiglia ad Atene nel 1899, dal 1903 al 1906, frequenta il corso di disegno della sezione Belle Arti presso il Politecnico sotto la guida del professor Jacobidis, docente dell'Accademia di Monaco. Qui si esercita nella copia in bianco e nero di calchi di sculture greche e romane. Interrompe gli studi a causa della morte del padre (1905) e della conseguente decisione della madre di lasciare la Grecia. Alla fine dell'agosto del 1906 la famiglia de Chirico (madre, Giorgio e il fratello Andrea) e' in Italia soggiornando a Firenze e, poi a Venezia e Milano, e visitando musei e gallerie d'arte. In autunno si trasferiscono a Monaco di Baviera, dove il giovane Giorgio frequenta per circa due anni l'Accademia di Belle Arti, formando la propria personalita' d'artista sui testi pittorici di Bocklin e Klinger e sugli scritti filosofici di Schopenhauer, Nietzsche e Weininger. Nel 1908 trascorre quattro mesi in Italia, dove sono ritornati la madre ed il fratello Andrea che segue studi musicali. Dipinge le sue prime tele sotto l'influenza di Bocklin (ll Centauro ferito, La battaglia tra Opliti e Centauri, etc.). 1910. Andrea parte per Parigi, mentre Giorgio raggiunge la madre a Firenze, dove rimane per circa un anno. Egli stesso ha scritto che allora il suo periodo bockliniano era terminato, e iniziava a dipingere soggetti ove cercava di tradurre quel sentimento misterioso e potente scoperto nei libri di Nietzsche: la malinconia delle belle giornate d'autunno, il pomeriggio nelle citta' italiane. In effetti quadri come Enigma di un pomeriggio d'autunno, L'enigma dell'oracolo e, anche, il ritratto del fratello, datato 1910, fondano le citazioni di Bocklin in un'atmosfera che prelude alle piu' tarde Piazze d'ltalia. 1911. Raggiunge, con la madre, il fratello Andrea a Parigi, dove rimarra' fino al 1915. Durante il viaggio si fermano qualche giorno a Torino, dove era la casa in cui si era manifestata la foilia di Nietzsche, e 1' ambiente architettonico della citta', come giý quello di Monaco e quello di Firenze, esercita una profonda suggestione dell'immaginario di de Chirico. Il 14 luglio arrivano a Parigi. Qui la sua pittura, che finora ha elaborato le suggestioni dei pittori tedeschi da lui amati, si sviluppa in linguaggio autonomo. Dalla nostalgia dell'ltalia e dal concetto di Stimmung ("I'atmosfera del senso morale") nasceranno le ulteriori prove metafisiche.La prima opera "Metafisica" è "Enigma di un pomeriggio d'autunno" ,del 1910 .L'opera nacque, da una "visione" che De Chirico ebbe un pomeriggio seduto in piazza S. Croce a Firenze. Si trovava in un particolare stato emotivo, collegato ai suoi precedenti stati precari di salute.
Poetica:
L'opera "Enigma di un pomeriggio d'autunno" segna l'inizio di uno stile che avrà grande influenza nell'arte contemporanea.Le caratteristiche dell'opera sono le seguenti: interesse per gli assetti geometrici,per la forma intesa come coerente definizione plastica delle cose, per la solidità e la monumentalità come indice di armonia e stabilità, elevato contenuto espressivo che ha come risultato il controllo visivo dello spettatore. Tali opere sono costituite da immagini "permanenti" in uno spazio che non implica una sincronica componente temporale ,poichè ogni elemento cella composizione può essere considerato un elemento a se stante. Il risultato è che lo spettatore , attraverso precise reazioni percettive, può ritrovare le stesse identiche reazioni emotive di chi ha prodotto l'opera. In base a questo, una parte della critica ha rivolto gli studi in direzione delle teorie della percezione e del purovisibilismo, in quanto ci si trova di fronte a opere la cui struttura è in grado di proiettare nel fruitore reazioni mentali precisamente definite Ad ogni elemento dell'opera di De Chirico è attribuito un valore percettivo indipendente, come isolato dallo spazio circostante.Cosicchè, ogni parte della composizione diventa un tratto motivato e voluto per una simbolica nuova che riconduce ai soli oggetti dell'opera e non a precisi codici esterni.Lo SPAZIO nell'opera di De Chirico è stato ricondotto a quello dei pittori primitivi.E del 1910 un articolo di soffici che Calvesi cita per indicare l'interesse di De Chirico per i pittori primitivi, riguardo l'uso che questi fecero della prospettiva psicologica, anzichè di quella geometrica.Per Giotto lo spazio era il piano trasparente da cui osservare il mondo, peraltro disposto come all'interno di un cubo.Più tipi di spazialità, che non sono la riduzione dello spazio totale dell'universo, ma che convivono in uno spazio unitario.Lo spazio psicologico, quindi, ha avuto un ruolo fondamentale per la i critici orientati verso le teorie della percezione, soprattutto Arnheim, sulla scorta di Ames. Quest'ultimo dimostrò l'esistenza di alcune discrepanze tra spazio fisico e spazio psicologico.Arnheim ne trasse il celebre saggio sull'opera "Mistero e Malinconia di una strada" del 1914, presente nel saggio Arte e Percezione Visiva ed. Feltrinelli