Resounding Arches: differenze tra le versioni
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+ | Resounding Arches (Archi risonanti) | ||
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+ | [[Hill Gary]] | ||
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+ | 2005 | ||
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+ | Roma | ||
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− | == | + | ==Descrizione:== |
− | + | Installazione sonora realizzato all’interno del Colosseo e del Tempio di Venere. | |
− | + | Hill è stato il primo artista contemporaneo a confrontarsi con l’imponente monumento, quasi a voler penetrare l’identità storica di Roma, creando un inedito connubio tra antichità e contemporaneo, tutto giocato sulle condizioni spazio-temporali e sonoro-visive. Hill ha rivestito la parte interna del Colosseo con le proiezioni di corpi nudi a grandezza naturale, ibridi a metà tra il reale e la simulazione al computer. Ogni corpo, che emergeva dal buio del monumento archeologico ed in movimento verso la luce, teneva in mano uno strumento “meta-mitologico‿ che all’emissione del suono creava una nuova percezione, carica di simbologie arcaiche. | |
− | + | Ne nasce un inedito e spiazzante connubio tra antichità e linguaggi artistici contemporanei che induce lo spettatore ad una presa di coscienza delle condizioni spazio-temporali intese come categorie assolute e allo stesso tempo come valori individuali. Il “dove sono-dove siamo‿ è solo una tra le possibili riflessioni che nascono dalla sovrapposizione di numerosi elementi in un’idea di sequenzialità, composizione, ordine apparente, dove vengono esplorate le trame formali che intrecciano visualità elettroniche e componenti sonori all’immagine del corpo, in una profonda riflessione filosofica sul significato dell’essere e dell’esistere. | |
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− | Hill è stato il primo artista contemporaneo a confrontarsi con l’imponente monumento, quasi a voler penetrare l’identità storica di Roma, creando un inedito connubio tra antichità e contemporaneo, tutto giocato sulle condizioni spazio-temporali e sonoro-visive. Hill ha rivestito la parte interna del Colosseo con le proiezioni di corpi nudi a grandezza naturale, ibridi a metà tra il reale e la simulazione al computer. Ogni corpo, che emergeva dal buio del monumento archeologico ed in movimento verso la luce, teneva in mano uno strumento “meta- | + | |
− | Ne nasce un inedito e spiazzante connubio tra antichità e linguaggi artistici contemporanei che induce lo spettatore ad una presa di coscienza delle condizioni spazio-temporali intese come categorie assolute e allo stesso tempo come valori individuali. Il “dove sono-dove | + | |
Il progetto romano necessita dunque di una scansione in più tempi espositivi perché l'epifania interiore avvenga in maniera graduale. Le immagini si rivelano lentamente nella forma di apparizioni - di luci e di suoni - non invasive: presenze nuove che si impongono negli ambienti del Colosseo come se avessero sempre abitato gli spazi fisici e mentali del luogo e del pubblico. | Il progetto romano necessita dunque di una scansione in più tempi espositivi perché l'epifania interiore avvenga in maniera graduale. Le immagini si rivelano lentamente nella forma di apparizioni - di luci e di suoni - non invasive: presenze nuove che si impongono negli ambienti del Colosseo come se avessero sempre abitato gli spazi fisici e mentali del luogo e del pubblico. | ||
− | Per l’artista: “l’idea di Archi risuonanti/Resounding Arches è quella di generare simultaneamente un moderno rapporto viscerale tra storia e futuro come se germinassero e fluissero dallo stesso luogo. Il primo apparire di questo pensiero avverrà attraverso una serie di proiezioni di corpi nudi, ibride costruzioni tra persone reali e simulazioni al computer di vario genere. Ogni corpo emergerà alla luce tenendo uno strumento “meta- | + | Per l’artista: “l’idea di Archi risuonanti/Resounding Arches è quella di generare simultaneamente un moderno rapporto viscerale tra storia e futuro come se germinassero e fluissero dallo stesso luogo. Il primo apparire di questo pensiero avverrà attraverso una serie di proiezioni di corpi nudi, ibride costruzioni tra persone reali e simulazioni al computer di vario genere. Ogni corpo emergerà alla luce tenendo uno strumento “meta-mitologico‿ che, all’emissione del suono, si svolgerà e modificherà come in un sonoro/visivo anello di Möbius nell’incessante ricerca di nuove tipologie. Gli strumenti risuoneranno attraverso il loro stesso processo di metamorfosi come se la propria presenza fosse dichiarata attraverso l’estensione stessa dei corpi umani. Queste immagini affioreranno dai bui pertugi del Colosseo ad intervalli irregolari a creare una sorta di richiamo o di segnale, in un metaforico inarcarsi delle varie e molteplici percezioni di spazio e tempo‿. |
− | Come spiega Giuliana Stella nel catalogo (Gary Hill. Resounding Arches – Archi risonanti, Mondadori Electa, Milano 2005): “All’interno di questa enunciazione vi sono gran parte dei temi che hanno informato la ricerca artistica di Hill, rendendolo protagonista della scena internazionale da più di | + | Come spiega Giuliana Stella nel catalogo (Gary Hill. Resounding Arches – Archi risonanti, Mondadori Electa, Milano 2005): “All’interno di questa enunciazione vi sono gran parte dei temi che hanno informato la ricerca artistica di Hill, rendendolo protagonista della scena internazionale da più di trent’anni‿. |
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− | == | + | ==Genere artistico di riferimento:== |
+ | [[Videoarte]] | ||
+ | ==Bibliografia:== | ||
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+ | ==Webliografia:== | ||
+ | * [http://www.luxflux.net/n15/recensioni2.htm# www.luxflux.net] | ||
+ | * [http://www.electaweb.it/electa/ita/ufficio_stampa/9-946-1.jsp www.electaweb.it] | ||
− | [[categoria: | + | [[categoria:Opera]] |
+ | [[categoria:Videoinstallazioni]] | ||
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Versione attuale delle 15:46, 26 Nov 2010
Contents
Titolo:
Resounding Arches (Archi risonanti)
Autore:
Anno:
2005
Luogo:
Roma
Sito web:
Descrizione:
Installazione sonora realizzato all’interno del Colosseo e del Tempio di Venere. Hill è stato il primo artista contemporaneo a confrontarsi con l’imponente monumento, quasi a voler penetrare l’identità storica di Roma, creando un inedito connubio tra antichità e contemporaneo, tutto giocato sulle condizioni spazio-temporali e sonoro-visive. Hill ha rivestito la parte interna del Colosseo con le proiezioni di corpi nudi a grandezza naturale, ibridi a metà tra il reale e la simulazione al computer. Ogni corpo, che emergeva dal buio del monumento archeologico ed in movimento verso la luce, teneva in mano uno strumento “meta-mitologico‿ che all’emissione del suono creava una nuova percezione, carica di simbologie arcaiche. Ne nasce un inedito e spiazzante connubio tra antichità e linguaggi artistici contemporanei che induce lo spettatore ad una presa di coscienza delle condizioni spazio-temporali intese come categorie assolute e allo stesso tempo come valori individuali. Il “dove sono-dove siamo‿ è solo una tra le possibili riflessioni che nascono dalla sovrapposizione di numerosi elementi in un’idea di sequenzialità, composizione, ordine apparente, dove vengono esplorate le trame formali che intrecciano visualità elettroniche e componenti sonori all’immagine del corpo, in una profonda riflessione filosofica sul significato dell’essere e dell’esistere. Il progetto romano necessita dunque di una scansione in più tempi espositivi perché l'epifania interiore avvenga in maniera graduale. Le immagini si rivelano lentamente nella forma di apparizioni - di luci e di suoni - non invasive: presenze nuove che si impongono negli ambienti del Colosseo come se avessero sempre abitato gli spazi fisici e mentali del luogo e del pubblico. Per l’artista: “l’idea di Archi risuonanti/Resounding Arches è quella di generare simultaneamente un moderno rapporto viscerale tra storia e futuro come se germinassero e fluissero dallo stesso luogo. Il primo apparire di questo pensiero avverrà attraverso una serie di proiezioni di corpi nudi, ibride costruzioni tra persone reali e simulazioni al computer di vario genere. Ogni corpo emergerà alla luce tenendo uno strumento “meta-mitologico‿ che, all’emissione del suono, si svolgerà e modificherà come in un sonoro/visivo anello di Möbius nell’incessante ricerca di nuove tipologie. Gli strumenti risuoneranno attraverso il loro stesso processo di metamorfosi come se la propria presenza fosse dichiarata attraverso l’estensione stessa dei corpi umani. Queste immagini affioreranno dai bui pertugi del Colosseo ad intervalli irregolari a creare una sorta di richiamo o di segnale, in un metaforico inarcarsi delle varie e molteplici percezioni di spazio e tempo‿. Come spiega Giuliana Stella nel catalogo (Gary Hill. Resounding Arches – Archi risonanti, Mondadori Electa, Milano 2005): “All’interno di questa enunciazione vi sono gran parte dei temi che hanno informato la ricerca artistica di Hill, rendendolo protagonista della scena internazionale da più di trent’anni‿.