Dery Mark: differenze tra le versioni
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Dery scrive sul concetto affascinante della interferenza tra l'uomo e le macchine, proponendo un’analisi delle forze sociali, estetiche e religiose che esistono dietro al fenomeno della Cibercultura. | Dery scrive sul concetto affascinante della interferenza tra l'uomo e le macchine, proponendo un’analisi delle forze sociali, estetiche e religiose che esistono dietro al fenomeno della Cibercultura. | ||
L’ opera di Dery ‘Velocità di fuga’ è un opera che affronta i vari aspetti della rivoluzione informatica che ha generalo varie sotto culture cosiddette cyber per il tema principale a cui si legano. | L’ opera di Dery ‘Velocità di fuga’ è un opera che affronta i vari aspetti della rivoluzione informatica che ha generalo varie sotto culture cosiddette cyber per il tema principale a cui si legano. | ||
− | + | La cyberculture è tutta la cultura legata al cyberspace o meglio tutto ciò che dobbiamo sapere per muoverci nello spazio elettronico virtuale ma anche per comprendere tutte le cose che ne derivano: sesso virtuale, tatuaggi biomeccanici che forse rivelano la voglia o la paura di divenire macchina, mezzi attraverso i quali aumentare le proprie capacità intellettive come mind machines o, smart drughs; l’immaginario robotico che abbiamo del futuro che possiamo vedere in film come Blade Runner, Jhonny Mnemonic o Robocop. | |
Intanto aumenta sempre di più la nostra Velocità di Fuga, citata da Dery nel suo libro, ovvero la velocità con cui ci stiamo staccando dalla Terra e dal nostro corpo per entrare in una dimensione totalmente elettronica che appunto secondo Dery non dev’essere priva di chiari principi in quanto rischierebbe di portarci fuoristrada e di schiavizzarci forse. | Intanto aumenta sempre di più la nostra Velocità di Fuga, citata da Dery nel suo libro, ovvero la velocità con cui ci stiamo staccando dalla Terra e dal nostro corpo per entrare in una dimensione totalmente elettronica che appunto secondo Dery non dev’essere priva di chiari principi in quanto rischierebbe di portarci fuoristrada e di schiavizzarci forse. | ||
Cyberpunk, Cyber hippie, tecnopagani e raver, arti estreme in rete, musica, film e usi comunitari e creativi delle reti hanno generato una rivoluzione che ha generato la cosiddetta controcultura globale o meglio si vedono sempre di più le nuove tecnologie utilizzate in modi non previsti dai propri costruttori, queste sono le interferenze culturali analizzate da Dery. | Cyberpunk, Cyber hippie, tecnopagani e raver, arti estreme in rete, musica, film e usi comunitari e creativi delle reti hanno generato una rivoluzione che ha generato la cosiddetta controcultura globale o meglio si vedono sempre di più le nuove tecnologie utilizzate in modi non previsti dai propri costruttori, queste sono le interferenze culturali analizzate da Dery. | ||
I teorici del neocapitalismo e della globalizzazione, dice Dery, vogliono farci credere in una utopia tecnologica in cui tutto si risolverà attraverso la tecnologia digitale e le macchine ed in cui l'economia globale eliminerà lo Stato-Nazione. Peccato però, dice Dery, che oggi nei tecnologici Stati Uniti ci si trovi a dover fare i conti con il più grande gap tra ricchi e poveri della storia degli USA. | I teorici del neocapitalismo e della globalizzazione, dice Dery, vogliono farci credere in una utopia tecnologica in cui tutto si risolverà attraverso la tecnologia digitale e le macchine ed in cui l'economia globale eliminerà lo Stato-Nazione. Peccato però, dice Dery, che oggi nei tecnologici Stati Uniti ci si trovi a dover fare i conti con il più grande gap tra ricchi e poveri della storia degli USA. | ||
− | + | La tecnologia è tutt'altro che infallibile e benigna ma viene utilizzata per monitorare ed opprimere i lavoratori, come già si può vedere, ad esempio, all'interno di Microsoft all'autismo e nel quale la cibernetica è un'utopia tecnologica militare. | |
Mark Dery e' fondatore di Adbusters e autore di un importante manifesto jamming, il termine culture jamming può essere definito come "interferenza mediatica, guerra dell'informazione, terror art e guerriglia semiotica", ci si accorge subito che, tra le altre cose, stiamo parlando proprio della rete. | Mark Dery e' fondatore di Adbusters e autore di un importante manifesto jamming, il termine culture jamming può essere definito come "interferenza mediatica, guerra dell'informazione, terror art e guerriglia semiotica", ci si accorge subito che, tra le altre cose, stiamo parlando proprio della rete. | ||
− | + | "Culture jamming," a term I have popularized by articles in The New York Times and Adbusters, might best be defined as media hacking, information warfare, terror-art, and guerrilla semiotics, all in one. Billboard bandits, pirate TV and radio broadcasters, media hoaxers, and other vernacular media wrenchers who intrude on the intruders, investing ads, newscasts, and other media artifacts with subversive meanings are all culture jammers. | |
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+ | [[Categoria:Dery Mark]] |
Revisione 21:29, 23 Mar 2005
Personaggio o Gruppo: Dery Mark
Biografia: Mark Dery è uno dei più famosi critici musicali americani. Collabora alle riviste "Wired", "Rolling Stone" e "Village Voice". E' Direttore di giornalismo digitale presso la New York University, dove insegna al Dipartimento di giornalismo. Nel 1993 il suo saggio "Culture Jamming: Hacking, Slashing, and Sniping in the Empire of the Signs" conio’ un nuovo termine –cultura jamming- e diede vita ad movimento omonimo.
Sito web: www. markdery.com
Poetica: Dery scrive sul concetto affascinante della interferenza tra l'uomo e le macchine, proponendo un’analisi delle forze sociali, estetiche e religiose che esistono dietro al fenomeno della Cibercultura. L’ opera di Dery ‘Velocità di fuga’ è un opera che affronta i vari aspetti della rivoluzione informatica che ha generalo varie sotto culture cosiddette cyber per il tema principale a cui si legano. La cyberculture è tutta la cultura legata al cyberspace o meglio tutto ciò che dobbiamo sapere per muoverci nello spazio elettronico virtuale ma anche per comprendere tutte le cose che ne derivano: sesso virtuale, tatuaggi biomeccanici che forse rivelano la voglia o la paura di divenire macchina, mezzi attraverso i quali aumentare le proprie capacità intellettive come mind machines o, smart drughs; l’immaginario robotico che abbiamo del futuro che possiamo vedere in film come Blade Runner, Jhonny Mnemonic o Robocop. Intanto aumenta sempre di più la nostra Velocità di Fuga, citata da Dery nel suo libro, ovvero la velocità con cui ci stiamo staccando dalla Terra e dal nostro corpo per entrare in una dimensione totalmente elettronica che appunto secondo Dery non dev’essere priva di chiari principi in quanto rischierebbe di portarci fuoristrada e di schiavizzarci forse. Cyberpunk, Cyber hippie, tecnopagani e raver, arti estreme in rete, musica, film e usi comunitari e creativi delle reti hanno generato una rivoluzione che ha generato la cosiddetta controcultura globale o meglio si vedono sempre di più le nuove tecnologie utilizzate in modi non previsti dai propri costruttori, queste sono le interferenze culturali analizzate da Dery. I teorici del neocapitalismo e della globalizzazione, dice Dery, vogliono farci credere in una utopia tecnologica in cui tutto si risolverà attraverso la tecnologia digitale e le macchine ed in cui l'economia globale eliminerà lo Stato-Nazione. Peccato però, dice Dery, che oggi nei tecnologici Stati Uniti ci si trovi a dover fare i conti con il più grande gap tra ricchi e poveri della storia degli USA. La tecnologia è tutt'altro che infallibile e benigna ma viene utilizzata per monitorare ed opprimere i lavoratori, come già si può vedere, ad esempio, all'interno di Microsoft all'autismo e nel quale la cibernetica è un'utopia tecnologica militare. Mark Dery e' fondatore di Adbusters e autore di un importante manifesto jamming, il termine culture jamming può essere definito come "interferenza mediatica, guerra dell'informazione, terror art e guerriglia semiotica", ci si accorge subito che, tra le altre cose, stiamo parlando proprio della rete. "Culture jamming," a term I have popularized by articles in The New York Times and Adbusters, might best be defined as media hacking, information warfare, terror-art, and guerrilla semiotics, all in one. Billboard bandits, pirate TV and radio broadcasters, media hoaxers, and other vernacular media wrenchers who intrude on the intruders, investing ads, newscasts, and other media artifacts with subversive meanings are all culture jammers.
Gli appartenenti vorrebbero che l'economia andasse di pari passo con l'ecologia, vorrebbero che le persone che subiscono passivamente la cultura di massa passassero dallo stato di spettatori a quello di protagonisti, vorrebbero cambiasse l'economia globale che inquina mentalmente e fisicamente. L' obiettivo è quello di introdurre una via alternativa dell'uso della tecnologia e di incoraggiare la responsabilità sociale. La contraffazione di annunci pubblicitari è diventata lo strumento ideale di condanna delle società multinazionali, tuttavia molti culture jammers sono considerati dei gruppi di estremisti.
Bibliografia:
The Pyrotechnic Insanitarium: American Culture on the Brink (Grove Press, 1999) Escape Velocity ( Grove Press, 1996 ) Cultura Jamming Flame Wars: The Discourse of Cyberculture ( Raccolta di Saggi edito dalla Duke University Press, 1993) Fondatore della Rivista Adbuster Ha contribuito a varie antologie tra le quali: "The Virtual Dimension: Architecture, Representation, and Crash Culture" (Princeton Architectural Press, 1997); "Reproductive Technologies" (Rutgers University Press, 1997); "Memesis: The Future of Evolution" (Ars Electronica Festival "96, Springer, 1996).
Webliografia:
www.nyu.edu www.feltrinelli.it/SchedaAutore/id_autore!213279 www.hackerart.org/corsi/aba02/brusca/home.htm www.compositori.it/magnet/magnet.htm#name http://erewhon.ticonuno.it/arch/rivi/artific/dcarlo.htm www.adbusters.org