I Like America and America Likes Me: differenze tra le versioni

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Una lunga azione di Beuys che dalla Germania vola a New York, si fa portare in ambulanza nella galleria Renè Block e qui trascorre tre giorni in una grande gabbia vuota insieme a un coyote. La [[performance]] si focalizza sul rapporto dell’artista con l’animale selvaggio, figura totemica degli antichi abitanti delle praterie, simbolo di un mondo scomparso. Beuys, avvolto in una coperta di feltro e provvisto di altri suoi segni identitari – cappello, gilet e bastone da bastone eurasiatico – incarna una presenza silenziosa che progressivamente è accettata dal coyote: tra uomo e animale si stabilisce una comunicazione che assume il senso di una riconciliazione tra natura e cultura. "I like America and America likes me" è stato girato su pellicola di 16 mm, piano fisso e a colori, e poi riversato in bianco e nero. Come in altri lavori di Beuys il video è inteso come una sostanza intermediaria, duttile e reattiva, capace di attivare uno scambio di informazioni e di idee: per questo l’artista si preoccupa di ridurre in termini elementari le caratteristiche linguistiche del mezzo eliminando ogni effetto che possa sovrapporsi al messaggio e interferire con l’evento. Sta agli spettatori reagire, prendere coscienza, utilizzare il potenziale energetico del mezzo e dell’azione che in esso è prolungata.
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Una lunga azione di Beuys che dalla Germania vola a New York, si fa portare in ambulanza nella galleria Renè Block e qui trascorre tre giorni in una grande gabbia vuota insieme a un coyote. La [[performance]] si focalizza sul rapporto dell’artista con l’animale selvaggio, figura totemica degli antichi abitanti delle praterie, simbolo di un mondo scomparso. Beuys, avvolto in una coperta di feltro e provvisto di altri suoi segni identitari – cappello, gilet e bastone da bastone eurasiatico – incarna una presenza silenziosa che progressivamente è accettata dal coyote: tra uomo e animale si stabilisce una comunicazione che assume il senso di una riconciliazione tra natura e cultura. “I like America and America likes è stato girato su pellicola di 16 mm, piano fisso e a colori, e poi riversato in bianco e nero. Come in altri lavori di Beuys il video è inteso come una sostanza intermediaria, duttile e reattiva, capace di attivare uno scambio di informazioni e di idee: per questo l’artista si preoccupa di ridurre in termini elementari le caratteristiche linguistiche del mezzo eliminando ogni effetto che possa sovrapporsi al messaggio e interferire con l’evento. Sta agli spettatori reagire, prendere coscienza, utilizzare il potenziale energetico del mezzo e dell’azione che in esso è prolungata.
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*2004, Arte elettronica: video, installazioni, web art, computer art, ed. Giunti, Milano, pp. 76
 
*2004, Arte elettronica: video, installazioni, web art, computer art, ed. Giunti, Milano, pp. 76
 
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==Webliografia:==  
 
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==Webliografia==  
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Versione attuale delle 21:07, 20 Mag 2012

Titolo:

I Like America e America Likes Me

Autore:

Beuys Joseph

Anno:

1974

Luogo:

Sito web

Descrizione:

Una lunga azione di Beuys che dalla Germania vola a New York, si fa portare in ambulanza nella galleria Renè Block e qui trascorre tre giorni in una grande gabbia vuota insieme a un coyote. La performance si focalizza sul rapporto dell’artista con l’animale selvaggio, figura totemica degli antichi abitanti delle praterie, simbolo di un mondo scomparso. Beuys, avvolto in una coperta di feltro e provvisto di altri suoi segni identitari – cappello, gilet e bastone da bastone eurasiatico – incarna una presenza silenziosa che progressivamente è accettata dal coyote: tra uomo e animale si stabilisce una comunicazione che assume il senso di una riconciliazione tra natura e cultura. "I like America and America likes me" è stato girato su pellicola di 16 mm, piano fisso e a colori, e poi riversato in bianco e nero. Come in altri lavori di Beuys il video è inteso come una sostanza intermediaria, duttile e reattiva, capace di attivare uno scambio di informazioni e di idee: per questo l’artista si preoccupa di ridurre in termini elementari le caratteristiche linguistiche del mezzo eliminando ogni effetto che possa sovrapporsi al messaggio e interferire con l’evento. Sta agli spettatori reagire, prendere coscienza, utilizzare il potenziale energetico del mezzo e dell’azione che in esso è prolungata.

Collezione:

Genere artistico di riferimento:

Videoarte

Bibliografia:

  • 2004, Arte elettronica: video, installazioni, web art, computer art, ed. Giunti, Milano, pp. 76

Webliografia: