Graham Dan: differenze tra le versioni

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Graham Dan
  
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==Biografia==
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==Biografia:==
Dan Graham nasce nel 1942 a Urbana, Illinois (U.S.A.). Graham è stato proprietario di una galleria, teorico della cultura e dell’arte, fotografo, produttore di film, artista dell'installazione e della performance interessandosi alla complessa relazione esistente tra l’opera d’arte e il pubblico, impiegando telecamere collegate a monitor che permettono al visitatore di vedere la proprio immagine in un contesto spazio-temporale sfalsato rispetto alla realtà. Tra i principali esponenti delle neoavanguardie del dopoguerra, Dan Graham è stato un pioniere della performance e della video arte. Il suo percorso artistico prende avvio con una serie di lavori concettuali (1965-66), basati sull'uso di testi e fotografie. Le successive esperienze di performance, legate a indagini psicologiche e interpersonali a partire da sperimentazioni operate con il proprio corpo, lo portano a rivolgere la sua attenzione ai progetti architettonici per l’interazione sociale negli spazi pubblici (nel 1970) e a maturare la ricerca sui padiglioni (dal 1980), strutture praticabili di vetro, in parte trasparente e in parte riflettente capaci di coinvolgere il contesto e lo spettatore in modo interattivo.  
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Dan Graham nasce nel 1942 a Urbana, Illinois (U.S.A.).  
Da sempre interessato all’urbanistica e al rapporto tra arte e architettura, ha trovato nel modulo dell’abitazione e, successivamente, del padiglione, una forma elementare e simbolica cui dare sempre nuove espressioni.  
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Graham è stato proprietario di una galleria, teorico della cultura e dell’arte, fotografo, produttore di film, artista dell'installazione e della performance interessandosi alla complessa relazione esistente tra l’opera d’arte e il pubblico, impiegando telecamere collegate a monitor che permettono al visitatore di vedere la propria immagine in un contesto spazio-temporale sfalsato rispetto alla realtà. Tra i principali esponenti delle neoavanguardie del dopoguerra, Dan Graham è stato un pioniere della performance e della video arte.  
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Il suo percorso artistico prende avvio con una serie di lavori concettuali (1965-66), basati sull'uso di testi e fotografie.  
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Le successive esperienze di performance, legate a indagini psicologiche e interpersonali a partire da sperimentazioni operate con il proprio corpo, lo portano a rivolgere la sua attenzione ai progetti architettonici per l’interazione sociale negli spazi pubblici (nel 1970) e a maturare la ricerca sui padiglioni (dal 1980), strutture praticabili di vetro, in parte trasparente e in parte riflettente capaci di coinvolgere il contesto e lo spettatore in modo interattivo.
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Da sempre interessato all’urbanistica e al rapporto tra arte e architettura, ha trovato nel modulo dell’abitazione e, successivamente, del padiglione, una forma elementare e simbolica cui dare sempre nuove espressioni.
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Graham ha esposto in tutto il mondo, in spazi pubblici e museali, con interventi in mostre temporanee tra cui la Biennale di Venezia e la Documenta di Kassel e con progetti permanenti quali il padiglione per il tetto del Dia Center di New York e il Café Bravo della Kunstwerke a Berlino.
 
Graham ha esposto in tutto il mondo, in spazi pubblici e museali, con interventi in mostre temporanee tra cui la Biennale di Venezia e la Documenta di Kassel e con progetti permanenti quali il padiglione per il tetto del Dia Center di New York e il Café Bravo della Kunstwerke a Berlino.
Graham vive e lavora a New York City (U.S.A.).
 
  
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Graham vive e lavora a New York City (U.S.A.).
  
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Dan Graham una delle figure più rappresentative della ricerca video, ha spesso utilizzato i messaggi della televisione modificandone le immagini per creare una serie di successione di scarti temporali destrutturati.
 
Dan Graham una delle figure più rappresentative della ricerca video, ha spesso utilizzato i messaggi della televisione modificandone le immagini per creare una serie di successione di scarti temporali destrutturati.
L’artista americano è anche legato alle implicazioni socio-politiche dei media nella società e alla relazione tra le arti, nel testo “Video as Television: An American parla della funzione di specchio deformante della società della televisione dagli anni Cinquanta: la tv vende la nozione di famiglia felice idealizzata, quale è rappresentata nei generi tipici, la situation comedy o le soap opera. Graham mise in opera una corto circuito esterno/interno, pubblico/privato in alcune video-installazioni dislocate in negozi, bar, spazi all’aperto, vetrine.
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Tutto il video è essenzialmente architettura, ha teorizzato con acume e rigore Dan Graham, tra i più intelligenti sperimentatori delle possibilità del nuovo mezzo, e non si è neppure preoccupato di aggiungere : infatti tra video e architettura esiste un’affinità larga e, senza dubbio, profonda.  
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L’artista americano è anche legato alle implicazioni socio-politiche dei media nella società e alla relazione tra le arti, nel testo "Video as Television: An American Family" parla della funzione di specchio deformante della società della televisione dagli anni Cinquanta: la tv vende la nozione di famiglia felice idealizzata, quale è rappresentata nei generi tipici, la situation comedy o le soap opera.  
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Graham mise in opera una corto circuito esterno/interno, pubblico/privato in alcune video-installazioni dislocate in negozi, bar, spazi all’aperto, vetrine.
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Tutto il video è essenzialmente architettura, ha teorizzato con acume e rigore Dan Graham, tra i più intelligenti sperimentatori delle possibilità del nuovo mezzo, e non si è neppure preoccupato di aggiungere "architettura dell’immagine": infatti tra video e architettura esiste un’affinità larga e, senza dubbio, profonda.
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Codice pubblico/privato (Public/Private Code)
 
Codice pubblico/privato (Public/Private Code)
“Il concetto di pubblico contrapposto a quello di privato può dipendere da convenzioni architettoniche. […] L’immagine dell’interno definisce o è definita dal concetto generalmente accettato di privacy. Una divisione architettonica, la casa, separa la persona privata da quella pubblica e sanziona determinati tipi di comportamento per ciascuna di loro.
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Video come specchio e finestra architettonica (Video as Architectural/Mirror and Window)  
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"Il concetto di pubblico contrapposto a quello di privato può dipendere da convenzioni architettoniche. […] L’immagine dell’interno definisce o è definita dal concetto generalmente accettato di privacy.  
“Il video in architettura funziona a livello semiotico simultaneamente come finestra e come specchio. Le finestre in architettura mediano tra unità spaziali separate e incorniciano la prospettiva convenzionale di un’unità in rapporto all’altra; gli specchi in architettura definiscono in modo autoriflesso uno spazio e un io delimitati.
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Una divisione architettonica, la casa, separa la persona privata da quella pubblica e sanziona determinati tipi di comportamento per ciascuna di loro."
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Video come specchio e finestra architettonica (Video as Architectural/Mirror and Window)
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"Il video in architettura funziona a livello semiotico simultaneamente come finestra e come specchio. Le finestre in architettura mediano tra unità spaziali separate e incorniciano la prospettiva convenzionale di un’unità in rapporto all’altra; gli specchi in architettura definiscono in modo autoriflesso uno spazio e un io delimitati.
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L’immagine allo specchio risponde otticamente ai movimenti dell’osservatore, variando in funzione della sua posizione.
 
L’immagine allo specchio risponde otticamente ai movimenti dell’osservatore, variando in funzione della sua posizione.
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L’immagine proiettata dallo schermo video di uno spettatore che lo osserva dipende dalla relazione di quello spettatore rispetto alla posizione della videocamera, ma non della sua posizione rispetto al monitor.[…]
 
L’immagine proiettata dallo schermo video di uno spettatore che lo osserva dipende dalla relazione di quello spettatore rispetto alla posizione della videocamera, ma non della sua posizione rispetto al monitor.[…]
 
  
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…l’immagine allo specchio viene percepita come un istante statico, il tempo (tempo e spazio) diventa illusoriamente eterno. Il mondo visto attraverso il video, al contrario, è preda del flusso temporale e soggettivamente connesso (poiché può essere identificato con) alla durata esperita."
  
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Alcune opere
 
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Film
 
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*Presente Continuos Past(s), 1974
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Installazione a circuito chiuso
 
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*Children's Day Care, CD-Rom, Cartoon and Computer Screen Library Project, 1998-2000
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*[[Children's Day Care]], CD-Rom, Cartoon and Computer Screen Library Project, 1998-2000
 
Installazione
 
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==Bibliografia==
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http://www.zingmagazine.com/zing12_staging/zing12/reviews/images/dan%20graham%20kathrin%20bohm.jpg
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*1989, L’immagine video, Fagone Vittorio, ed. Feltrinelli, Milano, pp. 32-33, 177
 
*1989, L’immagine video, Fagone Vittorio, ed. Feltrinelli, Milano, pp. 32-33, 177
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*2004, Le arti multimediali digitali, Balzola Andrea e Monteverdi Anna Maria, ed. Garzanti, Milano, pp. 546-547
 
*2004, Le arti multimediali digitali, Balzola Andrea e Monteverdi Anna Maria, ed. Garzanti, Milano, pp. 546-547
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*2004, Arte elettronica: video, installazioni, web art, computer art, ed. Giunti, Milano, pp.25
 
*2004, Arte elettronica: video, installazioni, web art, computer art, ed. Giunti, Milano, pp.25
  
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*Dan Graham: by Francis, Mark; Colomina, Beatriz; Graham, Dan; Pelzer, Birgit; Columina, Beatriz Binding: Soft Cover Publisher: Phaidon Inc Date Published: 2001
  
==Webliografia==
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==Webliografia:==
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http://www.artfacts.net/exhibpics/7107.jpg
  
 
http://uninews.unicredito.it/it/eventi/page.php?id=5414
 
http://uninews.unicredito.it/it/eventi/page.php?id=5414
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http://www.diacenter.org/exhibs/graham/rooftop/
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http://www.jca-online.com/graham.html
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http://www.diacenter.org/dia/press/graham.html
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http://thegalleriesatmoore.org/publications/graham.shtml
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http://www.ubu.com/concept/graham_schema.html
  
  
 
[[Categoria:Graham Dan]]
 
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Versione attuale delle 11:59, 13 Feb 2012

Personaggio:

Graham Dan

http://the-artists.org/Images/graham.gif

Biografia:

Dan Graham nasce nel 1942 a Urbana, Illinois (U.S.A.).

Graham è stato proprietario di una galleria, teorico della cultura e dell’arte, fotografo, produttore di film, artista dell'installazione e della performance interessandosi alla complessa relazione esistente tra l’opera d’arte e il pubblico, impiegando telecamere collegate a monitor che permettono al visitatore di vedere la propria immagine in un contesto spazio-temporale sfalsato rispetto alla realtà. Tra i principali esponenti delle neoavanguardie del dopoguerra, Dan Graham è stato un pioniere della performance e della video arte.

Il suo percorso artistico prende avvio con una serie di lavori concettuali (1965-66), basati sull'uso di testi e fotografie.

Le successive esperienze di performance, legate a indagini psicologiche e interpersonali a partire da sperimentazioni operate con il proprio corpo, lo portano a rivolgere la sua attenzione ai progetti architettonici per l’interazione sociale negli spazi pubblici (nel 1970) e a maturare la ricerca sui padiglioni (dal 1980), strutture praticabili di vetro, in parte trasparente e in parte riflettente capaci di coinvolgere il contesto e lo spettatore in modo interattivo.

Da sempre interessato all’urbanistica e al rapporto tra arte e architettura, ha trovato nel modulo dell’abitazione e, successivamente, del padiglione, una forma elementare e simbolica cui dare sempre nuove espressioni.

Graham ha esposto in tutto il mondo, in spazi pubblici e museali, con interventi in mostre temporanee tra cui la Biennale di Venezia e la Documenta di Kassel e con progetti permanenti quali il padiglione per il tetto del Dia Center di New York e il Café Bravo della Kunstwerke a Berlino.

Graham vive e lavora a New York City (U.S.A.).

Sito web:

Poetica:

http://cologneweb.de/koelnskulptur/graham.jpg

Dan Graham una delle figure più rappresentative della ricerca video, ha spesso utilizzato i messaggi della televisione modificandone le immagini per creare una serie di successione di scarti temporali destrutturati.

L’artista americano è anche legato alle implicazioni socio-politiche dei media nella società e alla relazione tra le arti, nel testo "Video as Television: An American Family" parla della funzione di specchio deformante della società della televisione dagli anni Cinquanta: la tv vende la nozione di famiglia felice idealizzata, quale è rappresentata nei generi tipici, la situation comedy o le soap opera.

Graham mise in opera una corto circuito esterno/interno, pubblico/privato in alcune video-installazioni dislocate in negozi, bar, spazi all’aperto, vetrine.

Tutto il video è essenzialmente architettura, ha teorizzato con acume e rigore Dan Graham, tra i più intelligenti sperimentatori delle possibilità del nuovo mezzo, e non si è neppure preoccupato di aggiungere "architettura dell’immagine": infatti tra video e architettura esiste un’affinità larga e, senza dubbio, profonda.

Codice pubblico/privato (Public/Private Code)

"Il concetto di pubblico contrapposto a quello di privato può dipendere da convenzioni architettoniche. […] L’immagine dell’interno definisce o è definita dal concetto generalmente accettato di privacy.

Una divisione architettonica, la casa, separa la persona privata da quella pubblica e sanziona determinati tipi di comportamento per ciascuna di loro."

Video come specchio e finestra architettonica (Video as Architectural/Mirror and Window)

"Il video in architettura funziona a livello semiotico simultaneamente come finestra e come specchio. Le finestre in architettura mediano tra unità spaziali separate e incorniciano la prospettiva convenzionale di un’unità in rapporto all’altra; gli specchi in architettura definiscono in modo autoriflesso uno spazio e un io delimitati.

L’immagine allo specchio risponde otticamente ai movimenti dell’osservatore, variando in funzione della sua posizione.

L’immagine proiettata dallo schermo video di uno spettatore che lo osserva dipende dalla relazione di quello spettatore rispetto alla posizione della videocamera, ma non della sua posizione rispetto al monitor.[…]

…l’immagine allo specchio viene percepita come un istante statico, il tempo (tempo e spazio) diventa illusoriamente eterno. Il mondo visto attraverso il video, al contrario, è preda del flusso temporale e soggettivamente connesso (poiché può essere identificato con) alla durata esperita."


Opere:

Alcune opere


  • Sunrise to Sunset, 1969


  • Binocular Zoom, 1969-70


  • Roll, 1970


Film


  • Helix/Spiral, 1973


  • Time delay room, 1974

Installazione a circuito chiuso


Installazione a circuito chiuso


  • Performance, Audience, Mirror, 1975

Video-installazione


  • Public Space, Two Audiences, 1975

Installazione


  • Yesterday/Today, 1975

Video-installazione: esamina i ritmi di vita quotidiani del suono e della vista.


  • Video Piece for Shop Windows in an Arcade, 1976

Video-installazione


  • Video Projection Outside Home, 1978

Video-installazione: mostra come si può sviluppare una proiezione video fuori di casa.


  • Two Adjacent Pavilions, 1978-81

Installazione


  • Video View of Suburbia in an Urban Atrium, 1979

Video-installazione

  • Two-Way Mirror Triangle with One Side Curved, 1996

Installazione


Installazione


  • Rooftop Pavilion for Munich, 2002

Installazione


Bibliografia:

http://www.zingmagazine.com/zing12_staging/zing12/reviews/images/dan%20graham%20kathrin%20bohm.jpg

  • 1989, L’immagine video, Fagone Vittorio, ed. Feltrinelli, Milano, pp. 32-33, 177
  • 2004, Le arti multimediali digitali, Balzola Andrea e Monteverdi Anna Maria, ed. Garzanti, Milano, pp. 546-547
  • 2004, Arte elettronica: video, installazioni, web art, computer art, ed. Giunti, Milano, pp.25
  • Dan Graham: by Francis, Mark; Colomina, Beatriz; Graham, Dan; Pelzer, Birgit; Columina, Beatriz Binding: Soft Cover Publisher: Phaidon Inc Date Published: 2001


Webliografia:

http://www.artfacts.net/exhibpics/7107.jpg

http://uninews.unicredito.it/it/eventi/page.php?id=5414

http://www.diacenter.org/exhibs/graham/rooftop/

http://www.jca-online.com/graham.html

http://www.diacenter.org/dia/press/graham.html

http://thegalleriesatmoore.org/publications/graham.shtml

http://www.ubu.com/concept/graham_schema.html