Information Art: differenze tra le versioni
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Revisione 15:23, 20 Gen 2011
Movimento Artistico:
Information Art
Personaggi o Gruppi:
Kynaston Mc Shine, Vito Acconci, John Baldessari, James Lee Byars, Group Frontera, Douglas Huebler, Joseph Kosuth, Lucy Lippard, Bruce McLean, N. E. Thing Co., OHO Group, and Adrian Piper.
Luogo:
Il luogo di maggior sviluppo dell'Information Art furono gli Stati Uniti, più precisamente nella città di New York.
Storia:
L'Information Art trova le sue radici nel 1970, successivamente all'esposizione organizzata da Kynaston McShine (1935 - ) chiamata "Information", presentata al MoMa (Museo d'Arte Moderna) di New York. La mostra determinò la posizione dominante dell'Arte Concettuale negli Stati Uniti .
L'esposizione condivideva diverse componenti della "Seventh Investigation (Art as Idea as Idea) Proposition One" di Kosuth (1970) Il processo della mostra consisteva nella corrispondenza tra il curatore e gli artisti attraverso una serie di documenti datati 1969/1970 .QUesti ultimi erano costituiti da biografie degli artisti, proposte di idee per la mostra, istruzioni per l'esposizione e fotografie.
I documenti di informazioni includevano i nomi di Vito Acconci, John Baldessari, James Lee Byars, Group Frontera, Douglas Huebler, Joseph Kosuth, Lucy Lippard, Bruce McLean, N. E. Thing Co., OHO Group, and Adrian Piper.
Kynaston Mc Shine in un memorario di Arthur Drexler descrive il concetto dell'esposizione "Information":
"Come potete notare, la mia mostra "Information" è essenzialmente conivolta nel più forte movimento artistico internazionale o "stile" del momento che è l' Arte Concettuale, Arte Povera, Earthworks, Systems, Process Art, etc, nelle loro definizioni più ampie. L'esibizione si propone di dimostrare la qualità immateriale e quindi concettuale di questo lavoro, ed il fatto che esso trascende dalle tradizionali categorie di Pittura, Scultura, Fotografia, Film, Disegno, Stampa, etc."
Sebbene “Information‿ non fosse esplicitamente una mostra tecnologica, il suo titolo suggeriva e diffondeva l’idea dell’arte come informazione (cosa che aveva già teorizzato Burnham nel suo saggio "Systems Esthetics" del 1968)(10) ed implicava la consapevolezza di una mutazione culturale di ampio respiro verso l’era dell’informazione.
Un'altra importante mostra inaugurata quasi contemporanemente nel 1970 a New York fu senza dubbio "N“Software, Information Technology: Its New Meaning for Art, allestita presso il Jewish Museum di New York.
Jack Burnham , il curatore della mostra, approfondì l'analisi delle relazioni teoriche tra arte e tecnologia dell’informazione, giungendo a risultati mai ottenuti prima di allora.
L'esposizione, in quanto intesa come ricerca di un possibile dialogo tra arte e tecnologia, rappresentò il primo grande tentativo di utilizzare un computer in un contesto museale.
Il progetto era quindi molto ambizioso e assolutamente innovativo, combaciando perfettamente con la visione concettualmente elbaorata di Burnham, secondo la quale esistevano dei parallelismi tra i programmi o software elettronici, e le forme sempre meno materiali e concrete dell’arte sperimentale che si pensava funzionassero, metaforicamente, come i sistemi per l'elaborazione delle informazioni.
Alla mostra furono esposte opere di artisti concettuali come Les Levine, Hans Haacke e Joseph Kosuth. I loro lavori furono quindi posizionati accanto a dispositivi tecnologici, come il sistema ipertestuale progettato da Ted Nelson e un modello di architettura interattiva elettronicamente controllato, messo a punto da Nicholas Negroponte e dall’Architecture Machine Group del MIT.
Poetica:
Information Art ( o Informatism) è un ramo emergente dell'Electronic Art che si basa sulla sintesi tra computer science,information techonology ed altre forme d'arte più classiche come la performance art, la new media art e l'arte concettuale. L'Information Art include spesso interazioni e collegamenti con l'utilizzo del computer, che generano contenuti basati sul processo e sullo scambio di una grande quantità di dati/informazioni.
Questo scambio di dati, che avviene spesso attraverso reti telematiche (World Wide Web) permette di annullare la distanza tra artista e fruitore, generando così una sorta di happening collettivo globale all'interno del quale avviene uno scambio di informazioni.
L'esperienza estetica non si avvale quindi più di concetti come lo spazio ed il tempo, ma si basa spesso sull'interattività e sulla partecipazione collettiva. L'information art può essere definita tale anche mediante la creazione e L'uitlizzo dei network e del linguaggio di programmazione, facendo si che la fruibilità dei contenuti possa essere globale e instantanea.
La nascita e l'appilicazione del web 2.0 (blog, forum, chat, sistemi quali Wikipedia, Youtube, Facebook, Myspace, Twitter, Gmail, Wordpress,ecc) hanno permesso di poter condividere e scambiare informazioni e contenuti multimediali attraverso la rete utilizzando un profilo personale , permettendo così di raggiungere uno spiccato livello di interazione tra i rispettivi utenti.
Oltre alla creazione condivisa di contenuto on-line, il Web 2.0 è caratterizzato dalla pubblicazione immediata del contenuto e alla sua classificazione e indicizzazione nei motori di ricerca, in modo che l'informazione sia subito disponibile a beneficio dalla comunita'.
L'information Art è quindi concettuale, basata sull'elaborazione di idee, e dulla loro diffusione tramite una comunicazione telematica.
La figura del Curatore, osservando anche la metodologia con il quale furono ideate e allestite le due mostre a New York da Kynaston Mc Shine e Jack Burnham, rappresenta un elemento chiave all'interno del significato concettuale dell'Information Art.
Il lavoro di curatela, infatti, è basato principalmente sull'ideazione, sulla raccolta e quindi sulla comunicazione di informazioni riguardanti una mostra. Il curatore, operando all'interno dell'arte concettuale, ha il compito di elaborare un'idea di base che possa ritrovare parallelismi tra i lavori dei singoli artisti, attingendo alle informazioni riguardanti questi ultimi, lo spazio espositivo, il contesto.
La comunicazione curatoriale si avvale principalmente della tecnologia, utilizzandola per uno scambio di informazioni instantaneo ed esteso.
Alcuni validi esempi di comunicazione telematica riguardante l'arte sono rappresentati da portali come Exibart,Undo,Teknemedia. Questi vastissimi portali hanno al funzione di mettere in comunicazione diretta artisti, eventi, curatori, collezionisti, gallerie, di tutto il mondo. Un servizio di indirizzario stampa, inoltre, permette di ricevere ogni settimana un calendario delle principali inaugurazioni in corso,inviando così informazioni in tempo reale a decine di migliaia di utenti contemporanemente.
E' quindi possibile registrarsi con un profilo personale, ed avere quindi la possibilità di scambiare e ricevere informazioni in tempo reale. In alcuni casi, come ad esempio all'interno di Exibart Tv, è possibile scambiare informazioni attraverso il video streaming in tempo reale, potendo seguire così una quantità infinita di eventi a distanza.
Opere:
- Kynaston Mc Shine, "Information" (1970) MoMa of New York.
- Vito Acconci, "Conversion" (1970): video nel quale simula la trasformazione femminile del proprio corpo
- Jhon Baldessari, "Painting for Kubler" (1967 - 1968), presentava allo spettatore delle istruzioni teoriche su come visualizzare e sull'importanza del contesto e della continuità con le opere precedenti
- James Lee Byars, "The Looking Glass" (1978)
- Douglas Huebler "Variable piece n° 4 N.Y.C.", November 1968: Fotografia in bianco e nero, 10 foto e 1 testo.