Deren Maya: differenze tra le versioni

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Versione attuale delle 16:12, 10 Gen 2011

Personaggio o gruppo:

Maya Deren


Biografia:

Eleanora Derenkovskij, nota Maya Deren, ebrea nata a Kiev nel ‘17 è morta a New York nel ‘61. Vi si trasferì piccolissima al seguito del padre di professione psichiatra.Allo Smith College dove studiava si innammorò dei poeti simbolisti francesi; da molto giovane si era avvicinata al mondo della danza in stretto rapporto con Katherine Dunhan; all’età di appena 23 anni ( nel ’43) realizzò Meshes of the Afternoon, in cui recuperava alcuni motivi propri dell’avanguardia europea (in particolare del cinema surrealista e del Cocteau di Sang d’un poéte) dando così origine a quella che è stata definita la "seconda avanguardia americana" di cui divenne la figura carismatica. L’elaborazione di una teoria di "cinema personale" le permise di trasferire la sua sensibilità poetica nella nuova arte (con la traduzione delle parole in immagini): vedeva nel cinema una espressione capace di raccogliere ed amplificare la ricchezza della letteratura e della danza insieme. Nell’arco di 16 anni produsse, insieme al marito (Alexander Hammid detto Sasha che le faceva da operatore) sei film completi oltre alcuni incompiuti, scrisse due libri e diffuse personalmente le sue idee. Organizzò alla Provincetown Playhouse di New York le prime proiezioni pubbliche di film sperimentali: nel 1954, allo scopo di garantire la possibilità di fare cinema indipendente creò la Creative Film Foundation che portò al New American Cinema e all’Underground ( Stan Brakhage e Shirley Clarke ricevettero qui le prime sovvenzioni e vi trovarono i primi laboratori di idee). Interessata alle pratiche voodoo, si reca ad Haiti per conoscere meglio la danza rituale che la affascina sempre di più e lì muore nel ’61. Deren’s haitian film footage rimane incompiuto.


Sito web:

Poetica:

I suoi film sono completamente immersi in una dimensione onirica che lascia gli interpreti in un limbo in cui la danza e la recitazione si confondono. Il silenzio assoluto, che accompagna le espressioni, i movimenti del corpo e delle labbra, lascia spazio a diverse letture. I giochi di sguardi raccontano, evocano ciò che non possiamo udire. Le sue opere sono film muti, in cui la narrazione è suggestione. Il montaggio precorre la nouvelle vague, eppure la fotografia, l'uso dei dettagli e i movimenti di macchina richiamano il cinema noir.Maya Deren utilizza lo spazio, il tempo e il corpo come elementi compositivi della sua partizione visiva; tutto è trattato con un ironico gioco ritmico di ripetizioni, fermo-immagini e ralenti. Le braccia protese, lo scivolare continuo dei corpi, gli sguardi trasognati, mettono in luce il rituale sociale; il ralenti è usato per sottolineare l'uscita dall'ordinario, per rendere sovrumani sia i movimenti, sia i personaggi.


Filmografia:

Meshes of the Afternoon (Maglie del pomeriggio, 1943 - At Land (A terra, 1944) - A Study in Choreography for Camera (Studio di coreografia per cinepresa, 1945) - Ritual in Transfigured Time (Rituale in tempo trasfigurato, 1946) - Meditation on Violence(Meditazione sulla violenza, 1948) - The Very Eye of Night (Il vero occhio della notte, 1952-55) - Ensemble for Somnambulists (Ensemble per sonnambuli, 1951).


Bibliografia:

AA.VV., Seminario internazionale di studi sul cinema underground, Biennale di Venezia, Ca’ Giustinian 19-23maggio 1970. - (The) American Federation of Arts, A History of the American Avant-Garde Cinema, Published by The American Federation of Arts, New York, 1976.- APRA’, Adriano (a cura di), New American Cinema, Il cinema indipendente americano degli anni Sessanta, Milano, Ubulibri, 1986.- BATTCOCK, Gregory, The New American Cinema: A Critical Anthology, E. P. Dutton, New York, 1967.- BRAKHAGE, Stan, Metafore della visione, Milano, Feltrinelli, 1970. - JACOBS, Lewis, L’avventurosa storia del cinema americano, Torino, Einaudi, 1961. - JAMES, Davis E., To Free the Cinema, Jonas Mekas & The New York Underground, Princetown University Press, New Jersey,1992. - LEONARDI, Alfredo, Occhio mio dio, Il New American Cinema, Milano, Feltrinelli, 1971.- MEKAS, Jonas, Movie Journal: The Rise of a New American Cinema, 1959-1971, Macmillan Co., New York, 1972 (Questo libro è stato ripubblicato in Francia a cura di Noguez Dominique, con il titolo Cine-Journal, Un Nouveau Cinema Americain (1959-1971), Edition Paris Experimental, 1992).


Webliografia:

http://www.scaruffi.com/director/q23.html http://www.lindau.it/scheda_libro.asp?ID_Libro_Dettagli=521 http://www.activitaly.it/immaginicinema/indipendente/cinema%20italiano%20indipendente.htm http://www.cinemadonne.it/biofilmografie/VisualSchedaBio.php?IDreg=14 http://www.ecn.org/xm24/article/114/0503-mar-film-in-the-mirror-of-maya-deren---the-very-eye-of-night---the-priv... http://www.cinziaricci.it/filmes/registi-mayaderen.htm