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Per un certo periodo è stato associato il termine "Multi-media", che nella cultura pop è finito col coincidere all' "Electronic media".
 
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"Nella metà degli anni 50 molti pittori cominciarono a realizzare la fondamentale irrilevanza dell'espressionismo astratto, moda dominante del tempo. Pittori come [[Kaprow Allan|Allan Kaprow]] e [[Robert Rauschenberg]] negli Stati Uniti e [[Vostell Wolf|Wolf Vostell]] in Germania tornarono al collage o, nell' ultimo caso, al dé-collage, nel senso di fare lavori aggiungendo e togliendo, rimpiazzando e sostituendo o alterando componenti di un'opera visuale. Iniziarono ad includere sempre di più componenti incongrui nei loro lavori. (...) [[Kaprow Allan|Kaprow]], più filosofico e agitato, meditò sulla relazione tra spettatore e opera. Mise degli specchi nelle sue opere così che gli spettatori potessero sentirsi inclusi in essi. Questo non fu abbastanza fisico, così sviluppò collage che circondavano lo spettatore. Chiamò questi "ambienti". Finalmente, nella primavera del 58, cominciò ad includere persone vive come parte del collage, e li chiamò "happening"." Dick Higgins, <i>Synesthesia and Intersenses: Intermedia</i>, 1965
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"Nella metà degli anni 50 molti pittori cominciarono a realizzare la fondamentale irrilevanza dell'espressionismo astratto, moda dominante del tempo. Pittori come [[Kaprow Allan|Allan Kaprow]] e [[Rauschenberg Robert|Robert Rauschenberg]] negli Stati Uniti e [[Vostell Wolf|Wolf Vostell]] in Germania tornarono al collage o, nell' ultimo caso, al dé-collage, nel senso di fare lavori aggiungendo e togliendo, rimpiazzando e sostituendo o alterando componenti di un'opera visuale. Iniziarono ad includere sempre di più componenti incongrui nei loro lavori. (...) [[Kaprow Allan|Kaprow]], più filosofico e agitato, meditò sulla relazione tra spettatore e opera. Mise degli specchi nelle sue opere così che gli spettatori potessero sentirsi inclusi in essi. Questo non fu abbastanza fisico, così sviluppò collage che circondavano lo spettatore. Chiamò questi "ambienti". Finalmente, nella primavera del 58, cominciò ad includere persone vive come parte del collage, e li chiamò "[[Happening]]". " Dick Higgins, <i>Synesthesia and Intersenses: Intermedia</i>, 1965
  
 
Molti degli artisti attivi nell' Intermedia negli anni 60 aderirono a [[Fluxus]], compresi l'artista Coreano [[Paik June Nam|Nam June Paik]], i tedeschi [[Vostell Wolf|Wolf Vostell]] e [[Beuys Joseph|Joseph Beuys]], i Giapponesi [[Kosugi Takehisa|Takehisa Kosugi]] e [[Kubota Shigeko|Shigeko Kubota]], i Lituani naturalizzati Americani [[Maciunas George|George Maciunas]] e [[Mekas Jonas|Jonas Mekas]], i Francesi [[Dupuy Jean|Jean Dupuy]], [[Filliou Robert|Robert Filliou]], [[Vautier Ben|Ben Vautier]] e altri.
 
Molti degli artisti attivi nell' Intermedia negli anni 60 aderirono a [[Fluxus]], compresi l'artista Coreano [[Paik June Nam|Nam June Paik]], i tedeschi [[Vostell Wolf|Wolf Vostell]] e [[Beuys Joseph|Joseph Beuys]], i Giapponesi [[Kosugi Takehisa|Takehisa Kosugi]] e [[Kubota Shigeko|Shigeko Kubota]], i Lituani naturalizzati Americani [[Maciunas George|George Maciunas]] e [[Mekas Jonas|Jonas Mekas]], i Francesi [[Dupuy Jean|Jean Dupuy]], [[Filliou Robert|Robert Filliou]], [[Vautier Ben|Ben Vautier]] e altri.
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Così, le aree come quelle tra il disegno e la poesia, o tra la pittura e il teatro, possono essere descritte come intermedia, sviluppando spesso proprie denominazioni (Poesia Visuale, Poesia Sonora etc.).
 
Così, le aree come quelle tra il disegno e la poesia, o tra la pittura e il teatro, possono essere descritte come intermedia, sviluppando spesso proprie denominazioni (Poesia Visuale, Poesia Sonora etc.).
  
Higgins, ritenne necessario l'uso di un termine dare una denominazione ad opere che già esistevano, ma che erano ignorate e non comprese per la difficile classificazione ed interpretazione.
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Higgins, ritenne necessario l'uso di un termine per dare una denominazione ad opere che già esistevano, ma che erano ignorate e non comprese per la difficile classificazione ed interpretazione.
 
Non era una sua volontà, quindi, assegnare un nuovo modello artistico da seguire, anzi: è a parer suo disdicevole il perseguire della stessa forma artistica da parte di un artista.
 
Non era una sua volontà, quindi, assegnare un nuovo modello artistico da seguire, anzi: è a parer suo disdicevole il perseguire della stessa forma artistica da parte di un artista.
 
Ciò che serve come inizio per capire nuovi orizzonti, a lungo andare crea accademismo e costruzione di nuovi limiti.
 
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Il confinarsi nei propri limiti è la critica che mise in atto all'arte visuale, e a tutte quelle arti ([[Pop art]] ed [[espressionismo astratto]] in special modo) che si vincolano al loro mezzo espressivo: oggetti di manufattura contemplabili e fine a se stessi.
 
Il confinarsi nei propri limiti è la critica che mise in atto all'arte visuale, e a tutte quelle arti ([[Pop art]] ed [[espressionismo astratto]] in special modo) che si vincolano al loro mezzo espressivo: oggetti di manufattura contemplabili e fine a se stessi.
  
In ambito teatrale, oltre a criticare la separazione tra spettatore e opera (affrontata soprattutto da [[Kaprow Allan|Allan Kaprow]] coi suoi [[Happening]]), critica quegli elementi sequenziali prestabiliti che danno vita allo spettacolo. Nel 1958, infatti, mise su una propria opera teatrale, [[Stacked Deck]], dove questi elementi sequenziali vengono cambiati arbitrariamente per mezzo di luci colorate, svincolando da limiti di tempo e spazio.
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In ambito teatrale, oltre a criticare la separazione tra spettatore e opera (affrontata soprattutto da [[Kaprow Allan|Allan Kaprow]] coi suoi [[Happening]]), critica quegli elementi sequenziali prestabiliti che danno vita allo spettacolo. Nel 1958, infatti, mise su una propria opera teatrale, [[Stacked Deck]], dove questi elementi sequenziali vengono cambiati arbitrariamente per mezzo di luci colorate, svincolando da limiti di tempo e spazio. L'interruzione del cambiamento, in questo caso, creerebbe un'interruzione del flusso creativo.
  
 
Dopo aver posto la questione su cosa siano gli [[intermedia]] e su come debbano essere utilizzati, in <i>"Statement on Intermedia"</i> del 1966, si interroga anche su "per cosa" utilizzarli, incoraggiando l'utilizzo di mezzi così immediati nelle questioni di estrema importanza collettiva ed individuale.
 
Dopo aver posto la questione su cosa siano gli [[intermedia]] e su come debbano essere utilizzati, in <i>"Statement on Intermedia"</i> del 1966, si interroga anche su "per cosa" utilizzarli, incoraggiando l'utilizzo di mezzi così immediati nelle questioni di estrema importanza collettiva ed individuale.
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* [[June Paik Nam|Nam June Paik]], <i>[[Beuys Voice]]</i>, 1990
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* [[Nauman Bruce]], <i>[[Live-taped Video Corridor]]</i>, 1970
 
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== Bibliografia ==
 
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* [[Higgins Dick!Dick Higgins]], ''Intermedia'', <i>Something Else Press|Something Else Newsletter</i> 1, 1966
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* [[Higgins Dick|Dick Higgins]], ''Intermedia'', <i>Something Else Press|Something Else Newsletter</i> 1, 1966
 
* [[Smith Owen|Owen Smith]] (1998) [[Fluxus]], <i>The History of an Attitude</i>,[http://www.amazon.com/dp/1879691515] San Diego State University Press
 
* [[Smith Owen|Owen Smith]] (1998) [[Fluxus]], <i>The History of an Attitude</i>,[http://www.amazon.com/dp/1879691515] San Diego State University Press
 
* Richard Kostelanez, <i>A dictionary of the avant-gardes</i> H.R.Brittain - 2001
 
* Richard Kostelanez, <i>A dictionary of the avant-gardes</i> H.R.Brittain - 2001

Versione attuale delle 11:47, 23 Giu 2010

Diagramma di Intermedia

Genere che comprende tutte quelle attività interdisciplinari tra le arti, o tra le arti e vari tipi di media.

Personaggi o gruppi

Luogo

New York

Storia

Il termine Intermedia è stato coniato nella metà degli anni '60 da Dick Higgins, artista appartenente a Fluxus, all'interno del suo saggio in Something Else Newsletter. A questa nuova forma artistica viene riconosciuto il merito non solo di incrociare i limiti dei media riconosciuti, ma anche di unire forme artistiche con media che prima non erano riconosciuti come tali (computer). Per un certo periodo è stato associato il termine "Multi-media", che nella cultura pop è finito col coincidere all' "Electronic media".

"Nella metà degli anni 50 molti pittori cominciarono a realizzare la fondamentale irrilevanza dell'espressionismo astratto, moda dominante del tempo. Pittori come Allan Kaprow e Robert Rauschenberg negli Stati Uniti e Wolf Vostell in Germania tornarono al collage o, nell' ultimo caso, al dé-collage, nel senso di fare lavori aggiungendo e togliendo, rimpiazzando e sostituendo o alterando componenti di un'opera visuale. Iniziarono ad includere sempre di più componenti incongrui nei loro lavori. (...) Kaprow, più filosofico e agitato, meditò sulla relazione tra spettatore e opera. Mise degli specchi nelle sue opere così che gli spettatori potessero sentirsi inclusi in essi. Questo non fu abbastanza fisico, così sviluppò collage che circondavano lo spettatore. Chiamò questi "ambienti". Finalmente, nella primavera del 58, cominciò ad includere persone vive come parte del collage, e li chiamò "Happening". " Dick Higgins, Synesthesia and Intersenses: Intermedia, 1965

Molti degli artisti attivi nell' Intermedia negli anni 60 aderirono a Fluxus, compresi l'artista Coreano Nam June Paik, i tedeschi Wolf Vostell e Joseph Beuys, i Giapponesi Takehisa Kosugi e Shigeko Kubota, i Lituani naturalizzati Americani George Maciunas e Jonas Mekas, i Francesi Jean Dupuy, Robert Filliou, Ben Vautier e altri. L'interpretazione che diedero questi artisti ad intermedia va dal semplice e primitivo al tecnicamente sofisticato. Questo spettro va dai progetti folkloristici di Bengt af Klintberg e le azioni di Milan Knizak allle performances di poesia di Emmett Williams e i video di June Paik.

Tra la pubblicazione di Higgins di Intermedia e la fine degli anni '60 il movimento esce dalla fascia degli sperimentalismi per entrare in una zona artistica più ampia e più incisiva nella vita sociale.


Nel 1968 , Hans Breder fondò il primo programma universitario negli Stati Uniti che offrisse un M.F.A. in intermedia. Dall' Intermedia Area all'Università di Iowa sono passati artisti come Ana Mendieta e Charles Ray. Inoltre, il programma ha sviluppato una tradizione nella visita degli artisti , ospitando personalità come Dick Higgins, Vito Acconci, Allan Kaprow, Karen Finley, Robert Wilson, e altre che lavorano direttamente con studenti di Intermedia.

Altri due prominenti programmi universitari che si focalizzano sulla pratica dell' "Intermedia" sono l' Intermedia program all' Arizona State University e l' Intermedia M.F.A. all' University of Maine, fondata e diretta dall'allievo e autore di Fluxus Owen Smith.

Il termine Intermedia fu impiegato per il festival artistico del '69, allestito ad Heidelberg e organizzata da Jochen Goetze, Klaus Straeck e Friedrich Gerling; tra i partecipanti furono inclusi gli associati a Fluxus Albrecht Dietrich, Eric Andersen, Joseph Beuys, Henning Christiansen, Dick Higgins e Milan Knizak. Infine, Leben und Kunst di Udo Kulturmann (Studio Wasmuth di Turinga, 1970) popolarizzò il termine, incrementando l'audience generale. Dal 1980, la Experimental Intermedia Foundation pubblicò Theoretical Analysis of the Intermedia Art Form (Centro de Arte y Comunicacion a Buenos Aires, 1980).

Poetica

"Come i cubisti, stiamo cercando un nuovo modo per guardare alle cose, ma più totale, poiché siamo più impazienti e più ansiosi di andare alle immagini basilari." (Dick Higgins, Statement on Intermedia 1966)

Derivante dall'idea di Fluxus di fondare un'arte globale sconfinando l'atto creativo nella vita quotidiana, nell'intemedia la mescolanza di qualsiasi mezzo è un valido strumento di espressione artistica. Il termine Intermedia è utilizzato per definire come generi a sé tutte quelle sperimentazioni, tipiche di quel periodo, che valicavano i confini tra i vari mezzi espressivi (artistici e non). Così, le aree come quelle tra il disegno e la poesia, o tra la pittura e il teatro, possono essere descritte come intermedia, sviluppando spesso proprie denominazioni (Poesia Visuale, Poesia Sonora etc.).

Higgins, ritenne necessario l'uso di un termine per dare una denominazione ad opere che già esistevano, ma che erano ignorate e non comprese per la difficile classificazione ed interpretazione. Non era una sua volontà, quindi, assegnare un nuovo modello artistico da seguire, anzi: è a parer suo disdicevole il perseguire della stessa forma artistica da parte di un artista. Ciò che serve come inizio per capire nuovi orizzonti, a lungo andare crea accademismo e costruzione di nuovi limiti.

Il confinarsi nei propri limiti è la critica che mise in atto all'arte visuale, e a tutte quelle arti (Pop art ed espressionismo astratto in special modo) che si vincolano al loro mezzo espressivo: oggetti di manufattura contemplabili e fine a se stessi.

In ambito teatrale, oltre a criticare la separazione tra spettatore e opera (affrontata soprattutto da Allan Kaprow coi suoi Happening), critica quegli elementi sequenziali prestabiliti che danno vita allo spettacolo. Nel 1958, infatti, mise su una propria opera teatrale, Stacked Deck, dove questi elementi sequenziali vengono cambiati arbitrariamente per mezzo di luci colorate, svincolando da limiti di tempo e spazio. L'interruzione del cambiamento, in questo caso, creerebbe un'interruzione del flusso creativo.

Dopo aver posto la questione su cosa siano gli intermedia e su come debbano essere utilizzati, in "Statement on Intermedia" del 1966, si interroga anche su "per cosa" utilizzarli, incoraggiando l'utilizzo di mezzi così immediati nelle questioni di estrema importanza collettiva ed individuale.

Opere

Correlazioni

Bibliografia

  • Dick Higgins, Intermedia, Something Else Press|Something Else Newsletter 1, 1966
  • Owen Smith (1998) Fluxus, The History of an Attitude,[1] San Diego State University Press
  • Richard Kostelanez, A dictionary of the avant-gardes H.R.Brittain - 2001

Webliografia