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Contents
Personaggio o Gruppo:
Surveillance Camera Players
anno
dal 1996 d.c.
Biografia:
Il gruppo dei Surveillance Camera Players fondato da Bill Brown, è nato alla conclusione della campagna Unabomber for President, nel novembre 1996. Il nucleo originale comprende, infatti, alcuni componenti dello staff della famosa campagna, uno di loro ha scritto nel 1995 un brillante manifesto intitolato Guerrilla Programming of Video Surveillance Equipment che può essere considerato come il manifesto base di tutte le attività dei Surveillance. I loro referenti sono, come loro stessi affermano, i Situazionisti che agivano tra la metà degli anni '50 e i primi anni '70 creando pubbliche burle e scandali a scopo rivoluzionario, gli scritti sul teatro di Antonin Artoud, i fumetti di Seth Tobooman e le rivolte anti WTO di Seattle.
Sito web:
http://www.notbored.org/the-scp.html
Poetica: Sono il primo gruppo ad aver posto in maniera creativa il problema del videocontrollo, sollevando la qustione cruciale dei reali diritti alla privacy negli ambienti metropolitani, rilevando particolari attenzioni verso minoranze, attivisti e soggetti non integrati. La loro forma di lotta è assolutamente non violenta e ironica, l'unica cosa che vogliono è attirare l'attenzione della gente verso la presenza incombente delle telecamere a circuito chiuso e dei sistemi di sorveglianza, verso l'autocoscienza di essere costantemente controllati. si battono per difendere il diritto alla privacy di ogni individuo, il diritto all'anonimato, a non essere spiati continuamente nostro malgrado, a questo scopo organizzano performance-protesta di fronte alle camere di sorveglianza situate in luoghi pubblici
Opere:
www.notbored.org/the-scp.html
Le telecamere di sorveglianza non possono per legge registrare i suoni, le loro performance devono così essere silenziose, sono posti nella condizione di recuperare un linguaggio dimenticato:il film muto. IL loro lavoro non si concentra dunque sulle parole ma sul modo di mostrarsi. Un attore esegue pochi gesti silenziosi di fronte ad una telecamera e servendosi di semplici catelloni corredati di scritte polemiche o ispirate da testi di Orwell, Jarry, Poe e Becket catturando così l’attenzione dei passanti. Usano come palcoscenico le stazioni della metropolitana e gli spazi di manhattan più transitati. Le performance si rivolgono a due pubblici diversi: da una parte i passanti “i controllati‿, dall’altra i controllori, i soli beneficiari dello spettacolo su schermo, in alcuni casi , i monitor hanno anche degli output pubblici ad esempio nei supermercati o nelle metropolitane e quindi gli attivisti possono riprenderli a loro volta, per poi mettere a confronto la soggettiva del controllore con quella del controllato.
Bibliografia:
Webliografia:
http://www.d-i-n-a.net/it/metagallery/scp.html
http://www.noemalab.org/sections/specials/tetcm/teatro_tecno/scp/main.html