Lewis Joe: differenze tra le versioni
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'''Joe Lewis''' cadeva dalle nuvole quando gli fu chiesto di diventare il direttore di Fashion Moda. La sua esperienza lavorativa consisteva in idraulico, cuoco e venditore di giornali per permettersi la propria arte. | '''Joe Lewis''' cadeva dalle nuvole quando gli fu chiesto di diventare il direttore di Fashion Moda. La sua esperienza lavorativa consisteva in idraulico, cuoco e venditore di giornali per permettersi la propria arte. | ||
Da bambino cantava e ballava nei film, lavorò anche come tecnico dell’illuminazione, ma prima ancora sognava di diventare un medico, per poi avvicinarsi al mondo dell’arte e accorgersi verso gli anni ’70 che la sua arte era quella di riunire generi differenti di artisti più che la fabbricazione dell’oggetto. | Da bambino cantava e ballava nei film, lavorò anche come tecnico dell’illuminazione, ma prima ancora sognava di diventare un medico, per poi avvicinarsi al mondo dell’arte e accorgersi verso gli anni ’70 che la sua arte era quella di riunire generi differenti di artisti più che la fabbricazione dell’oggetto. | ||
'''[[Immagine:Esposizione a Fashion Moda, curata da Stephan Eins e da Joe Lewi, 1985.jpg|center|frame|Esposizione a Fashion Moda, curata da Stephan Eins e da Joe Lewi, 1985.]]''' | '''[[Immagine:Esposizione a Fashion Moda, curata da Stephan Eins e da Joe Lewi, 1985.jpg|center|frame|Esposizione a Fashion Moda, curata da Stephan Eins e da Joe Lewi, 1985.]]''' | ||
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Joe Lewis cadeva dalle nuvole quando gli fu chiesto di diventare il direttore di Fashion Moda. La sua esperienza lavorativa consisteva in idraulico, cuoco e venditore di giornali per permettersi la propria arte. Da bambino cantava e ballava nei film, lavorò anche come tecnico dell’illuminazione, ma prima ancora sognava di diventare un medico, per poi avvicinarsi al mondo dell’arte e accorgersi verso gli anni ’70 che la sua arte era quella di riunire generi differenti di artisti più che la fabbricazione dell’oggetto.
Esposizione a Fashion Moda, curata da Stephan Eins e da Joe Lewi, 1985.
