Cinema: differenze tra le versioni
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− | Con | + | Con lÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂinvenzione del cinema e con le prime sperimentazioni artistiche e linguistiche correlate ad esso, si ha una vera e propria rivoluzione. |
Scoperto il mezzo, gli artisti sperimentano e codificano una serie di linguaggi che permettano loro di esprimersi artisticamente con tale mezzo. | Scoperto il mezzo, gli artisti sperimentano e codificano una serie di linguaggi che permettano loro di esprimersi artisticamente con tale mezzo. | ||
− | Nel testo di [[Benjamin Walter |Benjamin]] | + | Nel testo di [[Benjamin Walter |Benjamin]] ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè interessante notare il punto di vista dei critici piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù reazionari e scettici nei confronti della settima arte: essi affermano che con essa si fa un balzo indietro fino allÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂepoca dei geroglifici egiziani, nei quali la raffigurazione era sequenziale e piatta. |
− | In | + | In realtÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàil cinema rappresenta la prima vera e grande opera dÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂarte immateriale, e possiamo affermare che ha insita in sÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂé giÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàla dimensione virtuale, che in futuro diverrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàsempre piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù preponderante allÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂinterno delle sperimentazioni artistiche. |
− | Il cinema | + | Il cinema ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè luce proiettata e suoni che scorrono nel tempo, quindi materialmente non esiste. Certo, fisicamente le immagini sono impresse sulla pellicola, ma ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè lo stesso che affermare che lÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂoggetto della musica sono gli altoparlanti dalla quale fuoriesce. UnÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂaltra caratteristica del cinema, come sottolineato anche da [[Benjamin Walter |Water Benjamin]], ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè la sua totale riproducibilitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà. Esso non possiede unÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂaura, come per esempio un quadro, ma dipende dagli apparati tecnici che lo riproducono, dalla sala nella quale ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè proiettato, dallÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂimpianto audio che ne riproduce il suono e da innumerevoli altri fattori. |
− | E quando il film comincia, opera | + | E quando il film comincia, opera dÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂarte immateriale fatta di luce, suoni e spazio-tempo, ecco che le luci si spengono e ci ritroviamo nellÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂoscuritÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, i nostri sensi sono come trasportati in unÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂaltra dimensione, una dimensione virtuale, appunto. Il cinema ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè virtuale perchÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂé percettivamente ci permette di entrare in un mondo artificiale, una dimensione quasi onirica che non esiste, dove vigono altre leggi rispetto a quelle del mondo reale. Leggi che consistono nel linguaggio cinematografico: il montaggio, i movimenti di macchina, le inquadrature, le ellissi temporali, la colonna sonora che sottolinea gli eventi. Siamo catapultati quindi in unÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂaltra realtÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, che non esiste materialmente, nella quale il Dio onnipotente ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè il regista del film, o comunque tutta la troupe che ha realizzato il film. |
− | Il cinema | + | Il cinema ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè paradossalmente unÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂarte capitalista e socialista insieme. Questa affermazione potrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàsembrare una contraddizione allucinante, ma in realtÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàoggi la stragrande maggioranza dei film prodotti e che detengono il mercato del cinema sono in mano a grandi case ricche e potenti che possiedono il monopolio come quelle di Hollywood. Il cinema ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè unÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂarte industriale, ha bisogno di capitali e produttori facoltosi per esprimersi al meglio, ed ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè imprescindibilmente legato al mercato, alla pubblicitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, al consenso del pubblico e a tutti quei meccanismi che sono la base del capitalismo moderno. PerÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè anche unÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂarte democratica e socialista, ed essendo collettiva prevede la partecipazione di molte persone. Dagli attori ai tecnici, un film ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè unÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂopera dÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂarte alla quale hanno lavorato centinaia di persone. Anche questÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂultimo attributo lo rende un ottimo predecessore di quella che in futuro probabilmente sarÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàlÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂopera dÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂarte: immateriale e collettiva. |
==Cenni di storia del cinema== | ==Cenni di storia del cinema== | ||
− | I primi rudimentali esempi di cinematografia erano semplici sviluppi della lanterna magica e strumenti ottici simili, che potevano essere usati per proiettare immagini ferme per fare in modo che l'occhio umano percepisse il movimento tramite la loro successione rapida. Naturalmente, le immagini usate per simili strumenti dovevano essere scelte e preparate con cura per raggiungere l'effetto desiderato. Usando immagini simili tra loro, ma con lievi differenze, si poteva trasmettere alla percezione del pubblico l'effetto del movimento. Il principio | + | I primi rudimentali esempi di cinematografia erano semplici sviluppi della lanterna magica e strumenti ottici simili, che potevano essere usati per proiettare immagini ferme per fare in modo che l'occhio umano percepisse il movimento tramite la loro successione rapida. Naturalmente, le immagini usate per simili strumenti dovevano essere scelte e preparate con cura per raggiungere l'effetto desiderato. Usando immagini simili tra loro, ma con lievi differenze, si poteva trasmettere alla percezione del pubblico l'effetto del movimento. Il principio ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè ancora oggi quello applicato nel campo dell'animazione. |
− | Con lo sviluppo della [[fotografia]], e in particolare della pellicola cinematografica (film) di celluloide, divenne possibile registrare le immagini. L'uso della pellicola, inoltre, era decisamente | + | Con lo sviluppo della [[fotografia]], e in particolare della pellicola cinematografica (film) di celluloide, divenne possibile registrare le immagini. L'uso della pellicola, inoltre, era decisamente piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù comodo per un sistema di proiezione delle immagini ad un pubblico, quando all'epoca si usavano strumenti che potevano essere utilizzati da una persona per volta, che doveva guardare all'interno dell'oggetto. |
− | Il 28 dicembre 1895 i fratelli Lumiere proiettarono al Grand | + | Il 28 dicembre 1895 i fratelli Lumiere proiettarono al Grand CafÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè di Parigi dieci film di circa un minuto l'uno, tra i quali un primo piano di uno dei fratelli e sua moglie che davano da mangiare a loro figlio e Arroseur et arrose (Innaffiatore e innaffiato). |
− | Il cinema fu inizialmente pura arte visiva. Comunque, quando un film veniva proiettato in un cinematografo, per lo | + | Il cinema fu inizialmente pura arte visiva. Comunque, quando un film veniva proiettato in un cinematografo, per lo piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù teatri adattati alle esigenze, i proprietari dei locali ingaggiavano dei musicisti per accompagnare la proiezione con della musica. I musicisti, solitamente un pianista, dovevano dunque adattarsi ed accompagnare l'umore del film nei vari passaggi. |
− | + | PiÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù tardi, lo sviluppo tecnologico permise di creare una colonna sonora sincronizzata con le immagini sullo schermo, e che poteva essere registrata a parte dalle riprese del film. I film sonori vennero inizialmente conosciuti come "film parlanti". | |
− | L'ultimo decisivo gradino che ha portato il cinema alla concezione moderna fu l'introduzione del colore, che venne adottato | + | L'ultimo decisivo gradino che ha portato il cinema alla concezione moderna fu l'introduzione del colore, che venne adottato piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù gradualmente rispetto al sonoro. Come la tecnologia si sviluppÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò, sempre piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù film si avvalsero del colore, ed ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè oggi ormai una pratica universale, diversamente dalla [[fotografia]], dove il bianco e nero ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè sopravvissuto per vari motivi. In rare eccezioni, comunque, come nel film di Steven Spielberg "Schindler's List", la scelta del B/N ha a che fare con ragioni artistiche. |
==Proiezione== | ==Proiezione== | ||
− | Le pellicole cinematografiche vengono proiettate in apposite sale dette appunto cinematografiche o cinematografi, per lo | + | Le pellicole cinematografiche vengono proiettate in apposite sale dette appunto cinematografiche o cinematografi, per lo piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù teatri, adattati ad ospitare uno schermo al posto del palco e un proiettore in fondo alla sala; oggi, visto il numero e la specializzazione in generi del cinema, la tendenza ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè di riunire piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù sale cinematografiche di varia capienza in una sola struttura creata appositamente, i cinema multisala o piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù semplicemente multisale. |
I cinematografi | I cinematografi | ||
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Con l'avvento del sonoro, anche i cinematografi dovettero adattarsi alle nuove esigenze di quello che stava comiciando a diventare un ricco business, e nacquero le prime sale cinematografiche vere e proprie, dedicate esclusivamente alla proiezione di film. | Con l'avvento del sonoro, anche i cinematografi dovettero adattarsi alle nuove esigenze di quello che stava comiciando a diventare un ricco business, e nacquero le prime sale cinematografiche vere e proprie, dedicate esclusivamente alla proiezione di film. | ||
− | + | CominciÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò cosÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì la prima etÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdell'oro del cinema, e le sale si diffusero rapidamente in tutto il mondo. | |
− | Oggi ormai le sale uniche sono una | + | Oggi ormai le sale uniche sono una raritÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, e si sono sempre piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù diffusi i cinema multisala, che sfruttano il richiamo di piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù pellicole e sale piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù piccole per ottimizzare i ricavi, secondo la logica ormai diffusa dello show-business. |
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*produzione | *produzione | ||
− | Se la proiezione di un film | + | Se la proiezione di un film ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè una cosa tutto sommato semplice ed economica, la sua creazione invece ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè una vera e propria impresa che richiede la coordinazione di una troupe di centinaia di persone, l'impiego di macchinari e attrezzature molto costose, la pianificazione di molte attivitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdiverse, a volte contemporanee, e l'investimento di grosse somme di denaro: girare (creare) un film in modo professionale, anche in economia, costa comunque cifre dell'ordine del milione di euro. A fronte di questi costi e di queste difficoltÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàun film riuscito, che ha successo, puÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò rendere cifre straordinarie. D'altra parte, se il film non piace, la perdita ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè molto grave. |
*Regia | *Regia | ||
− | Quella che | + | Quella che ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè inizialmente solo un'idea di trama nella mente di una persona, puÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò essere trasposta, dalla persona stessa, in romanzo, oppure, piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù semplicemente, in sceneggiatura; quest'ultima ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè anch'essa, in un certo senso, una specie di romanzo, con la differenza che una sceneggiatura ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè molto piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù schematica e meno romanzata, in quanto ha il solo scopo di spiegare al regista come deve fare per trasferire sullo schermo l'idea iniziale. |
− | Basandosi quindi sulla sceneggiatura, il regista decide il tipo di inquadratura, la durata delle sequenze, l'ambientazione, il modo in cui attori e comparse devono interagire tra loro e con il set, | + | Basandosi quindi sulla sceneggiatura, il regista decide il tipo di inquadratura, la durata delle sequenze, l'ambientazione, il modo in cui attori e comparse devono interagire tra loro e con il set, affinchÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂé il risultato finale sia che lo spettatore creda di stare realmente assistendo all'avvenimento descritto dall'autore del romanzo o della sceneggiatura. |
− | Successivamente, | + | Successivamente, ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè sempre la regia a stabilire che tipo di musica o di colonna sonora in generale dovrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàaccompagnare quella o quell'altra scena allo scopo di enfatizzare uno stato d'animo, evidenziare una situazione, sottolineare un particolare, e quant'altro serva a far capire allo spettatore qualche cosa che nel romanzo veniva reso tramite le parole, mentre nel film puÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò essere reso solo con immagini e suoni. |
− | L' | + | L'abilitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ di un regista sta infatti proprio nel riuscire a sopperire alla impossibilitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ delle semplici immagini di trasmettere pensieri e sensazioni che possono invece essere facilmente descritte con le parole. |
− | + | CosÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì, se in un romanzo, per dare l'idea di caldo soffocante, ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè sufficiente dire "faceva un caldo soffocante", in un film il regista dovrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàservirsi di artifici vari per comunicare questa idea allo spettatore: potrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàfare un inquadratura ponendo la telecamera al livello del suolo e riprendendo soggetti lontani, in modo da far vedere sullo schermo l'aria che "tremola" per il caldo; oppure potrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàinquadrare la camicia inzuppata di sudore del protagonista; o potrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàfar vedere una persona che cerca di far funzionare un ventilatore, o ancora potrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàsemplicemente far comparire in un angolo dell'inquadratura un ventilatore a soffitto che ruota lentamente, e cosÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì via. | |
− | Una volta terminato di girare le scene secondo le istruzioni del regista, si ottiene appunto il girato, ossia l'insieme di tutte le scene girate durante la produzione del film; | + | Una volta terminato di girare le scene secondo le istruzioni del regista, si ottiene appunto il girato, ossia l'insieme di tutte le scene girate durante la produzione del film; sarÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàpoi il regista stesso a decidere se eliminare qualche scena dal montaggio finale, al quale perÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò potrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàanche eventualmente contribuire il produttore (che ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè colui che ha finanziato il film) allo scopo di rispettare i limiti prefissati di durata del film, le richieste della censura, e cosÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì via. |
*soggetto e sceneggiatura | *soggetto e sceneggiatura | ||
− | La produzione di un film parte generalmente da un'idea. Lo sviluppo di questa idea porta alla stesura del soggetto, una prima bozza di quello che potrebbe diventare il copione di un film. Il soggetto, contenente solo lo svolgimento della vicenda in linea di massima, | + | La produzione di un film parte generalmente da un'idea. Lo sviluppo di questa idea porta alla stesura del soggetto, una prima bozza di quello che potrebbe diventare il copione di un film. Il soggetto, contenente solo lo svolgimento della vicenda in linea di massima, ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè presentato a uno o piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù produttori. Se ci sono i presupposti per uno sviluppo del progetto, il soggetto viene tramutato in sceneggiatura. Questo secondo processo ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè decisamente piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù lungo e delicato del precedente, e richiede delle buone conoscenze tecniche: una buona sceneggiatura, infatti, getta le basi per una buona riuscita del prodotto finale. Lo svolgimento dell'azione narrato nel soggetto viene elaborato e raffinato, creando il copione finale del film, che comprende la suddivisione in scene, i dialoghi, le ambientazioni, indicazioni sulle azioni dei personaggi e sulle loro personalitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, tutto quello che, insomma, puÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò servire al regista per sviluppare le riprese. Il regista, se giÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàcoinvolto nel progetto durante questa fase (spesso il regista viene scelto a sceneggiatura ultimata), puÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò fornire il suo apporto nella stesura del testo. In seguito, avrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàcomunque la possibilitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdi cambiarlo e modificarlo in itinere durante le riprese. |
*Fotografia | *Fotografia | ||
− | La [[fotografia]] cinematografica ha un ruolo fondamentale nella produzione di un film, essendo la responsabile principale dell'aspetto estetico finale del prodotto. Il direttore della [[fotografia]] | + | La [[fotografia]] cinematografica ha un ruolo fondamentale nella produzione di un film, essendo la responsabile principale dell'aspetto estetico finale del prodotto. Il direttore della [[fotografia]] ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè uno dei collaboratori piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù stretti ed importanti del regista. Insieme decidono la composizione ed il taglio dell'inquadratura, a che distanza inquadrare un soggetto, con quale angolo di ripresa, etc. In base alla scena che si vuole riprendere, si deciderÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, ad esempio, se effettuare una carrellata, una panoramica, un primo piano, un campo lungo, etc. La vicinanza o meno della macchina da presa puÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò influire, infatti, sulla carica emotiva della scena. Ad esempio, inquadrando il volto di un attore, lo spettatore ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè coinvolto maggiormente rispetto ad un'inquadratura piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù ampia comprendente tutto l'ambiente circostante. Oppure, in una scena di guerra, utilizzando una steadicam ed adottando il punto di vista di un soldato, si proietta lo spettatore nel vivo dell'azione. In questo contesto, possiamo affermare che la [[fotografia]] ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè l'arte di "raccontare per immagini", ed ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè parte integrante di quello che ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè definito come "il linguaggio cinematografico": le immagini non sono altro che le parole (o i segni) del linguaggio, ed il montaggio ne ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè la grammatica (o la sintassi). |
*Montaggio | *Montaggio | ||
− | Il montaggio | + | Il montaggio ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè solitamente considerato l'anima del cinema e parte essenziale della messa in scena operata dal regista. Il primo a rendere evidenti le potenzialitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdel montaggio fu David W. Griffith nel film La nascita di una nazione, ove teorizzÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò gli elementi alla base del "linguaggio cinematografico": inquadratura, scena e sequenza. |
− | Grande attenzione al montaggio venne riservata dai registi sovietici degli anni '20. Kulesov ed Ejzenstejn furono i principali teorici del montaggio. Kulesov | + | Grande attenzione al montaggio venne riservata dai registi sovietici degli anni '20. Kulesov ed Ejzenstejn furono i principali teorici del montaggio. Kulesov dimostrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò l'importanza del montaggio nella percezione del film attraverso un famoso esperimento. Facendo seguire sempre lo stesso primo piano dell'attore Mozzuchin di volta in volta ad un piatto di minestra, un cadavere o un bambino, rese evidente che lo spettatore avrebbe letto nel volto fame, tristezza o gioia. Questo prende il nome di "Effetto Kulesov". Ejzenstejn invece teorizzÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò il "Montaggio delle attrazioni". Nel 1923 pubblicÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò un saggio in cui anticipava la pratica che avrebbe usato poi nelle sue pellicole. Nei suoi lavori, come Sciopero (1925) o La corazzata Potemkin (1925), il regista inserÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì varie immagini non diegetiche, cioÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè estranee al testo filmico rappresentato, ma che per la loro capacitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdi esemplificazione potevano essere associate alle scene. Ad esempio, in Sciopero, la soppressione della rivolta viene mostrata attraverso lo sgozzamento di un bue. PraticÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò un'estrema frammentazione delle inquadrature, per cui un unico gesto viene mostrato da piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù angolazioni. Questo metodo di Montaggio si contrapponeva al montaggio classico o invisibile. Hollywood infatti attraverso i campo-controcampo o i raccordi sullo sguardo cercava di rendere il montaggio il piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù fluente possibile. |
Il montatore segue le indicazioni del regista, che supervisiona il lavoro, e procede a visionare il girato tagliando le inquadrature utili ed unendole tra loro. Tutte le scene, girate in un ordine casuale, sono poi montate nell'ordine previsto dalla sceneggiatura. Il montaggio detta, quindi, il ritmo del film ed il suo stile narrativo. | Il montatore segue le indicazioni del regista, che supervisiona il lavoro, e procede a visionare il girato tagliando le inquadrature utili ed unendole tra loro. Tutte le scene, girate in un ordine casuale, sono poi montate nell'ordine previsto dalla sceneggiatura. Il montaggio detta, quindi, il ritmo del film ed il suo stile narrativo. | ||
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*colonna sonora | *colonna sonora | ||
− | Con il termine colonna sonora (in inglese soundtrack) ci si riferisce in senso lato all'audio di un film. In termini di formati cinematografici, la colonna sonora | + | Con il termine colonna sonora (in inglese soundtrack) ci si riferisce in senso lato all'audio di un film. In termini di formati cinematografici, la colonna sonora ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè l'area fisica della pellicola cinematografica dedicata a registrare il sonoro sincronizzato. |
− | Il termine | + | Il termine ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè comunemente usato per riferirsi semplicemente alla musica di un film, e/o all'album che contiene le musiche. |
− | In molti casi, queste vengono composte esclusivamente ed appositamente per il film o l'album (come quella di Saturday Night Fever). Nel 1916, Victor Schertzinger | + | In molti casi, queste vengono composte esclusivamente ed appositamente per il film o l'album (come quella di Saturday Night Fever). Nel 1916, Victor Schertzinger registrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò le prime musiche per essere usate specificatamente per una pellicola cinematografica, e la vendita di colonne sonore di film divenne uno standard negli anni Trenta. |
Alcune colonne sonore, o alcune canzoni da queste estratte, sono rimaste memorabili nella storia del cinema. E alcuni sodalizi celebri tra compositori e registi hanno finito per diventare tratto distintivo della filmografia di questi ultimi: si pensi a Prokovief per Eisenstein, Rota per Fellini o Morricone per Leone. | Alcune colonne sonore, o alcune canzoni da queste estratte, sono rimaste memorabili nella storia del cinema. E alcuni sodalizi celebri tra compositori e registi hanno finito per diventare tratto distintivo della filmografia di questi ultimi: si pensi a Prokovief per Eisenstein, Rota per Fellini o Morricone per Leone. | ||
==Il cinema digitale== | ==Il cinema digitale== | ||
− | Sino ad alcuni anni fa, cinema e televisione erano due media ben distinti: il cinema fondava la sua forza sulla | + | Sino ad alcuni anni fa, cinema e televisione erano due media ben distinti: il cinema fondava la sua forza sulla qualitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ della pellicola e sulla visione dei film in apposite sale ove la proiezione avveniva al buio (favorendo l'attenzione degli spettatori); la televisione risultava imbattibile per la sua capacitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ di rappresentare l'evento contestualmente al suo verificarsi, pur se la qualitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ e la definizione delle immagini erano appena sufficienti per una visione su uno schermo domestico. |
− | Lo sviluppo dell'elettronica ha mutato questo rapporto. | + | Lo sviluppo dell'elettronica ha mutato questo rapporto. CosÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì come giÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàavvenuto in campo musicale, ove il CD ha soppiantato l'LP analogico (ma non del tutto, visto che molti continuano a preferire il suono dell'LP, giudicato piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù veritiero in quanto piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù ricco di frequenze e dunque dotato di maggiore spazialitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàsonora), anche nel mondo del cinema si sta tentando di imporre sistemi interamente digitali di registrazione-riproduzione. |
− | + | ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàbene ricordare che un'immagine non ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè altro che una massa di informazioni. E l'informazione, a sua volta, ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè qualsiasi oggetto fisico capace di distinguersi, di differenziarsi, di essere diverso da ciÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò che gli sta vicino. Nel cinema tradizionale, ogni singola informazione dell'oggetto da rappresentare ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè raccolta in modo analogico: vale a dire che un altro oggetto fisico modifica il suo stato in modo proporzionale con l'oggetto da rappresentare. In particolare l'immagine ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè ottenuta per mezzo di una emulsione fotosensibile, la quale ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè una sospensione di minuti cristalli di alogenuri d'argento - sali assai sensibili all'effetto della luce - dispersi in una matrice di gelatina fissata ad un supporto solido. | |
− | Nel cinema digitale, invece, l'informazione | + | Nel cinema digitale, invece, l'informazione ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè raccolta da una cifra (in inglese: digit): dato un certo spazio, si puÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò stabilire che al numero "0" corrisponda il bianco, ed al numero "1" il nero. In questo modo, scomponendo un'immagine in punti, ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè possibile trasformarla in una sequenza numerica. ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàovvio che maggiore ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè la quantitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdi informazioni numeriche raccolte, maggiore sarÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàl'accuratezza dell'immagine ottenuta. |
− | La registrazione e riproduzione digitale delle immagini comporta due ordini di problemi: il primo riguarda la raccolta di tutte le informazioni necessarie per comporre l'immagine; il secondo attiene alla gestione di queste informazioni; compito, questo, che compete al dispositivo incaricato di trasformare le sequenze numeriche in | + | La registrazione e riproduzione digitale delle immagini comporta due ordini di problemi: il primo riguarda la raccolta di tutte le informazioni necessarie per comporre l'immagine; il secondo attiene alla gestione di queste informazioni; compito, questo, che compete al dispositivo incaricato di trasformare le sequenze numeriche in unitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàvisibili (cd. matrice). Ogni singola unitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàvisibile, che puÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò assumere un unico stato cromatico, si chiama pixel (contrazione dell'espressione picture element). |
− | Secondo alcuni studi, l'accuratezza ( | + | Secondo alcuni studi, l'accuratezza (piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù nota come risoluzione) massima di una pellicola negativa 35 mm ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè pari a 6 milioni di pixel (che si abbassa 4 milioni di pixel per le distorsioni introdotte dalle ottiche). Tale misurazione ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè, tuttavia, da alcuni criticata, in quanto tale definizione verrebbe valutata secondo un parametro estraneo all'immagine chimica: la risolutezza di una pellicola ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè infatti propriamente misurata dalla curva MTF (Modulation Transfer Function) che esprime i valori percentuali di riproduzione delle linee per millimetro presenti sulla mira di riferimento. |
− | In | + | In realtÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, meglio dovrebbe dirsi che un'immagine digitale, per consentire di distinguere gli stessi dettagli esprimibili da una pellicola 35 mm, dovrebbe essere composta da 4 milioni di pixel. Ma la qualitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdi un'immagine ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè data anche da altri fattori, come il contrasto, la luminositÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, il numero di colori e la loro pastositÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, la gamma dinamica: ecco per quale ragione la semplice misurazione in pixel dell'immagine chimica non appare sufficiente ad esprimere tutte le caratteristiche dell'immagine stessa. |
− | Appare chiaro, comunque, che il cinema digitale per eguagliare e superare il cinema chimico ha bisogno di dispositivi di immagazzinamento dati (cosiddetto storage) di eccezionale capienza; e deve, | + | Appare chiaro, comunque, che il cinema digitale per eguagliare e superare il cinema chimico ha bisogno di dispositivi di immagazzinamento dati (cosiddetto storage) di eccezionale capienza; e deve, altresÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì, disporre di matrici che non abbiamo meno di due milioni di pixel. La registrazione della enorme massa di informazioni contenuta in un film di circa due ore non costituisce piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù un problema, grazie alla capienza dei moderni hard disk e di supporti ottici come il Dvd, nonchÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂé all'impiego degli algoritmi di compressione, i quali consentono di operare un vero e proprio "sunto" delle informazioni. |
− | Gli attuali limiti del cinema digitale sono invece a monte e a valle del processo di acquisizione delle immagini. Le telecamere HD (High Definition) non offrono ancora la stessa risoluzione del negativo fotografico, hanno una minore | + | Gli attuali limiti del cinema digitale sono invece a monte e a valle del processo di acquisizione delle immagini. Le telecamere HD (High Definition) non offrono ancora la stessa risoluzione del negativo fotografico, hanno una minore profonditÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ di campo, la latitudine di posa va da 8 a 11 stop (contro gli 11 - 12 delle emulsioni negative). |
− | Per quanto riguarda la proiezione, invece, sorgono altri problemi. V' | + | Per quanto riguarda la proiezione, invece, sorgono altri problemi. V'ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè da notare, innanzi tutto, che l'altissima risoluzione del negativo originale viene perduta durante i vari passaggi (internegativi e stampa del positivo finale), sÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì che la risoluzione della copia da stampa non supera i due milioni di pixel. Con queste premesse gli attuali videoproiettori con tecnologia DLP dovrebbero poter reggere il confronto con la proiezione meccanica della pellicola 35 mm. I piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù sofisticati videoproiettori utilizzano tre microchip DMD (Digital Micromirror Device) per il controllo dell'immagine. |
− | All'interno di ogni DMD sono montati dei microspecchi capaci di oscillare indipendentemente gli uni dagli altri, | + | All'interno di ogni DMD sono montati dei microspecchi capaci di oscillare indipendentemente gli uni dagli altri, cosÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì da riflettere i tre colori primari della luce (verde, rosso e blu) e formare sul grande schermo le immagini cinematografiche. Ogni microspecchio ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè grande circa un quarto della sezione di un capello umano. Se si pensa che queste macchine impiegano matrici la cui risoluzione ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè di 1920 righe verticali per 1080 orizzontali pari 2.073.600 pixel (questo standard ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè detto a 2K in rapporto alla risoluzione orizzontale, ma sono giÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàin arrivo matrici a 4K pari 3840 x 2048 pixel) ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè facile concludere che l'immagine chimica sia giÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàstata surclassata. Ed invece non ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè cosÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì: il "look and feel" della proiezione tradizionale risulta ancora superiore a quella digitale in tutte le proiezioni comparative che sono state effettuate. Le ragioni sono intrinseche alla proiezione tradizionale e non sono misurabili solo in termini di definizione pura. |
− | Com' | + | Com'ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè noto, durante la proiezione vengono offerte allo spettatore 24 immagini per secondo. Nella proiezione digitale ogni informazione dell'immagine ha una posizione costante, essendo generata sempre dallo stesso pixel, il quale muta continuamente il suo stato. Nell'immagine chimica, invece, la disposizione dei singoli cristalli di alogenuri di argento ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè casuale, sÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì che le informazioni che si succedono al ritmo di 24 per secondo non hanno una posizione costante: la struttura della grana, in altri termini, ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè dinamica, mentre quella della matrice ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè statica. Dunque il confronto tra le due forme di acquisizione delle immagini ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè molto complesso e non valutabile solo in termini di risoluzione pura. |
− | A | + | A ciÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò si deve aggiungere che non soltanto il cinema digitale sta compiendo progressi: anche le aziende produttrici delle pellicole stanno investendo soldi ed energie per proporre al mercato pellicole con un potere risolvente sempre maggiore. Si pensi che le attuali pellicole da stampa hanno un potere risolvente doppio a quello che avevano quindici anni fa. Nello stesso tempo anche i negativi appaiono sempre piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù sofisticati e ben al di sopra dei limiti fisici delle ottiche (limiti che valgono anche le acquisizioni digitali). |
− | I proiettori meccanici, infine, pure continuano ad essere oggetto di migliorie utili all'aumento del contrasto e della definizione: si pensi alla trazione diretta elettronica per la guida intermittente dell'alberino di precisione - in luogo della tradizionale croce di malta - trazione la quale elimina l'onda di immagine verticale, con conseguente aumento della | + | I proiettori meccanici, infine, pure continuano ad essere oggetto di migliorie utili all'aumento del contrasto e della definizione: si pensi alla trazione diretta elettronica per la guida intermittente dell'alberino di precisione - in luogo della tradizionale croce di malta - trazione la quale elimina l'onda di immagine verticale, con conseguente aumento della stabilitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ dell'immagine, del contrasto e del fuoco. |
− | Allo stato attuale, dunque, non appare | + | Allo stato attuale, dunque, non appare cosÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì vicino il giorno in cui tutti i film siano girati e proiettati con tecniche digitali. Per ora i due sistemi sembrano, invero, ben collaborare, considerato che l'elaborazione digitale delle immagini viene adoperata in tutta la fase intermedia tra l'impressione del negativo e la stampa del positivo da proiezione (c.d. Digital Intermediate, abbreviato in "DI"). In estrema sintesi, questa ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè l'attuale lavorazione tipica di un film: |
sul set si provvede alla ripresa delle immagini per mezzo di una cinepresa tradizionale; | sul set si provvede alla ripresa delle immagini per mezzo di una cinepresa tradizionale; | ||
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tutto il processo di montaggio e post-produzione avviene per mezzo di computer dotati di grande potenza di calcolo; | tutto il processo di montaggio e post-produzione avviene per mezzo di computer dotati di grande potenza di calcolo; | ||
il file finale viene trasferito su un unico negativo tramite una macchina da stampa; | il file finale viene trasferito su un unico negativo tramite una macchina da stampa; | ||
− | il negativo | + | il negativo cosÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì originato viene impiegato per ottenere le copie finali da proiezione. |
− | In linea teorica, questo sistema potrebbe consentire di ottenere una copia da proiezione con una risoluzione pari a quella del negativo originale (4k); tuttavia, considerato che per motivi di costi si preferisce scannerizzare il negativo con una risoluzione pari a 2k, tale ultimo valore | + | In linea teorica, questo sistema potrebbe consentire di ottenere una copia da proiezione con una risoluzione pari a quella del negativo originale (4k); tuttavia, considerato che per motivi di costi si preferisce scannerizzare il negativo con una risoluzione pari a 2k, tale ultimo valore ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè quello massimo ottenibile dal negativo destinato alla produzione delle pellicole per la proiezione, le quali avranno, a loro volta, una risoluzione leggermente inferiore (ogni processo di copia ottica porta ad una perdita di risoluzione); valore in ogni caso superiore a quello che si otterrebbe se alla copia finale si arrivasse facendo ricorso a copie intermedie analogiche. |
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Revisione 19:13, 10 Gen 2009
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Il cinema ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè luce proiettata e suoni che scorrono nel tempo, quindi materialmente non esiste. Certo, fisicamente le immagini sono impresse sulla pellicola, ma ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè lo stesso che affermare che lÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂoggetto della musica sono gli altoparlanti dalla quale fuoriesce. UnÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂaltra caratteristica del cinema, come sottolineato anche da Water Benjamin, ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè la sua totale riproducibilitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà. Esso non possiede unÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂaura, come per esempio un quadro, ma dipende dagli apparati tecnici che lo riproducono, dalla sala nella quale ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè proiettato, dallÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂimpianto audio che ne riproduce il suono e da innumerevoli altri fattori. E quando il film comincia, opera dÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂarte immateriale fatta di luce, suoni e spazio-tempo, ecco che le luci si spengono e ci ritroviamo nellÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂoscuritÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, i nostri sensi sono come trasportati in unÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂaltra dimensione, una dimensione virtuale, appunto. Il cinema ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè virtuale perchÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂé percettivamente ci permette di entrare in un mondo artificiale, una dimensione quasi onirica che non esiste, dove vigono altre leggi rispetto a quelle del mondo reale. Leggi che consistono nel linguaggio cinematografico: il montaggio, i movimenti di macchina, le inquadrature, le ellissi temporali, la colonna sonora che sottolinea gli eventi. Siamo catapultati quindi in unÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂaltra realtÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, che non esiste materialmente, nella quale il Dio onnipotente ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè il regista del film, o comunque tutta la troupe che ha realizzato il film.
Il cinema ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè paradossalmente unÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂarte capitalista e socialista insieme. Questa affermazione potrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàsembrare una contraddizione allucinante, ma in realtÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàoggi la stragrande maggioranza dei film prodotti e che detengono il mercato del cinema sono in mano a grandi case ricche e potenti che possiedono il monopolio come quelle di Hollywood. Il cinema ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè unÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂarte industriale, ha bisogno di capitali e produttori facoltosi per esprimersi al meglio, ed ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè imprescindibilmente legato al mercato, alla pubblicitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, al consenso del pubblico e a tutti quei meccanismi che sono la base del capitalismo moderno. PerÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè anche unÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂarte democratica e socialista, ed essendo collettiva prevede la partecipazione di molte persone. Dagli attori ai tecnici, un film ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè unÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂopera dÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂarte alla quale hanno lavorato centinaia di persone. Anche questÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂultimo attributo lo rende un ottimo predecessore di quella che in futuro probabilmente sarÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàlÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂopera dÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂarte: immateriale e collettiva.
Contents
Cenni di storia del cinema
I primi rudimentali esempi di cinematografia erano semplici sviluppi della lanterna magica e strumenti ottici simili, che potevano essere usati per proiettare immagini ferme per fare in modo che l'occhio umano percepisse il movimento tramite la loro successione rapida. Naturalmente, le immagini usate per simili strumenti dovevano essere scelte e preparate con cura per raggiungere l'effetto desiderato. Usando immagini simili tra loro, ma con lievi differenze, si poteva trasmettere alla percezione del pubblico l'effetto del movimento. Il principio ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè ancora oggi quello applicato nel campo dell'animazione.
Con lo sviluppo della fotografia, e in particolare della pellicola cinematografica (film) di celluloide, divenne possibile registrare le immagini. L'uso della pellicola, inoltre, era decisamente piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù comodo per un sistema di proiezione delle immagini ad un pubblico, quando all'epoca si usavano strumenti che potevano essere utilizzati da una persona per volta, che doveva guardare all'interno dell'oggetto.
Il 28 dicembre 1895 i fratelli Lumiere proiettarono al Grand CafÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè di Parigi dieci film di circa un minuto l'uno, tra i quali un primo piano di uno dei fratelli e sua moglie che davano da mangiare a loro figlio e Arroseur et arrose (Innaffiatore e innaffiato).
Il cinema fu inizialmente pura arte visiva. Comunque, quando un film veniva proiettato in un cinematografo, per lo piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù teatri adattati alle esigenze, i proprietari dei locali ingaggiavano dei musicisti per accompagnare la proiezione con della musica. I musicisti, solitamente un pianista, dovevano dunque adattarsi ed accompagnare l'umore del film nei vari passaggi.
PiÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù tardi, lo sviluppo tecnologico permise di creare una colonna sonora sincronizzata con le immagini sullo schermo, e che poteva essere registrata a parte dalle riprese del film. I film sonori vennero inizialmente conosciuti come "film parlanti".
L'ultimo decisivo gradino che ha portato il cinema alla concezione moderna fu l'introduzione del colore, che venne adottato piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù gradualmente rispetto al sonoro. Come la tecnologia si sviluppÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò, sempre piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù film si avvalsero del colore, ed ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè oggi ormai una pratica universale, diversamente dalla fotografia, dove il bianco e nero ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè sopravvissuto per vari motivi. In rare eccezioni, comunque, come nel film di Steven Spielberg "Schindler's List", la scelta del B/N ha a che fare con ragioni artistiche.
Proiezione
Le pellicole cinematografiche vengono proiettate in apposite sale dette appunto cinematografiche o cinematografi, per lo piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù teatri, adattati ad ospitare uno schermo al posto del palco e un proiettore in fondo alla sala; oggi, visto il numero e la specializzazione in generi del cinema, la tendenza ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè di riunire piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù sale cinematografiche di varia capienza in una sola struttura creata appositamente, i cinema multisala o piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù semplicemente multisale.
I cinematografi
I primi luoghi ad ospitare delle proiezioni cinematografiche furono dei teatri adattati per l'occasione con uno schermo. Inizialmente, infatti, essendo i film muti, non servivano apparecchiature per la riproduzione del sonoro, e una qualsiasi stanza si adattava alle esigenze. Spesso, i proprietari dei locali ingaggiavano dei musicisti, in genere un pianista, per accompagnare musicalmente lo spettacolo.
Con l'avvento del sonoro, anche i cinematografi dovettero adattarsi alle nuove esigenze di quello che stava comiciando a diventare un ricco business, e nacquero le prime sale cinematografiche vere e proprie, dedicate esclusivamente alla proiezione di film.
CominciÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò cosÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì la prima etÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdell'oro del cinema, e le sale si diffusero rapidamente in tutto il mondo.
Oggi ormai le sale uniche sono una raritÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, e si sono sempre piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù diffusi i cinema multisala, che sfruttano il richiamo di piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù pellicole e sale piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù piccole per ottimizzare i ricavi, secondo la logica ormai diffusa dello show-business.
I mestieri del cinema
- produzione
Se la proiezione di un film ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè una cosa tutto sommato semplice ed economica, la sua creazione invece ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè una vera e propria impresa che richiede la coordinazione di una troupe di centinaia di persone, l'impiego di macchinari e attrezzature molto costose, la pianificazione di molte attivitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdiverse, a volte contemporanee, e l'investimento di grosse somme di denaro: girare (creare) un film in modo professionale, anche in economia, costa comunque cifre dell'ordine del milione di euro. A fronte di questi costi e di queste difficoltÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàun film riuscito, che ha successo, puÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò rendere cifre straordinarie. D'altra parte, se il film non piace, la perdita ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè molto grave.
- Regia
Quella che ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè inizialmente solo un'idea di trama nella mente di una persona, puÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò essere trasposta, dalla persona stessa, in romanzo, oppure, piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù semplicemente, in sceneggiatura; quest'ultima ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè anch'essa, in un certo senso, una specie di romanzo, con la differenza che una sceneggiatura ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè molto piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù schematica e meno romanzata, in quanto ha il solo scopo di spiegare al regista come deve fare per trasferire sullo schermo l'idea iniziale.
Basandosi quindi sulla sceneggiatura, il regista decide il tipo di inquadratura, la durata delle sequenze, l'ambientazione, il modo in cui attori e comparse devono interagire tra loro e con il set, affinchÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂé il risultato finale sia che lo spettatore creda di stare realmente assistendo all'avvenimento descritto dall'autore del romanzo o della sceneggiatura.
Successivamente, ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè sempre la regia a stabilire che tipo di musica o di colonna sonora in generale dovrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàaccompagnare quella o quell'altra scena allo scopo di enfatizzare uno stato d'animo, evidenziare una situazione, sottolineare un particolare, e quant'altro serva a far capire allo spettatore qualche cosa che nel romanzo veniva reso tramite le parole, mentre nel film puÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò essere reso solo con immagini e suoni.
L'abilitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ di un regista sta infatti proprio nel riuscire a sopperire alla impossibilitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ delle semplici immagini di trasmettere pensieri e sensazioni che possono invece essere facilmente descritte con le parole.
CosÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì, se in un romanzo, per dare l'idea di caldo soffocante, ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè sufficiente dire "faceva un caldo soffocante", in un film il regista dovrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàservirsi di artifici vari per comunicare questa idea allo spettatore: potrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàfare un inquadratura ponendo la telecamera al livello del suolo e riprendendo soggetti lontani, in modo da far vedere sullo schermo l'aria che "tremola" per il caldo; oppure potrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàinquadrare la camicia inzuppata di sudore del protagonista; o potrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàfar vedere una persona che cerca di far funzionare un ventilatore, o ancora potrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàsemplicemente far comparire in un angolo dell'inquadratura un ventilatore a soffitto che ruota lentamente, e cosÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì via.
Una volta terminato di girare le scene secondo le istruzioni del regista, si ottiene appunto il girato, ossia l'insieme di tutte le scene girate durante la produzione del film; sarÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàpoi il regista stesso a decidere se eliminare qualche scena dal montaggio finale, al quale perÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò potrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàanche eventualmente contribuire il produttore (che ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè colui che ha finanziato il film) allo scopo di rispettare i limiti prefissati di durata del film, le richieste della censura, e cosÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì via.
- soggetto e sceneggiatura
La produzione di un film parte generalmente da un'idea. Lo sviluppo di questa idea porta alla stesura del soggetto, una prima bozza di quello che potrebbe diventare il copione di un film. Il soggetto, contenente solo lo svolgimento della vicenda in linea di massima, ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè presentato a uno o piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù produttori. Se ci sono i presupposti per uno sviluppo del progetto, il soggetto viene tramutato in sceneggiatura. Questo secondo processo ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè decisamente piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù lungo e delicato del precedente, e richiede delle buone conoscenze tecniche: una buona sceneggiatura, infatti, getta le basi per una buona riuscita del prodotto finale. Lo svolgimento dell'azione narrato nel soggetto viene elaborato e raffinato, creando il copione finale del film, che comprende la suddivisione in scene, i dialoghi, le ambientazioni, indicazioni sulle azioni dei personaggi e sulle loro personalitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, tutto quello che, insomma, puÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò servire al regista per sviluppare le riprese. Il regista, se giÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàcoinvolto nel progetto durante questa fase (spesso il regista viene scelto a sceneggiatura ultimata), puÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò fornire il suo apporto nella stesura del testo. In seguito, avrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàcomunque la possibilitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdi cambiarlo e modificarlo in itinere durante le riprese.
- Fotografia
La fotografia cinematografica ha un ruolo fondamentale nella produzione di un film, essendo la responsabile principale dell'aspetto estetico finale del prodotto. Il direttore della fotografia ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè uno dei collaboratori piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù stretti ed importanti del regista. Insieme decidono la composizione ed il taglio dell'inquadratura, a che distanza inquadrare un soggetto, con quale angolo di ripresa, etc. In base alla scena che si vuole riprendere, si deciderÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, ad esempio, se effettuare una carrellata, una panoramica, un primo piano, un campo lungo, etc. La vicinanza o meno della macchina da presa puÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò influire, infatti, sulla carica emotiva della scena. Ad esempio, inquadrando il volto di un attore, lo spettatore ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè coinvolto maggiormente rispetto ad un'inquadratura piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù ampia comprendente tutto l'ambiente circostante. Oppure, in una scena di guerra, utilizzando una steadicam ed adottando il punto di vista di un soldato, si proietta lo spettatore nel vivo dell'azione. In questo contesto, possiamo affermare che la fotografia ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè l'arte di "raccontare per immagini", ed ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè parte integrante di quello che ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè definito come "il linguaggio cinematografico": le immagini non sono altro che le parole (o i segni) del linguaggio, ed il montaggio ne ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè la grammatica (o la sintassi).
- Montaggio
Il montaggio ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè solitamente considerato l'anima del cinema e parte essenziale della messa in scena operata dal regista. Il primo a rendere evidenti le potenzialitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdel montaggio fu David W. Griffith nel film La nascita di una nazione, ove teorizzÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò gli elementi alla base del "linguaggio cinematografico": inquadratura, scena e sequenza.
Grande attenzione al montaggio venne riservata dai registi sovietici degli anni '20. Kulesov ed Ejzenstejn furono i principali teorici del montaggio. Kulesov dimostrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò l'importanza del montaggio nella percezione del film attraverso un famoso esperimento. Facendo seguire sempre lo stesso primo piano dell'attore Mozzuchin di volta in volta ad un piatto di minestra, un cadavere o un bambino, rese evidente che lo spettatore avrebbe letto nel volto fame, tristezza o gioia. Questo prende il nome di "Effetto Kulesov". Ejzenstejn invece teorizzÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò il "Montaggio delle attrazioni". Nel 1923 pubblicÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò un saggio in cui anticipava la pratica che avrebbe usato poi nelle sue pellicole. Nei suoi lavori, come Sciopero (1925) o La corazzata Potemkin (1925), il regista inserÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì varie immagini non diegetiche, cioÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè estranee al testo filmico rappresentato, ma che per la loro capacitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdi esemplificazione potevano essere associate alle scene. Ad esempio, in Sciopero, la soppressione della rivolta viene mostrata attraverso lo sgozzamento di un bue. PraticÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò un'estrema frammentazione delle inquadrature, per cui un unico gesto viene mostrato da piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù angolazioni. Questo metodo di Montaggio si contrapponeva al montaggio classico o invisibile. Hollywood infatti attraverso i campo-controcampo o i raccordi sullo sguardo cercava di rendere il montaggio il piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù fluente possibile.
Il montatore segue le indicazioni del regista, che supervisiona il lavoro, e procede a visionare il girato tagliando le inquadrature utili ed unendole tra loro. Tutte le scene, girate in un ordine casuale, sono poi montate nell'ordine previsto dalla sceneggiatura. Il montaggio detta, quindi, il ritmo del film ed il suo stile narrativo.
- colonna sonora
Con il termine colonna sonora (in inglese soundtrack) ci si riferisce in senso lato all'audio di un film. In termini di formati cinematografici, la colonna sonora ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè l'area fisica della pellicola cinematografica dedicata a registrare il sonoro sincronizzato.
Il termine ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè comunemente usato per riferirsi semplicemente alla musica di un film, e/o all'album che contiene le musiche.
In molti casi, queste vengono composte esclusivamente ed appositamente per il film o l'album (come quella di Saturday Night Fever). Nel 1916, Victor Schertzinger registrÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò le prime musiche per essere usate specificatamente per una pellicola cinematografica, e la vendita di colonne sonore di film divenne uno standard negli anni Trenta.
Alcune colonne sonore, o alcune canzoni da queste estratte, sono rimaste memorabili nella storia del cinema. E alcuni sodalizi celebri tra compositori e registi hanno finito per diventare tratto distintivo della filmografia di questi ultimi: si pensi a Prokovief per Eisenstein, Rota per Fellini o Morricone per Leone.
Il cinema digitale
Sino ad alcuni anni fa, cinema e televisione erano due media ben distinti: il cinema fondava la sua forza sulla qualitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ della pellicola e sulla visione dei film in apposite sale ove la proiezione avveniva al buio (favorendo l'attenzione degli spettatori); la televisione risultava imbattibile per la sua capacitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ di rappresentare l'evento contestualmente al suo verificarsi, pur se la qualitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ e la definizione delle immagini erano appena sufficienti per una visione su uno schermo domestico.
Lo sviluppo dell'elettronica ha mutato questo rapporto. CosÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì come giÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàavvenuto in campo musicale, ove il CD ha soppiantato l'LP analogico (ma non del tutto, visto che molti continuano a preferire il suono dell'LP, giudicato piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù veritiero in quanto piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù ricco di frequenze e dunque dotato di maggiore spazialitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàsonora), anche nel mondo del cinema si sta tentando di imporre sistemi interamente digitali di registrazione-riproduzione.
ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàbene ricordare che un'immagine non ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè altro che una massa di informazioni. E l'informazione, a sua volta, ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè qualsiasi oggetto fisico capace di distinguersi, di differenziarsi, di essere diverso da ciÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò che gli sta vicino. Nel cinema tradizionale, ogni singola informazione dell'oggetto da rappresentare ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè raccolta in modo analogico: vale a dire che un altro oggetto fisico modifica il suo stato in modo proporzionale con l'oggetto da rappresentare. In particolare l'immagine ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè ottenuta per mezzo di una emulsione fotosensibile, la quale ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè una sospensione di minuti cristalli di alogenuri d'argento - sali assai sensibili all'effetto della luce - dispersi in una matrice di gelatina fissata ad un supporto solido.
Nel cinema digitale, invece, l'informazione ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè raccolta da una cifra (in inglese: digit): dato un certo spazio, si puÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò stabilire che al numero "0" corrisponda il bianco, ed al numero "1" il nero. In questo modo, scomponendo un'immagine in punti, ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè possibile trasformarla in una sequenza numerica. ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàovvio che maggiore ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè la quantitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdi informazioni numeriche raccolte, maggiore sarÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàl'accuratezza dell'immagine ottenuta.
La registrazione e riproduzione digitale delle immagini comporta due ordini di problemi: il primo riguarda la raccolta di tutte le informazioni necessarie per comporre l'immagine; il secondo attiene alla gestione di queste informazioni; compito, questo, che compete al dispositivo incaricato di trasformare le sequenze numeriche in unitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàvisibili (cd. matrice). Ogni singola unitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàvisibile, che puÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò assumere un unico stato cromatico, si chiama pixel (contrazione dell'espressione picture element).
Secondo alcuni studi, l'accuratezza (piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù nota come risoluzione) massima di una pellicola negativa 35 mm ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè pari a 6 milioni di pixel (che si abbassa 4 milioni di pixel per le distorsioni introdotte dalle ottiche). Tale misurazione ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè, tuttavia, da alcuni criticata, in quanto tale definizione verrebbe valutata secondo un parametro estraneo all'immagine chimica: la risolutezza di una pellicola ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè infatti propriamente misurata dalla curva MTF (Modulation Transfer Function) che esprime i valori percentuali di riproduzione delle linee per millimetro presenti sulla mira di riferimento.
In realtÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, meglio dovrebbe dirsi che un'immagine digitale, per consentire di distinguere gli stessi dettagli esprimibili da una pellicola 35 mm, dovrebbe essere composta da 4 milioni di pixel. Ma la qualitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdi un'immagine ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè data anche da altri fattori, come il contrasto, la luminositÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, il numero di colori e la loro pastositÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, la gamma dinamica: ecco per quale ragione la semplice misurazione in pixel dell'immagine chimica non appare sufficiente ad esprimere tutte le caratteristiche dell'immagine stessa.
Appare chiaro, comunque, che il cinema digitale per eguagliare e superare il cinema chimico ha bisogno di dispositivi di immagazzinamento dati (cosiddetto storage) di eccezionale capienza; e deve, altresÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì, disporre di matrici che non abbiamo meno di due milioni di pixel. La registrazione della enorme massa di informazioni contenuta in un film di circa due ore non costituisce piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù un problema, grazie alla capienza dei moderni hard disk e di supporti ottici come il Dvd, nonchÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂé all'impiego degli algoritmi di compressione, i quali consentono di operare un vero e proprio "sunto" delle informazioni.
Gli attuali limiti del cinema digitale sono invece a monte e a valle del processo di acquisizione delle immagini. Le telecamere HD (High Definition) non offrono ancora la stessa risoluzione del negativo fotografico, hanno una minore profonditÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ di campo, la latitudine di posa va da 8 a 11 stop (contro gli 11 - 12 delle emulsioni negative).
Per quanto riguarda la proiezione, invece, sorgono altri problemi. V'ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè da notare, innanzi tutto, che l'altissima risoluzione del negativo originale viene perduta durante i vari passaggi (internegativi e stampa del positivo finale), sÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì che la risoluzione della copia da stampa non supera i due milioni di pixel. Con queste premesse gli attuali videoproiettori con tecnologia DLP dovrebbero poter reggere il confronto con la proiezione meccanica della pellicola 35 mm. I piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù sofisticati videoproiettori utilizzano tre microchip DMD (Digital Micromirror Device) per il controllo dell'immagine.
All'interno di ogni DMD sono montati dei microspecchi capaci di oscillare indipendentemente gli uni dagli altri, cosÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì da riflettere i tre colori primari della luce (verde, rosso e blu) e formare sul grande schermo le immagini cinematografiche. Ogni microspecchio ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè grande circa un quarto della sezione di un capello umano. Se si pensa che queste macchine impiegano matrici la cui risoluzione ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè di 1920 righe verticali per 1080 orizzontali pari 2.073.600 pixel (questo standard ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè detto a 2K in rapporto alla risoluzione orizzontale, ma sono giÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàin arrivo matrici a 4K pari 3840 x 2048 pixel) ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè facile concludere che l'immagine chimica sia giÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàstata surclassata. Ed invece non ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè cosÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì: il "look and feel" della proiezione tradizionale risulta ancora superiore a quella digitale in tutte le proiezioni comparative che sono state effettuate. Le ragioni sono intrinseche alla proiezione tradizionale e non sono misurabili solo in termini di definizione pura.
Com'ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè noto, durante la proiezione vengono offerte allo spettatore 24 immagini per secondo. Nella proiezione digitale ogni informazione dell'immagine ha una posizione costante, essendo generata sempre dallo stesso pixel, il quale muta continuamente il suo stato. Nell'immagine chimica, invece, la disposizione dei singoli cristalli di alogenuri di argento ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè casuale, sÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì che le informazioni che si succedono al ritmo di 24 per secondo non hanno una posizione costante: la struttura della grana, in altri termini, ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè dinamica, mentre quella della matrice ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè statica. Dunque il confronto tra le due forme di acquisizione delle immagini ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè molto complesso e non valutabile solo in termini di risoluzione pura.
A ciÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò si deve aggiungere che non soltanto il cinema digitale sta compiendo progressi: anche le aziende produttrici delle pellicole stanno investendo soldi ed energie per proporre al mercato pellicole con un potere risolvente sempre maggiore. Si pensi che le attuali pellicole da stampa hanno un potere risolvente doppio a quello che avevano quindici anni fa. Nello stesso tempo anche i negativi appaiono sempre piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù sofisticati e ben al di sopra dei limiti fisici delle ottiche (limiti che valgono anche le acquisizioni digitali).
I proiettori meccanici, infine, pure continuano ad essere oggetto di migliorie utili all'aumento del contrasto e della definizione: si pensi alla trazione diretta elettronica per la guida intermittente dell'alberino di precisione - in luogo della tradizionale croce di malta - trazione la quale elimina l'onda di immagine verticale, con conseguente aumento della stabilitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ dell'immagine, del contrasto e del fuoco.
Allo stato attuale, dunque, non appare cosÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì vicino il giorno in cui tutti i film siano girati e proiettati con tecniche digitali. Per ora i due sistemi sembrano, invero, ben collaborare, considerato che l'elaborazione digitale delle immagini viene adoperata in tutta la fase intermedia tra l'impressione del negativo e la stampa del positivo da proiezione (c.d. Digital Intermediate, abbreviato in "DI"). In estrema sintesi, questa ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè l'attuale lavorazione tipica di un film:
sul set si provvede alla ripresa delle immagini per mezzo di una cinepresa tradizionale; i negativi originali vengono scannerizzati ad alta definizione (2k) per poi essere subito archiviati e conservati; tutto il processo di montaggio e post-produzione avviene per mezzo di computer dotati di grande potenza di calcolo; il file finale viene trasferito su un unico negativo tramite una macchina da stampa; il negativo cosÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì originato viene impiegato per ottenere le copie finali da proiezione. In linea teorica, questo sistema potrebbe consentire di ottenere una copia da proiezione con una risoluzione pari a quella del negativo originale (4k); tuttavia, considerato che per motivi di costi si preferisce scannerizzare il negativo con una risoluzione pari a 2k, tale ultimo valore ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè quello massimo ottenibile dal negativo destinato alla produzione delle pellicole per la proiezione, le quali avranno, a loro volta, una risoluzione leggermente inferiore (ogni processo di copia ottica porta ad una perdita di risoluzione); valore in ogni caso superiore a quello che si otterrebbe se alla copia finale si arrivasse facendo ricorso a copie intermedie analogiche.
Collegamenti esterni
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