OtherehtO: differenze tra le versioni
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OtherehtO è un avatar artistico che rappresenta la dissolvenza del nome personale/individuale a favore di un pseudonimo omni/niente comprensivo/connotativo. Un nome praticamente impronunciabile e inscrivibile che riflette una posizione socio-politica-artistica che testimonia il superamento di qualsiasi tipo di identificazione (nazionale/sessuale/ ...), per una concezione di un io/noi diffuso sulla soglia tra presenza e assenza. | OtherehtO è un avatar artistico che rappresenta la dissolvenza del nome personale/individuale a favore di un pseudonimo omni/niente comprensivo/connotativo. Un nome praticamente impronunciabile e inscrivibile che riflette una posizione socio-politica-artistica che testimonia il superamento di qualsiasi tipo di identificazione (nazionale/sessuale/ ...), per una concezione di un io/noi diffuso sulla soglia tra presenza e assenza. | ||
− | OtherehtO si | + | OtherehtO realizza opere di [New Media art] e [[Technoetica]] e si interessa di come le nuove tecnologie digitali (dry) e biologiche (wet) influenzano le nostre esperienze nell'emulsione (moist) del reale. OtherehtO è un nomade della [http://nabamediadesign.wordpress.com/ Scuola di Media Design & Arti Multimediali][http://http://www.naba.it/ NABA], nella sua opera si rintraccia l'influenza di [[Roy Ascott]], [[Edoardo Kac]], Jens Hauser, e l'esperienza didattica sperimentale di [[Antonio Caronia]], [[Pier Luigi Capucci]], [[Francesco Monico]]. |
− | Un secondo lavoro dal titolo [http://spiritualomnipotence.blogspot.com/ | + | OtherehtO si è recentemente affermato(a) con l'opera [http://flightsynep.blogspot.com/ ''Flight SynEp''] al festival [http://http://www.milanoindigitale.it/Milano in Digitale III], l'opera è composta da due audiovisivi interattivi che rappresentano un confronto sensoriale dei due universi paralleli dello sviluppo tecnologico: l’umido mondo biotecnologico (Wetecho) versus l’asciutta realtà virtuale (Virtù-algorhythm). |
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+ | Un secondo lavoro dal titolo [http://spiritualomnipotence.blogspot.com/ ''(spi)ritual OMnipotence''] è stato selezionato al festival internazionale [http://www.pixxelpoint.org Pixxelpoint 2008] curato da Domenico Quaranta e dal titolo "For God's Sake!"; l'opera si realizza in un’installazione interattiva che indaga l’ipotetico potenziale trasformativo dei riti performativi. Un lavoro che accoglie dimensioni di carattere metafisico e che vuol stimolare la creazione di un'esperienza immersiva (a potenziale (pseudo)autoterapeutico)creata da un nulla immateriale (simulazione virtuale). |
Revisione 16:21, 26 Nov 2008
OtherehtO è un avatar artistico che rappresenta la dissolvenza del nome personale/individuale a favore di un pseudonimo omni/niente comprensivo/connotativo. Un nome praticamente impronunciabile e inscrivibile che riflette una posizione socio-politica-artistica che testimonia il superamento di qualsiasi tipo di identificazione (nazionale/sessuale/ ...), per una concezione di un io/noi diffuso sulla soglia tra presenza e assenza.
OtherehtO realizza opere di [New Media art] e Technoetica e si interessa di come le nuove tecnologie digitali (dry) e biologiche (wet) influenzano le nostre esperienze nell'emulsione (moist) del reale. OtherehtO è un nomade della Scuola di Media Design & Arti MultimedialiNABA, nella sua opera si rintraccia l'influenza di Roy Ascott, Edoardo Kac, Jens Hauser, e l'esperienza didattica sperimentale di Antonio Caronia, Pier Luigi Capucci, Francesco Monico.
OtherehtO si è recentemente affermato(a) con l'opera Flight SynEp al festival in Digitale III, l'opera è composta da due audiovisivi interattivi che rappresentano un confronto sensoriale dei due universi paralleli dello sviluppo tecnologico: l’umido mondo biotecnologico (Wetecho) versus l’asciutta realtà virtuale (Virtù-algorhythm).
Un secondo lavoro dal titolo (spi)ritual OMnipotence è stato selezionato al festival internazionale Pixxelpoint 2008 curato da Domenico Quaranta e dal titolo "For God's Sake!"; l'opera si realizza in un’installazione interattiva che indaga l’ipotetico potenziale trasformativo dei riti performativi. Un lavoro che accoglie dimensioni di carattere metafisico e che vuol stimolare la creazione di un'esperienza immersiva (a potenziale (pseudo)autoterapeutico)creata da un nulla immateriale (simulazione virtuale).