Etoy: differenze tra le versioni
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Revisione 20:43, 17 Feb 2005
Personaggio o Gruppo: Etoy etoy.BRAINHAKD, etoy.GRAMAZIO, etoy.KUBLI, etoy.ZAI, etoy.GOLDSTEIN, etoy.UDATNY, etoy.ESPOSTO.
Biografia: Etoy è un gruppo di artisti europei esperti di software. Sono quasi tutti studenti tra i 20 e i 24 anni, impegnati in campi diversi: musica elettronica, architettura, design, legge, informatica.
Anche se hanno già avuto modo di conoscersi nelle chat Irc e di lavorare insieme agli allestimenti di grandi rave, è la prima volta che si incontrano tutti nello stesso spazio fisico nel 1994 sulle Alpi svizzere, nella regione dell’Engadina.
I sette agenti che ne fanno parte provengono dalla Svizzera, Austria ed Inghilterra (oggi trasferitisi in blocco in California), hanno deciso di "lasciarsi il mondo reale alle spalle" per vivere ed agire sulla Rete.
Hanno rinunciato all'identità personale a vantaggio di quella della corporation etoy. Questa rinuncia è visibile anche attraverso il look unico adottato da tutti gli agenti: tuta nera, giubbotto arancione, testa rasata, occhiali a specchio.
Sono stati paragonati agli hackers, ma le loro azioni non sono criminose, né danneggiano in alcun modo sistemi e dati.
Sito web: www.etoy.com
Poetica: L'obiettivo di etoy è la riflessione sul sistema dei media e sull'impianto teorico e strutturale del cyberspazio. Questa corporation digitale non vende prodotti, ma lo stile e il modo di lavorare basato sulla cooperazione e sul networking. Non gli interessa insegnare qualcosa, vogliono rompere la routine, cambiare il punto di vista dell’utente mettendo a nudo il falso mito di orizzontalità su internet, mostrandone i limiti e le potenzialità; ad esempio il motore di ricerca è un passaggio obbligatorio della rete e controllare la strozzatura si significa controllare l’informazione.
Opere: “Digital Hijack L'azione che li ha resi noti è il digital hijack, un vero e proprio atto terroristico virtuale che nel 1996 "rapì" più di 600.000 internauti, dirottati sul sito di etoy mentre usavano normali motori di ricerca. Gli ignari navigatori, mentre effettuavano ricerche su Internet, venivano interrotti da una schermata lampeggiante seguita dall'apparizione di un tizio pelato e minaccioso che, puntandogli un enorme fucile a pompa in faccia, dichiarava: "Non fare una fottuta mossa! Questo è un rapimento digitale!". Lo scopo del digital hijack era quello di scuotere la noia della Rete, mostrandone i limiti e le potenzialità inespresse. Un'operazione di sabotaggio che non usa virus, non danneggia l'hardware né il software, ma insinua dubbi nel tranquillo paesaggio mediatico quotidiano. Un virus psicologico che, attraverso un'azione shock, costringe a riflettere sul vero assetto della Rete e sul controllo del flusso informativo.
Celeberrima anche la loro lotta vittoriosa contro il gigante dell'e-commerce E-Toys, che nel 1999 aveva tentato di sottrargli il dominio.
La lunga battaglia legale e mediatica che ha visto protagonisti eToys e etoy ebbe inizio quando la multinazionale americana dei giocattoli si accorse dell'esistenza di un dominio troppo somigliante al suo, quello dei radicali cyberartisti svizzeri. Dopo aver tentato ripetutamente di acquistare il dominio, decisero di intraprendere un'azione legale contro etoy, sostenendo che il loro sito avrebbe potuto turbare qualche bambino che vi fosse capitato per caso (dimenticando di digitare la "s"), contenendo testi non adatti ai minori e un linguaggio scurrile.
La corte di Los Angeles ordinò ad etoy di chiudere immediatamente il sito, nonostante avesse acquistato il proprio dominio ben tre anni prima rispetto ad EToys, quest'ultinma venne comunque riconosciuta vincitrice e gli agenti di etoy furono costretti a trasferirsi ad un altro anonimo url ( http://146.228.204.72:8080 ). Successivamente gli etoy Inviarono un'e-mail di denuncia che fece rapidamente il giro del mondo scatenando l'immediata reazione del popolo della Rete. Il contrattacco di etoy fu simbolicamente battezzato Toywar, una vera e propria guerra senza quartiere contro la multinazionale dei giocattoli che vide la partecipazione di oltre 2000 etoy agents impegnati in molteplici azioni di sabotaggio e disturbo.
Il 27 gennaio del 2000 la multinazionale, sfiancata dai continui attacchi, si arrese e pagò 40 mila dollari di spese legali ad etoy, che riacquistò entro breve tempo il dominio etoy.com.
Bibliografia:
Webliografia:
http://www.exibart.com/notizia.asp?IDCAtegoria=69&IDNotizia=2300 http://www.uniurb.it/giornalismo/lavori/furlanetto/pagine/etoy.htm http://www.noemalab.org/sections/ideas/ideas_2.html http://www.espressonline.it/eol/free/jsp/detail.jsp?m1s=null&m2s=c&idCategory=4797&idContent=353638