Podcast per la scuola: differenze tra le versioni
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Versione attuale delle 16:25, 23 Mag 2007
==Argomento:== Il podcast per la scuola
Descrizione:
1.1 Il podcast didattico
Il valore didattico del podcast è notevole, perché l’utilizzo sia di tecnologie digitali (il computer) che di tecnologie tradizionali (la radio) rivolte all’insegnamento e all’apprendimento, non avviene più al chiuso di un’aula virtuale, ma all’interno di una comunità pubblica: i gruppi di lavoro che ruotano intorno alla realizzazione di un podcast utilizzano Internet per trasmettere e attingere materiale, comunicando costantemente con altri gruppi. Alberto Pian, per lungo tempo maestro elementare a Torino ed esperto di attività di formazione per insegnanti rivolte all’impiego delle tecnologie video in ambito didattico, afferma che il podcasting affonda le sue radici nell’evoluzione a tutto campo delle trasmissioni radiofoniche, è quindi una radio “sui generis” che propone l’ascolto, la lettura di testi, la visione di video e immagini e la possibilità di inserire link di Internet. Un Podcast che contiene tutte queste risorse e non soltanto l’audio, si chiama podcast “aumentato” o “migliorato”, o, ancora, “audiolibro”. All’interno di un podcast “aumentato” ogni testo, ogni suono, ogni video, vengono scanditi da episodi suddivisi in capitoli temporali. Sia gli insegnanti che gli alunni possono creare episodi realizzando podcast tematici o generici e formando veri e propri palinsesti attraverso la registrazione presso il Music Store di iTunes che permette di gestire tutti i documenti associati e di indicare le specifiche categorie del podcast (Arte, Istruzione, ecc.). << Un docente di Fisica che risiede negli USA può produrre insieme ad alcuni studenti una serie di episodi all’interno di un Podcast scientifico, che potranno essere ascoltati ovunque nel mondo >> - spiega Alberto Pian- <<L’ équipe, formata dagli studenti e dal singolo insegnante, potrà inserire nuovi episodi quando sarà necessario. Non ha obblighi di nessun genere e non avrà timore, come avviene in Internet, che le pagine web si “perdano” con il tempo, perché il fruitore, registrandosi al podcast, sarà avvisato all’uscita di ogni nuovo episodio. Ma non ci sono solo lezioni e argomenti didattici. Facciamo un altro esempio: un podcast a scuola potrebbe prendere il posto, oppure aggiungersi, al giornale dell’Istituto. Sarebbe allora una vera e propria radio-TV con i suoi servizi: interviste ad allievi, docenti, personalità, inchieste, documentari, news >> Nel suo libro Podcast a scuola Alberto Pian sottolinea l’importanza di concepire il podcasting non come elemento sostitutivo di altri strumenti e metodi di apprendimento, ma come mezzo a essi collegato. Questa tecnologia può essere quindi perfettamente integrata con gli strumenti di comunicazione della scuola: il sito web, gli eventuali blog, le e-mail, i forum, il sistema di e-learning, il giornale scolastico. Questi strumenti sostituiscono la “diretta” di cui la radio e la televisione dispongono e quindi il podcast si basa su un feedback completamente diverso da quello degli strumenti tradizionali di comunicazione. Giorgia Gianni, intervistando Alberto Pian per il portale Sophia.it, a proposito della tematica sull’integrazione del podcast con altri strumenti di apprendimento ha affermato: << […] Consideriamo ancora il concetto di unione dei diversi media all’interno di un podcast e pensiamo, in una scuola, a quante combinazioni si possono creare facendo leva sui molteplici talenti che sono presenti e sulle opportunità di collegamento che le tecnologie digitali ci offrono: allievi e insegnanti che suonano, dipingono, fotografano, scrivono, recitano, disegnano, progettano, giocano, inventano e creano, imparano e trasmettono. Una scuola libera e laica nella quale si lavora, si produce, si discute, ci si confronta… Quella del Podcast è la prima tecnologia che può unire, nel concetto di mobilità, tutte le tecnologie digitali e fare da ponte verso quelle tradizionali: siamo ben curiosi di vedere in quali stanze condurrà questa porta e di sperimentarne le opportunità… staremo a vedere, senza illusioni e falsi miti >>. Considerando il grande successo del podcast legato alla didattica, nel 2006 nasce EDUPODCAST, il portale della scuola che cambia, un podcast settimanale di rassegna stampa e web con approfondimenti di varie tematiche: rubriche sulla formazione e le tecnologie, lezioni sulla lingua e sulla grammatica italiana e altro ancora. Edupodcast offre servizi audio e video ad insegnanti e studenti per ogni ciclo scolastico ed è promosso e gestito da Garamond, una casa editrice romana che fin dal 1989 concentra la propria attività editoriale sul tema dell’uso didattico delle tecnologie multimediali, comprendendo: a) la produzione di contenuti (libri, e-book, learning object) e di strumenti (programmi autore, piattaforme di rete, sistemi hardware e software); b) la formazione e l'aggiornamento dei docenti, svolta soprattutto in modalità e-learning; c) una costante azione di ricerca e sperimentazione sul campo, dalla quale prende origine ogni nuova iniziativa. Nel settembre 2006 la Garamond ha avviato un progetto importantissimo: Wikiscuola, un portale basato su sistema wiki che ha dato vita ad uno spazio condiviso di risorse didattiche e materiali per la scuola. L’innovazione di questo progetto consiste nel fatto di proporre ad insegnanti e studenti di scuole secondarie di primo e secondo grado (scuole medie e scuole superiori), una produzione collaborativa di materiali didattici rivolti all’apprendimento scolastico. All’interno di Wikiscuola sono presenti quattro tipi di risorse diverse: 1) Unità didattiche La programmazione di una o più lezioni che l'insegnante vuole dedicare ad un argomento con l'indicazione degli obiettivi, degli strumenti, delle metodologie, dei tempi, ... ; 2) Testi Assomigliano ai capitoli o paragrafi di un libro di testo. Costituiscono gli strumenti principali di cui il docente e lo studente si servono per insegnare e apprendere; 3) Materiali Tutti quegli strumenti (testi, documenti, immagini, mappe,...) di cui l'insegnante e lo studente si servono per spiegare e comprendere meglio l'argomento studiato; 4) Verifiche Prove aperte o chiuse per verificare in itinere se lo studente ha compreso una parte del programma.
1.2 Alcuni progetti di “edu-podcast”
Visitando i sempre più numerosi portali che trattano di podcasting tra cui E-didateca, è possibile attingere a significativi progetti di podcast rivolti alla categoria “Istruzione”. Tra questi progetti ho scelto di metterne in evidenza tre: 1) Countryside 4th Grade Podcasts, realizzato dall’insegnante Kristen Vassos con una classe di bambini della Hillsid School, New Jersey (USA); 2) Didanext e Radio Tony, realizzato da Alberto Pian con la classe quinta dell’ IPS Paravia di Torino, istituto professionale aggregato all'IIS Bodoni; 3) RadioTuttiFermi, l’emittente online del Liceo Scientifico Statale “E. Fermi” di Ragusa, gestita da Carmelo Ialacqua (docente di materie letterarie che si occupa di tecnologia applicata alla didattica) e dai suoi studenti. I primi due progetti nascono tra il 2004 e il 2005, mentre il terzo nasce nel 2006. Countryside 4th Grade Podcasts è caratterizzato da 70 episodi (1 per ogni allievo) di un podcast realizzato da bambini di 10 anni, in cui l’insegnante Kristen Vassos ha ultimato il lavoro in due settimane. I 70 allievi hanno generato i “podcast aumentati” dei libri che avevano scritto l'anno prima e gli stessi allievi, responsabili del progetto e dei loro lavori, hanno usato le proprie abilità per la risoluzione dei problemi e per completare al meglio il lavoro di gruppo attraverso l’aiuto e il consiglio reciproco. L’insegnante Kristen Vassos e i suoi colleghi non hanno fornito direttamente le soluzioni ai problemi che i bambini incontravano sul campo, ma hanno lavorato insieme a loro per guidarli verso un’analisi critica e un apprendimento logico-cognitivo. Il processo di creazione di ogni podcast si è basato sulla realizzazione di disegni da parte dei bambini e questi disegni sono poi diventate immagini per la creazione dei vari episodi. Didanext e Radio Tony è un esperimento di podcast didattico audio - video che contiene: letture di poesie, filmati, trailer realizzati da allievi, comunicazioni degli studenti ed episodi creati da loro nella sezione Radio Tony. Il nome Didanext nasce da una discussione tra Alberto Pian e i suoi studenti e significa “didattica avanti” perché ricollegandosi al patrimonio pedagogico dell’attivismo, raccoglie in un grande filone tutte le attività sviluppate nella classe, coordinandole all’interno di una collaborazione attiva fra insegnanti e allievi che utilizzano tutte le tecnologie disponibili per mantenere vitale e dinamica la loro relazione. Nel “contenitore didattico” Didanext, sono stati elaborati vari progetti tra cui Radio Tony. Nel settembre 2005, in una classe quinta di un istituto professionale di Torino, un ragazzo di nome Tony afflitto da una gravissima malattia che lo costringe su una sedia a rotelle, non può più frequentare la scuola. Questo episodio scaturisce l’esigenza di creare Radio Tony, un podcast che si ascolta, si vede, si legge e si naviga, un progetto in continuo sviluppo che è in grado di “portare” la voce dei compagni a casa di Tony stesso, attraverso la realizzazione di trasmissioni fondate su contenuti di italiano e di storia, di video e di documenti realizzati con veri e propri episodi “radiofonici”. Alberto Pian, parlando dell’esperienza didattica di Radio Tony, spiega il significato di genere “talk” , molto simile ad una chiacchierata informale: << Abbiamo fin dal primo momento utilizzato gli spazi della nuova biblioteca della scuola, che sono apparsi i più idonei per questo genere di attività. La biblioteca, inoltre, essendo uno grande spazio aperto, ha consentito di realizzare queste trasmissioni senza alcuna barriera, molto spesso alla presenza di studenti e colleghi di altre classi, che hanno potuto assistere e in alcuni casi partecipare direttamente alla loro produzione. Fin dall'inizio ci siamo ispirati al genere "talk", cioè a una tipologia di trasmissione radiofonica basata sulle telefonate e sulla partecipazione diretta del pubblico. Non si trattava, ovviamente, di ricevere telefonate, ma di simulare una trasmissione fondata sulla partecipazione del pubblico. Come avveniva questa simulazione? Alla fine di una lezione, per esempio, su un certo autore e alcuni testi, letti e commentati in classe, ci si riuniva tutti intorno a una grande tavolo della biblioteca per dare inizio a un dibattito radiofonico: "Ciao Tony, ciao a tutti, siamo qui nella nostra biblioteca per discutere di.." è stato l'attacco che ci ha accompagnato per tutto l'anno. Per discutere di che cosa? Di una poesia di Pascoli, di un racconto di Hemingway, di un romanzo di Svevo... non solo dal punto di vista letterario, ma anche del "senso" che i temi proposti alla lettura avevano per gli studenti: la famiglia, l'amicizia, la solitudine, la natura, la guerra e la pace, la pena di morte, le discoteche, la droga, il tempo libero, ecc. Sempre partendo da un testo letterario di studio >>. Pian continua la descrizione di Radio Tony, spiegando la differenza tra “trasmissioni spontanee” e “trasmissioni organizzate”: <<Le trasmissioni si svolgevano un paio di volte ogni settimana verso la fine di una lezione e non richiedevano più di una ventina di minuti fra impostazione preliminare (di che cosa parliamo, chi interviene per primo, ecc.), registrazione del dibattito ed erogazione sul podcast. Questo è stato il filone delle trasmissioni "spontanee", mentre un secondo filone è stato quello delle trasmissioni organizzate, ispirate al modello francese di radiofonia in classe. La simulazione avveniva quindi attraverso testi scritti, discussi e corretti e quindi la registrazione di una trasmissione orale che simulava l'intervista, oppure il dibattito, ma completamente studiata nei particolari e fondata sulla scrittura. Le due tipologie di trasmissione richiedono tempi diversi: la prima pochi minuti nel quadro di una lezione, la seconda alcuni giorni. E hanno finalità diverse: la prima di fissare a caldo i temi affrontati, di rendere “significativo” l'apprendimento (Ausubel), attraverso il passaggio dal lato emotivo dell'apprendimento, di comunicare con Tony e di avere a disposizione un materiale orale di studio e di riflessione; la seconda presta più attenzione alla padronanza linguistica (scritta soprattutto e orale), allo studio preliminare dell'argomento. Entrambi i modelli hanno riscontrato un grande successo e interesse fra gli studenti e, anche dal punto di vista didattico, è difficile stabilire quale dei due sia “migliore”, dato che rispondono anche a logiche distinte. Tecnicamente dopo prove ed esperimenti di ogni genere per tutto l'anno (con una qualità delle trasmissioni estremamente variabile in base alle tecnologie impiegate di volta in volta), abbiamo definito le procedure (queste si, "migliori"), per realizzare questo tipo di esperienza: un microfono professionale a condensazione usb con ampio raggio (o un microfono xlr con alimentazione phantom da palco e un piccolo mixer), Garagebad come software per registrazione e la qualità del suono, iweb per l'erogazione su web, con computer portatile mac che dispone di tutti gli strumenti integrati e gratuiti per il podcasting. Nella sostanza si tratta di una tecnologia "povera", (molto più semplice, per esempio, della realizzazione e pubblicazione di pagine web), ma ad altissimo valore didattico. Dunque sostanzialmente alla portata di tutti >>. RadioTuttiFermi, il terzo ed ultimo progetto di edu-podcast che ho scelto di citare, è uno dei podcast didattici più recenti e conta la partecipazione di 20 studenti tra i 16 e i 18 anni e 20 docenti, con la possibilità di intervenire all’interno del palinsesto anche da parte dei genitori dei ragazzi. L’insegnante Carmelo Ialacqua, ha proposto ai suoi alunni la realizzazione e gestione di una radio online che non fosse soltanto una semplice emittente radio, perché considera il podcasting un’ottima palestra per conoscere le nuove tecnologie attraverso l’utilizzo di linguaggi multimediali. Nel palinsesto di RadioTuttiFermi troviamo molte rubriche: “Ricreazione”, che raccoglie interviste e sondaggi realizzati tra gli studenti durante l’intervallo; “Notiziario”, che offre news ed approfondimenti sulla vita scolastica del liceo guardando anche ad un più ampio panorama internazionale; “Musica”, con notizie, approfondimenti ed interviste a band locali; “Rassegna Stampa”, che prospetta una lettura commentata dei giornali della settimana; “Innovazione&Tecnologia”, a cura di edublog.it, che consentirà di riflettere su quanto di nuovo ed interessante offre la rete per la scuola ed i giovani. Tutte le trasmissioni possono essere ascoltate e raccolte per puntate direttamente sulla home page e ogni singolo podcast può essere letto direttamente sul sito; è possibile inoltre iscriversi ad un servizio di aggiornamento via e-mail, che segnala le ultime novità appena pubblicate. Le esigenze didattiche ed educative di Carmelo Ialacqua che stanno alla base di RadioTuttiFermi sono le stesse che un paio di anni fa lo hanno portato ad approfondire e diffondere la conoscenza degli edu-blog per usi scolastici ed extrascolastici. A questo proposito Carmelo Ialacqua afferma che: << […] l'idea che il web deve essere utilizzato all'interno della didattica di tutti i giorni, permette di usufruire dell’ appeal e delle enormi potenzialità comunicative e cognitive. RadioTuttiFermi è una sorta di audioblog, sul quale cioè confluiscono dei contributi audio, più che testuali, ma con la medesima logica di un weblog didattico: guardarsi intorno, comunicare, produrre contenuti originali a partire da quello che si fa a scuola >>. Le esperienze di podcasting a cui si ispira il progetto RadioTuttiFermi, prendono spunto dalle prime sperimentazioni didattiche condotte in questo campo da Alberto Pian: il già citato Didanext. Carmelo Ialacqua ed Alberto Pian, avendo in comune la passione per le tecnologie didattiche, da novembre 2005 hanno iniziato a collaborare insieme per realizzare la formazione di un podcast scolastico nazionale. Per riassumere in maniera simbolica questo capitolo, prendo spunto dalle parole di Alberto Pian riguardo il suo pensiero sul metodo didattico: << […] Sono contrario al dire: “dal punto di vista cognitivo bisogna fare così e così”. E’ un linguaggio che odio. L’insegnamento è ricerca e la didattica e la pedagogia (insieme alle nuove tecnologie) dovrebbero alimentare questa ricerca continua. L’art. 33 della nostra Costituzione dice che “l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”. Secondo me è il più bel principio che si possa applicare. Non per fare quel che si vuole, ma per ricercare, provare, interessarsi, sbagliare anche […] >>.
Bibliografia:
Pian A., Computer, scuola e formazione, orientamenti culturali e percorsi didattici, Centro Scientifico, Torino 1996
Pian A., Il computer a scuola, Edizioni Mondatori, Milano 1999
Pian A., L’ora di Internet, manuale critico di pedagogia informatica, Edizioni La Nuova Italia, Firenze 2000
Pian A., Podcast a scuola, Torino 2005, 3° edizione riveduta e ampliata, versione elettronica in file pdf scaricabile sul sito http://www.e-didateca.it
Webliografia:
http://www.edublog.altervista.org/?p=40
http://www.wikiscuola.it/index.php/Pagina_principale
http://www.wikiscuola.it/index.php/Aiuto:Che_cosa_%C3%A8_Wikiscuola%3F
http://web.mac.com/arakhne/iWeb/Podcasting/RadioTony_Presentazione.html
http://www.radiotuttifermi.altervista.org/
http://194.242.232.32:8080/~video/primopianovideo/contributi/Podcast/KrisPodcast.html
http://web.mac.com/arakhne/iWeb/Podcasting/RadioTony_Presentazione.html
http://www.sophia.it/app/WebObjects/News.woa/wa/site?srv=41&iss=15274&art=34699&page=magazine
http://www.sophia.it/app/WebObjects/News.woa/wa/site?srv=41&iss=15133&art=34323&page=magazine
http://web.mac.com/arakhne/iWeb/Didattica%20e%20Progetti/Home_Didattica_e_progetti.html