Schultz Pit: differenze tra le versioni

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Con Botschft e V. nel 1993-1994, fonda il "Museum fuer Zukunft", un gruppo di progetto e un archivio di futuri scenari, idee e visioni, progetti che costituirono per Schultz esperienze per comprendere gli aspetti collaborativi dei gruppi.
 
Con Botschft e V. nel 1993-1994, fonda il "Museum fuer Zukunft", un gruppo di progetto e un archivio di futuri scenari, idee e visioni, progetti che costituirono per Schultz esperienze per comprendere gli aspetti collaborativi dei gruppi.
 
Sempre nell’ambito della net-arte, nel 1993 costituisce l’archivio dell’ e-smog, mostre nello spazio pubblico. In collaborazione con Daniel Pflumm da il via a progetti radiofonici.  
 
Sempre nell’ambito della net-arte, nel 1993 costituisce l’archivio dell’ e-smog, mostre nello spazio pubblico. In collaborazione con Daniel Pflumm da il via a progetti radiofonici.  
Nel 1995 comincia un nuovo rapporto di collaborazione con  [[Lovink Geert |Geert Lovink]] , con il quale è co-fondatore e moderatore della lista di discussione [[nettime]] e  co-redattore  con Diana Mc Carty degli atti delle riunioni ZK. Nel 1998 collabora con la stessa e con  Lovink nella pubblicazione di parecchie antologie della teoria dei media e della cultura dei media.
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Nel 1995 comincia un nuovo rapporto di collaborazione con  [[Lovink Geert |Geert Lovink]] , con il quale è co-fondatore e moderatore della lista di discussione [[nettime]] e  co-redattore  con Diana Mc Carty degli atti delle riunioni ZK. Nel 1997, da luogo ad un  lavoro ibrido il Documenta X. Nel 1998 collabora con la stessa e con  Lovink nella pubblicazione di parecchie antologie della teoria dei media e della cultura dei media.
Svolge inoltre un ruolo di co-organizzatore in un  lavoro ibrido, denominato DocumentaX.
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È co-fondatore di [[Bootlab]]  di Berlino e prima che, del [[nettime]] della lista spedire.  
 
È co-fondatore di [[Bootlab]]  di Berlino e prima che, del [[nettime]] della lista spedire.  
Attualmente è responsabile di progetto per reboot.fm, una radio aperta di Berlino che è una rete locale ed internazionale dei gruppi di P2P, degli individui e delle radio non commerciali che combinano "vecchia radio" e "nuovo" software libero.
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Attualmente è responsabile di progetto per reboot.fm, una radio aperta di Berlino che è una rete locale ed internazionale dei gruppi di P2P, degli individui e delle radio non commerciali che combinano "vecchia radio" e "nuovo" software libero.Infine collabora per http://www.mikro.org, le raccolte di testi filtrati da nettime ZKP1…5.
  
 
==Sito web==
 
==Sito web==
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==Opere==
 
==Opere==
  
Il lavoro artistico più noto è caratterizzato dalla fondazione del gruppo di [[nettime]].
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* Mailing List [[Nettime (mailing list)|Nettime]]
[[Nettime]] nacque da 3 giorni di incontri in un piccolo teatro di Venezia nella primavera del 1995, durante la Biennale nel Teatro Malibran nella cornice della manifestazione "Club Berlino" per discutere sulle modalità di quello che allora era chiamato net.criticism.
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Si incontrarono in quella circostanza  media-attivisti, teorici, artisti, giornalisti provenienti da diversi paesi d’Europa. ([[Bunting Heath|Heath Bunting]], [[Lovink Geert | Geert Lovink]], [[McCarty Diana|Diana McCarty]], [[Cosic Vuk | Vuk Cosic]], [[Garcia David|David Garcia]], [[Roeller Nils|Nils Roeller]], [[Tozzi Tommaso | Tommaso Tozzi]], [[Garrin Paul | Paul Garrin]], e molti altri).
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In questo meeting si sono raccolte istanze critiche presenti sin dagli albori di [[Internet]],  Pit Schultz, traendo spunto da tale evento, con la collaborazione di [[Lovink Geert | Geert Lovink]] fonda 'the international nettime circle' che è una sorta di [[Mailing List]], una rete di testi in diverse lingue.
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Nei mesi successivi la comunità di discussione assume la forma attuale di [[Mailing List]] moderata. Ma l’obiettivo di Pit era quello di superare la condizione stessa di semplice [[Mailing List]] e mettere in atto un tentativo di creare un intellettuale collettivo internazionale e reticolare, in grado di portare avanti un discorso critico e consapevole sui linguaggi di rete, senza sfociare negli eccessi di un'euforia partigiana e di un cinico pessimismo. Quindi una rete di individui provenienti da paesi differenti, dalle discipline, dalle imprese e dalle istituzioni che ripartiscono un interesse in un discorso critico sulle implicazioni politiche e culturali dei media e della tecnologia. Conta più di 900 abbonati da circa 25 paesi differenti alla data del 1998.
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[[Nettime]] gestisce incontri (festivals e congressi annuali) ai quali vengono associate  pubblicazioni periodiche (ZKP). I ZK sono  riunioni, aperte internazionali ed informali del Medien Zentralkomittee (ZK) ,avvenute finora a Venezia, Budapest e Amsterdam . Il  soggetto principale della lista e delle ZK-riunioni è la cultura critica di rete  i temi generali sono: politiche della telecomunicazione, personalità multiple, la metafora della città, le "ideologie californiane", tribalismo dentro la rete e altrove e voci circa i [[Web site]] erranti nonchè la domanda perenne di arte. [[Nettime]] in queste riunioni diventa una piattaforma per lo scambio internazionale fra gli artisti, i giornalisti, i filosofi, i programmatori, e gli organizzatori e un filtro di collaborazione nella  scelta continua di notizie, informazioni su eventi di arte e la distribuzione dei testi teorici rari.
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La [[Mailing List]] assume le vesti di un'impresa non commerciale basata su un’economia di regalo generata dal flusso di scambi testuali. La componente principale dei sottoscrittori appartiene geograficamente ad un’area centro ed est europea, e, ideologicamente, ad una linea anarco-attivista, con una forte componente critica nei confronti della società e della Rete stessa, una vera e propria fucina per la [[net.art]] europea, ospitando tra il 1995 e il 1998 alcune importantissime discussioni relative al nome, agli intenti, al rapporto con le istituzioni dell'arte in rete. Nei suoi archivi si possono reperire anche molti testi teorici ed interviste ai net.artisti.
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==="Cos’è la net art?�? di Pit Schultz"===
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* [[Klubradio]]
Dai dibattiti scaturiti dalla lista net[[Nettime]] ho scelto uno stralcio di colloquio avvenuto tra [[Lovink Geert | Geert Lovink]] e Pit Schultz, a proposito del significato di [[net.art]]. 
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“Considerazioni sulla domanda: Cos’è la net art?
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«I criteri di inclusione ed esclusione del mondo in Rete si descrivono meglio osservandone con maggiore attenzione architettura e accessibilità. Le possibilità di collegamento stanno effettivamente moltiplicandosi a ritmo esponenziale - fenomeno considerato con una certa positività - tuttavia ci si continua a chiedere quale sarà la rappresentazione che gli utenti avranno del mondo virtuale. Partendo dalla pura raffigurazione, saremo in grado di sviluppare attività legali o serviranno gli strumenti illustrativi estetici tradizionali impiegati con plauso nei rapporti di potere attuali? Nella gerarchia delle possibilità di sviluppo di protocolli di trasmissione a complessità ridotta, la pura creatività dell’arte autonoma occupa il primo posto. Si ricercano le personalità artistiche geniali in grado di convertire la rivoluzione digitale in un costruttivismo monumentale.
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Solo l’arte ha il privilegio di materializzare l’interiorizzato. A tale scopo è necessario, per quanto possibile, tenerla lontana e proteggerla dagli altri settori del sociale. Si sta lavorando intensamente ad una ricostruzione simbolica dei White Cubes e dei grandi musei nello spazio immaginario delle reti informatiche. La digitalizzazione e la produzione di licenze per centomila capolavori stanno compiendo passi da gigante. L’artista con riga e compasso è diventato il meta-designer con algoritmo e work station sgi. Per la prima volta è consentito scorrere tutti i fattori storici combinatori, barocco elettronico, rinascimento VR, espressionismo astratto e tutte le fasi del modernismo sono implementate in Hot [[Java]] Script per spianare la strada a quello che si suppone essere il radical-new dell’avvenire. Non l’estetica immaginistica digitale, quanto il design fantastico dei libido-sistemi su canale, non la messa in discussione, ma la compensazione di critica, non il vuoto di valori, ma scenari grandiosi indicano l’importante missione dell’arte come salvatrice della Rete. Tutte le questioni intellettive, autoreferenze e polivalenze, così come sfondi mitici e grandi opere manuali di un certo talento sulla questione sociale e tecnica non ancora risolta, individuano, quasi ovunque, l’ultima soluzione nella ricerca dell’arte.[…]
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Se si vuole trovare un’estetica pragmatica della Rete, questa va ricercata quindi non solo nei singoli oggetti e nelle singole opere, ma in generale nella loro architettura. Come si fa ad orientarsi? Come ci si può creare un corpo elettronico? Cosa significa cultura nell’era delle reti di massa? Gli artisti devono garantire l’autonomia della Rete, istruire il popolo proponendosi come designer di interfacce, oppure rappresentare la cattiva coscienza del paese globale? Devono mettere in opera le fantasie non strutturate dei soggetti controllati come guerillias semiotici? Esiste la necessità di uno sviluppo artistico di film e Tv? Deve avvenire realmente in galleria e museo?
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Molti sono gli indizi che ci portano a considerare che l’arte come tale cerca di diventare trasparente e di capire le necessità di una società che si sta sgretolando nei settori della scienza, delle pubbliche relazioni e del workgroup management. L’immigrazione del marginale verso il centro si contrappone alla fuga dai centri dell’alta cultura. Il vuoto di valori dell’arte contemporanea, il disastro costante nel tentativo di soddisfare i propri standard, il diktat di corruzione e carrierismo, i deliri della teoria, l’angoscia della noia, la dipendenza dall’industria e dal dominio degli enti, nonché un annullamento generale della volontà ad opera del ricco ceto dei commercianti, permettono di chiudere facilmente il cerchio della crisi locale sull’incapacità decisionale e sociale a livello generale. Le Reti giocano in effetti il loro ruolo, ma non sono in grado di riformare un sistema artistico in crisi e tanto meno sono in grado di consentire una certa acquisizione di conoscenza nell’attuazione dell’arte dei media museali degli ultimi 20 anni. Abbiamo già tanto kitsch, pathos e illustration nel nome dell’amato diverso. Ma si sente anche parlare di una prassi estetica virale che fa di tutto per prepararsi a mutazioni generali e nel suo svolgersi crea singolarità proprie temporanee e vaghe che rappresentano ogni metodo atto a sottomettersi all’indirizzamento e alla svalutazione nelle cultural networks of power. Nel migliore dei casi si può dire che non esiste alcuna arte in Rete».
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tratto e tradotto da http://www.desk.nl/nettime/
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* [[Bootlab]]
  
 
Fondatore della mailing list:
 
 
*nettime http://www.nettime.org  , nella quale collabora nella raccolta di testi critici ed artistici filtrati,
 
*1997, da luogo ad un  lavoro ibrido il Documenta X
 
 
*1999, fonda "Klubradio", http://www.klubradio.de
 
 
*2000, fonda “Bootlab�? un laboratorio indipendente di cultura dei nuovi media per il  supporto e sviluppo per elettronico arte e cultura  http://bootlab.org
 
 
*infine collabora per http://www.mikro.org, le raccolte di testi filtrati da nettime ZKP1…5.
 
 
 
 
==Bibliografia==
 
==Bibliografia==
  

Versione attuale delle 10:05, 24 Apr 2007

Personaggio o Gruppo

Pit Schultz

Biografia

Pit Shultz è nato nel 1965 ad Heidelberg ha studiato informatica a Berlino nel 1991 fu co-fondatore e collaboratore di Botschaft e.V. (fondamento culturale interdisciplinare a Berlino) e di parecchie mostre e progetti locali, nazionali ed internazionali del gruppo. Si occupa di net-cultura con The Thing bbs network dal 1992 fino al 1994 al tempo dell’ascii ed internet testuale come Muds e MOOs prima del Web. Nel 1994 si dedica a progetti per il Web, il primo fu l’Orgasmotron Progect ( un database di registrazioni di onde cerebrali degli orgasmi umani). Con Botschft e V. nel 1993-1994, fonda il "Museum fuer Zukunft", un gruppo di progetto e un archivio di futuri scenari, idee e visioni, progetti che costituirono per Schultz esperienze per comprendere gli aspetti collaborativi dei gruppi. Sempre nell’ambito della net-arte, nel 1993 costituisce l’archivio dell’ e-smog, mostre nello spazio pubblico. In collaborazione con Daniel Pflumm da il via a progetti radiofonici. Nel 1995 comincia un nuovo rapporto di collaborazione con Geert Lovink , con il quale è co-fondatore e moderatore della lista di discussione nettime e co-redattore con Diana Mc Carty degli atti delle riunioni ZK. Nel 1997, da luogo ad un lavoro ibrido il Documenta X. Nel 1998 collabora con la stessa e con Lovink nella pubblicazione di parecchie antologie della teoria dei media e della cultura dei media. È co-fondatore di Bootlab di Berlino e prima che, del nettime della lista spedire. Attualmente è responsabile di progetto per reboot.fm, una radio aperta di Berlino che è una rete locale ed internazionale dei gruppi di P2P, degli individui e delle radio non commerciali che combinano "vecchia radio" e "nuovo" software libero.Infine collabora per http://www.mikro.org, le raccolte di testi filtrati da nettime ZKP1…5.

Sito web

http://www.nettime.org

Poetica

Pit Schultz autore, artista e informatico vive e opera a Berlino, si occupa di arte dei media , della critica di rete, della politica delle reti. I suoi assunti teorici si inquadrano nell’area dei media e dell’attivismo sviluppa le principali linee di net-critica su argomenti di urbanizzazione virtuale, globalizzazione/tribalizzazione della rete. Il suo obiettivo fondamentale è quello di creare una rete sociale interessandosi dell’essenza di aspetti collaborativi, teorici e discorsivi del cyberspazio e della cultura. I principali interessi di Pit Schultz si trovano in campo sociale, politico, e culturale dell’economia dei "nuovi media", interessi che Andreas Broeckmann chiama "machinic aesthetics" un campo che si trova tra il sociale il politico ed economico culturale relativo ai nuovi media. Broeckman intende per “"macchinic aestetics" un paradigma estetico che è basato sulle dinamiche delle macchine intendendo il termine macchine,non come insieme di parti tecniche, bulloni, barre e circuiti, ma in un senso più concettuale, cioè, come un assemblaggio di parti eterogenee, come il complesso di desideri, le abitudini ed incentivi che creano le particolari forme di comportamento collettivo in gruppi di individui o l'aggregazione di materiali, strumenti, individui umani, linee di comunicazione, regole e convenzioni che insieme costituiscono una società o una istituzione. "Macchine" che sono assemblaggi di parti eterogenee, aggregazioni che trasformano forze che convivono in uno stato continuo di trasformazione e divenire. Con l’uso dei media, avviene l’incontro di questa moltitudine di pensieri e attività soggettive e di uomini che danno origine ad un unico processo estetico o artistico in grado di produrre qualcos’altro. L’ intelligenza collettiva che emerge ad esempio grazie ai network e ad internet, è un esempio di ciò che può essere definito come il risultato estetico di un processo macchinino. Assume molta importanza nelle attività a cui si dedica, la sua concezione dell’arte. Vista da Schultz non come un "sistema chiuso" fine a se stesso, ma un sistema aperto che si concretizza nello scambio culturale, nella condivisione di esperienze, conoscenze, testi e informazioni di vario tipo. La rete deve diventare un sistema capace di esprimere un’arte non obsoleta. Arte e nuovi media devono interagire in modo equilibrato dando vita ad un processo estetico. L’ideologia fondamentale che si trova nel modo di operare di nettime è quella sostenuta da Pit Schultz, cioè quella di non ricercare i guadagni facili con lavori "stupidi" ma puntare ad una qualità necessaria. Pit Schultz gestisce in qualità di moderatore la lista di discussione nettime, nella quale si trattano argomenti di net critica, discussioni aperte su nuovi media, attivismo e globalizzazione. La lista si esprime con capacità di riflessione autoreferenziali molto fertili. Nettime ha contribuito in questi anni, insieme ad altre liste simili (come Syndicate, Rhizome, Recode, X-Change) ad alimentare l'attenzione intorno ai nuovi mezzi di comunicazione nascenti e alle mutazioni economiche, antropologiche e sociali che li stanno accompagnando. Nettime è in qualche modo modellato su un tavolo di incontro nel quale si discutono argomenti e problematiche, incontri e pubblicazioni quali per esempio zkp1-4, Netzkritik (ID-Archiv, 1997) e Readme! (Autonomedia, 1999). La mailing list nettime, non è semplicemente un insieme di elenchi, ma un sforzo per costituire un discorso internazionale, in rete , è una forma originale di comunicazione che costituisce un canale di trasmissione e condivisione di informazioni, un filtro conviviale per i testi di chiunque voglia iscriversi, o per i testi che si sono trovati interessanti, per chiamate ed annunci e anche un spazio di dibattito e di discussione leggermente moderato. Per Pit Schultz risulta fondamentale definire il ruolo del moderatore, e nella sua metodologia di lavoro, sostiene che esso è un ruolo fondamentale ma che rappresenta un problema sostanziale, egli deve evitare certi dialoghi senza vietarli, deve in termini metaforici, condurre la "nave" per acque scure dando forma al rumore, senza interferire in senso ideologico sul flusso delle discussioni.

Opere

Bibliografia

Da 1995, Pit Schultz con la collaborazione di Geert Lovink e Diana McCarty raggruppa i contenuti e i testi critici ,( articoli, interviste, relazioni e raccolte organizzate in tematiche come, critica cibernetica, attrezzi per la resistenza, immaginando il niente...) Le discussioni su Nettime abbracciano molti aspetti fondamentali dell'estetica. I testi filtrati da Nettime, vengono pubblicati su varie edizioni:

  • ZKP1, in occasione del Next 5 Minuts 2, Amsterdam, 1996,
  • ZKP2 distribuito in occasione della Cyberconf 5 a Madrid, 1996,
  • ZKP3 distribuito in occasione del Metaforum 3 a Budapest, 1996,
  • ZKP3.2.1 nel ZK di Ljubljana,1996
  • ZKP4, The Beauty and the East, Ljubljana, 1997,
  • ZKP5 presenta e pubblica ReadMe! ASCII Culture and the Revenge of Knowledge Paperback, 1999,
  • Autonomedia in Inglese, ReadMe! È un libro ai quali collaborano diversi autori ed esso raccoglie la storia di nettime e discussioni sulle diverse facce che la lista fa emergere, la presentazione di questo libro fu seguita da una discussione sul ruolo che le reti elettroniche svolgono in Germania nella ricostruzione della sfera pubblica, e sulle topologie sociali che emergono.

Webliografia

http://www.nettime.org

http://www.bootlab.org

http://www.klubradio.org

http://www.mikro.org

http://www.desk.nl/nettime/