Etoy: differenze tra le versioni

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Revisione 18:02, 27 Feb 2007

Etoy etoy.BRAINHAKD, etoy.GRAMAZIO, etoy.KUBLI, etoy.ZAI, etoy.GOLDSTEIN, etoy.UDATNY, etoy.ESPOSTO.



Biografia

Etoy è un gruppo di artisti europei esperti di softwareattivo da circa dieci anni. Nasce in Rete ed è inconcepibile senza la Rete stessa; nonostante ciò essa non tiene memoria dei suoi progetti se non per alcuni frammenti. In realtà il motivo è che nessuno dei loro progetti si è mai realizzato in un’opera compiuta o un oggetto ben definito, ma tutti si sono concretizzati in eventi complessi che hanno scosso il Web come un terremoto. Sono quasi tutti studenti tra i 20 e i 24 anni, impegnati in campi diversi: musica elettronica, architettura, design, legge, informatica. Anche se hanno già avuto modo di conoscersi nelle chat Irc e di lavorare insieme agli allestimenti di grandi rave, è la prima volta che si incontrano tutti nello stesso spazio fisico nel 1994 sulle Alpi svizzere, nella regione dell’Engadina. I sette agenti che ne fanno parte provengono dalla Svizzera, Austria ed Inghilterra (oggi trasferitisi in blocco in California), hanno deciso di "lasciarsi il mondo reale alle spalle" per vivere ed agire sulla Rete. Hanno rinunciato all'identità personale per identificarsi in un’identità collettiva in nome della quale agiscono: quella della corporation etoy. Questa rinuncia è visibile anche attraverso il look unico adottato da tutti gli agenti: tuta nera, giubbotto arancione, testa rasata, occhiali a specchio.Creano un proprio linguaggio ed un proprio spazio immaginario, ma per prima cosa è importante nominarlo. Per fare ciò si affidano ad un software che seleziona una serie di termini sulla base dei parametri di riconoscibilità e sinteticità (non più di quattro lettere), la scelta finale cade quindi su Etoy; anch’esso, un po’ come net.art, nasce dalla collaborazione fra l’uomo e il computer. E' un modo per attaccare il sistema individualista affermando un’altra individualità fortissima, quella Etoy. E' un modo per mostrare il problema dell’identità e delle sue nuove forme. Sono stati paragonati agli hackers, ma le loro azioni non sono criminose, né danneggiano in alcun modo sistemi e dati.

Opere

L'azione che li ha resi noti è il digital hijack, un vero e proprio atto terroristico virtuale che nel 1996 "rapì" più di 600.000 internauti, dirottati sul sito di etoy mentre usavano normali motori di ricerca. Studiando l’andamento del traffico in Rete gli agenti si rendono conto che i motori di ricerca sono dei veri e propri spartitraffico che attraggono e ridirezionano la maggior parte del traffico di informazioni; decidono così di aggirare il sistema di filtraggio dei motori di ricerca per riversare più navigatori possibili sul proprio sito. Etoy individua le trenta parole più ricercate e, basandosi sulla meccanicità del calcolo dei motori di ricerca, mette in atto la propria manipolazione. Una serie di software raggiungono contemporaneamente il motore da punti diversi per non destare sospetti. Presentandosi come semplici utenti questi lo interrogano con una serie di domande di una lista messa a punto precedentemente. I primi dieci siti per ogni query vengono riversati in un database che funge da serch engine. Dopo questa fase l’agente di flusso torna dal motore di ricerca presentandosi non più come utente ma come webmaster e genera indici non pertinenti al contenuto del sito Etoy. In una prima fase queste “trappole‿ che rimandano al sito del gruppo non vengono messe fra i primi dieci risultati per evitare di essere scoperti. Quando tutte le false liste vengono completate l’operazione entra nella fase calda e tutte le trappole vengono spostate contemporaneamente fra la prima e la decima posizione nelle classifiche. Ogni volta che un navigatore pone una domanda su argomenti di ampio consumo viene dirottato automaticamente sul sito Etoy.Gli ignari navigatori, mentre effettuavano ricerche su Internet, venivano interrotti da una schermata lampeggiante seguita dall'apparizione di un tizio pelato e minaccioso che, puntandogli un enorme fucile a pompa in faccia, dichiarava: "Non fare una fottuta mossa! Questo è un rapimento digitale!". La rivendicazione che segue chiede la scarcerazione di un hacker arrestato dall’Fbi nel 1995, ma in realtà questa non è la vera motivazione, è solo un escamotage narrativo per simulare un atto terroristico in piena regola. Lo scopo del digital hijack era quello di scuotere la noia della Rete, mostrandone i limiti e le potenzialità inespresse. Un'operazione di sabotaggio che non usa virus, non danneggia l'hardware né il software, ma insinua dubbi nel tranquillo paesaggio mediatico quotidiano. Un virus psicologico che, attraverso un'azione shock, costringe a riflettere sul vero assetto della Rete e sul controllo del flusso informativo.

  • "Toy War" 1999

Celeberrima anche la loro lotta vittoriosa contro il gigante dell'e-commerce E-Toys, che nel 1999 aveva tentato di sottrargli il dominio. La lunga battaglia legale e mediatica che ha visto protagonisti eToys e etoy ebbe inizio quando la multinazionale americana dei giocattoli si accorse dell'esistenza di un dominio troppo somigliante al suo, quello dei radicali cyberartisti svizzeri. Dopo aver tentato ripetutamente di acquistare il dominio, decisero di intraprendere un'azione legale contro etoy, sostenendo che il loro sito avrebbe potuto turbare qualche bambino che vi fosse capitato per caso (dimenticando di digitare la "s"), contenendo testi non adatti ai minori e un linguaggio scurrile. La corte di Los Angeles ordinò ad etoy di chiudere immediatamente il sito, nonostante avesse acquistato il proprio dominio ben tre anni prima rispetto ad EToys, quest'ultinma venne comunque riconosciuta vincitrice e gli agenti di etoy furono costretti a trasferirsi ad un altro anonimo url ( http://146.228.204.72:8080 ). Successivamente gli etoy Inviarono un'e-mail di denuncia che fece rapidamente il giro del mondo scatenando l'immediata reazione del popolo della Rete. Il contrattacco di etoy fu simbolicamente battezzato Toywar, una vera e propria guerra senza quartiere contro la multinazionale dei giocattoli che vide la partecipazione di oltre 2000 etoy agents impegnati in molteplici azioni di sabotaggio e disturbo. Il 27 gennaio del 2000 la multinazionale, sfiancata dai continui attacchi, si arrese e pagò 40 mila dollari di spese legali ad etoy, che riacquistò entro breve tempo il dominio etoy.com

Musei

Bibliografia

Sito web

www.etoy.com


Poetica

L'obiettivo di etoy è la riflessione sul sistema dei media e sull'impianto teorico e strutturale del cyberspazio. Questa corporation digitale non vende prodotti, ma lo stile e il modo di lavorare basato sulla cooperazione e sul networking. Non gli interessa insegnare qualcosa, vogliono rompere la routine, cambiare il punto di vista dell’utente mettendo a nudo il falso mito di orizzontalità su internet, mostrandone i limiti e le potenzialità; ad esempio il motore di ricerca è un passaggio obbligatorio della rete e controllare la strozzatura si significa controllare l’informazione.


Webliografia

http://www.exibart.com/notizia.asp?IDCAtegoria=69&IDNotizia=2300

http://www.uniurb.it/giornalismo/lavori/furlanetto/pagine/etoy.htm

http://www.noemalab.org/sections/ideas/ideas_2.html

http://www.espressonline.it/eol/free/jsp/detail.jsp?m1s=null&m2s=c&idCategory=4797&idContent=353638