Plessi Fabrizio: differenze tra le versioni

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*Water, 1976. (http://www.plessi.it/op2.html)
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Videoinstallazione. Tela (dal 1984), ferro, neon, 1 monitor, 1 VHS, 1 cassetta registrata, sonoro.
 
Videoinstallazione. Tela (dal 1984), ferro, neon, 1 monitor, 1 VHS, 1 cassetta registrata, sonoro.
  
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*Up down, 1982.
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Video a colori della durati di 12 min. Produzione: Centro Video Arte di Ferrara.
 
Video a colori della durati di 12 min. Produzione: Centro Video Arte di Ferrara.
  
  
*Surf control, 1982.
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*[[Surf control]], 1982.
 
Video a colori della durati di 12 min. Produzione: Centro Video Arte di Ferrara.
 
Video a colori della durati di 12 min. Produzione: Centro Video Arte di Ferrara.
  
  
*Water fan, 1982.
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*[[Water fan]], 1982.
 
Video a colori della durati di 12 min. Produzione: Centro Video Arte di Ferrara.
 
Video a colori della durati di 12 min. Produzione: Centro Video Arte di Ferrara.
  
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*Mediterranea, 1991-2000. (http://www.plessi.it/op33.html)
 
*Mediterranea, 1991-2000. (http://www.plessi.it/op33.html)
 
Videoscultura. 6 monitor, 80 anfore di scavo, programma pre-registrato, sonoro.
 
Videoscultura. 6 monitor, 80 anfore di scavo, programma pre-registrato, sonoro.
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*[[Foresta di fuoco]], 2001.
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Videoinstallazione.
  
  

Revisione 12:04, 26 Giu 2006

Personaggio

Plessi Fabrizio


Biografia

Fabrizio Plessi è un videoartista, autore di installazioni, films, videotapes e performances, le sue opere si trovano nei più importanti Musei d’Arte contemporanea del pianeta Terra. Plessi è un artista di formazione veneziana e a Venezia è rimasto legato nonostante i frequenti e ripetuti spostamenti che sono obbligati a spostarsi per ricercare un pubblico stimolante e disponibile. Nel 1940 Fabrizio Plessi nasce a Reggio Emilia. Compie i suoi studi al Liceo artistico e all’Accademia delle Belle Arti di Venezia dove in seguito sarà titolare della cattedra di pittura. Fin dal 1968 il tema centrale della sua pittura è l’acqua, presente in installazioni, films, videotapes e performances. Le sue opere vengono esposte al padiglione sperimentale della Biennale di Venezia nel 1970 e alla successiva Biennale del 1972. In seguito Plessi presenta le sue opere in spazi pubblici come il Palazzo dei Diamanti di Ferrara (1975), la Stadtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco (1978), l’Internationaal Cultureel Centrum di Anversa (1980) e il Palais de Beaux-Arts di Bruxelles (1975 e 1983). Nel 1978 è invitato alla Biennale di Venezia nella sezione fotografia per la mostra speciale L’Immagine Provocata.

E’ il 1981 quando Plessi viene invitato al Festival del Cinema di Venezia con Underwater, una produzione francese: per la prima volta il mezzo elettronico come medium dell’espressione artistica viene così ammesso in una biennale cinematografica. Nel 1982 la sua completa opera video viene presentata al Centre Pompidou, Beaubourg di Parigi. Il rapporto illusionistico fra rappresentazione e realtà dell’elemento liquido compare amplificato nelle estreme possibilità tecnologiche della riproduzione meccanica ed elettronica. Nel 1984 le sue installazioni vengono esposte alla XLI Biennale di Venezia e al Musée d’Art Contemporain di Villeneuve d’Ascq (Lille). Nel 1985 Plessi presenta alla Rotonda della Besana di Milano la sua prima grande antologica in Italia (Plessi - Video Going) , che si può considerare la prima mostra di videoinstallazioni ambientali in Italia. E’ lui a rappresentare l’Italia nel 1986 alla XLII Biennale di Venezia e crea per l’occasione una delle sue opere più significative: Bronx.


Nel 1989 Plessi è invitato alla mostra Video-Skulptur al Kunstverein di Colonia con una nuova creazione radicale dal titolo Materia Prima. Dello stesso anno sono la grandemostra Videosal al Palau Solleric di Palma de Mallorca e la mostra Movimenti Catodici al Palazzo dei Diamanti di Ferrara. Partecipa alla mostra Borealis al Louisiana Museum di Humlebeak in Danimarca e ad Artek, Biennale di Nagoya, in Giappone. Disegna inoltre le coreografie e i costumi per l’opera The Fall of Icarus in collaborazione con il coreografo Federic Flamand ed il musicista Michael Nyman, produzione dell’Opéra Nationale “La Monnaie di Bruxelles. Crea il monumentale mulino elettronico Tempo Liquido, commissionato da Prato Trade per il Centro Pecci di Prato. E’ il 1990 quando, in occasione del suo cinquantesimo compleanno, la sua città natale Reggio Emilia gli dedica una grande antologica nel Museo, nel Foro Boario e nell’ampio spazio della Cavallerizza dove Plessi presenta per la prima volta i suoi Armadi.



Nel 1995 l’opera di Frederic Flamand Ex Machina è invitata come evento speciale alla Biennale di Venezia del Centenario. Sempre nel 1995 crea le due videoinstallazioni Fuochi Fatui per la Fundaciò Pilar i Joan Mirò a Palma de Mallorca, di cui una è ambientata eccezionalmente nello studio stesso di Mirò, tra le sue opere. Ancora del 1995 è la sua grande antologica alla Rocca Paolina di Perugia per la quale crea la monumentale videoinstallazione L’Anima della Pietra. Nel 1996 crea alcune delle più imponenti e complesse installazioni tra cui Il Fiume della Storia per il Landesmuseum di Mainz, Fez-Fez per il Mausoleum di Graz,Acquedotto Elettronico per il Kunstverein di Heidelberg e Mysterium Wein per l’Historisches Museum der Pfalz a Speyer. Infine, sempre del 1996, è la spettacolare videoscultura Movimenti Catodici Barocchi che Plessi crea a Napoli in occasione dell’apertura della Città della Scienza alla Fondazione IDIS. E’ del 1998 la monumentale installazione L’Arca dell’Arte nell’atrio del Kunsthistorisches Museum di Vienna. Grande retrospettiva al Guggenheim Museum SoHo di New York delle sue videoinstallazioni storiche: Bronx del 1986, Roma del 1987, Cristalli liquidi del 1993 e Movimenti Catodici Barocchi del 1996. La mostra è trasferita nello stesso anno al Museum of Contemporary Art di San Diego.

delle tecnologie" alla Kunsthochschule di Colonia.


Nel 2002 spone 10 installazioni alle Scuderie del Quirinale, provenienti dai musei di New York, Colonia, Hannover, Vienna, Verona, San Diego, come il Guggenheim, il Ludwig Museum, il Kestner Gesellschaft, la Fondazione Essl, il Palazzo Forti, il Museum of Contemporary Art, ripercorrendo in una grande istallazione antologica, ParadisoInferno, la sua carriera che ha fatto della videoinstallazione, già a partire dagli anni settanta, uno dei segni più caratteristici del suo discorso artistico. Nel 2003 in occasione del Salone del Mobile a Milano, Plessi con il coordinamento artistico di Robert Wilson e le musiche di Philip Glass, crea sotto la trecentesca Loggia dei Mercati una nuova spettacolare e gigantesca istallazione con 10 barche di fuoco capovolte che si muovono sulla testa dei visitatori stravolgendone ogni logica percettiva. Per l’ingresso della collezione Peggy Guggenheim di Venezia Plessi studia un’opera inedita: Digital Fall, una delle sculture tecnologicamente più avanzate al mondo, dotata di un impianto costante di climatizzazione e di un grande schermo ultra piatto. Realizza nello stesso anno una grandiosa installazione per il Kristallwelten Museum di Swarosvsky a Wattens, formata da un’enorme foresta sospesa con immagini elettroniche di acqua, fuoco e cristalli. Nel 2004 la Germania gli rende omaggio con la grande retrospettiva Traumwelt a Berlino. La mostra si può considerare la più vasta e più completa dell’artista ed è dedicata alle contraddizioni e alle urgenze della città del mondo. Poi la suggestiva I Lavatoi dell’Anima, una nuova versione di Bombay-Bombay. A Milano crea per il Futurshow all’ingresso una gigantesca cascata digitale che si incendia a tempi alternati. Nel 2005 ad Artefiera espone per la prima volta con grande successo una nuova serie di cumuli di pietre, oniriche ed evocative, dal titolo Digital Stones. Per il Kistefoss Museet in Norvegia Plessi crea Memory Motions: nove grandi installazioni di tronchi rotanti con movimenti aleatori a diversi livelli su strutture meccaniche. Ancora in Germania l’artista inizia una stretta collaborazione con l’industria automobilistica BMW con una serie di progetti in cui la ricerca automobilistica viene affiancata dalla poetica della creazione artistica in una simbiosi stimolante di materiali e forme. E’ invitato alla LI Biennale d’Arte di Venezia, per il progetto speciale della Biennale in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri. Per l’occasione Plessi realizza di fronte all’entrata della Biennale una nuova versione di Mare Verticale che emerge dall’acqua della laguna per 44 metri di altezza. All’interno di questa enorme stele verticale scorre una cascata tecnologica. Diventerà il simbolo della Biennale stessa. A Vienna negli splendidi spazi monumentali della galleria Mauroner allestisce la mostra Digital Stones, affascinante percorso tra Movimenti Catodici Barocchi ed un omaggia a Freud nell’anno che gli sarà dedicato.


Sito web

http://www.plessi.it


Poetica

"Il mio lavoro è quello di abbattere le barriere tra scienza e arte e di operare attraversamenti in diagonale, vere e proprie globalizzazioni che renderanno più umano l'inespressivo volto della macchina. Per cui l'arte, con le sue inesauribili capacità terapeutiche, grazie proprio alla sua sofisticata possibilità tecnologica di vettore d'informazione, verrà ad essere un fondamento basilare per lo spirito dell'uomo nell'arido paesaggio contemporaneo... Il lavoro dell'artista rimane quello di far arrivare nella nostra retina e nel nostro cervello dei flash al magnesio che andranno ad illuminare zone buie e segrete della nostra percezione. E una volta che la nostra mente si è dilatata ad idee più vaste, non tornerà più nel suo formato originario."

Non è propriamente corretto definire Fabrizio Plessi "videoartista" perché in realtà lui è un "videoinstallatore"; termini che sembrano sconfinare l'uno nell'altro, ma all'interno del calderone dell'arte contemporanea, dove tutto sembra lecito, è bene fare delle distinzioni. Il tema centrale della sua ricerca è l'acqua, protagonista di numerose installazioni, films, videotapes e performances: "Per me l'acqua è molto importante, io sono un emiliano che è andato a Venezia; ho subito lo shock di questa città apparentemente allagata. Vivendo a Venezia il mio pensiero è diventato molto più fluido [


Parlando al mezzo espressivo, il video, Plessi ci dice: “Per me è basico- sostiene l'artista- io non ho mai considerato la televisione uno strumento informativo. Io considero la televisione esattamente come una materia, una materia come il marmo, la pietra, il carbone, la paglia, una materia con la quale l'artista può con delle manipolazioni creare un proprio mondo". “Io sono un archeologo, sono uno che usa ancora il video. Mentre c’è stato un decollo così vertiginoso delle tecnologie, io sono fedele a quelle degli anni ’70, cioè la televisione, l’oggetto televisivo, quella brutta scatola nera che è la tv. [

L'artista segue da sempre con coerenza una duplice ricerca da una parte tematica dall'altra formale. Sono due le intuizioni presenti sin dalle sue prime opere: da un lato il carattere scultoreo delle installazioni, dall'altro il riconoscimento di un'affinità tra ciò che Plessi chiama il cangiante elettronico e il tema dell'acqua e della liquidità.


Opere

Alcune della opere di Fabrizio Plessi


  • Travel, 1974.

Video in bianco/nero della durata di 30 min. Produzione: Galleria d’Arte Moderna di Ferrara.


Videoscultura. Struttura in legno, filo teso in ferro, sabbia, 2 monitor, 2 VHS, 2 cassette registrate, sonoro.


Videoinstallazione. Tela (dal 1984), ferro, neon, 1 monitor, 1 VHS, 1 cassetta registrata, sonoro.


  • Waterman, 1980.

Video 16mm, della durata di 12 min.


  • Liquid movie, 1981.

Video 16mm, della durata di 18 min.


Videoinstallazione. 2 automobili, acqua corrente, fari accesi, 4 monitor, 2 VHS, 2 cassette registrate, sonoro.


Video a colori della durati di 12 min. Produzione: Centro Video Arte di Ferrara.


Video a colori della durati di 12 min. Produzione: Centro Video Arte di Ferrara.


Video a colori della durati di 12 min. Produzione: Centro Video Arte di Ferrara.


  • Mare di marmo, 1984.

Videoinstallazione.


Videoscultura. Legno, ventilatore, parte meccanica in movimento, 1 monitor, 1 VHS, 1 cassetta registrata, sonoro.


Videoinstallazione. Lastre di travertino, macchina del vetro, 100 monitor, VHS, cassetta registrata.


Videoinstallazione. Struttura in ferro, lastre di ferro arrugginito, 26 pale agricole, grigliato industrale, 26 monitors, 2 VHS, cassette registrate.


Videoinstallazione. Montacarichi in movimento, struttura in legno, pareti pompeiane, lastre di travertino, 36 monitor, VHS, cassette, sonoro.


Videoinstallazione. 12 coni in ferro, scale di legno, balle di paglia, 12 monitor, VHS, cassette, sonoro.


Videoinstallazione. Struttura in legno rivestita di mosaici d’oro veneziani, 24 monitor, 2 VHS, 2 cassette, sonoro.


Videoinstallazione. Lastre di marmo travertino, 30 monitor, 2 VHS, 2 cassette.


Videoinstallazione. Pietra serena grigia, pareti grigie, luce dall’altro, scritta in rilievo, 25 monitor spenti.


Videosculatura. Struttura in ferro e legno, 12 monitor, 2 VHS, 2 cassette registrate, sonoro.


Vidoscultura. Struttura a scomparti in ferro arrugginito, 500 mattoni, 4 monitor, 2 VHS, 2 cassette.


Videoinstallazione. Lastre di porfido, cinghie di metallo, 14 monitor, 1 VHS, cassetta, sonoro.


Videoscultura. Struttura in ferro, cotone bianco bagnato, 36 monitor, 2 VHS, 2 cassette, suono.


Videoinstallazione. 500 bicchieri veneziani, 14 recipienti di zinco, 14 monitor, 4 VHS, 4 cassette, sonoro.


Videoscultura. Struttura in ferro, grigliato industriale, pompa idraulica, parte elettrica in movimento, acqua corrente, 21 monitor, 2 VHS, cassette, sonoro.


Videoinstallazione. 21 strutture in ferro, 21 blocchi di pietra, 21 monitor, 21 VHS, 21 cassette.


Struttura in ferro, vasca in ferro, 1000 litri di vino rosso, 40 monitor, VHS, cassette registrate.


Videoscultura. Struttura in ferro, portale romano, 22 monitor, VHS, cassette registrate, sonoro.


Videoscultura. Struttura in ferro arrugginito, aperture, gradini in ferro, lana rossa, 16 monitor, VHS, video cassette, sonoro.


Videoscultura. Struttura in legno dipinto, 20 monitor, VHS, cassette registrate, sonoro.


Videoinstallazione. 7 strutture in legno, macchine rotanti, 2 monitor per ciascuna, VHS, cassette, sonoro.


Videoinstallazione. Vecchie valige, corda, lampadine, 2 monitor, VHS, cassette, sonoro.


Videoinstallazione. Tronchi cavi, 2 monitor per ogni tronco, sequenze pre-registrate, meccanismo rotante.


Videoinstallazione. Struttura in ferro (9.2 x 2.3 m), 9 tronchi cavi con monitor, sequenze pre-registrate.


Videoinstallazione. Nove tronchi (h. 6 m) sospesi, nove vasche in ferro contenti acqua, nove videoproiettori Sony, sonoro.


Videoinstallazione. Tronco d’albero scolpito (m11), undici monitor, sequenza registrata.


Videoinstallazione. Struttura in ferro, h. 14 m, 36 monitor, acqua in movimento, programma.


Videoinstallazione. Struttura in acciaio e alluminio (h. 44 m), schermo gigante, sequenza registrata, sonoro.


Videoinstallazione. 12 strutture in ferro 50x50x280, 12 monitor, programma pre-registrato, 12 elementi naturali.


Videoinstallazione permanente. Struttura in ferro, 2 strutture in ferro di sostegno, 30 monitor climatizzati, programma pre-registrato, suono.


Videoscultura. 6 monitor, 80 anfore di scavo, programma pre-registrato, sonoro.


Videoinstallazione.


Installazione. 8 tavoli in ferro arrugginito 50x300x90 contenti 8 disegni su carta 48x298 su tema del fuoco.


Videoinstallazione. 6 grandi tronchi piroga misure variabili, 54 monitor, programma registrato, sonoro.


Installazione. 58 m di superficie di Piazza S. Marco a Venezia occupata da schermi piani con led display fullcolor, programma computerizzato, sonoro.


Videoinstallazione. 3 confessionali capovolti, 3 strutture autoportanti in ferro, 3 meccanismi rotanti, 6 monitor tv, metacrilati rossi, programmi pre-registrati, sonoro.


Videoinstallazione. Struttura in ferro autoportante, 8 stronchi d’albero sospesi, 8 vasche di ferro colme d’acqua, 8 proiettori video, programma pre-registrato, sonoro.


Videoinstallazione. 5 tronchi sospesi, 5 monitor tv sospesi, macchine rotanti diverse elettriche, sequenze pre-registrate, sonoro.


Videoinstallazione. 10 imbarcazioni capovolte, struttura in ferro autoportante, 10 motori elettrici, 70 monitor. Coordimanto: Robert Wilson. Musica: Philip Glass.


Videoinstallazione permante. Struttura in ferro, schermo a led display, climatizzazione costante, immagini digitali computerizzate, sonoro.


Videoinstallazione. 3 strutture in ferro 60x60x300, monitor, programma pre-registrato, asce.


Videoinstallazione. 12 imbarcazioni capovolte, struttura in ferro autoportante, motori elettrici in movimento, 70 monitor, programma pre-registrato. Coordimanto: Robert Wilson. Musica: Philip Glass.


Installazione per ingresso al Futur Show Milano. Grandi schermi, videoproiezioni, grande vasca acqua nera, programmi pre-registrati, sonoro.



Videoscultura. Blocco di pietra traforata cm. 200x120, schermo al plasma, programma pre-registrato, sonoro.


Lastre di pietre traforate misura variabile, schermi al plasma incorporati all’interno, programma pre-registrato, sonoro.


Grande videoinstallazione permanente (Kistefos Museet, Norvegia). 9 tronchi rotanti, 9 monitor con programmi pre-registrati, materiali vari aggregati, sonoro.


51 Biennale di Venezia, progetto speciale. Struttura in acciaio con rivestimento in alluminio m. 44x4, schermo led luminoso cm. 120x2000, programma pre-registrato, sonoro.


Bibliografia

  • 1989, L’immagine video, Fagone Vittorio, ed. Feltrinelli, Milano, pp. 172-177.


Webliografia

http://www.italica.rai.it/galleria/ritratti/plessi.htm

http://www.galleriatraghetto.it/Artisti/Plessi.html

http://www.tribenet.it/TribeBiografie/plessi_fabrizio.htm

http://www.webartisti.it/rubriche/met_@rt_morfosi/archivio/fabrizio_plessi.htm

http://www.adolgiso.it/enterprise/fabrizio_plessi.asp