VIRII VIRUS VIREN VIRY: differenze tra le versioni
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Contents
Titolo:
VIRII VIRUS VIREN VIRY
Autore:
Anno:
2001
Luogo:
Salara (ex magazzini del sale), Bologna
Sito web:
http://www.epidemic.ws/dina_it.html
http://users.mur.at/vanni/es/dina/dina01.html
Descrizione:
VIRII VIRUS VIREN VIRY o della bellezza del codice sorgente, è la prima mostra sui virus mai realizzata fuori o dentro la rete. La mostra e' concepita e prodotta da un gruppo di artisti/programmatori e programmatori/artisti.
La loro tesi, confortata dalla competenza linguistico/informatica di alcuni protagonisti del web italiano, e' che la scrittura del codice sorgente, ossia di quel testo che dispone e programma la esecutivita' di un virus, sia da considerare come un prodotto estetico. Il loro programma risponde all'esigenza spiazzante e incontenibile di sovvertire la prospettiva falsata che il sistema dell'informazione ha fino a oggi prodotto su quel particolare prodotto che e' il virus informatico.
Collezione:
Genere artistico di riferimento:
Virus Art
Bibliografia:
Comunicato stampa
COMUNICATO STAMPA
Milano, 23.04.01
La bellezza dei virus informatici al "d - i - n - a".
Si chiama "virii virus viren viry", o della bellezza del codice sorgente, ed è la prima mostra sui virus mai realizzata fuori o dentro la rete. Sarà ospite del festival internazionale d - i - n - a (digital is not analogic), la neonata rassegna su tutto ciò che di perturbante avviene nell’ambito della sperimentazione sul web: hacktivism, net.art, privacy and control, plagiarism e quant’altro, giunto quest’anno alla seconda edizione. "virii virus viren viry" sarà visibile il 24, 25 e 26 maggio, alla Salara di Bologna. E' stata ideata e prodotta da un gruppo di artisti/programmatori e programmatori/artisti che rispondono al nome di "epidemiC". La loro tesi, confortata dalla competenza linguistico/informatica di alcuni protagonisti del web italiano, è che la scrittura del codice sorgente, ossia di quel testo che dispone e programma la esecutività di un virus, sia da considerare come un prodotto estetico. Il loro programma risponde all’esigenza spiazzante e incontenibile di sovvertire la prospettiva falsata che il sistema dell’informazione ha fino a oggi prodotto su quel particolare prodotto che è il virus informatico. Insomma, che si tratta di arte e che, in quanto arte nativa e originaria del web, ossia di quel complesso spazio/fenomeno (condominio di massa) che viene chiamato "rete", abbia tutte le caratteristiche per presentarsi come un’avanguardia assolutamente originale, rivoluzionaria e portatrice di innovatività sia sul piano della generazione di nuovi modelli linguistici, psicologici, biologici e comunicazionali, che sul piano più strettamente estetico. Sostengono che Galileo e Leonardo saprebbero subito da che parte schierarsi. E che presto l’evoluzione del linguaggio dei virus, nella formalizzazione del codice sorgente, diventerà un affare di dominio pubblico, sia intrinsecamente, in quanto atto estetico/comunicativo situazionista, che per le ricadute che questo avrà su tutta la produzione mediatica dentro e fuori la rete.