Gruppo V - Gruppo di Ricerca Cibernetica: differenze tra le versioni

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http://boccalorenzo.blogspot.it/2014/09/giorgio-scarpa-anello-esaedrico.html<br>
 
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Giorgio Scarpa, Artista e Designer, membro del Gruppo V ha realizzato nel 1971 quest'opera, costituita da una serie di esaedri gialli/blu ricomponibili secondo varie forme. La forma base è quella di un anello esaedrico.<br><br><br><br>
 
Giorgio Scarpa, Artista e Designer, membro del Gruppo V ha realizzato nel 1971 quest'opera, costituita da una serie di esaedri gialli/blu ricomponibili secondo varie forme. La forma base è quella di un anello esaedrico.<br><br><br><br>
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Revisione 10:29, 24 Giu 2015

Gruppo V - Gruppo di Ricerca Cibernetica Gruppo di artisti interessato al rapporto tra arte e scienza.

Fontana, Ceccato e Parini nel 1964

Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:

Gruppo V - Gruppo di Ricerca Cibernetica

Biografia:

Il gruppo di artisti, di origine riminese, operava in collaborazione con il centro di Cibernetica e di Attività Linguistiche dell’Università di Milano diretto da Silvio Ceccato[1]. Il nucleo di artisti, coordinati dal pittore Pino Parini[2], era interessato al rapporto tra arte e scienza; ad esso partecipavano i pittori Giulio Tedioli, Giorgio Scarpa ed Aldo Villani[3] a cui seguirono Giorgio Benzi, Galliano Ricci e Mario Valentini[4], lo scultore Flavio Casadei, l'ingegnere e scultore in metallo Antonio Valmaggi, il critico ed organizzatore di eventi artistici Gerardo Filiberto Dasi[5] e - per qualche tempo - Vittorio D’Augusta, Eugenio Lombardini ed Augusto Betti.

L’attività del Gruppo V si sviluppa in un periodo storico ricco di fermenti culturali e artistici: all’epoca la cibernetica ed il suo collegamento allo studio della percezione costituivano un approccio innovativo dal punto di vista dell’estetica e della stessa ricerca artistica.

Il gruppo partecipò al XIII Convegno Internazionale Artisti, Critici e Studiosi d’Arte tenutosi a Rimini nel 1964 dove presentò la propria dichiarazione di poetica. Successivamente partecipò alle esposizioni collettive di Avezzano ("Strutture di Visione" nel 1964), Milano ("Nuove ricerche visive in Italia" nel 1966), Zagabria ("Tendencije3"[6] nel 1965 e "Tendencije 4" nel 1968 ed una personale a Ferrara ("Gruppo V" nel 1974).

Nel 1968 il Gruppo V mutò la denominazione in Gruppo di Ricerca Cibernetica, assumendo di fatto l'impegno di rigorosa aderenza alle ricerche condotte da Ceccato sulle operazioni percettive. Tale linea di ricerca - facente fulcro su quella che è definita "Scuola operativa italiana" - è tuttora condotta avanti dal Centro Internazionale di Didattica Operativa attivo a Rimini, e dalla Società di Cultura Metodologica operativa a Milano.

<<L'attività del Gruppo V va inquadrata nel contesto del suo periodo storico, ricco di fermenti culturali e artistici in cui viene indagata la stessa nozione di arte da parte di gruppi sperimentali formati da operatori visuali attenti non solo al ruolo dell'artista ma anche a quello del fruitore: in tale clima creativo nascono Gruppo T a Milano, Gruppo N a Padova, Gruppo Uno, Sperimentale P e Gruppo Operativo R a Roma, Tempo 3 a Genova, Gruppo Atoma a Livorno ed altri similari.
La sua partecipazione al serrato dibattito artistico negli anni sessanta sul tema dell'arte programmata e cinetica è citata, durante gli anni di attività del gruppo, nella rivista Domus nn. 422-433 (1965) e nelle pubblicazioni Le arti oggi in Italia curata da Maurizio Fagiolo Dell'Arco (1966) e New art around the world: painting and sculpture di W. Grohmann e S. Hunter (1966). Essa è stata successivamente sottolineata nelle esposizioni "Arte in Italia 1960-1977" alla Galleria civica d'arte moderna di Torino (1977), "Linee della ricerca artistica in Italia 1960-1980" a Roma nel 1981, "Movement as a message" a Praga nel 2008 e nella pubblicazione A Little-Known Story about a Movement, a Magazine, and the Computer's Arrival in Art: New Tendencies and Bit International, 1961-1973 edita nel 2011.>>[7]

Poetica:

<<La poetica del gruppo V si propone di sviluppare gli aspetti più innovativi e radicali del pensiero operazionista, nel superamento delle concezioni filosofiche tradizionali, attraverso la consapevolezza dell’operare mentale, riconducibile al dinamismo mnemonico-attenzionale.>> Tale impostazione, tipica dell'approccio filosofico di Silvio Ceccato e sviluppata operativamente dal Gruppo Operazionista di Ricerca Logonica[8], aveva portato a sviluppare metodi partecipativi applicati a diverse aree della conoscenza e della percezione.

Può essere interessante richiamare il seguente testo sul lavoro svolto da Ceccato, tratto dall'Enciclopedia Treccani:

<<La cibernetica tra linguistica e filosofia Le vicende della diffusione della cibernetica in Italia presso il più vasto pubblico dei filosofi e degli studiosi di scienze umane si sono intrecciate in modo decisivo con quelle della Scuola operativa italiana (SOI), attiva fin dalla seconda metà degli anni Quaranta a opera dei già menzionati Silvio Ceccato (1914-1997) e Vittorio Somenzi (1918-2003) insieme a Giuseppe Vaccarino (n. 1919). Qui ci limitiamo a considerare alcuni originali sviluppi della cibernetica a opera di Ceccato e di Somenzi. Ceccato, figura di ricercatore eclettico e antiaccademico, diresse fin dalla fondazione (1957) il Centro di cibernetica e attività linguistiche presso l’Università di Milano (cfr. Studi in memoria di Silvio Ceccato, 1999). Da sempre critico verso la cibernetica di Wiener, Ceccato parlò della sua come di una «terza cibernetica», per distinguerla sia da quella wieneriana, o dell’automazione, interessata alla costruzione di macchine che simulano una prestazione umana ma non le catene di operazioni o i processi umani che la producono, sia dalla bionica, interessata sì ai processi, ma esclusivamente a quelli neurali e biologici (a quest’ultima rivolse invece la sua attenzione Somenzi, interpretandola come diremo). Questa «cibernetica della mente» o «logonica», come Ceccato pure la definì, proponeva quell’analisi delle operazioni mentali trascurata dalla cibernetica wieneriana (definita «comportamentistica») e al momento irraggiungibile per la bionica (La mente vista da un cibernetico, 1972). Nel quadro di questa visione della cibernetica, come egli diceva, «modellistica», l’attività di Ceccato come linguista, con alcuni collaboratori tra i quali Bruna Zonta, è quella che è apparsa con il tempo la più innovatrice. Nel 1951 egli pubblicava Il linguaggio con la tabella di Ceccatieff. Il libro, un’analisi delle operazioni mentali nello stile della SOI, venne tradotto in inglese da Ernst von Glasersfeld, filosofo ed epistemologo costruttivista che partecipò attivamente alla SOI, e anche alle successive iniziative, dovute soprattutto a un allievo di Ceccato, Felice Accame, nell’ambito sia della rivista «Methodologia», sia dei Working papers della Società di cultura metodologico-operativa, la cui attività si è sempre idealmente ricollegata alla SOI.>>[9]

In campo artistico, il Gruppo V (poi diventato "Gruppo di Ricerca Cibernetica") era principalmente indirizzato alla didattica nelle sue valenze interdisciplinari, e si presentava aperto alla più ampia partecipazione e collaborazione sulle tematiche operazioniste, nella prospettiva di un continuo e progressivo aggiornamento. Pino Parini fu il riferimento artistico all'interno del gruppo, lavorando negli anni '60 in stretta collaborazione con Silvio Ceccato al Centro di Cibernetica e Attività Linguistiche dell’Università di Milano. Qui fu avviato il progetto della Macchina che osserva e descrive[10], sviluppando in primo luogo il “Visore”: componente che nella macchina doveva simulare la percezione visiva. L'attività è registrata nel documentario “La fabbrica della mente”, girato dalla TV Svizzeranello studio di Lucio Fontana - artista particolarmente interessato alla ricerca. Il documentario, non reperibile in rete, è ricordato nell'articolo “Sotto il segno della mente” di Gianni Roghi, pubblicato nel 1964 sul n.30 de l’ “ Europeo”.

Pino Parini ha recentemente pubblicato sul suo blog[11] un articolo dal titolo "L'attualità del pensiero di Silvio Ceccato", nel quale spiega alcuni fondamenti del pensiero di Ceccato applicato all'arte ed alla modalità con la quale si potrebbe insegnare all'intelligenza artificiale ("Robots") a riconoscere forme ed oggetti.

In effetti ancora oggi prevale nella cibernetica e nella robotica la tendenza a privilegiare gli aspetti meccanici e biologici; mentre l'apprendimento umano - ma anche delle macchine - secondo quanto Ceccato teorizzava nel suo approccio alla "Terza Cibernetica" o "Logonica" - si fonda sulla forma e sul significato che viene assegnato agli oggetti.

Da questi studi, oltre che dalla collaborazione stabilitasi sin dagli anni ’70 con Maurizio Calvesi per i programmi di Educazione Artistica, si è avviata la sperimentazione sulla propedeutica alla fruizione estetica, con particolare riferimento ai programmi per la scuola ed anche alle Accademie di Belle Arti.

In tale ambito sono stati sviluppati contributi in campo educativo sulla percezione visiva applicata in campo artistico, come ad esempio a Rimini quelli prodotti da Franca Fabbri insieme a Pino Parini, od a Milano da Raffaella Zuccari[12], che spaziano dall'arte classica fino al Dadaismo ed alla Body Art.

La poetica e la visione del Gruppo di Ricerca Cibernetica è anche vicina a quella di Lucio Saffaro[13], scultore, scrittore ed appassionato delle forme geometriche. In diversi convegni successivi alla scomparsa di Saffaro (1998) e contributi alla Fondazione Lucio Saffaro[14] sono presenti interventi di Pino Parini.

Opere:

AnelloEsaedricoTrasformabile GiorgioScarpa1971.JPG
  • Anello Esaedrico Trasformabile, Giorgio Scarpa, 1971

http://boccalorenzo.blogspot.it/2014/09/giorgio-scarpa-anello-esaedrico.html
Giorgio Scarpa, Artista e Designer, membro del Gruppo V ha realizzato nel 1971 quest'opera, costituita da una serie di esaedri gialli/blu ricomponibili secondo varie forme. La forma base è quella di un anello esaedrico.





AldoVillani papaverinelgrano.jpg
  • Papaveri nel grano, Aldo Villani

http://www.aldovillani.altervista.org/opera2a.htm
<<.. la ricerca pittorica, rappresentata attraverso la visione, il ricordo o l'immaginazione, è legata alla fisicità della materia dove luce, colore, fantasia e natura diventano quadro.>> Questa citazione dal sito di Aldo Villani si collega alla poetica della visione del Gruppo V, ed è ben rappresentata - tra le sue opere - da questo quadro. I fiori di papavero risultano macchie di colore che stimolano il meccanismo della visione, mentre la direzionalità delle spighe di grano costituisce un evidente polo di attrazione caratterizzante.



AntonioValmaggi 1970 1.jpg

Valmaggi1970 2-lr.jpg


  • Scultura metallica senza titolo (1 e 2), Antonio Valmaggi, 1970

http://xxesiecle.wordpress.com/2014/10/09/new-2-metal-sculptures-by-antonio-valmaggi/
Antonio Valmaggi, ingegnere e realizzatore di sculture in metallo, ha prodotto nel 1970 queste due sculture che possono dare un'idea dei criteri ispiratori del Gruppo V: lo sviluppo dell'opera da elementi formali semplici, caratterizzanti e facilmente identificabili.

















Elenco esposizioni (anno, titolo, curatela, luogo, città):

Gruppo V; Gruppo di Ricerca Cibernetica:

  • 1964, Strutture di visione, Avezzano
  • 1965, Tendencije 3, Zagabria
  • 1966, Nuove ricerche visive in Italia, Galleria Milano, Milan
  • 1968, Tendencije 4, Zagabria
  • 1968, Gruppo V, Ferrara
  • 1977, Arte in Italia 1960-1977,Galleria civica d'arte moderna, Torino
  • 1981, Linee della ricerca artistica in Italia 1960-1980, Roma
  • 2008, Movement as a message, Praga

File multimediali:

Video:

Bibliografia:

  • Pino Parini (a cura di), Dallo stereotipo alla creatività, Publiprint, Trento, 1993, ISBN:8885179517
  • Pino Parini, Maria Luisa Altieri Biagi, I percorsi dello sguardo: dallo stereotipo alla creatività,

Artemisia, 2001

  • Pino Parini, Maurizio Calvesi, Il linguaggio visivo, La Nuova Italia, 1986
  • Silvio Ceccato, Il linguaggio con la tabella di Ceccatieff (Language and the table of Ceccatieff, translated by Ernst von Glasersfeld), Paris, Hermann, 1951
  • Silvio Ceccato, Bruna Zonta, La terza cibernetica : per una mente creativa e responsabile, Feltrinelli, 1974
  • Silvio Ceccato, La fabbrica del bello, Rizzoli, 1987

Webliografia:

Note:

  1. http://it.wikipedia.org/wiki/Silvio_Ceccato
  2. http://it.wikipedia.org/wiki/Pino_Parini
  3. http://www.aldovillani.altervista.org/biografia.htm
  4. http://www.rimini.com/storia/index/id-110
  5. http://www.piomanzu.org/it/chi-siamo/
  6. http://www.edueda.net/index.php?title=Nove_tendencije)
  7. https://it.wikipedia.org/wiki/Gruppo_V
  8. http://www.logonica.eu/
  9. http://www.treccani.it/enciclopedia/la-cibernetica_%28Il_Contributo_italiano_alla_storia_del_Pensiero:_Scienze%29/
  10. https://gaznews.wordpress.com/tag/centro-di-cibernetica-e-attivita-linguistiche/
  11. http://pinoparini.blogspot.it/search?updated-min=2009-01-01T00:00:00-08:00&updated-max=2010-01-01T00:00:00-08:00&max-results=1
  12. http://www.ilconvitatodipietra.org/arte-e-percezione-visiva.html
  13. http://it.wikipedia.org/wiki/Lucio_Saffaro
  14. http://www.fondazioneluciosaffaro.it/html/news.html

Tipo di scheda:

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