Ritchie Matthew: differenze tra le versioni
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Matthew Ritchie nasce a Londra nel 1964. Nel 1982 è alla Boston University, Boston, Massachusets; dal 1983 al 1986 frequenta la Camberwell School of Art a Londra dove consegue il BFA. Comincia ad esporre le sue opere con altri artisti nel 1990. La sua prima personale è del 1995 alla Basilico Fine Arts di New York. Negli anni successivi espone nelle più importanti città americane ed anche nei musei di arte moderna americani a Dallas, Huston, San Francisco, Miami . In Europa sue mostre sono allestite in Inghilterra, Francia, Svezia, Svizzera, Spagna, Finlandia, Germania, Grecia ed Italia. Partecipa ad importanti manifestazioni in Brasile, Australia, Giappone . | Matthew Ritchie nasce a Londra nel 1964. Nel 1982 è alla Boston University, Boston, Massachusets; dal 1983 al 1986 frequenta la Camberwell School of Art a Londra dove consegue il BFA. Comincia ad esporre le sue opere con altri artisti nel 1990. La sua prima personale è del 1995 alla Basilico Fine Arts di New York. Negli anni successivi espone nelle più importanti città americane ed anche nei musei di arte moderna americani a Dallas, Huston, San Francisco, Miami . In Europa sue mostre sono allestite in Inghilterra, Francia, Svezia, Svizzera, Spagna, Finlandia, Germania, Grecia ed Italia. Partecipa ad importanti manifestazioni in Brasile, Australia, Giappone . | ||
Nel 1997 partecipa alla Biennale di Whitney, nel 2002 alla Biennale di Sidney e nel 2004 alla Biennale di San Paolo. In Italia è presente in una collettiva nel 1996 alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea e Pinacoteca Nazionale a Cesena dal titolo Adicere Animos ed al Castello di Rivoli nel 2001 è presente a Form follows fiction curata da J. Deitch che vuole dimostrare che l’evoluzione dell’ultimo decennio dell’arte determina che la forma segue la finzione, cioè che realtà e finzione, nell’arte contemporanea, si fondono in una commistione che vede nuovi e vecchi linguaggi, nuovi modelli e vecchie icone confluire in una definizione della realtà che è tanto immaginaria quanto reale. | Nel 1997 partecipa alla Biennale di Whitney, nel 2002 alla Biennale di Sidney e nel 2004 alla Biennale di San Paolo. In Italia è presente in una collettiva nel 1996 alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea e Pinacoteca Nazionale a Cesena dal titolo Adicere Animos ed al Castello di Rivoli nel 2001 è presente a Form follows fiction curata da J. Deitch che vuole dimostrare che l’evoluzione dell’ultimo decennio dell’arte determina che la forma segue la finzione, cioè che realtà e finzione, nell’arte contemporanea, si fondono in una commistione che vede nuovi e vecchi linguaggi, nuovi modelli e vecchie icone confluire in una definizione della realtà che è tanto immaginaria quanto reale. | ||
Matthew Ritchie vive e lavora a New York . | Matthew Ritchie vive e lavora a New York . | ||
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Matthew Ritchie con le sue opere vuole rappresentare l’universo intero nonché le strutture del sapere e le convinzioni che si utilizzano per comprenderlo e visualizzarlo. Il progetto enciclopedico di Ritchie ( in continua evoluzione ed espansione come lo stesso universo) deriva dalla sua immaginazione che crea una mappa concettuale piena di allusioni alla mitologia, alla religione giudaico- cristiana, pratiche occulte, tradizioni gnostiche ed elementi e principi scientifici. Con i suoi dipinti, le installazioni ed ogni sua opera o scritto Ritchie delinea la formazione dell’universo ed i tentativi ed i limiti dell’umana conoscenza per poter comprendere la sua vastità e complessità . | Matthew Ritchie con le sue opere vuole rappresentare l’universo intero nonché le strutture del sapere e le convinzioni che si utilizzano per comprenderlo e visualizzarlo. Il progetto enciclopedico di Ritchie ( in continua evoluzione ed espansione come lo stesso universo) deriva dalla sua immaginazione che crea una mappa concettuale piena di allusioni alla mitologia, alla religione giudaico- cristiana, pratiche occulte, tradizioni gnostiche ed elementi e principi scientifici. Con i suoi dipinti, le installazioni ed ogni sua opera o scritto Ritchie delinea la formazione dell’universo ed i tentativi ed i limiti dell’umana conoscenza per poter comprendere la sua vastità e complessità . | ||
− | Anche l’informazione è oggetto del suo lavoro. Ritchie è artista poliedrico e crea opere su carta, lightbox, disegni, dipinti floor-to- wall, installazioni, sculture sospese, siti web, video e racconti che legano la molteplicità dei linguaggi in una struttura narrativa. Il disegno è sempre e comunque fondamentale nella sua opera. I disegni vengono poi scannerizzati in modo da poter poi ingrandire, togliere, rimpicciolire e rendere tridimensionale, riformulare, trasformare in giochi digitali. Coi suoi dipinti e disegni astratti l’artista esplora i temi della realtà virtuale, l’inconscio profondo. Lo stesso Ritchie afferma tutto ciò che ognuno cerca di fare è produrre idee nuove; egli cerca di raffigurare l’universo conosciuto e l’opera la cella universale è la materializzazione di un suo pensiero se l’universo è una prigione, questa è la tua cella…e la trascini con te ovunque tu vada. Ogni categoria ontologica e materiale stabile diventa scivolosa come il mercurio e ogni genere di dato sembra pronto per la trasformazione in un altro. Egli riflette su come gli esseri umani filtrino l’informazione per vivere le loro vite possiamo alzare il volume ancora un po’ di più? egli domanda . | + | Anche l’informazione è oggetto del suo lavoro. Ritchie è artista poliedrico e crea opere su carta, lightbox, disegni, dipinti floor-to- wall, installazioni, sculture sospese, siti web, video e racconti che legano la molteplicità dei linguaggi in una struttura narrativa. Il disegno è sempre e comunque fondamentale nella sua opera. I disegni vengono poi scannerizzati in modo da poter poi ingrandire, togliere, rimpicciolire e rendere tridimensionale, riformulare, trasformare in giochi digitali. Coi suoi dipinti e disegni astratti l’artista esplora i temi della realtà virtuale, l’inconscio profondo. Lo stesso Ritchie afferma tutto ciò che ognuno cerca di fare è produrre idee nuove; egli cerca di raffigurare l’universo conosciuto e l’opera la cella universale è la materializzazione di un suo pensiero se l’universo è una prigione, questa è la tua cella…e la trascini con te ovunque tu vada. Ogni categoria ontologica e materiale stabile diventa scivolosa come il mercurio e ogni genere di dato sembra pronto per la trasformazione in un altro. Egli riflette su come gli esseri umani filtrino l’informazione per vivere le loro vite possiamo alzare il volume ancora un po’ di più? egli domanda . |
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The universal cell Sua opera emblematica in cui combina biologia, mitologia, alchimia, fisica e storia dell’arte per creare enormi tele stratificate che attraverso un turbinante movimento di forme lineari, sembrano delineare una visione dall’interno. I dipinti ( 4 in tutto) sono interconnessi tra di loro e con le mura stesse dove l’autore estende i dipinti con disegni murali che conferiscono energia allo spazio e avvolgono il visitatore in questo mondo inventato. Al centro di tutto questo si trova una forma scultorea nella quale si può entrare, cambiando così l’esperienza visiva e dando al complesso anche una capacità interattiva. | The universal cell Sua opera emblematica in cui combina biologia, mitologia, alchimia, fisica e storia dell’arte per creare enormi tele stratificate che attraverso un turbinante movimento di forme lineari, sembrano delineare una visione dall’interno. I dipinti ( 4 in tutto) sono interconnessi tra di loro e con le mura stesse dove l’autore estende i dipinti con disegni murali che conferiscono energia allo spazio e avvolgono il visitatore in questo mondo inventato. Al centro di tutto questo si trova una forma scultorea nella quale si può entrare, cambiando così l’esperienza visiva e dando al complesso anche una capacità interattiva. | ||
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Revisione 11:16, 18 Feb 2006
Biografia
Matthew Ritchie nasce a Londra nel 1964. Nel 1982 è alla Boston University, Boston, Massachusets; dal 1983 al 1986 frequenta la Camberwell School of Art a Londra dove consegue il BFA. Comincia ad esporre le sue opere con altri artisti nel 1990. La sua prima personale è del 1995 alla Basilico Fine Arts di New York. Negli anni successivi espone nelle più importanti città americane ed anche nei musei di arte moderna americani a Dallas, Huston, San Francisco, Miami . In Europa sue mostre sono allestite in Inghilterra, Francia, Svezia, Svizzera, Spagna, Finlandia, Germania, Grecia ed Italia. Partecipa ad importanti manifestazioni in Brasile, Australia, Giappone . Nel 1997 partecipa alla Biennale di Whitney, nel 2002 alla Biennale di Sidney e nel 2004 alla Biennale di San Paolo. In Italia è presente in una collettiva nel 1996 alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea e Pinacoteca Nazionale a Cesena dal titolo Adicere Animos ed al Castello di Rivoli nel 2001 è presente a Form follows fiction curata da J. Deitch che vuole dimostrare che l’evoluzione dell’ultimo decennio dell’arte determina che la forma segue la finzione, cioè che realtà e finzione, nell’arte contemporanea, si fondono in una commistione che vede nuovi e vecchi linguaggi, nuovi modelli e vecchie icone confluire in una definizione della realtà che è tanto immaginaria quanto reale. Matthew Ritchie vive e lavora a New York .
Poetica
Matthew Ritchie con le sue opere vuole rappresentare l’universo intero nonché le strutture del sapere e le convinzioni che si utilizzano per comprenderlo e visualizzarlo. Il progetto enciclopedico di Ritchie ( in continua evoluzione ed espansione come lo stesso universo) deriva dalla sua immaginazione che crea una mappa concettuale piena di allusioni alla mitologia, alla religione giudaico- cristiana, pratiche occulte, tradizioni gnostiche ed elementi e principi scientifici. Con i suoi dipinti, le installazioni ed ogni sua opera o scritto Ritchie delinea la formazione dell’universo ed i tentativi ed i limiti dell’umana conoscenza per poter comprendere la sua vastità e complessità . Anche l’informazione è oggetto del suo lavoro. Ritchie è artista poliedrico e crea opere su carta, lightbox, disegni, dipinti floor-to- wall, installazioni, sculture sospese, siti web, video e racconti che legano la molteplicità dei linguaggi in una struttura narrativa. Il disegno è sempre e comunque fondamentale nella sua opera. I disegni vengono poi scannerizzati in modo da poter poi ingrandire, togliere, rimpicciolire e rendere tridimensionale, riformulare, trasformare in giochi digitali. Coi suoi dipinti e disegni astratti l’artista esplora i temi della realtà virtuale, l’inconscio profondo. Lo stesso Ritchie afferma tutto ciò che ognuno cerca di fare è produrre idee nuove; egli cerca di raffigurare l’universo conosciuto e l’opera la cella universale è la materializzazione di un suo pensiero se l’universo è una prigione, questa è la tua cella…e la trascini con te ovunque tu vada. Ogni categoria ontologica e materiale stabile diventa scivolosa come il mercurio e ogni genere di dato sembra pronto per la trasformazione in un altro. Egli riflette su come gli esseri umani filtrino l’informazione per vivere le loro vite possiamo alzare il volume ancora un po’ di più? egli domanda .
Opere
The universal cell Sua opera emblematica in cui combina biologia, mitologia, alchimia, fisica e storia dell’arte per creare enormi tele stratificate che attraverso un turbinante movimento di forme lineari, sembrano delineare una visione dall’interno. I dipinti ( 4 in tutto) sono interconnessi tra di loro e con le mura stesse dove l’autore estende i dipinti con disegni murali che conferiscono energia allo spazio e avvolgono il visitatore in questo mondo inventato. Al centro di tutto questo si trova una forma scultorea nella quale si può entrare, cambiando così l’esperienza visiva e dando al complesso anche una capacità interattiva. The proposition player In questa opera crea una serie di giochi per esplorare il continuum del rischio, della possibilità e delle connessioni universali. Alla grande mostra di Houston, che porta questo titolo, il museo è trasformato in una strana divertente casa di graffiti in cui l’autore illustra l’idea di un universo in cui tutto avviene contemporaneamente in un continuum di spazio e di tempo. I visitatori ricevono una carta dal suo mazzo di 49 soggetti. Fra i soggetti: Belzebù, chiamato anche Bubba, è eviscerato dal suo compagno di gioco Lucifero, ovvero Lucky, che è a sua volta decapitato in una azione malvagia che esemplifica il deterioramento di tutto. Purson, il controllore del tempo, settimo giocatore d’azzardo, membro del club con Astoreth, l’ermafrodita amante di Stanley, baro monocolo chiamato anche Satan-El, riuniti al Brochton Holiday Inn appena fuori Boston un attimo prima del Big Bang , appare e trascina via la testa di Lucifero. Questa azione rappresenta l’integrazione di energia, luce, materia e tempo ( E=mc2 ) o, come sostiene Ritchie, le condizioni necessarie per la produzione artistica. The fine constant , The god impersonator, The proposition player rappresentano anche ipotetici dadi fatti con l’astragalo dell’alce preistorica, parte di una immaginifica macchina, rivestita di Sintra, che non va da nessuna parte e non fa niente
Installazioni permanenti: games of chance and skill Albert and Barrie Zesiger Sports and Fitness Center, Massachusetts Institute off Technology, Cambridge, Massachusetts ; the deep six, Shiodome City Center, Tokyo
Web projects: the new place San Francisco Museum of Modern Art, San Francisco ; the hard way Walker art Museum Minneapoli Minnesota ; games of chance and skill Massachusetts Institute of technology Cambridge. Curatorial projects : the father costume by Artspace books ; demonclownmonke y Artists Space New York; artists on artists lecture series Dia Center for the Arts New York ; the ruined map zing magazine Video : Proposition player game
The universal cell Abstraction & figuration Drawing
Scritti critici : numerosi articoli su flash art , segno, hirsch foundation, fat magazine, pier arts centre, zingmagazine incomplete projects, mit, edition for parkett, edition for artists space.
Opere in pubbliche collezioni: Whitney Museum of american art, New York; Museum of modern art, New York; Solomon R. Guggenheim Museum, New York; JoslynMuseum of art ,Omaha, Dallas museum of art, Dallas
Musei
Bibliografia
MONOGRAFIE: Matthew Ritchie: Proposition Player. Published by the Contemporary Arts Museum, Houston, and Hatje Cantz, 2003. Matthew Ritchie. Incomplete Projects 02. Published by Dallas Museum of Contemporary Art, 2001 Matthew Ritchie. The Big Story. Published by Cleveland Center for Contemporary Art, Ohio, 1999 Matthew Ritchie. Projects. Published by Basilico Fine Arts, NY, 1998 Matthew Ritchie The Hard Way. Published by Galerie Meteo, Basilico Fine Arts, c/o- Atle Gerhardsen, 1996 CATALOGHI Fabulism. Published by the Joslyn Museum of Art, Omaha, Nebraska, 2003. Drawing Now. Published by The Museum of Modern Art, New York, 2002 Was Malerei hute ist. Published by Opelvillen Russelsheim, Germany, pp. 20-23 Painting Pictures. Painting and Media in the Digital Age. Published by Kunstmuseum Wolfsburg, Germany, p. 223, 2003 Drawing Now: eight propositions. Published by The Museum of Modern Art, New York, pp. 86-87, 2002 Vitamin P. Published by Phaidon Press, New York & London, 2002 Exploring the Invisible: Art, Science, and the Spritual. Published by Princeton University Press, Princeton & Oxford, 2002 Reality Check: Painting in the Exploded Field. Published by The California College of Arts and Crafts, San Francisco, 2002 Parkett 61. Published by Parkett, Zurich, New York & Frankfurt, 2001 Futureland. Published by Stadtisches Museum Abteiberg Monchengladbach & Museum van Bommel van Dam Venlo, 2001 American Visionaries: Selections from the Whitney Museum of American Art. Published by Henry N. Abrams, Inc., New York, 2001 010101: Art in Technological Times. Published by The San Francisco Museum of Modern Art, San Francisco, 2001 The Fast Set. Incomplete Projects 01. Published by Museum of Contemporary Art, N.Miami, 2000 The Mystery of Painting. Published by Ingvild Goetz, Rainald Schumacher, Munich, 2000 Cream- contemporary art in culture. Published by Phaidon Press Limited, London, pp. 348-51, 1998 Art on Paper. Published by Weatherspoon Art Gallery, University of North Carolina at Greensboro, NC, 1997 1997 Whitney Biennial. Published by Whitney Museum of American Art, NY, 1997 Project Painting. Published by Basilico Fine Arts and Lehmann Maupin Gallery, NY, p.29, 1997 New Art. Published by Harry N. Abrams, Inc., NY, p.108, 1997 A Scattering Matrix. Published by Richard Heller Gallery, CA, 1996 Adicere Animos. Published by Mostra Mulimediale d’Arte Contemporanea e d’Avaguardia, Commune di Cesena, Italy, p. 147, 1996 Verruckt. Published by Kulturstiftung Schlob Agathenburg, pp. 41-44, 1995 Mobius Strip. Published by Basilico Fine Arts, NY, 1995 A Vital Matrix. Published by Domestic Setting, CA, p.22, 1995 Between the Acts. Published by Icebox, Athens, Greece, 1995 The Anatomy of Redemption, Published by Segno, pp. 52-55, January- February 1994 Vision Machine. Published by Musee des Beaux-Arts de Nantes, France, p. 109, 2000
Sito web
Webliografia
www.pbs.org/art21/artist/ritchie www.andrearosengallery.com www.thetearsofthings.net/archives/000103.html www.youth2youth.org/talking/ritchie www.aletedizioni.it/autoridetail www.findarticles.com/p/articles www.artandjobmagazine.com www.theartnewspaper.com art in America new direction.htm www.sfmoma.org/01010 adaweb.walkerart.org/influx/hardway web.mit.edu/matthew-ritchie urban desires.com fabrik workshop www.artnet.com