Università degli Studi - Rettorato - Firenze

Università degli Studi - Rettorato - Firenze

Il complesso del Rettorato ospitava nel 1968 e anni seguenti sia gli uffici di rappresentanza e amministrativi che tutte le segreterie.

Indirizzo:

Via Piazza San Marco 4, Firenze

Presentazione:

Nel corso del '68 attorno a questo spazio si tengono molte manifestazioni. Il 30 gennaio nell'atrio del palazzo sono bloccati i rappresentanti degli studenti che erano andati in delegazione dal Rettore e che, sentendo cosa avveniva nella piazza, cercano di uscire dal palazzo; l'unica donna, Anna Picciolini, viene presa di peso e messa fuori dal portone mentre agenti in borghese della squadra politica colpiscono con i manganelli i restanti studenti. Nella piazza antistante il Rettorato, gli studenti seduti in un improvvisato sit-in sono attaccati dai militari del battaglione Padova che li colpiscono duramente, anche sporgendosi dalle camionette che compiono raid sulle aiole, provocando feriti, alcuni dei quali molto gravi.
La reazione degli studenti è immediata e porta all'occupazione nella nottata seguente di tutte le facoltà, oltre ad Architettura, Magistero e Lettere che erano già occupate da più di una settimana. Il Rettore, Professor Giacomo Devoto, presenterà le dimissioni al Ministro della Pubblica Istruzione e insisterà perché vengano tolti i presidi di polizia davanti al Rettorato. Ritirerà le dimissioni solo dopo che il Capo della polizia Vicari, giunto a Firenze, dichiarerà un po' fariseicamente “uno spiacevole incidente” quella carica della polizia.
Quanto avvenuto a Firenze il 30 gennaio, in anticipo sulla dura repressione di Valle Giulia che ci sarà a Roma più di un mese dopo, dà il via a un movimento degli studenti che farà dell'assemblea, dell'autogestione, della sperimentazione didattica e, poi, del legame con i problemi sociali e politici generali il vero elemento di cambiamento.
Il Rettorato viene poi occupato il 1 giugno 1968, in coincidenza con una fase di lotte che si sono riacutizzate in tutta Italia in solidarietà con gli avvenimenti del maggio francese. L'occupazione avviene il 1 giugno e si protrae per una settimana. Nell'Aula Magna dell'Ateneo si tengono molte assemblee, ma si crea anche un movimento generale di appoggio da parte delle forze politiche e sindacali di sinistra. Nelle manifestazioni appaiono i primi cartelli con la scritta “studenti – operai uniti”. Significativo il fatto che, di fronte agli attacchi contro gli studenti del giornale fiorentino “La Nazione” si sviluppa una campagna di controinformazione, anche con l'azione dimostrativa di docenti e studenti della Facoltà di Magistero che il 1 giugno fanno lezione in piazza del Duomo, seduti per terra, invitando al dialogo e coinvolgendo coinvolgendo cittadini che passano da quel luogo.
L'occupazione del Rettorato in solidarietà con gli studenti francesi fu un'azione molto significativa; gli studenti anche simbolicamente si appropriarono dello spazio di potere del “baronato”, prendendo ripetutamente la parola dentro il Rettorato in affollate assemblee. Fu anche esposta una bandiera rossa sulla facciata del Rettorato.

Testimonianze storiche - Video:

• Intervista a Anna Picciolini - Firenze - novembre 2016[1]

• Intervista a Valdo Spini - Firenze - novembre 2016[2]

• Intervista a Maurizio Lampronti - Firenze - novembre 2016[3]

• Intervista a Vincenzo Simoni - Firenze - novembre 2016[4]

• Intervista a Lido COntemori - Firenze - novembre 2016[5]

• Intervista a Vittorio Biagini - Firenze - novembre 2016[6]

Testimonianze storiche - Foto:

• Università degli Studi - Rettorato - Firenze
  

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